Complici i tanti infortuni non è riuscito a dare il contributo della scorsa stagione. La disfatta casalinga con la Juve Stabia ha lasciato il segno, ma il difensore Enrico Pepe guarda avanti in maniera positiva, certo di un pronto riscatto del Messina: “Non è un momento felice e con la Juve Stabia è stata sicuramente una gara brutta da vedere, nella quale non abbiamo combattuto come al solito. Per fortuna mancano ancora tante partite e ne verremo fuori perchè siamo una buonissima squadra, non siamo di certo quelli di domenica. Il gol dello 0-2 ? Sfortunatamente sono scivolato, Gammone ha cercato di calciare, ma la palla gli è rimasta sotto e così si è lanciato senza volerlo verso la porta”.
La difesa del Messina, con 42 reti al passivo, è ora la peggiore del girone. Un altro dato su cui riflettere. “Sulla carta risulta che abbiamo subito tanti gol, ma a mio avviso non siamo da buttare via, nè io nè i miei compagni di reparto. Ho avuto vari infortuni e la mia condizione non è al massimo, anche perchè faccio leva soprattutto su fisico e personalità. Ora sto cercando di allenarmi con continuità per contribuire alla salvezza. Dopo la partita con la Paganese, inoltre, ho dovuto scontare due turni di squalifica, rimanendo ancora fermo. L’episodio che ha portato a quel rosso ? Con Girardi ci conosciamo bene per aver giocato insieme a Pagani. Il mio non era un gesto voluto, ho solo allargato le braccia per andare a saltare. Lui ha accentuato un pò e l’arbitro ha visto così, ravvisando gli estremi per l’espulsione”.
Pepe, tra i fedelissimi di Grassadonia, finito per primo in questo periodo sul banco degli imputati, spiega così il momento del Messina: “Non mi sento maggiormente responsabilizzato per il rapporto con il tecnico, ma cerco di dare il massimo per il Messina, la società, i compagni ed il mister. Non sono felice della posizione di classifica pensando sia alla piazza che ai sacrifici che abbiamo fatto per arrivare in Lega Pro unica. I tifosi pagano per vederci allo stadio e tengono sia alla maglia che alla città. E’ giusto che ci contestino, ma anche noi teniamo alla maglia e come loro vogliamo la salvezza. Il presidente Lo Monaco ci ha chiesto di lottare di più, perchè vedendo la partita con la Juve Stabia non ha avuto questa sensazione”.
Domenica al “D’Ippolito” non si potrà più sbagliare. Ultima spiaggia ? “Non penso che la sfida di Lamezia possa ritenersi tale. Ci aspettano undici guerre e occorre pensare di partita in partita, senza fare calcoli. Siamo in questa posizione per colpa nostra, anche perchè a volte non siamo scesi in campo convinti delle nostre qualità. Potevamo fare di più ed avere un’altra classifica, ma abbiamo subìto vari episodi contrari, vedi tante partite nelle quali siamo stati raggiunti all’ultimo. Non ho dubbi, siamo un grande gruppo”.