La sede della Prefettura di Messina
La bocciatura da parte della Commissione di Vigilanza è stata originata da sei prescrizioni ma in realtà con il passare delle ore emerge che il vero nodo della questione è rappresentato dalle perduranti carenze del sistema di videosorveglianza.
Potrebbero avere avuto un peso anche i rapporti non certo idilliaci tra il Prefetto Stefano Trotta ed il sindaco Renato Accorinti: negli ultimi mesi più volte in contrasto, soprattutto in occasione della gestione dell’emergenza migranti. Neppure la processione della Vara ha consentito un riavvicinamento tra il principale esponente del Governo ed il primo cittadino, che nell’incontro con i tecnici comunali a Palazzo Zanca, ha potuto appurare che la stragrande maggioranza degli incartamenti presentati in Commissione non presenta lacune insuperabili.
Ad alimentare il malumore del Comune il fatto che mentre i dirigenti convocati (Ferlazzo, Amato e De Francesco) erano ancora in riunione per illustrare gli interventi realizzati negli ultimi mesi, il dispositivo della Prefettura, che imponeva la disputa del match a porte chiuse, era già stato trasmesso alla stampa.
L’impianto in dotazione al San Filippo fin dal 2004 accusa il peso degli anni e già nella passata stagione il mancato funzionamento ha imposto l’utilizzo di telecamere ed operatori “mobili”, chiamati a monitorare quanto avviene sia all’interno che all’esterno dell’impianto. Uno stratagemma indispensabile soprattutto dopo gli scontri tra tifoserie a margine del match di Coppa Italia dell’estate scorsa tra Messina e Catanzaro. Nell’ambito degli interventi che hanno portato al rinnovo del collaudo generale decennale il Comune confidava anche di ripristinare la piena funzionalità del sistema di videosorveglianza, la cui gestione peraltro sarebbe di competenza del club e non dell’Amministrazione, chiamata invece ad occuparsi della manutenzione.
Accorinti ha tentato anche una strada alternativa, rappresentata dalla firma di una delibera in cui il sindaco si sarebbe assunto la piena responsabilità dal punto di vista dell’ordine pubblico, ma le più recenti normative ed alcuni provvedimenti di natura regionale (applicati quindi soltanto in Sicilia) renderebbero questo stratagemma inattuabile se non per impianti con una capienza più limitata. Non a caso a Messina la Commissione di Vigilanza comunale, competente ad esempio in materia di palazzetti dello sport, lascia il posto a quella Prefettizia, quando ci deve esprimere sull’agibilità di strutture più grandi, come lo stadio San Filippo.
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