Eppur si muove. Anche se lentamente, ma si muove. La macchina amministrativa, rallentata dalla burocrazia, ha finalmente recepito le indicazioni della politica. Nelle ultime settimane l’ACR Messina e l’Amministrazione Comunale hanno infatti compiuto qualche passo avanti in merito alla gestione delle due principali strutture cittadine. Il club era già titolato a sfruttare gli stadi “Giovanni Celeste” e “Franco Scoglio”, dopo la delibera dello scorso 31 agosto, con cui era stato contestualmente revocato l’affidamento al “vecchio” ACR. L’1 febbraio è arrivata la definitiva ratifica degli intendimenti di società e Palazzo Zanca, con la delibera di Giunta numero 36.
“Andavano definite nel dettaglio le condizioni dell’accordo, che sarà valido fino al prossimo 30 settembre 2018 – spiega l’assessore Sebastiano Pino – L’approvazione della delibera certifica peraltro il riconoscimento di condizioni migliorative rispetto al passato. Il Comune si è accollato infatti il 64% delle utenze, mentre a carico del club resta soltanto il 36. In precedenza, le intere utenze erano a carico delle società”.
L’ACR Messina dovrà sostenere circa un terzo dei costi. Un limite che non poteva essere derogato. “Si tratta di una soglia al di sotto della quale non si può scendere, perché lo impone la legge”, aggiunge l’esponente della Giunta Accorinti.
Dal “Celeste” già da un mese è scomparso il rumorosissimo, oltre che costoso, generatore elettrico, utilizzato come soluzione tampone dal club, dopo che l’Enel aveva tagliato le precedenti forniture. “Gli allacci abusivi che avevano portato a una crescita dei costi sono stati finalmente bonificati – spiega Pino – ed è stata attivata una fornitura elettrica temporanea. Un contratto provvisorio che ha consentito il riallaccio alla rete. L’illuminazione pubblica in città ha funzionato un po’ a singhiozzo nelle ultime settimane e le difficoltà hanno pesato anche sull’impiantistica sportiva”, ammette ancora l’assessore.
Il prossimo passo sarà legato all’abbattimento dei costi di gestione del “Franco Scoglio”, oggettivamente troppo costosi per un club di serie D. “Il nostro auspicio – conclude Pino – è che il gestore, ovvero l’ACR Messina, chieda alla Prefettura di riconvocare la Commissione provinciale sui pubblici spettacoli. Le prescrizioni relative alle partite interne vengono dettate infatti dall’organo prefettizio, che a nostro avviso ha imposto però un numero di steward troppo consistente, con le inevitabili conseguenze in termini di spese a carico della società. Anche in considerazione della diminuzione di presenze sugli spalti, vorremmo quindi rivedere al ribasso queste esigenze. Anche per andare incontro alle legittime istanze del presidente Pietro Sciotto”.