Trattandosi di una procedura di gara e quindi di un appalto pubblico non vi saranno dichiarazioni ufficiali da parte dei diretti interessati, né del Fc Messina, che ha avuto il merito di rispondere presente con un progetto che si annuncia “molto ambizioso”, né ovviamente da parte del Comune.
Di certo, dopo mesi di attesa (e proclami roboanti a mezzo social), al bando europeo che avrebbe dovuto attrarre potenziali investitori da fuori città e magari anche dall’estero ha aderito soltanto un consorzio, quello che fa riferimento a uno dei due club già presenti sul territorio.
Già nelle prossime ore verrà nominata una Commissione che valuterà la proposta presentata e potrà ritenerla o meno adeguata. L’assegnazione della concessione trentennale – assicurano da Palazzo Zanca – non è assolutamente scontata e si concretizzerà soltanto se verranno rispettati i paletti previsti.
Negli uffici comunali si parla enfaticamente di “una pagina storica”, attesa da almeno quindici anni. Ma è evidente che senza l’impegno del Football Club, che aveva peraltro annunciato a più riprese le proprie intenzioni, si sarebbe prefigurato lo scenario peggiore, evocato anche dall’ex assessore allo sport Giuseppe Scattareggia, ovvero quello di una gara andata desolatamente deserta.
E sulla qualità del bando redatto dal Comune erano state d’altronde vibranti le rimostranze dei consiglieri comunali d’opposizione. Peraltro, a gara in corso, è arrivato anche il passo indietro dell’ex componente della Giunta, rimpiazzato da Francesco Gallo, già assessore alle politiche sportive e agli spettacoli nel corso della sindacatura di Francantonio Genovese, quando per la prima volta tra 2006 e 2007 arrivarono a Messina i grandi eventi e Vasco Rossi.
Alla fine – è questa la riflessione strappata a un dirigente del Comune – si è mosso soltanto chi aveva maggiore interesse sul territorio, più per finalità sportive che di business. I tempi adesso non dovrebbero essere particolarmente lunghi, anche se i vari passaggi burocratici previsti suggeriscono cautela. Entro Natale si dovrebbe arrivare a una pronuncia definitiva. Lo stadio “Franco Scoglio” è un bene comunale e quindi sulla bontà della procedura si esprimerà anche l’assessorato al patrimonio affidato a Francesco Caminiti.
“La procedura di esternalizzazione degli impianti sportivi – chiarì Gallo dopo la sua designazione – potrà liberare risorse da mettere a disposizione delle associazioni sportive e garantire quindi benefici”. Il Comune aveva affidato fino al maggio 2021 la gestione del principale stadio cittadino all’Acr Messina, ma a concorrere per la concessione trentennale è ora soltanto il Fc.
“Sono stato l’assessore della serie A, all’epoca c’erano altri problemi, come i tornelli, non quello di avere due squadre in serie D – aveva aggiunto Gallo lo scorso 3 agosto –. Il famoso proverbio “meglio testa di lucertola che coda di serpente” nel mondo sportivo viene applicato con una certa insistenza. Non so come l’Amministrazione possa incidere nella testa dei privati ma quello che si potrà fare lo si farà”.