Supercoppa in bacheca dopo un campionato letteralmente dominato. Il Bassano ha celebrato al “San Filippo” una stagione magica, impreziosita dalla conquista del trofeo messo in palio dalla Lega Pro tra le vincenti dei due gironi. L’allenatore dei veneti, Mario Petrone, è entusiasta: “Volevamo chiudere con una prova di carattere e ci siamo riusciti. E’ stato bello affrontare una realtà come il Messina, un club blasonato, che gioca davanti ad una splendida cornice di pubblico. I miei ragazzi sono stati incredibili per tutta la stagione che ritengo superlativa. Dedichiamo il trofeo alla società e a tutti coloro i quali ci hanno aiutato. Avevamo le giuste motivazioni, anche perchè fa un certo effetto giocare a Messina. Vincere qui, contro un avversario dalle grandi qualità, rappresenta un motivo d’orgoglio ed era quello che ci eravamo prefissati per tutta la settimana, dopo il successo dell’andata. Il tutto sebbene in queste due gare abbiamo dovuto adottare, per forza di cose, un atteggiamento tattico diverso rispetto a quello avuto nel corso della stagione”.
Sui “rischi” legati all’arbitraggio e all’ambiente, di cui aveva parlato in questi giorni, sconfessati da quanto accaduto sul terreno di gioco, Petrone spiega: “Non parlo mai di condizionamenti, ma che serve la necessaria concentrazione da parte di tutti. Anche al Messina saranno capitati episodi avversi per errori dovuti alla superficialità. Noi svolgiamo un lavoro con professionalità e se si perde è perchè l’altro risulta essere più bravo, non per mancanza di concentrazione da parte di terzi”.
Chiosa finale per il match-winner Berrettoni: “Quando sono arrivato a Bassano è stato messo al centro del progetto. E’ un ragazzo eccezionale, che ha lo spirito giusto. Purtroppo a volte nel calcio si verificano situazioni impensabili, per fortuna lo abbiamo avuto noi in squadra. Il futuro ? Adesso ci godiamo questo momento, poi in settimana cominceremo a pensarci”.
L’intervista video con l’allenatore del Bassano, Mario Petrone: