Per la prima volta in sei gare stagionali il Messina è passato per primo in vantaggio ma poi non è riuscito a gestire due reti, nonostante l’ottima prova di Luca Petrungaro, che dopo le ottime prestazioni offerte sul campo del Crotone si è finalmente sbloccato in casa. L’esterno offensivo si è presentato in sala stampa quando ancora non si era appreso delle dimissioni del tecnico Giacomo Modica, poi respinte dal presidente Pietro Sciotto.
“Dispiace per questo 2-2 dopo una partita dominata per settanta minuti. Il loro primo gol ci ha tagliato le gambe e ci siamo abbassati. Pensavamo che si poteva vincere per come stavamo giocando. È andata così, ora dobbiamo rialzare la testa, anche perchè le trame di gioco ci sono. Dobbiamo proseguire su questa strada”. Mercoledì d’altronde si gioca già a Latina, nel turno infrasettimanale.
Hanno pesato le opportunità del possibile 3-0 non sfruttate a dovere: “Dovevamo chiuderla, non sei mai sicuro sul 2-0. Eravamo aggressivi ma dovevamo fare il terzo gol, perché le occasioni ci sono state, peccato per Anatriello. Se non la chiudi può accadere questo. Dovevamo gestire e ripartire meglio, ci sta che loro facessero la partita sotto di due reti”.
Rispetto alle precedenti gare, in cui il Messina era sempre passato in svantaggio, l’approccio è stato molto più incisivo in entrambi i tempi: “Dovevamo partire forte in questo modo. Avevamo preparato una partenza così per non dovere poi rincorrere, come era accaduto in passato. D’ora in poi dovremo attaccare come abbiamo fatto con la Casertana, dovremo rifarlo. Però per novanta minuti, senza allentare la tensione”.
Le sostituzioni sono maturate soltanto a 2-2 acquisito. Un aspetto sul quale Petrungaro non si pronuncia, anche perché non lo ritiene decisivo: “I cambi competono al mister, è lui che decide. Noi ci alleniamo al massimo per resistere cento minuti. Ho sempre giostrato da esterno in carriera e l’1-0 è arrivato dopo una bella azione, uno schema provato e riprovato, che è andato bene”. Ma non è bastato.