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Messina

Per “Arte in Laboratorio” la mostra di Giovanni Fiamingo

Prevista per venerdì (ore 18), presso i locali di via Maddalena  24  (Studio 3 – dott. Luigi Mondello), l’inaugurazione della mostra dell’artista Giovanni Fiamingo, il quinto a partecipare all’iniziativa “Arte in Laboratorio”.

Uno dei quadri di Giovanni Fiamingo

Sarà possibile visitare l’esposizione fino a sabato 23 febbraio durante gli orari di laboratorio (dal lunedì al venerdì dalle ore 9,00 alle 13,00 e dalle 16,00 alle 18,00). Il team di MutualPass, ideatore ed organizzatore, intende ribaltare la consolidata immagine degli spazi legati unicamente alla malattia e al disagio fisico, trasformando il laboratorio d’analisi 2010 Group in una galleria d’arte a tutti gli effetti.

L’ambizioso progetto punta, inoltre, a stringere ancora di più il benefico connubio tra arte e salute, seguendo la linea disegnata da “Quadro Clinico-Stare Bene con Arte”, l’evento culturale realizzato a gennaio nella Chiesa di Santa Maria Alemanna, che ha posto al centro la collettiva di 27 artisti messinesi o d’adozione dal titolo appunto “Quadro Clinico”.

GIOVANNI FIAMINGO, nato a Messina il 16 luglio del 1951, è un artista sensibile e poliedrico che ha alle spalle una carriera ricca di premi e pubblici riconoscimenti, risultato di un impegno molto serio attorno all’idea di arte come lavoro, come solida prassi e solerte cura. Fiamingo è principalmente un figurativo, i suoi esordi sono intrisi di quel piacere per la pittura come sogno e gioco con la realtà.

Banner “Arte in Laboratorio”

L’iconografia di Fiamingo è un diario del sogno, un libro di archetipi, un notturno struggente, dove maschere, giocolieri, musicisti, funamboli e ballerini sussurrano allo spettatore quel sentimento malinconico e sublime che pervade quelle indimenticabili sere in cui lo spettacolo del mondo partecipa allo spettacolo del nostro cuore.

Nella rivisitazione dell’antico scopriamo l’essenza, il segno proprio di Fiamingo: la linea. Il pittore è geometrico ed elegante quanto malinconico e intenso nel rapporto continuo tra le tinte del blu e del rosa, nell’architettura di questi profili geometrici che s’incastrano come i pezzi di un’antica metopa olimpica.  In questa esposizione è quanto mai palese la sua idea di arte come messaggio chiaro, nitido, perfettamente compiuto, eppure mai scontato. (Mosè Previti)

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