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Perdichizzi: “Che emozioni con l’Orlandina dei record. Il futuro un’incognita”

A quindici anni di distanza dalla conquista della serie A1 il tecnico ricorda una stagione memorabile. L’ex coach di Barcellona parla del momento del basket ai tempi del Coronavirus e della futura ripartenza che non sarà affatto semplice per nessuno.

Lo Sceriffo è un’istituzione. Giovanni Perdichizzi infatti è l’allenatore che detiene il record del maggior numero di vittorie (assolute e in percentuale, rispettivamente 199 e 65% su 310 presenze in campionato e play-off, numeri fermi allo scorso torneo) nella serie A2 e che nelle sue esperienze in massima serie a Messina, Capo d’Orlando e Brindisi si è fatto apprezzare dovunque, lasciando un ricordo indelebile. Per un allenatore così esperto, che in carriera ne ha vissute tante, un momento così delicato come quello della pandemia di Coronavirus che ha imposto lo stop ai campionati di pallacanestro, va affrontato con rigore e serietà.

Perdichizzi
Coach Perdichizzi parla alla squadra

“E’ vivo in tutti noi il rammarico per la fine anticipata della stagione, non può essere diversamente ma credo che le decisioni prese collettivamente dalle istituzioni del basket siano giuste perché non c’erano più i requisiti per giocare. Al momento è impensabile per i tifosi andare in un palazzetto al chiuso o per i giocatori praticare lo sport di contatto per eccellenza. Vivo questi giorni con la mia famiglia a Barcellona, che ho raggiunto appena abbiamo interrotto la nostra stagione. Si dovranno capire i tempi di ripresa ma non credo che saranno brevi considerate le premesse”.

Il futuro attualmente sembra un tabù, serviranno regole chiare ed aiuti per tutti gli imprenditori che gravano in questo mondo. “Si dovrà rivedere tutto, dai contratti alle modalità di iscrizione ai campionati. Tante società non avranno la forza di ripartire, lo Stato dovrà aiutare imprese e tutto ciò che ruota attorno alla pallacanestro. Penso ad esempio ad uno sgravio fiscale a chi ha contratti pluriennali di sponsorizzazione con società di basket, è la linfa vitale per il nostro mondo”.

Giovanni Perdichizzi
Giovanni Perdichizzi ha firmato un’annata da record a Capo d’Orlando

Il coach ha visto interrompere la sua stagione a Scafati, che dopo una grande rincorsa a campionato in corso lo vedeva ad un passo dall’accesso ai playoff. “Eravamo al nono posto ma con due gare da recuperare, siamo stati anche quinti in classifica dopo che al mio arrivo abbiamo cominciato al penultimo posto. Abbiamo pagato gli stop per infortunio a Markovic e Portannese, oltre alla separazione con Frazier. Eravamo in fiducia ma ormai questa è storia passata. Viviamo della passione del nostro presidente Longobardi, che vanta imprese importanti ma che non va lasciato solo. Ripartire a settembre attraverso la sostenibilità dei parametri sarà prioritario”.

Perdichizzi e Collins
Perdichizzi a colloquio col playmaker Andre Collins

Da allenatore influente ecco come la sua categoria si sta approcciando a questa situazione inedita in relazione alla rivisitazione di accordi e contratti. “Storicamente le situazioni estreme possono capitare, il Coronavirus non ha precedenti ma spesso lo sport è legato ad eventi esterni straordinari. Penso ad esempio allo scorso anno quando Capo d’Orlando non salì in serie A1, pur avendo ottenuto più punti di tutti, per via dell’estromissione di Siena che la privò di quattro punti collezionati contro la squadra toscana. Tra noi allenatori ci stiamo sentendo e siamo concordi a seguire l’ottimo esempio dell’A1 che ha trovato un accordo che non penalizza nessuno. In A2 ancora la fumata bianca non c’è ma il nostro sindacato, l’Usap, sta lavorando bene. Tutti vanno messi sullo stesso piano senza dimenticare nessuno”.

Brian Oliver
Brian Oliver

Su quali strade proseguire in tema di riforma dei campionati non è semplice, tra i sostenitori del professionismo a tutti i costi e chi chiede maggiori tutele anche per le leghe inferiori. “Bisogna trovare un equilibrio tra un’A1 professionistica e un’A2 che di fatto lo è ugualmente. Penso a chi che come me fa pallacanestro per lavoro, è professionista ma non è riconosciuto tale. E’ vero che i costi dell’A1 e di chi fa le coppe europee sono insostenibili per realtà di A2 ma serve trovare un regime fiscale adeguato anche perché è giusto che tutte le 28 sorelle di A2 possano idealmente puntare alla promozione in massima serie. Negli altri Stati non c’è la nostra tassazione che avvolge le società, di certo credo ugualmente che il bacino dell’A2 con due gironi sia troppo ampio. Bisognerà capire dopo questo periodo chi avrà la forza di proseguire e con quale formula”.

Nell’album dei ricordi di Perdichizzi c’è indelebile la stagione 2004/2005 alla guida di un’Orlandina Basket che a fine campionato otterrà per la prima volta la serie A e verrà ricordata da tutti come squadra imbattibile. Oliver, Hoover, McIntyre e il compianto Howell tra i campioni di quel roster.

Orlandina Basket
La commozione per il ricordo di Lorena Mangano, Lorenzo De Lise e Rolando Howell (Foto R. Fazio)

“Fu la testimonianza diretta di come con le giuste idee si possano ottenere ottime cose. Costruimmo quella squadra all’ultimo momento e molti giocatori, pur straordinari, erano rimasti senza squadra. Noi ci abbiamo scommesso e poi sul campo quello si dimostrò un gruppo imbattibile. 27 successi su 30 gare, 20 affermazioni consecutive oltre alle due che ci consegnarono la Coppa Italia. In un campionato difficile nobilitato dalla presenza della Virtus Bologna abbiamo vinto le partite in scioltezza e dato dieci punti di distacco alla seconda classificata. Resta ancora il record di sempre in A2. L’amalgama con tutto l’ambiente paladino poi ha fatto il resto. Ancora oggi mi fermano i tifosi a ricordare quell’impresa con una squadra che fece innamorare un’intera provincia e tutta la regione che schiuse alla quinta squadra siciliana di sempre a raggiungere la massima serie”.

Perdichizzi e Bonina
Giovanni Perdichizzi e Immacolato Bonina a Barcellona

In conclusione coach Perdichizzi fa un’analisi alla pallacanestro siciliana, lo sguardo è rivolto al momento dei club dell’Isola che cercano di guardare sempre avanti. Trapani, Capo d’Orlando e Agrigento ormai sono piazze che rappresentano una certezza nel panorama nazionale ed hanno tutto per fare bene. Manca la città di Messina a palcoscenici importanti, anche Catania ha risorse per arrivare in alto. E’ prioritario lavorare sull’impiantistica e le scuole. Le istituzioni devo abbattere i costi delle strutture che danno alle società mentre il lavoro coi ragazzi è fondamentale per garantire ai vivai una sostenibilità e dare sfogo ad un fenomeno aggregativo. Non di deve per forza vincere un campionato, le aziende si avvicinano anche grazie ai ragazzi che hanno la possibilità di arrivare un domani alla prima squadra, motivazione fondamentale in ogni società”.

Il futuro di coach Perdichizzi non è certo così come quello dell’intero mondo della pallacanestro italiana: “La priorità è rimanere a Scafati una società che ormai dopo quattro stagioni per me è casa. Nelle piazze dove ho allenato in carriera ho sempre mantenuto un rapporto viscerale. Altrimenti non disdegnerò di guardare altri progetti che devono essere stimolanti e non estemporanei perché non è più il tempo di improvvisazione”.

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