Doti da trascinatore in campo, un fiume in piena in tv. L’attaccante giallorosso Leonardo Perez, ospite della trasmissione “Contropiede” su Tcf, si è mostrato carico dopo la vittoria per 2-0 di Latina, che ha portato il Messina al quartultimo posto e a -5 dalla salvezza diretta: “Abbiamo un’identità ben precisa, sappiamo cosa dobbiamo fare. Raciti e Cinelli sono due allenatori molto bravi, prepariamo bene ogni partita e questo ci dà forza e consapevolezza. Con la giusta umiltà cercheremo di ottenere più punti possibili, senza mai dimenticare da dove siamo partiti due mesi fa per capire cosa stiamo realmente facendo. Vogliamo giocarcela con tutti, poi se qualche partita non dovessimo vincerla anche un punto può andare sempre bene”.
Se lo 0-0 con la Fidelis Andria aveva lasciato qualche rimpianto, la risposta nella trasferta laziale è stata forte e immediata: “Lo spogliatoio è sano, questo è un gruppo solido che sa affrontare tutte le difficoltà. Normale che al di fuori dopo la partita con l’Andria potesse esserci qualche mugugno, ma noi abbiamo un obiettivo e manteniamo sempre la stessa linea. Quella volta abbiamo fatto una grossa prestazione di squadra pur sbagliando dei gol, ma da lì siamo ripartiti per affrontare il Latina in una determinata maniera senza mai scomporci”.
E la gara del “Francioni” è stata sbloccata con una rete d’alta scuola. “L’avevamo preparato in allenamento tante volte in settimana quella verticalizzazione su Kragl, dove io mi abbassavo e giocavamo velocemente per Marino che si inseriva. In partita è riuscito tutto alla perfezione, anche perché con gente brava è più facile che riescano queste giocate. Lo schema ha dato i suoi frutti e ci ha consentito di incanalarla bene”.
Forte fisicamente e capace di creare spazi per i compagni, giunto a gennaio in prestito dalla Virtus Francavilla, il brindisino ha dato fin qui un contributo straordinario alla squadra, ma non è riuscito a trovare la gioia personale. Sulle sue caratteristiche spiega: “Sono sempre stato un generoso, mi piace giocare per la squadra e svariare sul fronte d’attacco, mi fa stare bene avere la fiducia dei compagni e dell’allenatore, anche se in questo periodo non sto facendo gol. Se pago davanti alla porta la stanchezza per il tanto sacrificio? Delle volte si legge male una situazione, con l’Andria ad esempio l’ho stoppata e non pensavo che il portiere potesse uscire così velocemente, invece quando ho alzato la testa l’ho visto di fronte e l’ho preso”.
In B con le maglie di Cittadella, Cosenza e Ascoli, il classe ’89 ha un’esperienza da vendere, tale da consentirgli di fotografare nel migliore dei modi la situazione: “Siamo partiti per raggiungere un obiettivo importante e il modo di giocare è completamente diverso rispetto ad una squadra che lotta per altri scenari. Ho avuto la fortuna di giocare fino a poco tempo fa per obiettivi diversi, adesso vengono prima la squadra, il compagno in difficoltà e il sudare la maglia anziché l’aspetto personale. Se avessi fatto sette gol e fossero arrivati soltanto sette punti, di cosa avremmo parlato? Tante squadre mi hanno cercato a gennaio, però il Messina mi ha detto che qui sarebbe servita la mia mano, perché poi gli addetti ai lavori sanno quello che posso portare in squadra a prescindere dal gol che comunque mi gratificherebbe. Fin quando si vince va bene così, i gol sono sicuro che arriveranno”.
Con Kragl ha legato subito, sia in campo che fuori. “Oliver è un giocatore straordinario, fino a quattro anni fa militava in Serie A. Parliamo di un ragazzo buono e genuino, che non per colpa sua ha dovuto fare determinate scelte. Nel calcio se non si scende a compromessi non si va in B e lui non è tipo che abbassa la testa. Ci siamo conosciuti in traghetto verso Messina e avevamo l’entusiasmo come se stessimo andando al Real Madrid. Gli auguro di fare bene qui, di salvarci e di ripartire tutti insieme verso altri obiettivi. Le etichette purtroppo ci sono sempre, di me dicevano che non andavo d’accordo con gli allenatori”.
La salvezza prima di tutto. “Se avverrà sarà un miracolo sportivo. Tante situazioni fuori non si possono dire, ma il gruppo è stupendo, composto da ragazzi eccezionali e fortissimi, voglio nominare tra tutti Berto, Balde e Grillo. Quando sono arrivato ho detto a Fumagalli, con il quale abbiamo sfiorato insieme in passato una promozione a Piacenza, com’era possibile che avessero fatto così pochi punti e i ragazzi ci hanno raccontato cosa hanno vissuto nei mesi precedenti. Anche Ragusa si è inserito subito, ma a prescindere dai nuovi che sono arrivati quando non c’è un gruppo sano e il giusto spirito di sacrificio i punti non li fai. Ad Arezzo, dove avevo fatto una scelta simile, l’epilogo fu disastroso”.