Dopo alcuni giorni di riflessione l’Amministrazione Comunale è pronta a replicare alle dure e colorite affermazioni di Pietro Lo Monaco, che come tradizione in conferenza stampa non ha usato la linea morbida nei confronti del primo cittadino e della sua Giunta. In attesa di un comunicato ufficiale del sindaco, è l’assessore allo sport Sebastiano Pino a prendere posizione: “Gli impegni istituzionali che hanno visto Renato Accorinti a Roma e Palermo non hanno consentito ancora una sua replica. L’Amministrazione sta improntando un ampio documento, nel quale risponderà punto per punto ai vari appunti mossi dall’imprenditore campano. A titolo personale posso dirvi che considero le parole di Lo Monaco offensive per la città, per la storia sportiva di Messina, oltre che per Renato Accorinti. Si tratta inoltre di affermazioni gratuite e prive di fondamento”.
Pino ha ereditato proprio dal sindaco la delega allo sport soltanto a stagione in corso ma tiene ad evidenziare alcuni dei risultati ottenuti dall’Amministrazione: “Il collaudo decennale è stato effettuato e l’esborso economico è stato davvero notevole per le casse del Comune”. Dodici mesi fa, di questi tempi, in pochi avrebbero scommesso sulla fumata bianca, arrivata peraltro dopo la realizzazione ex novo di un impianto di video-sorveglianza all’avanguardia, riattivato a dieci anni dall’inaugurazione dello stadio. A fare discutere, ormai da un anno, sono poi i concerti di Vasco Rossi e Jovanotti, previsti nel corso del mese di luglio. “Porteranno indotto e vantaggi innegabili – rimarca Pino – ma alcuni evidentemente non volevano questi eventi”.
Un punto sul quale Palazzo Zanca è stato senza dubbio in difetto è quello relativo al comodato d’uso di “Celeste” e “San Filippo”, arrivato formalmente soltanto a marzo. “Tengo tuttavia ad evidenziare – aggiunge Pino sul tema – che il ritardo è stato un vantaggio per l’ACR, che in questo modo non ha dovuto effettuare per mesi la manutenzione ordinaria, che è stata coperta da Palazzo Zanca. E peraltro tocca evidenziare che nel frattempo il manto erboso della struttura di via Oreto si è trasformato in un campo di patate…”. Lo Monaco si è sentito un ospite sgradito in casa sua. Ma per Pino “abusivo diventa chi non paga le tariffe in vigore, che peraltro non sono state approvate da questa Amministrazione. Chi ci ha preceduto ha stabilito che per disputare un incontro agonistico al San Filippo fossero necessari 2.500 €, per il Celeste ne occorrono 2.000 a partita, per il “Marullo” sono sufficienti 26 € mentre a Galati, dove peraltro il campo è stato praticamente cancellato dalle mareggiate, ne bastavano 20”.
Durante questa tormentata annata un pomo della discordia sono state le aree in cui l’ACR Messina avrebbe voluto realizzare a proprie spese dei campi di allenamento con strutture logistiche annesse. Un autogol lo realizzarono i Dipartimenti comunali, che indicarono in prima battuta degli spazi rivelatisi poi di proprietà privata e non pubblica. “La società non ha mai presentato alcun progetto” tiene comunque a rimarcare Pino e conferme in tal senso sono arrivate anche dal presidente dell’VIII Commissione consiliare Piero Adamo.
L’arrivo delle tifoserie ospiti agli imbarcaderi è stato l’ultimo tema che ha fatto saltare il banco. Su pressione del Prefetto, che ha paventato a più riprese la chiusura dello stadio, ACR Messina, Amministrazione ed ATM hanno stipulato una convenzione che ha consentito il trasporto fino al San Filippo. Il club ha però preferito non rispettare l’accordo in occasione della gara di play-out con la Reggina, ritenendo unilateralmente che fosse vincolante soltanto per match validi per la stagione regolare: “Il derby si è giocato perché l’Amministrazione, come accade peraltro sempre più spesso in città e non soltanto nello sport, ha supplito alla carenze altrui, assumendosi responsabilità che non le competevano. Tutto questo nonostante la convenzione prevedesse esborsi tutto sommato di minima entità. All’improvviso si è ritenuto con fosse più valida”. Pino conclude con una battuta amara: “Spero che almeno il disastro agonistico non sia di responsabilità del sindaco…”.