Ciccio Pannitteri fu tra i principali protagonisti di quel Messina che nel 97-98 centrò la promozione in C, riportando la piazza nel professionismo. Sua la rete contro il Rende, la decima complessiva, che valse la certezza della matematica promozione. Qualche brivido lo ha provato, da direttore generale del Paternò, nonostante il teatro fosse ben diverso rispetto a quello cui era abituato: “Venire a Messina è per me sempre un piacere, un onore e un’emozione grandissima, anche se i miei ricordi più belli sono legati al “Celeste” e questo è uno stadio da serie A. Quella cavalcata fu bellissima”.
La sconfitta di misura rimediata al “Franco Scoglio” per effetto del gol di Cristiani non scalfisce il buon cammino dei rossazzurri, peraltro assai condizionati dal Covid in questa prima parte di campionato: “All’inizio abbiamo avuto dei problemi con molti contagiati, poi ci siamo ripresi. Siamo una neopromossa e siamo in linea con gli obiettivi prefissati. Peccato per questa partita che si poteva pareggiare, anche se il Messina è una buona squadra, che sicuramente vincerà il campionato. Per come si era messa, però, credevamo di fare risultato ma va bene così”.
Il giudizio sulla corsa al salto di categoria, da parte di chi ha vissuto in campo tante battaglie, va dritto al punto: “Acireale e Acr Messina secondo me hanno qualcosa in più rispetto agli altri. Bisogna certamente vedere la gravità degli infortuni dei giocatori dell’Acr. Secondo me alla lunga, insieme al Fc Messina, che è una buona squadra, queste tre si contenderanno fino alla fine la vittoria del campionato”.