Si è svolta, a Palazzo dei Leoni, la cerimonia di donazione alla Città Metropolitana di Messina degli atti della proposta istitutiva del Parco naturale dei monti Peloritani, redatti dal Comitato Promotore spontaneo, costituito oltre un decennio fa e composto da docenti universitari di Messina e Palermo, da tecnici esperti in forza all’Azienda Regionale Foreste, all’Ispettorato Provinciale Agricoltura, all’Ispettorato Ripartimentale delle Foreste, alla Soprintendenza Beni Culturali e Ambientali, da associazioni di categoria (Coldiretti, Confagricoltura, Confederazione Italiana Agricoltori), da associazioni ambientaliste, da associazioni professionali (agronomi e geologi) e da liberi professionisti.
Si tratta di una preziosa documentazione, consegnata personalmente dal Presidente del Comitato, Giuseppe Giaimi, con atto liberale di donazione, al Commissario straordinario dell’Ente, Francesco Calanna, che raccoglie gli atti prodotti nel corso del periodo di studi e di verifiche, protrattosi per circa 18 mesi, che ha mirato ad individuare i pregi naturalistici, scientifici ed antropologici dell’ambiente dei Peloritani e a verificare gli impatti positivi dal punto di vista economico-sociali che l’istituzione del Parco avrebbe potuto avere nel medio e lungo termine. L’impegno in questa direzione, come afferma il Professor Giaimi, nasce nel 2005, per iniziativa di Gino Savoja, al tempo Presidente della CIA (Confederazione Italiana Agricoltori), che alla luce dell’istituzione di 5 nuovi Parchi regionali (Parco dell’Etna, Parco dei Nebrodi, Parco delle Madonie, Parco dell’Alcantara e Parco dei Sicani), aveva reso ancora più impellente la necessità di non lasciare in disparte questo angolo della Sicilia, allorché già negli anni ’70 era stata discussa, in seno ad una commissione speciale dell’Assemblea Regionale, la possibilità di istituire il Parco Naturale Peloritani, addirittura “Il primo Parco ad essere ipotizzato”, come ha precisato Giaimi. Alla luce del silenzio sceso sull’argomento, che ha lasciato cadere la proposta nel vuoto, nel 2006 si pensò di istituire un comitato spontaneo che avanzasse nuovamente la proposta e che diede vita ad un lungo e dettagliato lavoro preparatorio che, nel luglio 2007, si concretizzò in una corposa proposta, formalizzata all’Assessorato regionale Territorio e Ambiente, composta da 18 relazioni tematiche per complessive 220 pagine, 8 cartine illustrative in scala 1:25.000 e un cd illustrativo sulla vegetazione peloritana. “L’Assessorato – spiega Giaimi – dopo averla fatta esaminare a tutti gli organi competenti, l’ha giudicata la più interessante proposta presentata alla Regione Siciliana”.
Tale iniziativa, nonostante il giudizio positivo più volte espresso dalla competente commissione del Comitato Regionale per la Protezione del Patrimonio Naturale (CRPPN) ed alcune lodevoli iniziative parlamentari, è sempre stata respinta dall’Assemblea regionale. La Città Metropolitana di Messina ha, nel 2016, rafforzato il ruolo di ente vocato alla salvaguardia ambientale dell’intero territorio provinciale grazie all’adozione della “Carta dei Comuni Custodi della Macchia Mediterranea” che prevede la promozione della conoscenza, della conservazione e della tutela dell’importante ecosistema. Il Commissario straordinario Calanna si è difatti espresso assicurando che “poiché, noi come Città Metropolitana, gestiamo tematiche relative all’ambiente e soprattutto all’educazione ambientale nelle scuole per educare i nostri ragazzi al rispetto dell’ambiente e per costruire un territorio e una società sempre più a misura d’uomo, nel rispetto delle risorse che il territorio esprime, con un economia ecocompatibile ed ecosostenibile, io ho ritenuto di dover dire al Professore che questo studio che formalmente regala alla Città Metropolitana non rimarrà nei nostri scaffali polverosi ma sarà frutto di un’elaborazione grafica e vedrà la luce con una pubblicazione specifica sul territorio e questa bella valenza ambientale”. In tal senso la donazione odierna ha come obiettivo la divulgazione delle risultanze degli studi sulla biodiversità dell’area dei monti Peloritani e sulla macchia mediterranea attraverso l’attività del Nodo In.F.E.A. (Informazione, Formazione Educ