Al “Comunale” di Santa Teresa di Riva è andato in scena il derby forense della Sicilia orientale tra Messina e Catania. Partita tesa, caratterizzata sia dall’arbitraggio del signor Battiato di Acireale, che ha scontentato tutti i diversi protagonisti in campo, che dal serio infortunio occorso al centrocampista messinese Caminiti. Dopo una prima fase di studio, la Forense Zancle prende in mano il pallino del gioco e al quarto d’ora del primo tempo passa in vantaggio con un’azione che si sviluppa sulla destra: un passaggio filtrante porta lo stesso Caminiti a incunearsi in area e al momento del tiro il calciatore giallorosso viene falciato. Dal dischetto il fuori quota Piccolo spiazza Taranto.
La reazione degli etnei porta all’iniziativa del regista Coppolino, ben contenuto dall’attento Todaro. La spinta ospite si esaurisce in quattro calci d’angolo e tre punizione calciate dalla trequarti sulle quali Nastasi si disimpegna da par suo. Gli ospiti iniziano a fermare sistematicamente in modo falloso Caminiti, il più tecnico in campo, che ogni volta che entrava in possesso di palla veniva falciato senza che il direttore di gara prendesse alcun provvedimento disciplinare. Ciò finché, inevitabilmente, al 20′ della ripresa Caminiti è stato costretto ad uscire dal campo sorretto a braccia a causa dell’ennesimo fallo subito.
Nel frattempo al quarto d’ora della ripresa Miserendino, ben lanciato in profondità da Brancati, si presentava da solo in area etnea ma veniva steso con l’arbitro che non decretava la massima punizione. Due minuti dopo Attardo con un preciso esterno destro dal limite dell’area siglava il pareggio. Catania con questo pareggio stacca il pass per la fase finale in programma a Cesenatico mentre i peloritani saranno costretti a giocarsi la qualificazione in trasferta contro il Palermo.