L’emergenza coronavirus ha travolto anche il mondo dello sport, imponendo a tutti ben altre priorità. La sospensione del campionato di serie D, che resterà fermo almeno fino al prossimo 3 aprile, ha quindi originato il rinvio a data da destinarsi di tre impegni agonistici già fissati per l’Acr Messina, ovvero la stracittadina con il Fc e le successive sfide con Corigliano e Biancavilla.
Sulla carta resta confermata la gara di domenica 5 aprile, quando al “Franco Scoglio” dovrebbe essere di scena il Palermo capolista, destinato a un immediato ritorno tra i professionisti. Ma la ripresa del torneo potrà davvero concretizzarsi soltanto se l’attuale pandemia dovesse davvero essere superata. E considerando che nella giornata odierna si sono registrati nella Penisola altri 200 decessi e quasi 2.100 contagi la prospettiva di un ritorno in campo è tutt’altro che scontata.
Dopo le imposizioni del Governo praticamente tutti i club di serie D hanno peraltro cancellato anche la loro settimana di sedute. Vietati gli assembramenti per strada, la cautela impone di evitare anche quelli in campo o nello spogliatoio. Numerosi tesserati sono rientrati nelle rispettive sedi di residenza, considerato che oltre una decina di loro sono originari di altre regioni. Proseguiranno allenamenti individuali e personalizzati, sotto la supervisione a distanza dello staff tecnico capeggiato da Andrea Pensabene.
L’eventuale ripresa in gruppo è fissata, per il momento, per martedì prossimo. In caso positivo, Crucitti e compagni si ritroveranno al “Garden Sport” a Mili marina, considerato che l’attuale inagibilità dell’impianto di San Filippo, sancita dopo l’ultimo sopralluogo della Commissione provinciale di Vigilanza, consentirà l’utilizzo della struttura soltanto se saranno prima effettuati i lavori di messa a norma richiesti.
Un disagio in più per un gruppo che non parla con la sua gente ormai da oltre un mese. Il 2 febbraio scorso infatti è stato indetto un silenzio stampa interrotto soltanto sporadicamente per dare voce al nuovo allenatore. Bocche cucite invece per la squadra, con l’unica eccezione delle dichiarazioni rilasciate da Arcidiacono dopo la recente doppietta al Marsala.
Una scelta infelice, che riduce ulteriormente le attenzioni dedicate a un gruppo già sonoramente contestato dalla piazza e dalla tifoseria organizzata. Ma le ben più pressanti preoccupazioni sulla salute pubblica e quanto accade lontano dagli stadi attenuano anche l’amarezza, inevitabile, per le sorti di un club che da tre anni non riesce ad uscire dal guado, a causa principalmente delle scelte operate dalla sua proprietà.