Le parole del DS dell’Orlandina a Terzo Tempo in vista dell’esordio nei playoff.
Giuseppe Sindoni a tutto tondo nella puntata speciale di Terzo Tempo che anticipa l’esordio nei playoff della Betaland Capo d’Orlando. Ad attendere i paladini la prima forza del ranking, i mostri sacri dell’Olimpia Milano al Forum. Il ds eletto miglior dirigente della serie A ha parlato di svariati temi interessanti.
Che emozione hai provato dopo essere stato nominato come miglior dirigente dell’anno?
“Bello poter ricevere un riconoscimento del genere a 28 anni, leggere l’albo d’oro di questo premio e rendersi conto di essere nell’ultimo rigo. Solo 10 anni fa per me sarebbe stato impensabile essere qui in questa veste, non solo farlo in Serie A. Il riconoscimento è un lavoro di staff: qui a Capo d’Orlando ci sono tante persone che lavorano duramente affinchè il mio lavoro venga poi concretizzato in risultati. È stata una bella emozione, ed è un punto di partenza, non certo un punto di arrivo.”
Puoi svelarci chi hai votato per il premio di MVP della stagione?
“Ho votato Joe Ragland. Per il premio di MVP mi piace indicare non solo dei giocatori forti, Landry è ovviamente uno di questi, ma anche dei giocatori che hanno aiutato le loro squadre a fare qualcosa di molto superiore rispetto agli obiettivi prefissati oppure a centrare una stagione vincente, per questo ho pensato di premiare Ragland in prima posizione.”
Antonio Iannuzzi è stato probabilmente il migliore nella partita di domenica contro Pesaro.
“Contento che abbia sfornato questa prestazione importantissima Domenica, ma credo che si sia meritato spazio e considerazione con prestazioni continue durante l’arco della stagione. Credo che non avremo la fortuna di rivederlo qui a Capo d’Orlando l’anno prossimo, però penso che quello che abbiamo vissuto quest’anno è la dimostrazione che la scelta prima di Di Carlo e poi mia, sia stata vincente. Credo sia abbastanza per chiudere possibilmente a fine anno il capitolo Iannuzzi come un capitolo molto positivo.”
La Betaland, al suo ritorno ai playoff scudetto dopo 9 anni, affronterà l’EA7 Milano ai quarti di finale.
“Milano è un colosso, un gigante. Quando arrivi ai playoff da settima o ottava sei sempre destinata ad incontrare una squadra grossa. Beccare Milano forse ci dà qualche stimolo in più e ambientalmente ci permetterà di vederla come una festa. Tra noi e loro c’è un mare di differenza, proveremo a colmare questo gap con l’aiuto di Capo d’Orlando e della sua gente. L’obiettivo è di tornare per gara 4 per far vivere alla gente di Capo d’Orlando e di tutta la Sicilia almeno due appuntamenti con la storia. Tecnicamente non puoi metterli in difficoltà, credo che per il nostro modo di giocare non siamo una squadra speculativa, che prova a mettere in difficoltà gli altri. Giochiamo la nostra pallacanestro nel bene o nel male.
Credo che l’unico vantaggio sia a livello mentale: Milano sta affrontando una serie contro una squadra letteralmente sconosciuta, mentre per noi l’importanza e la consapevolezza di quanto sia spropositata e importante la posta in palio, può portarci ad avere un pò di vantaggio a livello emotivo.”