Il dottor Francesco Petralito (al centro nella foto grande in alto) si sta dividendo su due fronti e considerato l’impressionante avvio del Messina, in vetta al torneo di Lega Pro, e della Betaland Capo d’Orlando, vice-capolista nella A di pallacanestro, sembra avere anche portato fortuna ai due club per i quali lavora.
Classe 1965, nato a Gela ma messinese adottivo, sta cercando di conciliare gli impegni spesso concomitanti: “Con grande forza di volontà e sacrificio sto svolgendo un compito stimolante e gratificante. Spero di potere sempre dare il massimo nonostante il lavoro allo studio ed al Papardo. Al momento sto seguendo dal vivo le partite casalinghe e qualche trasferta del Messina e sono presente a quasi tutti gli allenamenti. Una volta la settimana mi sposto invece a Capo d’Orlando”.
Se l’ACR ha ottenuto il primato in solitaria battendo la Lupa Castelli Romani, la vera impresa l’ha centrata il club paladino, vittorioso contro Reggio Emilia, fresca trionfatrice in Coppa Italia e vice-campione d’Italia in carica: “Le due squadre stanno facendo benissimo e spero continuino così. È bello stare in cima alle classifiche e sinceramente non ci ero più abituato…”. Un riferimento agli anni trascorsi tra i Dilettanti dopo i fasti di Acireale (due campionati ed il salto di categoria in C1) e soprattutto il Catania (un biennio culminato con la promozione in A) ed il FC Messina in B: “Sono rimasto in contatto con tanti calciatori, da Manitta a Giosa, da Coppola a Parisi, che ora ho ritrovato all’ACR. Alessandro può dare ancora tanto alla squadra”.
Un’avventura che però si è conclusa malissimo con l’addio dei Franza ed il ritorno negli Inferi: “Un epilogo amaro, che ha costretto tanti professionisti a ritornare nelle retrovie, tra D ed Eccellenza. Dopo che conosci quei campionati hai voglia di misurarti ancora ai vertici ma la scomparsa del grande calcio mi ha costretto a scegliere altri incarichi, tra Milazzo, Orlandina, Città di Messina e Tiger Brolo, purtroppo retrocessa”.
Il cambio di proprietà estivo ha riaperto un po’ a sorpresa un portone che sembrava ormai chiuso: “Speravo di rientrare in questo nuovo corso, perché è stupendo rappresentare la propria città, ed il sogno si è avverato. Con le altre dirigenze era impossibile trovare un accordo. Spero di essere la persona adatta e di potere ricoprire questo incarico per tanto tempo”.
Anche Petralito è stupito dal rendimento mostrato dalla squadra: “Poteva essere un rischio affidarsi ad un allenatore giovane come Di Napoli, che ha però dimostrato di essere davvero all’altezza della situazione, mettendo su un grande gruppo. In rosa ci sono atleti di spessore, seri, persone perbene che hanno sposato questa causa. I risultati poi hanno galvanizzato l’ambiente ed ora speriamo di giocarcela con tutti”.
Società e staff tecnico predicano cautela ma è evidente che adesso i tifosi iniziano a sognare: “La preparazione è stata un po’ affrettata ma lungimirante. Abbiamo subito pochi infortuni, praticamente nessuno di natura muscolare, patendo soltanto scontri di gioco e sfortuna. Il ko di Padulano è quello che ha lasciato il segno, speriamo sia presto in campo ma dovremo aspettare ancora un po’”.
Una rivelazione anche la rinnovata proprietà: “In estate c’era tanto scetticismo ma alla fine non si è sbagliato nulla. Hanno scelto gli uomini giusti nei posti giusti, da Manfredi a cui mi lega una grande amicizia, ad Argurio, che ha qualità enormi a dispetto della giovane età. Anche in chi lavora dietro la quinte è davvero competente ed il vero segreto è l’amore che tutti nutrono per Messina ed i colori giallorossi”.
Chiaramente è meno approfondita la conoscenza del gruppo messo in piedi a Capo d’Orlando, anche se Petralito ha delle istituzioni del basket in casa: “Sono sposato con Domenica Altobelli, che ha giocato in A2 a Priolo, Catania, Reggio Calabria e Messina. Anche le sue sorelle militano in B. Mentre mio cognato Giustino è vice-allenatore delle campionesse d’Italia di Schio ed è stato anche a Priolo”.
Adesso il grande salto nel massimo campionato: “È stata una sorpresa la chiamata di una società prestigiosa ed ambiziosa, in un torneo così seguito. Un’esperienza che mi sta appassionando, anche per il calore con il quale sono stato accolto dal resto dello staff medico. Sono un consulente esterno, che affianca l’esperto in ortopedia Sabatino Carianni ed il medico Massimo Librizzi, che si accomoda in panchina. Mi occupo delle problematiche muscolari e tendinee”.
I contrattempi peraltro non sono mancati: “Abbiamo lo statunitense Laurence Bowers fermo per una distorsione alla caviglia mentre Vojislav Stojanovic è bloccato da un problema muscolare. Il serbo non è stato ancora formalmente tesserato e quindi sarebbe stato comunque indisponibile”. Sulla sua posizione è attesa adesso una pronuncia della Fiba.
Per Petralito ovviamente l’opportunità di misurarsi con grandi campioni: “È un piacere lavorare con capitan Basile. Sindoni era già stato il mio presidente nell’Orlandina Calcio ed è un grande appassionato di sport. Conoscevo anche il coach Giulio Griccioli. La pallacanestro ovviamente è un mondo diverso con caratteristiche differenti. Quando arriverà qualche presenza in panchina? Per il momento preferisco lavorare nell’ombra…”. D’altronde ha portato anche bene.