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Messina

Perez: “Ci giochiamo tutto senza rimpianti. Aggrediamoli, non facciamo calcoli”

Tra gli elementi chiave in casa Messina c’è sicuramente l’attaccante Leonardo Perez, autore di un lavoro oscuro decisivo nei suoi quattro mesi in riva allo Stretto. L’ex Francavilla ha commentato l’importanza della sfida di Taranto negli studi di “Antenna Giallorossa” su Rtp: “Non possiamo fare più conti, dobbiamo pensare soltanto a vincere. Nessuno regalerà nulla in questo campionato. Ogni squadra vuole raggiungere il suo obiettivo ma il nostro è più importante degli avversari. Dopo una rincorsa importante vogliamo concludere al meglio. Chiudere a 43 punti, con la salvezza diretta o il playout, sarebbe un grande risultato per la tifoseria e la piazza”. 

Ferrini
Il gol partita di Ferrini (foto Nino La Macchia)

I pugliesi si giocheranno i playoff, con ben tredici formazioni ancora in lizza per la post-season. Da decifrare la chiave tattica anche perché i rossoblù hanno dimostrato di sapersi difendere bene, segnando invece pochissimo (penultimo attacco dopo la Gelbison): “Ci giochiamo tutto a Taranto. Li dobbiamo aggredire. Dobbiamo vincere e sperare in qualcosa che possono darci gli altri. Capuano è un allenatore preparato ed esperto. Se vogliono raggiungere i playoff però non possono giocare come hanno fatto fino ad adesso. Gli servirà una mentalità differente. Non dobbiamo concedere nulla né andare sotto”.

Perez è convinto che l’impresa sia a portata di mano per una squadra che insegue il pokerissimo in trasferta dopo le vittorie con Viterbese, Latina, Gelbison e Potenza: “Sono molto fiducioso. Abbiamo elementi validi che possono sbloccare la partita in qualunque momento. Sarei felice di segnare il gol partita, me lo meriterei, ma conta l’obiettivo per cui avevo scelto questo progetto a gennaio, quando eravamo all’ultimo posto. Soltanto se Avellino o Fidelis Andria dovessero fallire e non ne approfittassimo potremmo rimproverarci qualcosa”.

Perez
Perez gestisce un possesso sotto l’acqua (foto Paolo Furrer)

Perez non crede che la risalita del Messina sia merito esclusivo degli acquisti formalizzati a gennaio: “Salvarsi direttamente dopo una rincorsa così la considererei alla stregua di una vittoria del campionato. Il gruppo che c’era prima non era da buttare, ci sono state questioni extra-campo che non li hanno portati a rendere al meglio, anche perché Auteri è un buon allenatore. Marino, Grillo, Balde sono giovani forti. Fiorani farà una carriera importante”.

Restano pendenti i ricorsi di Monterosi e Viterbese. La punta pugliese è perplessa: “Non credo possano cambiare le carte in tavola. Restituire i punti a campionato finito sarebbe assurdo, sarebbe un grande danno per le società e si rischierebbe anche di dover posticipare i playout. Dovrebbero chiudere in fretta la questione. Se le regole non vengono rispettate le sanzioni vanno applicate subito. Anche perché a livello fiscale i club sono molto controllati, dovrebbe esserci qualche grado di giudizio in meno”.

Uragano Cep
Lo stendardo dell’Uragano Cep (foto Paolo Furrer)

Anche l’Avellino si è trovato impelagato nella lotta salvezza, dopo essere partito con ben altri obiettivi: “Lì era andato Taurino, che allenava noi a Francavilla, ed è molto preparato. I problemi non erano legati alla guida tecnica. Infatti anche se Rastelli è un grande allenatore hanno investito tanto e i risultati non sono arrivati comunque. Non basta prendere dei giocatori, ci sono equilibri di spogliatoi determinanti. Dispiace perché ci hanno complicato la vita perdendo con Turris e Fidelis Andria”.

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