Dopo diversi giorni caratterizzati da supposizioni, il Comitato Regionale della FIP Sicilia ha ufficializzato, sul proprio sito internet, con un comunicato emesso dal Giudice Sportivo la rinuncia al campionato di serie B Femminile della società Azzurra Patti. La rinuncia da parte del sodalizio del presidente Sandro Bonanno era nell’aria e comporterà una sanzione da parte della Federazione di 880 euro e l’obbligo di iscrizione a soli campionati a libera partecipazione, ed è arrivata dopo la chiusura del termine delle iscrizioni e la successiva compilazione del calendario del massimo torneo regionale femminile. In considerazione di questo forfait le squadre che prenderanno parte al Girone I scendono da sette a sei, numero veramente esiguo. Il torneo conterà quindi sulla presenza delle due formazioni peloritane San Matteo e Rescifina Messina, sulle etnee Lazur e Rainbow Catania, la trapanese Castellammare del Golfo e la palermitana Stella Basket. Contemporaneamente l’Ufficio Gare regionale ha deliberato la modifica della Formula di svolgimento del campionato e l’annullamento del calendario precedentemente pubblicato. La nuova formula e d il relativo calendario saranno pubblicati nei prossimi giorni.
Per maggiori informazioni sulla vicenda abbiamo intervistato telefonicamente il dirigente dell’Azzurra Patti Carmelo Bonsignore che ci ha spiegato i reali motivi dietro a questa dolorosa decisione: ‘’Abbiamo rinunciato da pochi giorni sia al campionato di serie B Femminile che al campionato giovanile Under 17. Le ragioni sono semplici, l’idea di spingerci nel mondo del basket è maturata circa 6-7 anni fa e mai avremmo pensato come gruppo dirigente di poter durare per così tanto tempo. Proveniamo tutti dal mondo del calcio (il Patti Calcio, ndc), uno sport con tante e significative differenze rispetto alla palla a spicchi. Ci fu chiesto di sposare questo progetto e lo abbiamo fatto in questi anni. In estate però le premesse per continuare non ci sono più state a partire dalle ragazze che, per diverse esigenze ed impegni, non erano più disponibili a giocare. Insomma l’amore per questo sport è venuto meno e la chiusura quindi è stata inevitabile”. Prosegue quindi il momento difficile per la città di Patti che, dopo la sparizione della squadra maschile, perde anche la massima espressione cestistica femminile che, per bocca del suo dirigente, non proseguirà neanche con l’attività giovanile.
L’Atene vince il derby con il Ganzirri e vola sola al comando della classifica del torneo di serie C regionale con 4 vittorie in altrettante partite disputate. Le ragazze del presidente Salvatore Mangano si sono imposte con il risultato di 2 a 0, confermando di essere un gruppo solido e ben equilibrato e con delle ottime individualità, che riescono a fare la differenza. A sbloccare il risultato, dopo 20’ di gioco, è la solita ed implacabile Francesca Bertino che, in contropiede, realizza la sua quinta marcatura dall’inizio della stagione. Passata in svantaggio, la squadra del presidente Nicola Famà cerca di mettere in difficoltà la difesa delle padrone di casa, ma le veloci incursioni di Ketty Talamo e Marina Costantino non trovano impreparata la retroguardia guidata dal capitano Loredana Cardile che, proprio nei minuti finali, realizza su calcio di punizione la seconda rete, mettendo al sicuro il risultato.
Il direttore sportivo e vice presidente dell’Atene, Natale Mangano commenta così questo sorprendente inizio di campionato: “I sacrifici ci stanno dando ragione e abbiamo fatto bene a puntare su mister Tiziana Impoco, il vice Sergio Scurria ed il preparatore dei portieri Antonio Gugliemo”. Francesca Bertino dichiara: “Il derby non è stato facile da affrontare, specie dal punto di vista emotivo, essendo una ex. Le nostre avversarie sono state, comunque, brave e faranno bene perché sono una formazione molto giovane. Con le compagne mi sono da subito integrata e non pensavo di iniziare in modo tanto esaltante la stagione con l’Atene; allenandoci sempre con sacrificio possiamo arrivare molto lontano”. Domenica, alle ore 16, l’Atene scenderà, infine, in campo a Palermo contro l’Iron Team.
Spadafora ancora cuore della corsa messinese del 26 e 27 ottobre 2013 promossa dalla Scuderia Messina Racing Team ed organizzata dalla Eagles Racing, dodicesima prova del Challenge Italia Ronde Asfalto, valida per il Campionato Siciliano Rally. Iscrizioni aperte fino a lunedì 21 ottobre.
Definito il programma e la logistica della 9^ Ronde dei Peloritani, la gara messinese in programma il 26 e 27 ottobre, promossa dalla Scuderia Messina Racing Team ed organizzata dalla Eagles Racing, dodicesima prova del Challenge Italia Ronde Asfalto e valida per il Campionato Italiano Rally.
Dopo lo squillante successo dello scorso anno riconfermato a Spadafora il quartier generale della competizione, la sede delle verifiche, partenza e traguardo finale. La cittadina della riviera tirrenica alle porte di Messina ha confermato con entusiasmo la partnership con la competizione che ha prodotto molteplici effetti positivi sul territorio. Il Sindaco di Spadafora Giuseppe Pappalardo ed il suo Vice Antonio Giacomo D’Amico hanno immediatamente per primi rinnovato la collaborazione con gli organizzatori, lavorando su maggiori particolari, segno di una più capillare ed efficace sinergia per migliorare ogni effetto dell’evento.
Confermata la sede dei riordinamenti e dei parchi assistenza presso il Centro Sportivo UNIME, luogo vocato allo sport grazie al quale le auto da rally entrano nel centro della Città dello Stretto, a cui sono storicamente legate dalla fervente passione dei messinesi.
Quattro passaggi sugli impegnativi ed altamente spettacolari 10 Km della prova speciale “Ronde di Peloritani” delineeranno la classifica della dodicesima prova del Challenge Italia Ronde Asfalto. La nuova serie ACI CSAI di cui la finale è prevista alla “Ronde di Pomarance” in Toscana a fine novembre ed assegneranno puti importanti per il Campionato Siciliano Rally, la serie regionale promossa dalla Delegazione ACI CSAI Sicilia.
“Ancora una volta il lavoro si rivela molto intenso – ha spiegato Rosaria Villari, Presidente Messina Racing Team – avere delle conferme importanti per via dei risultati concreti prodotti dalla nostra gara, è una grande iniezione di nuova energia, oltre che motivo d’orgoglio. Il successo crescente riscosso negli anni è anche un aumento responsabilità nel migliorare il livello della competizione, come naturalmente tutti si aspettano, dai piloti, ai partner, al pubblico, fattori che con i loro numeri sono stai fin’oggi vanto della Ronde dei Peloritani”.
Le iscrizioni rimarranno aperte fino a lunedì 21 ottobre. Poi la competizione entrerà nel vivo a partire da sabato 26. Ulteriori informazioni sono disponibili sul portale www.scuderiamessinaracingteam.it
Non incide molto il fattore campo nella prima giornata del campionato di serie C Regionale. Sulle cinque gare disputate ben tre hanno visto prevalere le formazioni impegnate in trasferta. A sorridere di fronte ai propri tifosi sono la Studentesca Licata e l’FP Sport Messina, fanno bottino pieno lontano da casa Cocuzza, Milazzo e Cefalù.
Uscita vincitrice dal derby cittadino con la Mia Basket per 60-55, l’FP Sport inizia con il piede giusto il suo campionato. Sabato pomeriggio, alla Palestra di Ritiro, non è stato facile per il team allenato da Francesco Paladina avere ragione dei ragazzi del presidente Germanà. C’è voluta tutta l’esperienza di Cavalieri (23 punti all’attivo) e di Sabarese (12), per conquistare il primo successo in campionato. La Mia Basket di Massimo Sigillo ha ben impressionato, è rimasta sempre in partita, ben guidata in campo da Bellomo e Bonfiglio (12 punti a testa) si è portata in vantaggio a due minuti dalla sirena (54-55), ma alla fine ha ceduto ai più esperti avversari.
Il secondo anticipo in programma vedeva di fronte altre due squadre della provincia peloritana, il giovane team della Nuova Agatirno e l’esperta Cocuzza. Sul parquet del PalaFantozzi i ragazzi di Renato Franza hanno giocato una gara di grande intensità, mettendo in difficoltà i filippesi apparsi un po statici nei primi venti minuti. Trascinati dal duo Randazzo (23) – Giuliano (11), i “paladini” hanno tenuto botta per tutti i 40 minuti, cedendo sul fil di sirena (64-66) alla navigata formazione di Ciccio Romeo che ha trovato in Simone Albana (15) l’uomo della provvidenza, dopo l’uscita per falli di Balev (15) ben sostituito sotto canestro da Gugliotta (11).
Corsaro anche il Minibasket Milazzo, il quintetto di Lillo Lucifero è andato a vincere sul campo dell’Amatori Messina per 75-85 un derby senz’altro difficile e contro un avversario temibile. I nero arancio allenati da Mario Maggio, con qualche elemento non al top, giocano alla pari per almeno mezzora, ma soffrono soprattutto per la carenza di rotazioni, con il solo Mondello (10) bravo a farsi trovare pronto. Non bastano un generosissimo Arrigo (17) ed il 23 punti realizzati da Centorrino per superare i mamertini, abili ad allungare nel quarto finale. I milazzesi si sono confermati un buon complesso, mandando in doppia cifra ben quattro i giocatori: Barbera (18), Cassisi (17), Toto (17) e Italiano (15).
Il terzo successo esterno di giornata arriva da Trapani, dove il Cefalù batte il Paceco, sfrattato dal proprio campo e costretto a giocare nel capoluogo trapanese con una formazione che proprio negli ultimi giorni ha perso i suoi pezzi migliori. Gara equilibrata fino alla penultima sirena (56-59) e come di solito accade, nel quarto finale esce fuori la squadra con maggiore esperienza, quella allenata da Massimiliano Fiasconaro, che negli ultimi dieci minuti piazza l’allungo decisivo e fa suo il match. Senza i due americani, mai giunti in Sicilia, sono il lungo argentino Gaby Gonzalez (20) e l’ex pattese Ettaro (14) a fare la differenza, in evidenza anche Lombardo (18) e Monaco (13). Al Paceco, allenato da Michele Pellegrino, non sono bastati i 25 punti messi a segno dalla guardia inglese Darren Crane, in doppia cifra anche i due Letizia, Sergio (15) e Alessio (12).
Oltre all’FP Messina, vince fra le mura amiche il Licata. La Studentesca supera la giovanissima formazione della Virtus Trapani per 78-57. Punteggio finale pesante per i virtussini che, anche se vanno sotto di 22 punti nel terzo parziale, riescono a recuperare 9 lunghezze chiudendo sul -13 al 30’, ma evidentemente pagano lo sforzo nell’ultimo quarto, quando i lunghi di casa fanno la differenza e ai gialloblu di Nino Colomba non resta molto da fare. Nel Licata di Castorina in evidenza Falanga (20), Pozzo (18) e Savarese (17). Sono Costadura (14) e Gaspare Bellomo (10) i migliori realizzatori del team trapanese.
Nel prossimo week end si torna in campo per la seconda giornata. Si comincia sabato 19 ottobre alle 18:30 con Cocuzza 1947 – Basket Paceco, dirigono Centorrino di Venetico e Patti di Milazzo; alle 19:00 Virtus Trapani – FP Sport Messina, match affidato alla coppia palermitana formata da La Barbera e Fava. Domenica 20, alle 18:00, in campo Mia Basket Messina – Studentesca Licata (Perrone di Catania e Fichera di Aci Catena). Alle 19:00 Minibasket Milazzo – Nuova Agatirno Capo d’Orlando. La gara Cefalù – Amatori Messina (arbitri Noto di Palermo e Saeli di Bagheria) è stata rinviata per problemi all’impianto che ospita le partite interne della formazione palermitana.
Terz’ultimo in classifica insieme al Martina con sei punti, appena una vittoria, quattro gol realizzati (peggio soltanto Arzanese e Ischia) e nove subìti. Sono gli allarmanti numeri del Messina che dopo sette giornate del campionato di Seconda Divisione si trova costretto a far fronte ad una crisi di gioco e di risultati imprevedibile ad inizio stagione.
Catalano resta in sella (scelta più che condivisibile, davvero il cambio di panchina sarebbe stato la panacea di tutti i mali ?), ma sarà una settimana senza dichiarazioni da parte dei tesserati a seguito del silenzio stampa indetto dalla società di Lo Monaco all’indomani della batosta del “San Filippo” contro il Foggia, in quella che doveva rappresentare la partita della svolta e si è invece trasformata in un incubo. A parlare, fino ad ora, è stato purtroppo il campo. La squadra, che contro Salernitana ed Aversa Normanna aveva compiuto diversi passi avanti sotto il profilo della mentalità, è clamorosamente mancata nel momento cruciale. Le difficoltà nella manovra sono palesi, sebbene l’assenza di una pedina cardine come Guadalupi, che domenica anche a mezzo servizio ha dimostrato il suo valore, abbia avuto un peso notevole. I quattro gol segnati, tutti da parte degli attaccanti – le due perle di Corona, il guizzo di Chiaria a Santa Croce sull’Arno e l’invenzione di Parachì contro l’Aprilia – rappresentano davvero un magro bottino. La stessa compagine che riusciva nella scorsa stagione in Serie D a capitalizzare al massimo le occasioni create (a Noto e in casa con l’Agropoli maturarono due vittorie fondamentali a tempo scaduto), adesso fatica enormemente a trovare la via della rete ed ha visto la dea bendata voltargli le spalle in più di una circostanza, basti pensare alla beffa firmata Montella contro l’Aprilia.
A preoccupare oltremodo è stata però la fase difensiva. Il fortino invalicabile della passata stagione è divenuto terra di conquista, specie per elementi della qualità di Giglio e Cavallaro. Il dato inconfutabile è legato alla mancanza di una certa stabilità nel pacchetto arretrato, con variazioni di settimana in settimana dovute ad infortuni e scelte tattiche. Contro il Foggia Catalano ha optato inizialmente per il quartetto composto da Silvestri, Cucinotta, Ignoffo e Quintoni, salvo rimpiazzare l’ex Salernitana con un attaccante (Buongiorno), dirottando Guerriera dietro, per poi inserire Bolzan a rilevare il laterale mancino titolare nel momento di massimo sforzo.
Soltanto in occasione delle gare con Ischia (prima giornata) e Castel Rigone (alla quarta) è andato in campo il medesimo schieramento: Silvestri a destra, De Bode e Ignoffo in mezzo e Bolzan a sinistra. Puntare su una coppia centrale ben definita, che non prescinda ovviamente dal leader Ignoffo, può essere una delle chiavi per registrare il reparto. Sarà soprattutto dal punto di vista mentale, però, che dovranno lavorare in settimana società, staff tecnico e calciatori, analizzando gli errori commessi sia in sede di allestimento dell’organico che sul terreno di gioco. Allenarsi con serenità, inoltre, al di là dell’inevitabile scoramento per i risultati ottenuti, sembra di fatto complicato data l’assenza di una struttura fissa (a metà ottobre), causa di non pochi infortuni. Il particolare format del campionato lascia ampi margini di recupero, ma guai ad abbassare la guardia, con il Poggibonsi occorrerà cambiare radicalmente volto. L’augurio è che una nuova Palazzolo, quando praticamente un anno fa venne trovata la quadratura del cerchio ed il Messina spiccò il volo verso la promozione, possa essere all’orizzonte.
Porte girevoli in difesa (nel dettaglio le scelte iniziali di formazione):
La 29esima edizione del Gran Gala Ciclistico Internazionale è andata in scena con successo, con un pienone di pubblico al Teatro Accademia di Conegliano, segno di un ritrovato entusiasmo sulla spinta delle imprese di Vincenzo Nibali, ospite d’onore della serata, considerato il re di fatto della stagione appena conclusa (anche se le statistiche dicono altro).
E’ ovviamente il vincitore del Giro d’Italia, affiancato sul palco dal giovane compagno di squadra Fabio Aru, a raccogliere l’applauso più fragoroso. “Il podio finale del Giro a Brescia è stato il momento più bello della stagione, immerso in un clima e un’atmosfera incredibile. Desideravo vincere il Giro con tutte le mie forze, ed esserci riuscito mi riempie d’orgoglio.”
Per l’anno prossimo, però, lo Squalo sogna in giallo: “Il Tour de France l’unico grande giro che mi manca, e già due anni fa riuscii a centrare il podio su un percorso che non mi favoriva: quest’anno voglio partire per provare a vincerlo, lo devo a tutti i tifosi italiani che mi sostengono con calore.” Cosa lo attenderà sulle strade della Grande Boucle, Vincenzo lo scoprirà il prossimo 23 Ottobre, quando sarà svelato il percorso della prossima edizione: la ASO, rappresentata a Conegliano da Jean Michel Monin, non lascia trapelare alcuna anticipazione.
Impossibile, però, non tornare sul tema mondiale: “Sono più deluso del 4° posto a Firenze rispetto al secondo alla Vuelta – confessa Nibali, vincitore al Gran Gala del Premio Speciale “Atena d’Argento”-GP Barnabò Pietro e del Premio Italia Professionisti – GP Banca della Marca – nel finale ho provato a giocarmela, sapendo di essere meno veloce di Valverde, e non ho risposto allo scatto di Rui Costa pensando che l’avrebbe fatto lo spagnolo. Ha detto che non aveva le gambe, ma in salita non sembrava”
“Vicinanza assoluta e solidarietà piena all’Arcivescovo della Diocesi, alla Chiesa messinese, in merito alle accuse del tutto gratuite mosse dall’Assessore Cucinotta, componente della giunta Accorinti in riferimento agli aiuti ai migranti“; è quanto afferma in una nota il Presidente Provinciale delle ACLI di Messina Antonio Gallo. ” La Chiesa messinese- prosegue Gallo- con tutte le sue articolazioni e grazie alla sollecitudine pastorale del suo Vescovo è riuscita a lenire sofferenze quotidiane di questa Città, ha dato risposta ad emergenze sociali rispetto alle quali le Amministrazioni non sono spesso riuscite a rispondere nemmeno a livello di programmazione rivolta agli ultimi, tra i quali certamente ci sono i nostri fratelli immigrati. La Chiesa messinese ha dato sempre la più ampia disponibilità concreta anche rispetto a richiami che appaiono francamente demagogici di proprietà immobiliari, per come del resto ha spiegato la Curia nel suo recente intervento sul punto.
Certamente le ACLI messinesi auspicano il coinvolgimento , anche con la partecipazione a tavoli di raccordo, ma come è stato detto nella nota della Curia: ” a questi si deve essere invitati”.
” Da questa vicenda- continua Gallo- emergono però alcune domande e/o considerazioni: la Chiesa messinese si è posta da anni in una posizione di contrasto con ogni potere forte a tutela di un popolo che a Messina ha sempre invocato Maria. La sensazione è che le critiche abbiano un carattere elitario o siano formulate senza conoscere il territorio, se non in termini di preconcetto ideologico, estraneo alla realtà. Chi conosce ad opera effettivamente sul territorio conosce ed incontra quotidianamente la Chiesa messinese, anche tra gli immigrati; chi non opera nel territorio e non lo conosce, di contro, se ne costruisce uno suo dove incontra solo chi vuole, ma non risponde, nè programma risposte, alle emergenre sociali della Città. L’altra preoccupazione che emerge è quella relativa al tentativo di scristianizzazione anche attraverso la, presunta o reale, rimozione dei simboli religiosi nei quali si riconosce la comunità messinese, perseguendo, forse solo oggettivante, obiettivi storici delle elite laiciste e di poteri forti, sostanzialmente antipopolari. Le ACLI messinesi- conclude Gallo- auspicano di contro l’attenzione di una Amministrazione comunale che intende qualificarsi come aperta alla società civile, di cui il mondo cattolico è una parte rilevante, affinchè con l’aiuto del volontariato e delle organizzazioni impegnate nel sociale si programmino risposte alle emergenze quotidiane comprese quelle che riguardano gli immigrati”.
Patrizia Mirigliani e il sindaco di Jesolo Valerio Zoggia hanno ufficialmente dato il via alle Prefinali nazionali di Miss Italia 2013, nel corso di una conferenza stampa che si è svolta in mattinata al Pala Arrex di Jesolo. Un incontro che ha sancito la forte collaborazione tra la Patron del Concorso e il Primo Cittadino della città.
Tra i presenti alcuni responsabili delle Associazioni Alberghiere, delle Associazioni Artigiani, della Confcommercio Veneto, delle Forze dell’ordine e di Confindustria Veneto. Il primo cittadinoha esordito ringraziando tutte le categorie presenti, in particolare gli albergatori che hanno dato la loro disponibilità fuori stagione. «Jesolo ospiterà Miss Italia per quattro anni, dalla prossima edizione nel mese di settembre – ha ricordato Zoggia, il cui obiettivo è di garantire un giusto rapporto tra costi e benefici.
La patron del Concorso Patrizia Mirigliani ha ringraziato il sindaco e l’Associazione Albergatori per l’accoglienza ricevuta e le autorità che tuteleranno e proteggeranno le ragazze e lo staff. «Il sindaco ha fatto un grande atto, un atto d’amore: ha voluto Miss Italia quando ancora non avevamo chiuso accordi con nessuna “casa televisiva”. Siamo ad Ottobre, abbiamo avuto numerose difficoltà ma ci tengo a dire che questa edizione entrerà nella storia del Concorso perché ci permette di metterci in gioco e di fare nuove scommesse. Jesolo è nel cuore della famiglia Mirigliani, – ha incalzato Patrizia –Ricordo quanto l’ex sindaco Francesco Calzavara ha voluto ospitare l’evento di Miss Italia nel Mondo. Ed ora, finalmente, abbiamo portato qui anche Miss Italia. Sarà un’edizione che rispecchia come non mai la crisi attraversata dal Paese, per i disagi incontrati dagli imprenditori che vogliono investire in questo momento. Noi siamo qui grazie alle aziende sponsor del Concorso, che sono la benzina senza la quale non potremmo sostenere il nostro progetto. Il loro ruolo è fondamentale. Ringrazio in modo particolare La7 che ha creduto in noi e trasmetterà un’edizione all’insegna del divertimento, dello svago senza tralasciare l’aspetto culturale del Concorso».
Il sindaco e Patrizia hanno posato poi con le 186 prefinaliste per la tradizionale foto di gruppo sulla scalinata del Pala Arrex di Jesolo. Le ragazze hanno indossato tutte una maglietta con su scritto “Né nude né mute”, frase già lanciata dalle concorrenti del Trentino Alto Adige in risposta alla polemica innescata nei mesi passati sul ruolo delle miss in tv.
Frattanto le candidate hanno cominciato a sostenere i primi provini davanti alla giuria presieduta dal regista Saverio Marconi, con le autrici Maria Cristina Maselli, Giulia Lorenzo e Anna Carlucci. Le prime a sostenere il colloquio con i giurati sono state Miss Piemonte, Miss Valle d’Aosta, Miss Trentino Alto Adige e Miss Lombardia. I lavori si concluderanno il 17 ottobre, quando verranno decretate le 42 miss che accederanno alle finali nazionali insieme alle 21 Miss Regione.
Tra le candidate che hanno attirato maggiormente l’attenzione dei giurati figura Giulia Arena, proveniente da Messina ma nata a Pisa, la quale ha mostrato il proprio unico tatuaggio, poco sopra il cuore, che riporta i versi del 26esimo canto dell’Inferno. È il suo modo per manifestare a tutti l’orgoglio di potersi sentire “figlia di Dante”. Riflettori puntati anche su Stefania Vincenzi, la siracusana salvatasi nel tragico naufragio della Costa Concordia in cui ha perso la mamma, alla quale aveva promesso di partecipare al concorso.
Inizia con una vittoria interna in rimonta, “griffata” da una tripletta di Prezioso Ghartey, a spese del quotato Taormina, il campionato regionale Juniores del Pistunina “nuovo corso” affidato al nuovo tecnico Salvatore Giacobbe, ex Messina Sud. Una partita tirata quella disputatasi al centro sportivo di Messina Sud, dove i biancazzurri ospiti puntavano chiaramente all’intera posta in palio.
Non a caso la squadra della “Perla dello Jonio” si è presentata con tutti gli juniores della prima squadra. I fatti sembravano inizialmente dare ragione agli ospiti, subito baldanzosi al cospetto di un Pistunina contratto e timoroso anche per il fatto che molti atleti giocavano assieme per la prima volta. Taormina per primo in vantaggio al 13’ con il “peperino” Gullotta; al 20’ il Pistunina va vicino al pari con il difensore Cassalìa, ma al 28’ si fa nuovamente perforare stavolta da Muscolino abile a mettere a nudo le pecche difensive dei padroni di casa. A questo punto, però, i ragazzi di Giacobbe hanno un’impennata d’orgoglio alzando il baricentro del gioco e al 44’ accorciano le distanze con Ghartey su rigore concesso per atterramento di Interrogato.
Nella ripresa il Taormina “scompare” dal campo lasciando campo libero al Pistunina che al 73’ riequilibra il risultato grazie a uno spunto individuale del solito Ghartey. I messinesi sprecano poi due clamorose palle-gol con Interdonato, dopodiché dall’83’ entrambe le squadre restano in dieci uomini (espulsi per reciproche scorrettezze Lillo Di Pietro e Muscolino). Chi pensava a questo punto che entrambe le squadre si accontentassero del 2-2 rimane stupito dal trainer del Pistunina Giacobbe, il quale schiera i suoi con uno spericolato modulo 3-3-3. Una mossa che sortisce i suoi frutti e, con il Taormina ormai sulle gambe, cin pensa nel finale il solito Ghartey a siglare il clamoroso sorpasso a favore del Pistunina. Sul fronte delle individualità in evidenza Espinosa, Cassalia, Pollina ed Interdonato tra le fila dei locali; La Corte e Gullotta sul fronte taorminese.
Sono trascorse le prime due settimane di stagione regolare. Due giornate di buio quasi totale. No, nessuna eclissi di sole, nessun black out elettrico. Solo l’impossibilità per lungo tempo di collegarsi ai server della Fip e della Lnp per avere aggiornamenti in tempo reale su risultati e tabellini delle varie partite. Cosa che per anni è stata sempre (o quasi) possibile, ma che è stata negata agli addetti ai lavori e ai semplici appassionati in queste prime due settimane. E’ solo grazie ai siti non ufficiali che sabato e domenica sera siamo riusciti ad avere risultati e tabellini di quasi tutte le partite dalla DNB alla D regionale.
Per quanto riguarda il sito della Lnp, provando a collegarsi si veniva “buttati fuori” a causa dei tanti tentativi di accesso da tutta Italia. Questo fino a sabato sera, perché nel pomeriggio di domenica tutto ha funzionato regolarmente. Quest’ultima circostanza non ha comunque fermato le lamentele di molti, compreso il sottoscritto, che trovano che il sistema Fiba live stats – che sostituisce il “vecchio” netcasting – non sia all’altezza del suo predecessore in quanto a leggibilità e facilità nel trovare le informazioni che interessano. Questione probabilmente di abitudine, tutto sta a “prenderci la mano”. Il nuovo sistema ha il grosso vantaggio rispetto al netcasting di essere gratuito e questo può giustificare qualche piccolo disagio iniziale. A patto che, però, tutto cominci a funzionare per davvero a partire dalla prossima settimana.
Le note (molto) dolenti, purtroppo, arrivano dal server Fip: alla prima giornata non è stato possibile avere i risultati dei tornei gestiti dal settore agonistico nazionale (LegA2 Gold e Silver, DNB), mentre quelli gestiti dai comitati regionali (dalla DNC in giù) hanno funzionato solo la domenica. Nell’ultimo weekend, poi, un disastro totale: andando a cercare, nelle serate di sabato e domenica, i risultati delle partite in programma, si aveva la sgraditissima sorpresa di non trovare più la DNB fra i campionati nazionali disponibili e trovare solo pochissimi tornei fra quelli regionali, dei quali – però – era raggiungibile solo la prima giornata (già archiviata e quindi poco interessante) senza nessuna traccia delle altre.
Tutto questo non è giustificabile né tollerabile, poiché il sistema utilizzato dai server Fip è lo stesso da vari anni a questa parte e che esso vada in tilt proprio nei giorni di inizio dei campionati “minori” (una settimana fa) e della serie A (nel weekend appena trascorso) non fa parte delle cose ammissibili e costituisce un gravissimo danno di immagine del quale la nostra Federazione dovrebbe, oltre che chiedere conto a chi gestisce i suoi servizi telematici, anche rendere conto ad addetti ai lavori ed appassionati. A coloro, cioè – atleti, società, arbitri, allenatori, giornalisti, tifosi – che “mandano avanti al baracca”.
Invece niente. Nemmeno la più piccola nota, magari nascosta in un angolo della home page del sito ufficiale (anch’essa non sempre raggiungibile, ma almeno ogni tanto sì, nell’ultimo fine settimana) in cui dare spiegazioni e magari scusarsi per gli inconvenienti e i disagi. Disagi che, lo leggiamo ogni giorno in diversi comunicati stampa di molte società nonché in lamentele di varie persone che di queste società fanno parte sui social network, Facebook in primis, da settimane riguardano anche il nuovo sistema di tesseramento on line. Lamentele a nostro parere giustificatissime, poiché da anni le società vengono “tartassate” con balzelli di vario tipo arrivando a sborsare diverse migliaia di euro per poi non ricevere in cambio servizi adeguati da parte della Federazione.
Una Federazione, in effetti, il cui comportamento è irritante sotto molti punti di vista: una Federazione che da anni accetta passivamente l’ecatombe delle società che preferiscono rinunciare a fare attività piuttosto che investire sui settori giovanili, perché la regola dei parametri continua ostinatamente ad essere tenuta in vigore nonostante siano ormai acclarati i danni rilevantissimi che essa ha prodotto al movimento; una Federazione che è costretta a cambiare in corsa le norme dei campionati nazionali (vedasi la DNB di quest’anno) per preservarne la regolarità; una Federazione che a livello centrale non è “trasparente”, nel senso che non divulga all’esterno (cioè non mette on line, tanto per capirci) i suoi comunicati ufficiali alimentando dubbi sul modo in cui le regole vengono applicate (ad esempio nell’effettuare i ripescaggi) e costringendo stampa ed appassionati a fare i salti mortali per andare a reperire il regolamento di un campionato nazionale, mentre quelli dei campionati regionali, affidati ai comitati territoriali, si reperiscono assai facilmente poiché i suddetti comitati pubblicano tutto puntualmente on line.
Una Federazione che basa tutta la sua strategia di marketing sui successi di una Nazionale che – purtroppo – da anni non è più nell’elite europea e – di conseguenza – mondiale, e il “doloroso” ottavo posto agli europei di un mese fa, con tutte le giustificazioni del caso, ne è la chiara testimonianza e costringerà i nostri dirigenti federali a cercare una difficilissima “wild card” per partecipare ai mondiali; una Federazione che non prende atto del fatto che ormai il massimo campionato italiano, al di fuori delle “zone d’influenza” delle società di serie A (e a volte neanche più in quelle) non ha più appeal sulla gente, giovani e giovanissimi in primis.
Ed è proprio questo aspetto, insieme a quello della sparizione delle società a causa dei costi troppo alti, di cui abbiamo ampiamente parlato in passato, ad allarmare di più: il sottoscritto, che di mestiere fa l’insegnante alle superiori, è a contatto quotidiano con i giovani e sa benissimo che coloro i quali (pochi sul totale) sono appassionati di basket, lo sono perché sono tesserati per una società (nel caso del nostro Molise, “minore”) o perché guardano in televisione la NBA. Nessuno dei miei alunni mi ha mai detto “”a me piace il basket perché ho visto giocare Milano o Siena o Roma”“. Nessuno. Qualcuno, invece, mi ha detto “io gioco a basket ed è bellissimo”, molti mi hanno chiesto “prof, lei preferisce Kobe o Lebron?” oppure “qual è la sua squadra NBA?”
Si potrebbe obiettare che era così anche in passato, ed è vero. Il già citato appeal della pallacanestro era creato dal fatto che fino a qualche anno fa gli stranieri che venivano a giocare in Italia si chimavano Bob McAdoo,Mike Mitchell, Michael Ray Richardson, Dominique Wilkins. Gente che ha giocato l’all-star game della NBA o che, come nel caso di McAdoo, ha vinto titoli NBA. Ma si chiamavano anche Ginobili, Danilovic e Djordjevic. Senza dimenticare che il “boom” dell’interesse dei ragazzi italiani verso la pallacanestro si è avuto negli anni 80 con l’arrivo sulle televisioni nazionali del notro Paese delle telecronache NBA di Dan Peterson.
In quelle condizioni, il fatto che la Federazione, il cui compito istituzionale è anche quello di fare il possibile per favorire al massimo la diffusione della pallacanestro, facesse poco o niente per raggiungere questo obiettivo era poco evidente, in quanto il basket italiano in un certo senso “si autoalimentava” con il lavoro delle società di vertice sia nel reclutamento dei giovani (in questo aspetto lavoravano bene non solo le società di vertice) sia nell’allestire la prima squadra con giocatori il cui nome faceva “sognare” i ragazzi dell’epoca.
Cosa è successo da allora ad oggi? Assolutamente niente, nel senso che la Federazione ha continuato a fare quello che faceva prima per favorire la massima diffusione della pallacanestro, cioè poco o niente. E quando il “traino” delle società nei due aspetti citati sopra è venuto a mancare, a maggior ragione in un momento di crisi economica come quello attuale, tutti i nodi sono venuti al pettine.
Invece di alimentare sterili polemiche con un giocatore che preferisce (a sacrosanta ragione) non giocare in Nazionale per curarsi da un infortunio nonostante il quale ha disputato da protagonista le finali scudetto, i vertici della Fip dovrebbero chiedersi come mai, con quattro giocatori italiani nella NBA, quasi nessun ragazzino nel bel Paese vada in giro indossando una divisa di Bargnani, Gallinari, Belinelli o Datome (anche se per quest’ultimo, appena sbarcato al di là dell’oceano, è un po’ presto) e perché invece si vedano in giro tante divise di Kobe Bryant e Lebron James. E’ delle ultime ore il video che documenta come a Taiwan impazziscano tutti per Jeremy Lin, unico esponente taiwanese nel campionato americano. E noi abbiamo là quattro connazionali e solo poca gente ne conosce il nome? Hanno mai sentito in via Vitorchiano la parola marketing? Hanno mai pensato, ad esempio, di stringere un accortdo con la Champion (casa che produce le divise ufficiali delle squadre NBA) per la diffusione capillare delle tenute da gioco dei quattro succitati nei negozi del nostro Paese?
Perché non è stato dato alcun risalto a maggio all’impresa di Marco Belinelli, che ha segnato 24 punti in una gara7 dei playoff NBA contribuendo in maniera decisiva alla qualificazione al turno successivo dei suoi Chicago Bulls? Cos’è, i giocatori esistono e sono stelle solo quando indossano la maglia azzurra? O l’ufficio stampa della Fip viene messo al lavoro solo quando ci sono i consigli federali o giocano le nazionali delle varie categorie? Detto per inciso, la stella dell’unica Nazionale italiana che è riuscita a vincere una competizione continentale, Amedeo Della Valle, gioca da anni negli Stati Uniti. Ma i nostri vertici federali immaginano solo minimamente quale traino avrebbe avuto per la pallacanestro italiana un comunicato stampa sull’impresa di Belinelli, magari inviato capillarmente sul territorio servendosi dei comitati regionali? E’ mai entrata la Fip (la Fip, non le poche benemerite società che lo fanno) nelle scuole? Ha mai portato i giocatori della Nazionale, a cominciare dai quattro “americani”, ad incontrare i ragazzini? Non quelli tesserati, che probabilmente già li conoscono, ma gli altri?
Nulla di tutto questo: i giovani si allontanano, le società spariscono e la Fip si “crogiola” incassando i paramentri e con le “imprese” della Nazionale. Ma andando avanti di questo passo non ci sarà più una Nazionale con cui crogiolarsi. A loro può star bene anche così. A noi che amiamo questo sport no. Per niente.