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Pensabene: “Niente rivoluzioni. Dovremo difendere meglio e ritrovare fiducia”

Andrea Pensabene torna a Messina a distanza di nove anni. E come all’epoca, nel “vecchio” Acr, in un momento particolare: “Ho avuto una breve esperienza qui. Venivo da un bel campionato vinto a Eboli. Il richiamo di questa piazza, oggi come allora, non è indifferente. C’era una squadra già costruita e facevo fatica a dare direttive in linea con il mio credo. È stato giusto lasciare, perché un allenatore deve incidere”.

L’ex tecnico del Paternò, dopo un lungo girovagare per il Meridione, ha deciso di non allontanarsi troppo da Palermo: “Per seri motivi familiari ho scelto di rimanere in Sicilia. È una chiamata inaspettata, perché negli ultimi due anni ho curato i corsi di aggiornamento a Coverciano. Ho chiesto al presidente come mai l’allenatore che mi ha preceduto fosse andato via e posso dirvi che sugli stipendi della squadra ci sono dicerie che non corrispondono alla realtà”.

Lavrendi
Lavrendi è uno degli over più esperti (foto Nino La Macchia)

Pensabene dovrà prima di tutto incidere sulla testa di un gruppo in difficoltà: “Ho visto una buona squadra, un po’ sfiduciata. Ci metteremo tanto lavoro e voglia. Cercheremo di lottare, risalire la classifica e riconquistare un po’ di tifosi. Questa è una maglia pesantissima da indossare: un giocatore che viene a Messina sa che deve difendere i colori di una città delusa”.

Non verrà modificato il 4-3-3 già caro a Rando e Zeman: “Non si può rivoluzionare l’assetto, sarei un pazzo. Dobbiamo evitare di creare ulteriore confusione. Ho vinto due campionati di serie D con questo modulo e squadra che giocavano come mi piace. Ma bisogna essere capaci di adeguarsi alle caratteristiche di chi si ha disposizione”.

Cristiani
Cristiani aiuta in fase di copertura (foto Nino La Macchia)

L’imperativo è evitare le amnesie difensive che sono costate care con Marina di Ragusa e Marsala: “Non dobbiamo subire troppo, l’organizzazione sarà fondamentale. Dalla prossima settimana modificheremo qualcosa in più”.

Pensabene è convinto della bontà del gruppo che gli è stato messo a disposizione: “Il curriculum di alcuni giocatori è invidiabile. In ogni spogliatoio ci sono leader che possono guidare la squadra. L’obbligo dei quattro under chiaramente ti condiziona in questa categoria e per questo noi magari dovremo fare partire dalla panchina qualche over importante, come Manfrè Cataldi”. 

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