Grande esperienza, fisicità e massima generosità. Approdato a Messina nella finestra invernale di calciomercato, Leonardo Perez è immediatamente diventato il punto di riferimento ideale per l’attacco giallorosso. La squadra prima di tutto: un rigenerato Balde ne è stato l’emblema. Missione compiuta, con la salvezza raggiunta nei playout a spese della Gelbison, al classe ’89 è mancata soltanto la gioia del gol nelle sedici presenze collezionate. “Un ’emozione unica, forse mai provata prima. La scelta fatta a gennaio è stata pura follia, dettata dallo spirito di rivalsa che mi contraddistingue” ha commentato su Instagram il giocatore proveniente dalla Virtus Francavilla.
In merito ai biancazzurri non è stato invece affatto tenero: “Soltanto io so quello che ho vissuto i primi sei mesi. Una situazione surreale, per colpa di chi ha pensato di fare tutto tranne quello che gli competeva. A gennaio, dopo che non mi allenavo più con la squadra, feci la scelta più difficile, la più folle e impossibile. Questa scelta si chiama Messina. Abbiamo raggiunto qualcosa di impensabile, grazie allo sforzo di tutti i componenti della rosa che ringrazio uno a uno”.
Come Perez ingaggiato a gennaio dall’Acr, il difensore Christian Celesia ha saltato la doppia sfida dei playout a causa dell’espulsione rimediata a Taranto, quando il Messina non andò oltre lo 0-0 fallendo la salvezza diretta. Episodio che gli è costato ben tre turni di squalifica. L’ex Paganese, prodotto del settore giovanile del Torino, ha espresso pensieri e dediche sui social: “Ci siamo salvati ed è quello di cui probabilmente parlerà chi non ha vissuto questo Gruppo. Solo chi c’è stato sa tutto quello che c’è stato dietro quest’Impresa e forse è proprio questo il bello. Solo noi sappiamo e forse non c’è nemmeno bisogno di provare a raccontarlo perché in ogni caso le parole non basterebbero. È stato un viaggio fantastico, una di quelle cose che si appiccicano al cuore e non se ne vanno più. Sono felice e fiero di averne fatto parte, un grazie sincero a tutti quelli che hanno partecipato giorno per giorno. È proprio vero, non è importante la meta, ma il viaggio”.