La Polisportiva Messina propone assieme alla Torrebianca, a meno di un mese dall’organizzazione dei Campionati provinciali Assoluti di inizio ottobre, che hanno messo in palio anche gli ambiti trofei “Vittorio Magazzù” e “Giovanni Schepici”, un nuovo appuntamento di atletica leggera su pista, ad ulteriore dimostrazione del rinnovato entusiasmo del sodalizio presieduto da Giuseppe Carmignani per la disciplina “regina dello sport”.
Si svolgerà, infatti, sabato, al campo “Cappuccini” di via Torrente Trapani (ritrovo giuria e concorrenti fissato alle ore 15), una manifestazione provinciale Open, promossa dalle due società cittadine in collaborazione con la FIDAL Messina ed il gruppo peloritano dei giudici. La kermesse è rivolta agli atleti in regola con il tesseramento 2013 appartenenti a società affiliate alla FIDAL. Ognuno potrà prendere parte ad un massimo di due gare e coloro che si iscriveranno ai 1000 metri avranno la possibilità di partecipare nello stesso giorno solare pure ad un’altra prova, con esclusione di quelle che vanno oltre i 200 metri. Le categorie interessate sono: Esordienti A, B, C, Ragazzi/e, Cadetti/e e gli Assoluti (All./Jun./Pro./Sen./Mas.). Il programma tecnico prevede, a partire dalle ore 15.30, quando scatteranno i 300 ostacoli Cadette ed il Martello Assoluti, gare di: velocità, mezzofondo, lanci, e salti. L’intenso pomeriggio sportivo si chiuderà, infine, con le attese premiazioni.
Vince anche il suo secondo incontro stagionale, il primo casalingo, disputato sul campo ‘’neutro’’ del PalaPertini di San Filippo del Mela, la compagine dell’ASD Il Minibasket Milazzo impegnata nel girone A del campionato regionale di C2 Maschile. La squadra del Presidente Nello Principato ha battuto nella seconda giornata, che coincideva con il debutto davanti al pubblico amico, gli atleti della Nuova Agatirno Capo D’Orlando guidati da Renato Franza con il punteggio di 80 a 53. I giovani atleti paladini hanno avuto un approccio alla gara da dimenticare, tanto da trovarsi subito in svantaggio di una quindicina di punti per poi chiudere il parziale alla prima sirena sotto nel punteggio per 27 a 9. I mamertini di coach Lillo Lucifero a questo punto si sono rilassati anzitempo, consentendo il recupero degli ospiti nel secondo quarto vinto per 15 a 8.
Nelle frazioni rimanenti la squadra di casa schierava tutti i propri effettivi vincendo il terzo quarto 24 a 17 e il quarto per 21 a 12 registrando l’esordio sul parquet del giovanissimo play Paride Spanò, autore fra l’altro di un pregevole canestro. Da sottolineare le prestazioni di assoluto livello del duo Toto-Barbera, autori di 38 punti in due; tra le fila avversarie nuova conferma per il giovane Randazzo che ha messo a referto 20 punti. Senza sbavature la prova dei fischietti messinesi Spanò e Sciliberto. Adesso i mamertini che dovranno ancora pazientare per schierare la propria stella Agostino Li Vecchi, scenderanno in campo sabato 26 ottobre nell’atteso derby contro il Cocuzza San Filippo del Mela, formazione già incontrata e superata nel torneo pre campionato ‘’Mimma Di Maio’’. Questo il tabellino della gara.
Minibasket Milazzo-Agatirno Capo D’Orlando 80-53 Milazzo: Trio, Cassisi 5, Toto 20, Coppolino 15, La Spada 1, Scilipoti 6, Amendolia 2, Spanò 2, Colosi 3, Italiano 4, Amato 6, Barbera 18. All.re Lucifero Capo D’Orlando: Cordici 4, Sica, Strati 12, Crisà 4, Ettaro 6, Randazzo 20, Monastra, Giuliano 2, Spampinato 3, Ferarotto 2. All.re Franza.
Arbitri: Spanò e Sciliberto di Messina
Risultati seconda giornata serie C Regionale:
Milazzo-Agatirno 80-53
Mia Messina-Licata 53-66
Cocuzza-Paceco 67-43
Virtus Trapani-FP Sport 59-69
Cefalù-Amatori Messina rinv. al 31 ottobre
Classifica: Cocuzza, Milazzo, FP Sport, Licata 4 punti; Cefalù* 2; Amatori Messina*, Agatirno Cdo, Mia, Virtus Trapani e Paceco 0. *Cefalù e Amatori Messina una gara in meno
Il Messina non è riuscito a sbloccarsi neanche contro il Poggibonsi, la squadra più giovane dell’intera serie C, come ha ammesso l’ex tecnico del Milazzo Marco Tosi, oggi alla guida dei toscani. Al cospetto di un avversario che schierava soltanto due over, il 29enne Pera ed il 26enne Croce, i peloritani hanno pregustato per oltre un’ora la possibilità di centrare il secondo successo stagionale in campionato dopo i due illusori acuti in Coppa Italia. I tre punti, come contro l’Aprilia, sono sfuggiti di mano in extremis, per via della marcatura di Scardina. A sbloccare la sfida, nonostante le consuete difficoltà in fase di manovra, era stato il solito Corona, impeccabile dal dischetto. A pesare le macroscopiche chances sprecate nel corso della ripresa, nella quale la squadra è innegabilmente cresciuta dopo un primo tempo avaro di emozioni ed è arrivata ad un passo dal raddoppio grazie ad una pregevole iniziativa di Guerriera.
Hanno funzionato almeno in parte le novità tattiche introdotte da Catalano, che ha varato un inedito 3-4-1-2 con un ispirato Guadalupi alle spalle di “Re Giorgio” e Buongiorno. Positivo l’esordio dell’argentino Scoponi sulla corsia esterna, ottima la prova di Bucolo, il più in palla tra i suoi, che ha avuto anche il merito di conquistare il calcio di rigore che ha inizialmente indirizzato la sfida. Nel finale il Messina non è stato nemmeno fortunato, anche se il Poggibonsi alla fine non ha probabilmente rubato nulla. Il penultimo posto in classifica a pari merito con Castel Rigone e Gavorrano non può ovviamente soddisfare la piazza, anche perché i peloritani hanno già giocato cinque gare su otto al San Filippo, ottenendo fin qui la miseria di sette punti. Dopo il successo con la derelitta Arzanese, fanalino di coda con appena due pareggi all’attivo, i biancoscudati hanno ottenuto soltanto due punti in cinque gare. Il traguardo dell’ottavo posto resta distante appena quattro lunghezze ed un successo a Chieti potrebbe di fatto azzerare questo gap. Ma a preoccupare è la mancanza di solidità difensiva e di personalità di un gruppo che ha smarrito la consapevolezza nei propri mezzi sfoggiata a più riprese nel passato torneo. Gli equilibri trovati un anno fa a Palazzolo sembrano svaniti, se è vero che sono stati testati svariati moduli ed i protagonisti in campo sono stati alternati a ritmi vertiginosi.
Si nota peraltro una mancanza di tranquillità che non può essere certo giustificata dalla composta contestazione della tifoseria a fine gara. I fedelissimi sostenitori giallorossi hanno incitato la squadra anche dopo la doccia fredda rappresentata dal pareggio, sfogando civilmente la loro rabbia soltanto dopo il fischio finale. Il direttore generale Vincenzo Lo Monaco ha difeso società e gruppo, lodando comunque la prestazione e giudicando eccessive le critiche dell’ambiente nei confronti di una proprietà che ha vinto un campionato ed avviato il risanamento di un club oberato dai debiti che lo avevano spinto sull’orlo del fallimento. Il dirigente ha stigmatizzato anche l’atteggiamento dell’Amministrazione Comunale per la mancata risoluzione della vicenda legata alla disponibilità di un campo di allenamento. La rinuncia alla struttura di Villafranca, che ha ospitato l’ACR fino a qualche mese fa, ha costretto la squadra a peregrinare in vari campi della provincia, da Taormina a Santa Margherita e Giammoro. Dopo alcune stagioni il Città di Messina ha rinunciato all’utilizzo del XXIV^ Artiglieria, concesso di fatto ai “cugini”, ma nell’impianto sono necessari alcuni interventi di manutenzione che prolungheranno quindi i disagi. A fine gara si è appresa infine la notizia delle dimissioni del preparatore atletico Vincenzo Milazzo, ingaggiato in estate per affiancare Catalano, che l’anno scorso ed a Milazzo si era occupato in prima persona della condizione fisica dei suoi uomini. In settimana il tecnico, confermato dalla dirigenza, dovrà lavorare ancora sulla testa e sulle gambe di un gruppo sull’orlo di una crisi di nervi, che non è stato fin qui in grado di esprimersi all’altezza delle enormi aspettative e delle sue possibilità.
Si apre con un successo esterno al tie-break la stagione agonistica di Serie B2 Femminile della Noma Volley di Santo Stefano di Camastra.
La rinnovata compagine nebroidea del tecnico Mario Porretta si è imposta sabato al “Boccioni” di Gallico contro le locali della Remapping CAV al termine di una partita “maratona” di oltre due ore di scambi combattuti ed emozioni.
Le atlete stefanesi insieme con le neopromosse del Santa Teresa di Riva rappresentano le uniche due realtà sportive “superstiti” della provincia di Messina nel Girone I di un torneo mutilato da una serie di defezioni e rinunce, tanto da ridurre ad appena dodici le partecipanti complessive e ben due compagini che osserveranno a turno il riposo settimanalmente.
Reggine in campo senza l’Ambrogio e l’ex Perri, mentre la Noma appare rinforzata nelle seconde linee a sostegno di buona parte del gruppo che era già presente nel corso della passata stagione.
Partenza sprint delle ragazze stefanesi che s’impongono per 19-25 nel primo set, e poi in volata per 24-26 nel secondo. Le calabresi di mister Mondovì si riscattano nella terza frazione in maniera autoritaria (25-15) e portano la sfida in equilibrio a termine dell’infinito successivo concluso sul 29-27.
Decide un combattutissimo quinto set che vede le atlete del presidente Ruggieri imporsi per 12-15 e ritornare nella cittadina nebroidea famosa per le sue ceramiche con due punti. Nel prossimo turno la Noma osserverà un turno di riposo per ritornare in campo nella terza giornata.
Tabellino:
REMAPPING CAV GALLICO-NOMA VOLLEY S. STEFANO C. 2-3
Con una grande prestazione, macchiata solo da alcuni passaggi a vuoto, l’Ottica Sottile Barcellona continua la sua marcia di avvicinamento al campionato di Serie C e lo fa cogliendo la seconda vittoria su due uscite stagionali.
A cadere, nell’impianto della città del Longano, è stata la Fiamma Calvaruso, formazione davvero di assoluta qualità, accreditata dagli addetti ai lavori come una delle pretendenti al salto di categoria. E’ stata una gara davvero bella, a tratti spettacolare, in cui le due formazioni hanno accusato parecchi black-out, ma che alla fine ha davvero divertito il numeroso pubblico presente nella struttura barcellonese.
LA CRONACA – Diversamente da quanto accaduto a Milazzo, l’Ottica Sottile è subito partita col piede sull’acceleratore, togliendo letteralmente la possibilità di ragionare alla squadra del presidente Mascena. Grazie alle altissime percentuali in attacco, ed ad una prestazione a muro molto convincente, sono stati Marchetta a compagni a dirigere le operazioni, ed il 25 a 15 con cui si andrà al cambio campo ne è l’emblematica conferma.
Sulla falsa riga del primo set è l’andamento del secondo, in cui però alla fine la squadra barcellonese rischia di vanificare il tutto, sprecando il vantaggio di 4-5 punti amministrato per tutto l’arco del parziale. La Fiamma Calvaruso ci crede, e mostrando tutto il suo potenziale, riesce a ricucire il gap ed a rimandare ai vantaggi l’esito della contesa. Dal 24 pari inizia un altro match: i dodici in campo non risparmiano energie e regalano al pubblico una altalena di emozioni davvero incredibile, con scambi interminabili e continui capovolgimenti di risultato. Alla fine, dopo aver annullato due set point agli ospiti, saranno ancora i ragazzi di Enza Torre a mettere in cassaforte il parziale: dopo 34 minuti di scambi il secondo set è ancora targato Ottica Sottile, sul punteggio di 29 a 27.
Di tutt’altro tenore sono invece terzo e quarto set. La Fiamma Calvaruso, ritrovate energie e concentrazione conduce le operazioni di gioco con assoluta autorità, mentre Crisafulli e compagni sembrano avere smarrito grinta e cattiveria agonistica esibite nella prima parte della gara. Gli ospiti conquistano così il terzo atto dell’incontro e cominciano con identico copione il quarto parziale. Ma quando i fantasmi del secondo tie-break in altrettante gare aleggiano insistentemente all’interno dell’Aia Scarpaci un improvviso sussulto d’orgoglio risveglia i padroni di casa. Dal 5-14, l’Ottica Sottile piazza infatti due mini-break che consentono dapprima l’aggancio, e poi il definitivo sorpasso che taglia letteralmente le gambe agli atleti guidati da Giacomo Venuto.
Si conclude così sul 25 a 22 il match, tra il giubilo del numeroso pubblico che nonostante il tenore dell’incontro ha voluto salutare il ritorno dei ragazzi barcellonesi nel massimo palcoscenico regionale.
I COMMENTI – Continua quindi il processo di maturazione tecnico-tattica dell’Ottica Sottile Barcellona, che dimostra, contro un avversario di indiscussa qualità, di non aver nulla da temere e di avere i mezzi per poter puntare ad una tranquilla salvezza. Il secondo successo in altrettanti match di coppa, porta i ragazzi di mister Enza Torre (ancora una volta ieri praticamente perfetta nella lettura e nella gestione della gara) in vetta al proprio girone di Coppa, con la qualificazione matematica praticamente in tasca. Resta infatti soltanto da stabilire, dopo il prossimo incontro, se capitan Mazzeo e compagni passeranno come prima, accedendo direttamente ai quarti di finale (1 febbraio 2014) o come seconda (accesso agli ottavi di finale, 5 gennaio 2014). Tutto dipenderà pertanto dall’esito del prossimo match, in programma sempre a Barcellona (Aia Scarpaci) ma di domenica, sempre alle ore 18, contro la Pallavolo Messina.
Grande entusiasmo a fine gara da parte di tutto lo staff, ma allo stesso tempo piedi per terra: “E’ fondamentale – dichiara il ds Ivano Galia – ricordare che le gare che contano davvero per la nostra stagione sono quelle che partiranno dal week-end del 2-3 novembre. E’ logico che vincere faccia sempre piacere, specie quando ti misuri con delle squadre ben costruite come la Fiamma Calvaruso. Ma la mia felicità di oggi oltre che dal risultato proviene soprattutto dalla prestazione sfornata: con questa maturità, evitando magari i nostri cronici black-out, potremo divertirci davvero. Umiltà e piedi per terra!”
Secondo successo consecutivo per il Cocuzza San Filippo del Mela, tornato a giocare fra le mura amiche nel massimo campionato Regionale, dopo una stagione vissuta ai margini. I filippesi, dopo il blitz di sabato scorso sul campo della Nuova Agatirno, si sono ripetuti sul parquet amico superando nettamente il Paceco per 67-43.
Troppo netta la differenza, sia fisica che tecnica fra le due formazioni, infatti la gara dura in pratica venti minuti, quelli che bastano ai ragazzi di coach Romeo per accumulare un cospicuo vantaggio, che poi sarà gestito per tutto l’arco del match. La giovane formazione del Paceco, prova a contrastare la maggiore fisicità dei padroni di casa, l’inglese Crane tenta di trascinare i compagni, ma non riceve la giusta collaborazione.
Il primo tempo è un monologo del Cocuzza, la sapiente regia di Mattia Terrana e la mano bollente di Simone Albana, che colpisce con precisione chirurgica dal perimetro, permettono ai padroni di casa di imprimere il loro marchio sulla gara. Il bulgaro Niky Balev come sempre è determinante e realizza punti pesanti per la propria squadra, trovando la collaborazione sotto le plance di un positivo Surace. Il 41-18 dei primi venti minuti è la naturale conseguenza di ciò che è successo in campo.
Acquisito il vantaggio i filippesi non infieriscono sugli avversari, giocano con sufficienza e permettono ai trapanesi di conquistare il terso parziale (12-16) . Coach Romeo intanto ha dato il via alle rotazioni, regalando minuti agli under della panchina. Il tecnico reggino non rimarrà affatto deluso della prestazione dei giovani che riescono a dare buone risposte in previsione futura. Note positive quindi per Rizzo, Merenda, Cocuzza, Paulesu e Di Paola, con Imbesi che ha offerto un ottima prova specie in fase difensiva. Nell’ultimo quarto i padroni di casa riprendono le redini del match ed aumentano il vantaggio fino al 67-43 finale.
Il successo sul Paceco permette alla squadra del presidente Cocuzza di rimanere a punteggio pieno in vetta alla classifica insieme ad altre tre formazioni, fra le quali il Milazzo, prossimo avversario dei filippesi in un derby che si preannuncia combattuto e dal risultato molto incerto.
A fine gara coach Romeo non ha molto gradito l’atteggiamento della squadra: “Potevamo assumere un atteggiamento diverso, soprattutto nella seconda parte della partita. Certo è difficile farlo quando predi subito il largo, per questo motivo posso comprendere i ragazzi. Sono comunque fiducioso per il futuro, poi domenica prossima ci aspetta una “battaglia” con i cugini del Milazzo, per cui sono sicuro che la squadra affronterà la gara con un’altra mentalità”.
Il vivace post-partita è coinciso con l’interruzione del silenzio stampa, durato una settimana. Nella sala stampa del San Filippo non si è presentato, per la prima volta da quando si è accomodato sulla panchina del Messina, il tecnico Gaetano Catalano. Ai microfoni dei cronisti a rappresentare lo staff tecnico è stato invece il direttore sportivo Fabrizio Ferrigno, che ha allestito l’organico in estate e commentato il delicato primo quarto di stagione: “Stiamo vivendo soltanto una crisi di risultati, non certo di prestazione o di gioco. Ho visto una squadra organizzata, determinata, che ha giocato, sofferto ed è ripartita, alla ricerca dei tre punti. Possiamo rammaricarci per non avere chiuso la partita, anche per la bravura dell’avversario. Nel calcio purtroppo questi momenti no ci possono stare: lo supereremo non appena saremo più precisi sotto porta. Abbiamo pagato l’unica disattenzione su un cross, in un frangente in cui peraltro eravamo in dieci per la momentanea assenza di Ignoffo”.
L’ex dirigente del Perugia ha chiarito che il tecnico non è affatto in discussione: “La società ha scelto Catalano e questi giocatori e non cambierà idea soltanto perché viene chiesto a furor di popolo. L’allenatore verrà mandato via soltanto se la squadra non seguirà più le sue indicazioni. Non siamo diventati di colpo dei brocchi a distanza di tre mesi dalla promozione e non siamo gli ultimi arrivati. Il nostro obiettivo è arrivare tra le prime otto e siamo convinti che alla distanza i veri valori emergeranno”.
Ferrigno ha fatto il punto anche sui vincoli imposti dai regolamenti, che il Messina ha annunciato di non volere rispettare, come d’altronde dimostrava la conferma di Ignoffo e Corona: “L’età media per noi non è un problema. Soprattutto in un momento come questo, in cui dobbiamo risalire in classifica, non stiamo facendo calcoli, non possiamo permettercelo. Magari tra qualche settimana potremo preferire un giovane ad un elemento più esperto, ma non in questa fase”.
Il ds ha respinto le critiche legate ad un organico apparso fin troppo ampio e variegato: “Abbiamo una rosa decisamente vasta ed è un bene, in considerazione dei numerosi infortuni. Contro il Poggibonsi abbiamo dovuto rinunciare a Maiorano e Bolzan e se penso ai contrattempi che hanno caratterizzato questo avvio di stagione avremmo finito con il dovere schierare qualche elemento della “Berretti” se non ci fossimo cautelati prima. Anche Scoponi, che non era ancora al top ed è dovuto uscire anzitempo dal campo, ha confermato le sue qualità nel giorno dell’esordio”.
L’ex bandiera del Catanzaro ha commentato infine le scelte adottate dal mister: “Ci confrontiamo spesso ma le decisioni le prende lui. Il 4-3-3, il 4-2-3-1 ed il 3-5-2 sono la base sulla quale si lavora da qualche mese ed il nuovo modulo era stato testato già in settimana. Non era quindi un esperimento. Catalano ci ha sempre messo la faccia e si è assunto le sue responsabilità. Una settimana fa si è presentato ai microfoni, oggi era giusto che parlasse anche la dirigenza. Il silenzio stampa è stato indetto semplicemente perché volevamo ricompattarci dopo la figuraccia con il Foggia. Ci siamo concentrati soltanto sul Poggibonsi e adesso siamo sulla strada giusta”.
Questa l’intervista video con il ds Fabrizio Ferrigno:
Lagomarsini 6 Al ritorno in squadra dopo la squalifica vive un pomeriggio tutto sommato tranquillo, limitandosi all’ordinaria amministrazione fino al gol di Scardina, sul quale non può far nulla. Un’altra doccia fredda dopo l’Aprilia.
Silvestri 5,5 Con un Pera in gran forma il suo non è un compito agevole. Soffre le iniziative dell’attaccante toscano e rimedia un cartellino giallo che lo costringerà a saltare la trasferta di Chieti.
Scoponi 6 Buon esordio. Si propone spesso in avanti scattando sulla corsia di competenza con i giusti tempi. Arma in più per il proseguo di torneo. (dal 22’ st Quintoni 6 Dopo il gol del Poggibonsi spinge a sinistra per cercare di scodellare palloni utili in mezzo negli assalti finali, ma senza fortuna).
Bucolo 7 Si procura il rigore incuneandosi in area con grande tenacia. Per quantità e qualità è il migliore tra i giallorossi. In attesa di tempi meno bui il Messina può sempre contare sulla sua diga in mezzo al campo.
Cucinotta 5,5 Riproposto da Catalano nell’undici titolare accusa qualche sbandamento. Non riesce a fermare Scardina nello stacco sul gol del pari, quando il Messina era momentaneamente in inferiorità numerica.
Ignoffo 6 Suo malgrado protagonista (si trovava a bordocampo per farsi curare) nell’azione che consente al Poggibonsi di acciuffare l’1-1. Aveva guidato con sicurezza un reparto che si era giovato del cambio di modulo e del passaggio alla difesa a tre.
Guerriera 6,5 Dopo aver macchiato la gara con il Foggia per via di un clamoroso errore sottoporta si riscatta con una prestazione all’altezza. Ottime alcune accelerazioni. Serve splendidamente Corona che sciupa, però, la palla del 2-0.
Piovi 6 Evidenzia buone doti tecniche, ma deve migliorare in fase propositiva. In attesa del rientro di Maiorano nelle gerarchie pare aver ormai scalzato definitivamente Simonetti.
Corona 6,5 La sua trasformazione dal dischetto non basta al Messina per centrare il ritorno al successo. Lotta con il solito ardore, costringendo spesso al fallo gli avversari per fermarlo. Peccato che nel secondo tempo manchi il colpo del ko a tu per tu con il portiere. Sostituito nel finale. (dal 34’ st Chiaria sv)
Guadalupi 6,5 Anche non al meglio della condizione da al Messina quella vivacità che era mancata nelle precedenti giornate. Al tiro dal limite sfiora il raddoppio. Orchestra un paio di contropiede nel finale che non sortiscono, però, l’esito sperato.
Buongiorno 6 Prima volta da titolare in campionato. Non si rende mai pericoloso dalle parti di Anedda ma svolge il cosiddetto lavoro sporco, con cui cerca di supportare i compagni e favorirne gli inserimenti. (38’ st Simonetti sv)
Sorride una sola delle tre compagini di Serie D della Provincia di Messina, è il Due Torri che al “Vasi” ha prevalso per 2-0 sul Ragusa nell’ottavo turno del Girone I della Serie D.
Un successo meritato quello dell’undici pirainese di mister Antonio Alacqua che riscatta la brutta prestazione di Battipaglia della settimana prima. Vittoria più sofferta di quanto il punteggio non dica e ciò per merito del grande impegno profuso dal Ragusa.
Una sfida che ha rischiato di non giocarsi neppure a causa del delicato momento del sodalizio ibleo il cui futuro appare legato all’uscita di scena di due esponenti della dirigenza come l’ormai ex presidente Vito e il suo braccio operativo Savarese.
Con professionalità e grande dignità il Ragusa ha affrontato la trasferta venendo supportato anche da un ristretto numero di tifosi, vendendo cara la pelle con la speranza che un risultato positivo potesse aiutare la definizione del futuro.
Rispetto all’ultima gara mister Alacqua ripropone dal primo minuto Ancione e con lui in avanti c’è anche spazio per Cariolo, tra i titolari ritornano anche capitan Guido e Pallone.
Dopo una fase di studio, il Due Torri prova a saggiare le resistenze ospiti prima con un tiro dalla distanza di Crescibene e poi con Ancione: sul primo interviene il portiere ospite, mentre sul secondo la palla si perde di poco a lato.
Intorno alla mezz’ora prime velleità offensive per gli iblei che con Diego Simoes De Souza, ma senza destare preoccupazione. Seguono altre due opportunità per gli ospiti con Romano ed ancora con il brasiliano; puntuali arrivano le risposte di Di Dio, ma il pubblico sugli spalti rumoreggia.
Percepito il pericolo il Due Torri si proietta in avanti e Cariolo fallisce la deviazione vincente da distanza ravvicinata su invito di Guido. Il preludio al gol che arriva allo scadere della prima frazione, azione manovrata con cross da destra di Cariolo per la testa di Riccardo Ancione che non concede scampo a Ferla.
Due i minuti di recupero prima di rientrare negli spogliatoi per l’intervallo, e Ragusa vicino al pari ancora con Simoes, ma un reattivo Di Dio salva. Al rientro in campo Alacqua presenta Salmeri per l’affaticato Crescibene, ed al 50′ un brivido scorre lungo la schiena dei sostenitori di casa quando un cross da destra pesca l’altro sudamericano Jaime Martinez, colpo di testa che s’infrange sul palo.
Mister Alacqua richiama Cariolo che prima di uscire fallisce una chance per il raddoppio ed inserisce Charlie Venuti: una mossa che si rivela molto utile perché l’ex Milazzo con la sua tecnica consente alla squadra veloci ripartenze ed al contempo innervosisce i difensori ospiti.
Il taccuino delle occasioni mancate si arricchisce con una conclusione per parte: prima sinistro insidioso di Ancione fuori di poco, poi il neoentrato Mele a pochi passi fallisce il tap in su una corta respinta di Di Dio su conclusione di Romano.
Alacqua getta nella mischia anche Scolaro che rileva Calafiore (convocato per lo stage di due giorni della nazionale under 19 di categoria), e ospiti che si ritrovano in inferiorità numerica quando Milazzo è costretto a fermare fallosamente Venuti.
Guido su punizione prova a chiudere la gara, il raddoppio invece arriva all’83′ quando il più fresco Scolaro s’incunea in area e serve l’assist per la decisiva deviazione del bomber Michele Alizzi che firma il 2-0.
Tre punti preziosi in ottica salvezza essendo arrivati in uno scontro diretto per pretendenti al mantenimento della categoria per il Due Torri che sale a quota 10 punti affiancando in classifica il Città di Messina (sconfitto pesantemente in casa dalla Battipagliese). Nel prossimo turno l’undici biancorosso sarà chiamato ad un’insidiosa trasferta oltre Stretto sul campo della Nuova Gioiese.
Tabellino:
DUE TORRI-RAGUSA 2-0
Marcatori: Ancione 45, Alizzi 83′.
DUE TORRI: Di Dio, Pallone, Fantino, Crescibene (Salmeri 46′), Tricamo, Librizzi, Guido, Calafiore (Scolaro 75′), Cariolo (Venuti 55′), Ancione, Alizzi. All. Antonio Alacqua.
RAGUSA: Ferla, Dello Russo, Rotolo, Morina (Mele 71′), Scarano, Milazzo, Alma, Errico, Martinez, Romano, Diego Simoes. All.: Simone Rughetti.
ARBITRO: Sig. Michele Frasca di Sulmona. Assistenti: sig. Gerardo Ventre di Cassino e sig. Francesco Carbonari di Roma.
Note – Espulso Milazzo (R ) al 78′; Recupero: 2′ pt e 3′ st.
Pesante sconfitta per gli uomini di Di Maria, piegati da un avversario esperto e di grande qualità, che chiude il primo tempo in vantaggio per 3-0 grazie alla tripletta di Olcese. Nella ripresa arrivano prima la quarta rete dei campani, firmata da Cammarota, e poi il gol della bandiera per i padroni di casa siglato da Vella. 1-4 il finale. Domenica prossima gara esterna contro il Licata.
Il Città di Messina viene “schiantato” da una super Battipagliese e rimedia al “Celeste” un sonoro ko. La gara ha evidenziato un evidente divario di esperienza e tasso tecnico tra le due squadre e i campani hanno fatto proprio il match già dopo i primi 45 minuti. All’intervallo, infatti, il punteggio era già sullo 0-3 in virtù della tripletta di uno scatenato Olcese, autore di tre reti nel giro di un quarto d’ora, tra il 19′ e il 34′. Nel secondo tempo gli ospiti trovano anche la quarta rete con Cammarota. Vella nel finale rende solo un po’ meno amara la sconfitta.
La Cronaca– Di Maria sostituisce lo squalificato Nastasi con Brancato e propone un undici con cinque juniores contemporaneamente in campo: in porta Mannino, in difesa Cucè, Cammaroto, Brancato e Trovato, a centrocampo Costa, Buscema e Seck, in avanti Bruno e Camarda alle spalle di Manfrè.
Avvio di gara lento: nei primi minuti la Battipagliese ci prova con Platone al 1′ e poi con Olcese al 5′ ma le conclusioni di entrambi finiscono abbondantemente fuori dallo specchio della porta di Mannino. Il Città di Messina si fa vivo nell’area avversaria al 7′ ma, sulla punizione di Camarda, Manfrè e Cammaroto si ostacolano a vicenda sotto porta e l’azione sfuma. La prima insidia per Mannino arriva al 15′: combinazione sulla sinistra tra D’Avanzo e Teti e conclusione ravvicinata respinta dal portiere messinese. Al 19′ la Battipagliese passa: tiro-cross da sinistra di Anzalone e palla a centro area, Olcese anticipa tutti e con una deviazione ravvicinata porta in vantaggio i suoi. Il Città di Messina offre timidi segnali di reazione al 22′: Camarda lancia Manfrè, che va giù in area a contatto con Barbato, ma l’arbitro non interviene. Gli ospiti, intanto, contengono bene gli avversari e fanno malissimo quando ripartono: al 32′ D’Avanzo si invola centralmente verso la porta, Mannino e Cammaroto riescono a fermarlo ma sul pallone si fionda ancora Olcese che da pochi passi mette in rete siglando il suo secondo gol personale. Trascorrono solo due minuti e i campani chiudono definitivamente i conti: è ancora lo scatenato Olcese ad andare a bersaglio con un gran destro di controbalzo dal limite che non lascia scampo a Mannino. Al 36′ proteste dei padroni di casa per il mancato secondo giallo ai danni di Barbato, reo di un duro fallo su Manfrè. Con il punteggio sullo 0-3 per la Battipagliese è tutto facile e la squadra di Squillante torna a pungere al 39′ con la rovesciata di Manzo che termina di poco a lato. I padroni di casa provano a rientrare in partita al 40′ ma sul tiro ravvicinato di Bruno, sugli sviluppi di un corner, c’è il provvidenziale salvataggio di un difensore ospite. Prima del riposo, Mannino si oppone alla conclusione di D’Avanzo.
Nella ripresa Di Maria lancia subito nella mischia Vella per Buscema e al 7′ inserisce anche D’Angelo per Cucè. Con orgoglio il Città di Messina spinge a testa bassa nei primi minuti del secondo tempo, va al tiro con Vella all’8′ (il portiere Bianco si oppone), ma viene castigato ancora al 10′: Cammarota, con un bel destro a giro dal limite dell’area, trova l’angolino basso e trafigge Mannino per la quarta volta. Al 12′ è D’Angelo, con un tiro da posizione defilata, a cercare la via della rete ma Bianco è ancora attento. Al 13′ terzo e ultimo cambio per i padroni di casa: Bonamonte rimpiazza Costa. I ragazzi di Di Maria, nonostante il risultato sia ormai già da tempo in archivio, continuano comunque a giocare con generosità e ad andare a caccia del gol, esponendosi anche al contropiede avversario, come capita al 17′: Pastore a due passi da Mannino colpisce la traversa, poi Teti prova a ribadire di testa in rete ma viene fermato dalla parata del numero uno di casa. Al 20′ è Camarda, servito da Bonamonte, ad andare vicino al gol ma il suo tiro dalla distanza, leggermente deviato da un avversario, termina alto di un soffio. Al 29′ Boldrini, subentrato nella ripresa, si presenta tutto solo davanti a Mannino ma calcia a lato. Al 33′ destro da fuori di Bonamonte e palla di poco a lato. Dopo averla cercata con insistenza, il Città di Messina trova al 40′ la rete che rende solo un po’ meno pesante la sconfitta: Vella riceve da Bonamonte e da fuori lascia partire un gran sinistro su cui nulla può Bianco. Nel finale ancora un’occasione per parte, con i portieri protagonisti: prima Mannino ferma Pivetta, poi Bianco si oppone in tuffo al destro di Bruno. 1-4 il finale. Al termine della gara dalla tribuna arrivano comunque applausi di incoraggiamento per il Città di Messina, chiamato ora ad una pronta reazione a partire dalla gara di domenica prossima sul campo del Licata.
Il Tabellino – Città di Messina – Battipagliese 1-4 Marcatori: 19′ pt, 32′ pt, 34′ pt Olcese (B), 10′ st Cammarota (B), 40′ st Vella (CdM). Città di Messina: Mannino, Cucè (7′ st D’Angelo), Trovato, Buscema (1′ st Vella), Brancato, Cammaroto, Bruno, Seck, Manfrè, Camarda, Costa (13′ st Bonamonte). In panchina: Fazzino, Munafò, Portovenero, Fragapane, Cappello, Pino. Allenatore: Gaetano Di Maria. Battipagliese: Bianco, Pastore, Anzalone, Cammarota, Barbato, Esposito, Teti (27′ st Donisa), Platone, Olcese, Manzo (34′ st Pivetta), D’Avanzo (14′ st Boldrini). In panchina: Napolitano, Fiorillo, Bravoco, Odierna, Garofalo, Volpe. Allenatore: Riccardo Petrucci. Arbitro: Diego Provesi della sezione di Treviglio. Assistenti: Carlo Bellini e Luca Ciacia della sezione di Palermo. Ammoniti: 15′ pt Barbato (B), 17′ pt Costa (CdM), 25′ pt Pastore (B), 2′ st Vella. Espulsi: nessuno. Recupero: 0′ pt, 4′ st.