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La Globo Sora “rovina” l’esordio interno dell’Elettrosud Brolo

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Debutto amaro davanti alla propria tifoseria per l’Elettrosud Volley Brolo che è superata in modo netto per 0-3 dalla Globo Banca Popolare del Frusinate Sora nella seconda giornata della Serie A2 Maschile.

Una partita comunque destinata a rimanere nella storia quantomeno dell’impianto di gioco, poiché parliamo della prima gara ufficiale disputata nel nuovissimo PalaTorre di Torrenova, tra l’altro nella ricorrenza della festa patronale della cittadina.

Fase di gioco a rete tra Brolo e Sora
Fase di gioco a rete tra Brolo e Sora

La polivalente struttura torrenovese che ospiterà le gare interne della stagione della compagine del presidente Salvo Messina presenta spalti gremiti per l’occasione, e per cui già tra sette giorni si avrà modo di avere una replica in occasione della gara del terzo turno contro la Tonazzo Padova che sarà anche poi trasmessa in differita su RaiSport 2.

I “leoni” bianco-blu si presentano in campo con il sestetto tipo a disposizione di mister Cannestracci: Visentin in regia, Di Franco e Sesto centrali, Gromadowski opposto, Boff e Bertoli schiacciatori, e Rizzo libero.

Risponde Sora, reduce dal sorprendente k.o. interno al tie-break con Potenza Picena, con la diagonale Daldello-Tamburo, in mezzo Tomasetti e Salgado, martelli ricevitori Fiore e Guttmann, mentre nel ruolo di libero mister Fenoglio schiera Williamson visto il forfait di Lo Bianco. Prima del match maglia ricordo e tanti applausi per l’ex Cesare Gradi.

La Globo Sora
La Globo Sora

Sfida subito nel vivo con due attacchi vincenti del polacco Gromadowski e del figlio d’arte Bertoli (il padre Franco, celebre “mano di pietra” vinse l’argento olimpico a Los Angeles 1984) infiammano l’ambiente, ma la replica ospite non tarda ad arrivare e passa a condurre in corrispondenza del primo time out tecnico per poi allungare la striscia utile.

Il tecnico italo-argentino Jorge Cannestracci è così costretto a spendere il primo time out per parlare con i suoi atleti che al rientro riducono ad un punto il gap e trascinati dai colpi dell’opposto polacco compiono il sorpasso conducendo per 16-14 al successivo riposo.

Sora non ci sta e sfodera la determinazione e i colpi dei suoi atleti, e ribalta in suo favore il punteggio. Il giovane Santangelo è bravo a rimettere in equilibrio la sfida: 21-21. L’illusione è spazzata via: Bertoli viene murato, Guttmann è dirompente, e Salgado firma il punto del 22-25.

Sesto, Bertoli e Gromadowski
Sesto, Bertoli e Gromadowski

Il secondo set si apre ancora con Brolo a battagliare, ma Sora rimane incollata al primo riposo e poi compie il sorpasso. I bianco-blu accusano il colpo e consentono un’agevole allungo agli ospiti che in assoluto controllo si aggiudicano anche questo punto.

A nulla valgono i cambi operati da Cannestracci che prova a rimescolare le carte nel tentativo di riaprire la contesa, l’esito è però negativo Sora conferma le sue note credenziali di gruppo da alta classifica ed impone il suo ritmo ad una rassegnata Brolo (5-15). Un moto d’orgoglio dei giocatori bianco-blu consente di ridurre il divario, ma non ad impedire al club ciociaro di strappare i tre punti e festeggiare per i tre punti.

Ancora sottotono la prova dei centrali, parecchio teso Sesto. Ancora male, come a Cantù, il martello brasiliano Boff che è apparso a tratti in grande difficoltà. Per un pronto riscatto, forti del sostegno dei tifosi bisognerà attendere la prossima gara con Padova.

Tabellino incontro:

Elettrosud Volley Brolo-Globo Banca del Frusinate Sora 0-3

Parziali Set: 22-25, 18-25 e 18-25;

Elettrosud Volley Brolo: Boff 5, Bertoli 8, Sesto 2, Gromadowski 15, Visentin 1, Nuzzo 2, Di Franco 5, Muscarà, Santangelo, Colarusso, Rizzo (L). Riolo n.e., Guglielmo n.e.. Allenatore: Cannestracci.

Globo Banca Popolare del Frusinate Sora: Fiore 15, Guttmann 10, Daldello 4, Tomassetti 4, Tamburo 13, Salgado 11, Cittadino, Beccaro, Williamson (L), Casarin n.e., Lo Bianco n.e., Gradi n.e. Allenatore: Fenoglio.

Arbitri: Fabio Bassan di Milano (1°) e Walter Stancati (2°) di Cosenza.

Note: Osservato il minuto di silenzio per la scomparsa le piccolo Stefan Vujevic, figlio del giocatore serbo in forza al Perugia.

Riepilogo dei risultati del 2° turno di Serie A2 Maschile:

Sieco Service Ortona-Itely Milano 3-0

Coserplast Matera-Tonazzo Padova 3-2

B-Chem Potenza Picena-Caffè Aiello Corigliano 3-0

Sidigas Avellino-Cassa Rurale Cantù 1-3

Elettrosud Brolo-Globo BPF Sora 0-3

Vero Monza-Materdomini Castellana Grotte 3-0

Classifica: Cassa Rurale Cantù e Vero Monza 6; B-Chem Potenza Picena e Coserplast Matera 5; Globo BPF Sora e Tonazzo Padova 4; Sidigas Avellino e Sieco Service Ortona 3; Itely Milano, Caffè Aiello Corigliano, Elettrosud Brolo e Materdomini Castellana Grotte 0.

 

Serie D – L’Orlandina e l’Agropoli si dividono la posta in palio

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Reduce da due sconfitte consecutive con Savoia e Pomigliano, l’Orlandina non torna ad assaporare la gioia del successo ma vede imporsi un giusto pari al “Ciccino Micale” dall’Agropoli nel nono turno del Girone I della Serie D.

La squadra di mister Raffaele è priva degli squalificati Russo e Crinò nonché dell’infortunato Fascetto. Inedito il reparto difensivo davanti a Pandolfo con il neoacquisto D’Agostino in coppia con Ignazzitto, a destra esordisce il giovane Franchina ed a sinistra trova spazio Gatto. Mediana con Privitera, Calabrese, e Martusciello. Davanti Frisenda è affiancato da Cocimano e Mincica.

Orlandina e Agropoli in campo prima del fischio d'inizio
Orlandina e Agropoli in campo prima del fischio d’inizio

Risponde la compagine salernitana di mister Pirozzi con un classico 4-4-2 in cui gli esterni sia di difesa, ma ancor più quelli di centrocampo sono chiamati ad accompagnare la manovra, ed in avanti Vitale agisce a supporto del bomber Tarallo.

L’avvio è subito degno di cronaca con gli ospiti che appaiano ben messi in campo, ma è la compagine di casa a trovare il vantaggio. Al 10′ perfetta ripartenza con Mincica che s’incunea in velocità sul fronte destro d’attacco e con un preciso diagonale trafigge il portiere ospite mettendo a segno l’1-0. L’eccessiva esultanza del giocatore è punita con un cartellino giallo da un fiscale direttore di gara.

Trascorrono neppure cinque minuti e l’Orlandina raddoppia grazie ad un rigore concesso dal sig. Viotti di Tivoli: mischia in area e palla che carambola sul braccio del difensore Guarro. La volontarietà del tocco appare dubbio anche per il precedente tocco sulla gamba, sul dischetto si presenta capitan Privitera che con freddezza spiazza l’estremo Capotosto con il pallone che magistralmente s’insacca sotto la traversa.

L'esultanza per il gol di Mincica
L’esultanza per il gol di Mincica

Il doppio vantaggio sembra stemperare sul nascere le velleità dell’undici salernitano, e gara in discesa per i paladini che vanno vicini al tris ancora con il “peperino” Mincica che parte dalla propria metà campo per un contropiede in solitario e la cui conclusione è respinta da Capotosto. Poco dopo una superiorità numerica sul fronte d’attacco non sfruttata a dovere dall’Orlandina manda su tutte le furie Raffaele i cui colpi sul plexiglass della panchina risuonano sul rettangolo di gioco.

Quasi una premonizione di quanto succederà subito dopo con Pandolfo costretto a salvarsi in corner, e sugli sviluppi di questo dormita generale della difesa e deviazione sottomisura del centravanti Michele Tarallo, e gara riaperta quando il cronometro segna il 25′.

La sfida è viva, l’Agropoli ci prova dal limite con l’ala destra Capozzoli, ma palla sul fondo. Poi sugli scudi salgono i due portieri: calibrato cross da sinistra di Cocimano, testa di Frisenda e spettacolare intervento di Capotosto che spegne in gola l’urlo di gioia dell’attaccante. Dall’altro lato D’Attilio da dentro l’area tenta un pallonetto su Pandolfo, il numero uno smorza con le dita e D’Agostino a ridosso della linea scongiura il pericolo.

Al rientro in campo l’Agropoli presenta Chiavazzo per Capozzoli, il nuovo entrato si colloca sulla fascia sinistra e D’Attilio si sposta a destra. Il forcing dei campani porta ancora Tarallo in gol, però si alza la bandierina del fuorigioco sul colpo di testa del bomber cresciuto nelle giovanili del Bari e passato professionistico anche a Rimini e Padova.

Fase di gioco con l'Agropoli in possesso palla
Fase di gioco con l’Agropoli in possesso palla

L’Orlandina tenta di colpire di rimessa, una conclusione di Privitera si spegne sull’esterno della rete. Girandola di cambi tra gli ospiti con gli ingressi di Ragosta e Palumbo che pervengono al pareggio ancora con Tarallo che da dentro l’area fulmina Pandolfo (78′), dopo un primo tentativo di deviazione non riuscito ad un compagno. Mister Raffaele inserisce Orioles e poi Trimarco, porta Martusciello prima ad agire da attaccante e poi lo scala a terzino sinistro con Gatto sulla mediana destra.

Gli ultimi sussulti della gara sono per un’occasione ancora di Mincica che con tenacia ruba palla sulla trequarti e dai venticinque metri lascia partire una fiondata che si spegne di poco a lato del palo sinistro difeso da Capotosto. In precedenza qualche momento di apprensione per il portiere ospite si era registrato dopo un duro scontro aereo con Orioles. Gioco interrotto per diversi minuti, poi ripreso seppur con qualche difficoltà per il portiere che dopo il triplice fischio ricorrerà nuovamente al supporto dei sanitari venendo trasportato in ambulanza per ulteriori accertamenti.

Il pareggio sostanzialmente giusto che rispecchia quanto visto in campo tra due formazioni che si dividono la posta in palio, e proseguono il loro cammino stagionale. Per l’Orlandina un pari comunque utile a muovere la classifica che li vede ora a quota 15 punti, ma che non nasconde anche un pizzico di delusione.

Tabellino

Orlandina-Agropoli 2-2

Marcatori: Mincica (O) 10′, Privitera rig. (O) 15′, Tarallo (A) 25′ e 78′;

Orlandina (4-3-3): Pandolfo – Franchina, Ignazzitto, D’Agostino, Gatto – Privitera, Calabrese, Martusciello – Mincica, Frisenda (Trimarco 67′), Cocimano (Orioles 60′). A disp.: Caserta, Silvestro, Leo, Librizzi, Muccari, Kejtaz, Aloe; Allenatore: Giuseppe Raffaele.

Agropoli (4-4-2): Capotosto – Amendola, Panini, Scognamiglio, Guarro – Capozzoli (Chiavazzo 46′), Maisto (Ragosta 70′), Giraldi, D’Attilio – Vitale (Palumbo 72′), Tarallo. A disp. Carezza, Staiano, Eugeni, Cascone, Pellegrino, Sosero. Allenatore: Egidio Pirozzi.

Arbitro: Daniele Viotti di Tivoli; Assistenti: Emanuele Amato di Catania e Carmelo Giuffrida di Acireale; Espulso: l’assistente tecnico Ferrante (O) al 39′; Ammoniti: Mincica, Martusciello (O), Vitale, Scognamiglio, Panini, D’Attilio (A);

Serie D – Città di Messina raggiunto su rigore dal Licata sui titoli di coda

L'attaccante Maurizio Vella in azione. Per lui terza rete con la divisa del Città di Messina, una in meno di quelle realizzate da Manfrè
L’attaccante Maurizio Vella in azione. Per lui terza rete con la divisa del Città di Messina, una in meno di quelle realizzate da Manfrè

I gialloblu impattano al 40′ della ripresa su calcio di rigore al “Dino Liotta”. La squadra di Di Maria era passata in vantaggio sul finire del primo tempo grazie ad un gol meraviglioso di Maurizio Vella. Di Perricone dagli undici metri la rete del definitivo 1-1. Camarda e compagni fanno un piccolo passo in avanti in classifica, toccando quota 11 punti ed ora si preparano ad affrontare un doppio turno interno.

È un pari che lascia l’amaro in bocca quello ottenuto dal Città di Messina sul campo del Licata. Reduci da due sconfitte consecutive, i ragazzi di Di Maria sono arrivati ad un passo dal successo, svanito soltanto nei minuti finali a causa di un calcio di rigore concesso per un fallo di Nastasi su Dalì e trasformato da Perricone. In classifica Città di Messina a 11 punti dopo nove giornate. Domenica prossima gara interna contro la Nuova Gioiese, prima di due partite consecutive da disputare al “Celeste”.

LA CRONACA – Di Maria, che ritrova il difensore Nastasi e deve rinunciare al centrocampista Bonamonte, si affida al 4-3-3 proponendo numerose novità nell’undici titolare: in porta c’è Mannino, in difesa Cappello, Munafò, Nastasi e Trovato, a centrocampo Costa, Camarda e Seck, in attacco Vella, Manfrè e Bruno.

L'esterno Salvatore Trovato
L’esterno Salvatore Trovato

Dopo una fase iniziale di studio, è il Città di Messina a farsi vivo per primo nell’area avversaria: al 9′ punizione di Camarda, Manfrè di testa anticipa tutti ma manda alto. La reazione del Licata due minuti più tardi: Vicari va al cross da destra, Cappello anticipa provvidenzialmente Nassi nei pressi della linea di porta. Occasione clamorosa quella che gli ospiti costruiscono al 19′ con due ex dell’incontro: Vella innesca benissimo Manfrè, che si presenta davanti a Taranto e cerca di batterlo sul primo palo; la sua conclusione, però, termina a lato. Lo stesso Manfrè è protagonista anche al 21′ quando di testa, su cross da destra di Cappello, spedisce ancora sul fondo. Al 27′ tentativo di Vella su calcio di punizione: il suo sinistro dai 20 metri è violento ma non centra il bersaglio. Pochi secondi dopo sono i padroni di casa a sfiorare il vantaggio: cross di Dalì da sinistra e deviazione ravvicinata di Nassi che in scivolata manda il pallone oltre la traversa. Al 34′ è Camarda a cercare la porta da fuori; il suo destro però è impreciso. Un minuto dopo nuova chance per Manfrè, che riceve da Bruno e calcia in diagonale da buona posizione mandando la sfera a pochi centimetri dal palo. La gara si sblocca al 44′ grazie ad un capolavoro assoluto di Maurizio Vella: l’esterno raccoglie il pallone al limite della propria area, riparte a tutta velocità sulla fascia destra, sfugge ad una serie di avversari, si accentra, entra in area, sbilancia un difensore e batte l’ex Taranto con un preciso sinistro. Gol meraviglioso il terzo stagionale di Maurizio Vella. Il Licata prova a rispondere in chiusura di prima frazione con il destro potente di Lauria che termina sull’esterno della rete. Si va al riposo con il punteggio sullo 0-1.

Giuseppe Cucè
Giuseppe Cucè

Nell’intervallo Di Maria rimpiazza Cappello, vittima di un infortunio alla coscia, con D’Angelo. Nella ripresa parte bene il Licata, che si dimostra per nulla arrendevole e va con orgoglio a caccia del pari. All’11′ tiro-cross da sinistra di Di Giovanni, Mannino alza il pallone sopra la traversa. Sul corner che segue, provvidenziale salvataggio di D’Angelo sul tiro ravvicinato di Cassaro. Al 17′ secondo cambio nel Città di Messina: dentro Pino, fuori Manfrè. Al 23′ tiro dal limite di Nassi: palla alta di poco. Al 24′ Di Maria completa i cambi inserendo anche Cucè per Vella. Il Licata protesta al 28′ per un contatto in area tra Cucè e Perricone, l’arbitro non interviene. Alla mezzora è lo stesso Perricone ad andare al tiro dalla lunga distanza senza inquadrare lo specchio. Al 34′ grande occasione per i padroni di casa: Nassi innesca Dalì che a due passi dalla porta vede il suo tiro deviato in angolo da un intervento miracoloso di Mannino. Al 40′ il Licata trova il pari: l’arbitro punisce con il rigore un intervento di Nastasi su Dalì; dal dischetto Perricone spiazza Mannino e sigla l’1-1. Al 44′ si surriscaldano gli animi, si accende un rissa e ne fanno le spese Seck da un lato e Procida dall’altro, entrambi espulsi. Nei 6 minuti di recupero concessi dal direttore di gara non succede nulla di importante e il match si chiude sull’1-1.

Cosimo Bruno
Cosimo Bruno

Il Città di Messina torna a muovere la classifica, raggiungendo quota 11 punti, ma rinvia ancora l’appuntamento con la vittoria. Domenica prossima al “Celeste” arriva la Nuova Gioiese nel primo di due turni interni consecutivi che il calendario riserva ora alla formazione di Di Maria.

Licata – Città di Messina 1-1
Marcatori: 44′ pt Vella (CdM), 40′ st Perricone (L) su rigore.
Licata: Taranto, Di Giovanni, Perricone, Trofo, Cassaro, Procida, Dalì, Vicari, Nassi, Avola, Lauria (25′ st Calise). In panchina: Bonvissuto, Montefusco, Faraci, Pensabene, Di Leo, Falletta.  Allenatore: Pietro Ruisi.
Città di Messina: Mannino, Cappello (1′ st D’Angelo), Trovato, Costa, Munafò, Nastasi, Bruno, Seck, Manfrè (17′ st Pino), Camarda, Vella (24′ st Cucè). In panchina: Fazzino, Cammaroto, Brancato, Fragapane, Buscema, Portovenero. Allenatore: Gaetano Di Maria.
Arbitro: Giovanni Nicoletti della sezione di Catanzaro.
Assistenti: Dario Cucumo della sezione di Cosenza e Maurizio Sifonetti della sezione di Rossano.
Ammoniti: 24′ pt Camarda (CdM), 24′ pt Vicari (L), 30′ pt Nassi (L), 1′ st Trofo (L), 17′ st Bruno (CdM), 30′ st Mannino (CdM), 32′ st Dalì (L).
Espulsi: 44′ st Procida (L) e Seck (CdM).
Recupero: 3′ pt, 6′ st.

Serie D – Si interrompe a Noto la striscia di successi del Savoia. L’Akragas risale a -3

I calciatori dell'Akragas, vittorioso a Reggio ed adesso di nuovo a ridosso del Savoia capolista.
I calciatori dell’Akragas, vittorioso a Reggio ed adesso di nuovo a ridosso del Savoia capolista.

Dopo otto vittorie consecutive i campani cadono sul campo dei netini, che firmano l’impresa della stagione e mettono nel mirino la zona play-off. Ne approfittano gli agrigentini, che si impongono sul campo dell’Hinterreggio e dimezzano le distanze dalla vetta.  Il terzo gradino del podio è del Montalto, che si aggiudica il derby con il Rende ed assurge al ruolo di protagonista al pari della Cavese, che ha inflitto alla Vibonese l’ennesimo dispiacere di un’annata avviata con ben altri propositi dalla dirigenza calabrese. In quinta posizione, l’ultima utile per accedere agli spareggi post-season, il terzetto composto da Orlandina, Gioiese e Torrecuso, tutte bloccate sul pari. Compie un bel balzo il Noto, mentre la Battipagliese rallenta dopo gli exploit delle scorse settimane. Due Torri e Città di Messina, raggiunte dopo l’iniziale vantaggio a Gioia Tauro e Licata, mantengono un punto di margine sulla zona play-out. Pesantissimo il punto ottenuto dall’Agropoli a Capo d’Orlando, anche se la classifica dei campani resta decisamente inferiore alle aspettative estive. Termina in parità lo spareggio salvezza tra Ragusa e Pomigliano, mentre prosegue il calvario del Rende e della Vibonese. Terzo pareggio stagionale del Licata, però penalizzato di un punto per la mancata presentazione in campo di due settimane orsono.

La formazione calabrese del Montalto sta replicando l'ottimo girone di andata di un anno fa.
La formazione calabrese del Montalto sta replicando l’ottimo girone di andata di un anno fa.

Nel prossimo turno autentico testa-coda tra Savoia e Vibonese e tra Akragas e Licata. Tre test probanti per le messinesi: l’Orlandina sarà di scena a Cava dei Tirreni, il Due Torri ospiterà il Montalto mentre al “Celeste” il Città di Messina sfiderà la Gioiese.

I Risultati della 9ª giornata del Girone I di Serie D.
Battipagliese – Torrecuso 1-1
Comprensorio Montalto – Rende 2-0
Hinterreggio – Akragas Città dei Templi 0-1
Licata – Città di Messina 1-1
Noto – Savoia 2-1
Nuova Gioiese – Due Torri 2-2
Orlandina – Agropoli 2-2
Ragusa – Pomigliano 1-1
Vibonese – Cavese 0-1

La Cavese si è imposta nel finale a Vibo e ha conquistato il quarto posto in graduatoria
La Cavese si è imposta nel finale a Vibo e ha conquistato il quarto posto in graduatoria

La nuova Classifica.
Savoia 24
Akragas 21
Comprensorio Montalto 18
Cavese 17
Orlandina, Nuova Gioiese, Torrecuso 15
Hinterreggio, Noto 14
Battipagliese 13
Due Torri, Città di Messina 11
Agropoli 10
Pomigliano 8
Rende, Ragusa 5
Vibonese 3
Licata* 2

* Licata un punto di penalizzazione

Il programma del Prossimo turno (3/11/2013).
Agropoli – Hinterreggio
Akragas – Licata
Cavese – Orlandina
Città di Messina – Nuova Gioiese
Due Torri – Comprensorio Montalto
Pomigliano – Noto
Rende – Battipagliese
Savoia – Vibonese
Torrecuso – Ragusa

Eccellenza – Il Rometta cede in casa al San Gregorio. Il patron Micali si dimette, poi ci ripensa

Terza sconfitta consecutiva per il Rometta. La squadra tirrenica deve ancora una volta ammainare bandiera bianca, cedendo in casa l’intera posta in palio ad un pratico San Gregorio che allo scadere del primo tempo realizza il gol vittoria con il positivo Rasà e lascia nelle sabbie mobili della classifica la squadra di Nunzio Trischitta.

Rometta - San Gregorio, l'ingresso in campo delle due squadre
Rometta – San Gregorio, l’ingresso in campo delle due squadre

La prima insidia del match la porta il San Gregorio dopo sette minuti, Consoli si libera al tiro e conclude a lato. La risposta del Rometta al quarto d’ora, con una conclusione dalla distanza di Abass bloccata dall’estremo difensore etneo Meo. Un minuto dopo Billè si oppone a Verti respingendo un tiro da posizione ravvicinata. Al 18′ ancora l’estremo difensore locale protagonista di una deviazione in angolo su un’insidiosa conclusione di Rasà. Al 22′ Santino Biondo sfugge via sulla sinistra, entra in area, viene vistosamente trattenuto e atterrato, per il direttore di gara non ci sono gli estremi per la massima punizione. Un minuto dopo ancora pericolosi gli etnei, ma è un superlativo Billè a dire di no ad un tiro del solito Rasà. Allo scadere della prima frazione, il San Gregorio passa in vantaggio con Rasà che approfitta di un buco difensivo, controlla entra in area e supera l’incolpevole Billè.

Trischitta, allenatore del Rometta
Trischitta, allenatore del Rometta

La ripresa vede un generoso Rometta riversarsi nella metà campo ospite, al 51′ ci prova Arena, respinge a terra Meo. L’ultima emozione della gara al 92′, punizione dal vertice destro di Platania, Arena conclude sotto misura ma non trova lo specchio della porta.

A fine gara, amareggiato, il presidente del Rometta, Micali, ha rassegnato le dimissioni, immediatamente rientrate. Il massimo dirigente rossoblu ha imposto per tutti i tesserati il silenzio stampa, al fine di ricompattare l’ambiente in vista della delicata trasferta di domenica prossima a Modica.

Tabellino:

Rometta – San Gregorio 0-1

Marcatori: 45′ Rasà

Asd Rometta: Billè, Riga (81′ Arigò), Celona, Ricciardo (31′ Nunnari), Cordima (19′ Ousmane), Alibrandi, Arena, Platania, Biondo, Broccio, Abass.

Allenatore: Nunzio Trischitta

San Gregorio: Meo, Vitale, Tropea, Blatti, Rando, Cammarata, Rasà (67′ Romano), Verti, Consoli (78′ Barcellona), Cristaldi (72′ Garozzo), Messina.

Allenatore: Massimo Scrivano

Arbitro: Tarallo di Agrigento. Assistenti: Pagano di Ragusa e Principato di Agrigento.

Note: Recupero: 1′ – 4′. Espulso a fine partita Meo per scorrettezze . Ammoniti: Riga e Rando

Eccellenza – La Tiger Brolo espugna il “Bacigalupo” grazie a Tindaro Calabrese

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L'attaccante della Tiger Brolo Tindaro Calabrese
L’attaccante della Tiger Brolo Tindaro Calabrese

Primo ko interno della stagione per il Taormina, sconfitto 2-0 dalla Tiger Brolo. Gli ospiti si portano in vantaggio al 18’ con Tindaro  Calabrese che trova la zampata vincente sugli sviluppi di un traversone. Il Taormina reagisce con una punizione di Paolo Messina, ma Fagone neutralizza con l’aiuto della traversa. Nella ripresa arriva il raddoppio dei nebroidei ancora una volta con Calabrese, abile a sfruttare un’incomprensione tra Gazzè e Filistad al minuto 63. Nel finale tanto nervosismo e poche azioni degne di nota.

Mister De Cento, orfano di Vecchio e dello squalificato D’Emanuele, propone un 4-5-1 che vede Mancari tra i pali, Gazzè, Ulma, Filistad e Laquidara in difesa, centrocampo con Bruno, Messina, La Corte, Strano e Grasso subito dietro all’unica punta Muscolino.

Inizio spigliato degli ospiti che provano subito ad attaccare costringendo il Taormina nella propria metà campo. Al 16’ D’Arrigo su punizione mette un buon pallone in area, Kouadio prova la deviazione di testa sulla quale interviene Calabrese senza però inquadrare lo specchio della porta. Due minuti più tardi gli ospiti si portano in vantaggio: Elmaroui mette al centro dalla sinistra trovando il tap-in vincente di Calabrese. Il Taormina si sveglia e un minuto più tardi spaventa la Tiger Brolo con un rasoterra di Grasso che Fagone manda in corner. I biancazzurri alzano il proprio baricentro in una partita nervosa, interrotta da numerosi interventi irregolari. Al 45’ ghiotta occasione per i padroni di casa con Messina che conferma la sua pericolosità su calcio di punizine, questa volta Fagone riesce a dire di no, con la complicità  della traversa. La prima frazione di gara si conclude dopo due minuti di recupero.

Nel secondo tempo è il Taormina a costruire il gioco alla ricerca del pari, tuttavia i tentativi biancazzurri non creano troppi pericoli alla retroguardia ospite. Al 61’ ci prova Strano di testa, ma non inquadra lo specchio della porta. Un minuto più tardi De Cento effettua il primo cambio cercando maggiore spinta sulle fasce: fuori Bruno, dentro Mancuso. Al 63’ è però la Tiger Brolo a trovare il raddoppio ancora una volta con Calabrese che con furbizia sfrutta al meglio un’incomprensione tra Gazzè e Filistad. Al 68’ gli ospiti hanno la possibilità di chiudere definitivamente la gara con Lupo che sfonda centralmente in area di rigore, ma a tu per tu con Mancari spedisce la palla sul palo. Al 72’ si rivede il Taormina con un tiro al volo di Laquidara da posizione defilata, Fagone dice di no anche questa volta. Cinque i minuti di recupero concessi dal direttore di gara. L’ultimo sussulto lo regala la Tiger Brolo al 91’ con una punizione di D’Arrigo che sfiora l’incrocio dei pali.

I biancazzurri pagano a caro prezzo alcune sbavature in fase difensiva contro un avversario cinico e ben messo in campo. Nel prossimo turno Filistad e compagni faranno visita all’Igea Virtus, per il nono turno del campionato di Eccellenza.

TAORMINA – TIGER BROLO 0-2

MARCATORI: 18’  e 63’ Calabrese.

TAORMINA: Mancari, Gazzè, Laquidara (84’ Ancione), Messina, Filistad, Ulma, Strano, Bruno (62’ Mancuso), Muscolino, Grasso, La Corte. All. Saro  De Cento.

TIGER BROLO: Fagone, Perricone, Falanca, D’Arrigo, Kouadio, Calabrese (85’ Buda), Lupo, Bonaffini (81’ Speciale), Zingales, Elmaroui (30’ Biondo), Salerno. All. Santino Bellinvia.

ARBITRO: Francesco Lupoli della sezione di Frattamaggiore. Assistenti: Antonino Macca e Martina Bovini, entrambi della sezione di Ragusa.

Ammoniti: Laquidara, Ulma, Strano, Koaudio, Biondo, Zingales

Espulsi: nessuno

Recupero: 2’ e 5’

Promozione – Il Castelbuono evita in extremis la sconfitta esterna con il Pistunina

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Pasquale Minissale, autore del provvisorio vantaggio messinese
Pasquale Minissale, autore del provvisorio vantaggio messinese

Al “Garden Sport” sfuma nel primo dei 5 minuti di recupero finali la vittoria del Pistunina, che si fa agganciare all’ultimo respiro da un Castelbuono 1975 quadrato e mai domo, a dispetto della non brillante posizione di classifica occupata nel girone B di Promozione. D’altro canto solo da poche settimane è subentrato un nuovo allenatore, il pattese Ciccio Nardi, che ha portato al proprio seguito innesti collaudati come il “portierone” Oreste Adamo (classe ’72), l’attaccante Delfio Calabrese, il centrocampista Ottavio Cipriano, schierato inizialmente da centrale difensivo per via dell’assenza nell’undici iniziale di Michele Di Napoli (inserito in distinta sebbene, a causa di impegni lavorativi. sia arrivato al campo a gara in corso subentrando al 23’ della ripresa). In questa trasferta messinese la squadra madonita è stata seguita da una ventina di appassionati e calorosi supporters che, con tanto di megafono, hanno incitato ininterrottamente i propri beniamini sin dalla fase di riscaldamento.

Gli ultras del Castelbuono 1975 accorsi al
Gli ultras del Castelbuono 1975 accorsi al “Garden Sport”

Una gara, quella di Mili Marina, giocata quasi “a scacchi” da due strateghi della panchina come Nello Miano e Ciccio Nardi, non a caso colleghi di corso ed abituati ad annullarsi a vicenda: nella loro carriera da mister, come fatto notare a match in corso dal tecnico roccalumerese, i due si sono affrontati per tre volte nelle quali è finita sempre senza vinti né vincitori. Segno che si conoscono a menadito.

L’ultima sfida si è giocata prevalentemente a centrocampo, con i padroni di casa che hanno cercato di assumere l’iniziativa attraverso le manovre impostate da Ciccio Ingemi e Nino De Maria. Di contro il Castelbuono ha cercato di alleggerire la pressione avversaria attraverso il lungo possesso palla con improvvise verticalizzazioni che però non hanno mai impensierito la difesa messinese, tant’è vero che il portiere locale Paolo Di Pietro si è limitato per lo più a un lavoro di ordinaria amministrazione.

Ai punti avrebbe meritato qualcosa in più la squadra di casa: al 10’ una punizione dalla distanza di De Maria finisce di poco fuori bersaglio. Tre minuti dopo una conclusione da distanza ravvicinata di Prezioso Ghartey viene respinta sulla linea di porta dal difensore nonché capitano madonita Sardina. Non c’è nient’altro da registrare durante la prima frazione.

Nella ripresa, al 15’ il Pistunina passa in vantaggio, al culmine di un’azione lunga e insistita: De Maria in corridoio per il neo entrato Pasquale Minissale che si presenta a tu per tu ma indugia troppo nella battuta a rete, riuscendo comunque a servire all’indietro l’accorrente Ghartey il cui piatto destro viene respinto sulla linea ancora da Sardina: la retroguardia madonita non riesce però a liberare la propria area e, sul proseguimento di azione, De Maria serve Minissale che dalla corta distanza fa passare la palla sotto le gambe di Adamo (1-0).

Nella seconda parte della frazione di gioco il Pistunina accusa un’evidente flessione (diversi elementi non erano al top, in primis il bomber La Speme rimasto in panchina e sottopostosi nell’intervallo a un’infiltrazione in vista di un possibile ingresso). Così il Castelbuono avanza il proprio baricentro e il trainer peloritano Nello Miano cerca di ricorrere a forze fresche come Santino Munafò ed Emilio Maffei, il quale al 44’ lancia in contropiede De Maria la cui botta a colpo sicuro viene deviata provvidenzialmente in corner dall’irruducibile Schicchi. E al 46’ proprio il numero due madonita (l’anima della propria squadra, assieme a capitan Sardina), all’ultimo assalto del Castelbuono, mette al centro da destra una palla tesa che -deviata da un difensore messinese- finisce sui piedi dell’indisturbato Rosario Cicero il cui preciso diagonale pesca il palo lungo alla destra di Paolo Di Pietro, tra lo sconforto della formazione locale.

PISTUNINA-CASTELBUONO 1975 1-1

PISTUNINA: Di Pietro P., Espinosa (43’st Maffei), Campo, Mangano, Angrisani, De Maria, Coppola (5’st Minissale), Angerame, Ghartey P., Ingemi, Ginagò (42’st Munafo S.). All. Miano.

CASTELBUONO 1975: Adamo, Schicchi, Centorbi, Bonomonte, Cipriano O. (23’st Di Napoli), Sardina, Falanga A., Falanga M., Calabrese, Cicero R., Levantino (24’st Ceruso). All. Nardi.

La Sigma Barcellona conquista il derby con Trapani e riaggancia la vetta della classifica

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Cancellare la sconfitta di Brescia e ripartire di slancio in classifica. E’ questo l’obiettivo della Sigma Barcellona impegnata nella quarta giornata del campionato di Lega Adecco Gold nel primo derby stagionale contro la Lighthouse Trapani. Stati d’animo opposti tra le due squadre, considerato che i granata di Lino Lardo sono reduci dalla vittoria casalinga contro Veroli e al PalAlberti vogliono allungare la striscia di vittorie. Come ogni derby che si rispetti il pubblico avrà un ruolo determinante con la struttura di via Napoli piena di appassionati giallorossi cui risponde la folta presenza di supporter granata. La settimana di allenamenti porta buone notizie a coach Giovanni Perdichizzi che in un sol colpo recupera appieno della condizione fisica l’ala Natali, il play Pinton e il pivot Fantoni, usciti malconci dal confronto di sette giorni fa in terra lombarda. Organico al completo anche per Trapani che schiera l’ex di turno Nelson Rizzitiello (a Barcellona nel 2009 nel primo anno di gestione Bonina, ndc) con i riflettori puntati sul duo americano composto dal play Kelvin Parker e dalla guardia Robert Lowery, uomini chiave del roster di coach Lardo autori complessivamente di 31 punti di media partita.
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La cronaca: Poco prima della palla a due splendida coreografia da parte del pubblico di casa che colora la tribuna centrale con cartelloni giallo-rossi mentre il tifo organizzato espone le proprie bandiere nella tribuna dietro il canestro; non sono da meno i supporter di Trapani che incitano la propria squadra nel proprio settore posizionato sopra la tribuna stampa. La Sigma schiera il quintetto composto da Collins, Young, Maresca (capitano), Filloy e Fantoni. Trapani risponde con Parker, Lowery, Ferrero, Baldassarre e Renzi. Barcellona parte subito forte in difesa recuperando tre palloni consecutivi ed in attacco muove il tabellone con un appoggio a canestro di Fantoni. L’ex Casale Monferrato è preciso anche dalla lunetta (4-0) e con la sua presenza in area pitturata costringe a spendere un doppio fallo la coppia di lunghi trapanese composta da Renzi e Baldassarre (1 fallo ciascuno). Trapani si conferma una squadra dal grande agonismo e si sblocca dall’arco con Ferrero (ex compagno di squadra di Fantoni, ndc) che in un minuto realizza due triple in sequenza ed un tiro libero. La Sigma continua a preferire il gioco interno per Fantoni che da sotto realizza il suo sesto punto personale (8-7 dopo 5’) ma Trapani rimane attaccata all’avversario con un ispiratissimo Ferrero unico a muovere il tabellino della sua squadra in questo inizio (già a quota 9). Baldassarre dalla linea della carità pareggia i conti, sull’azione seguente Barcellona perde palla, spende il fallo che regala il bonus a Trapani con tre minuti da giocare nel primo quarto. Renzi è preciso dalla lunetta per il primo vantaggio esterno subito azzerato da Fantoni (8 punti) che non trova opposizione nella difesa avversaria firmando il 12 pari. Young porta nuovamente in vantaggio i suoi con due tiri liberi dopo il fallo subito e la Sigma recupera palla in difesa costruendo un mini parziale grazie alla correzione a canestro di Filloy (16-12). Il pivot granata Renzi commette il secondo fallo, Fantoni beneficia di un doppio viaggio in lunetta che gli consente di arrivare in doppia cifra in un primo quarto che lo ha visto dominare (16 la sua valutazione). Collins allunga il divario (21-12) con la prima tripla della serata di Barcellona ma la reazione di Trapani è fulminea con la schiacciata di Baldassarre ed un gioco da tre punti di Lowery che ridà il -4 a suoi. Allo scadere della prima sirena il neo entrato Ianes subisce fallo da Toppo: i suoi due tiri liberi valgono il 21-19 di fine primo quarto con gli ospiti autori di un contro parziale di 7-0 dopo essersi ritrovati sul -9 nel loro momento più difficile.

attacco trapani
Nel secondo quarto in casa Barcellona entrano Pinton e Natali, Toppo commette prematuramente il suo secondo fallo e così Perdichizzi ributta nella mischia Fantoni. Trapani accorcia ulteriormente lo svantaggio con un 1/2 ai liberi di Baldassarre ed incrina le certezze dell’attacco di Barcellona che soffre la difesa a zona 2-3 ordinata dal coach avversario Lardo. L’ex Rizzitiello prima colpisce dai quattro metri, poi realizza la tripla e riporta in vantaggio gli ospiti sul 21-25 sospinti dal calore dei propri tifosi. Perdichizzi spende il proprio time out con l’attacco che fa fatica, specialmente dall’arco (1/9 in questo avvio per un misero 11%). E’ il capitano Maresca con quattro punti personali a chiudere il parziale aperto di Trapani di 12-0, prima che Fantoni faccia esplodere il PalAlbert con una schiacciata poderosa che vale il 27-24. Del duo americano di Trapani è Lowery quello che fa vedere le cose migliori ed un suo canestro riporta sotto di 1 la sua squadra. Ancora Maresca in precario equilibrio colpisce dall’arco risollevando le medie della Sigma ma la truppa di Lardo non si demoralizza e con Lowery, Baldassarre e Ianes passa nuovamente a condurre. Barcellona trova però maggiore fluidità nella circolazione di palla in attacco rispetto al primo quarto e le due triple in sequenza di Filloy e Natali sono la diretta testimonianza ridando il più 5 ai locali (37-32). Lardo trova forze fresche dalla panchina con Bossi che catapultato sul parquet subito lo ripaga con un canestro; Filloy vuole scavare un solco e colpisce per la terza volta dall’arco (11 punti col 60% da tre punti). Il primo tempo si chiude con una magia di Collins che in cinque secondi riesce a coprire tutto il campo e punire una difesa avversaria disattenta per il 42-35 del 20’. La crescita di Barcellona a rimbalzo (18-12 il dato tra le due squadre) e al tiro è certificata dalle cifre, ottimo viatico in vista del secondo tempo dove Trapani darà il tutto per tutto per ridurre lo svantaggio. Doppie cifre per Fantoni e Filloy, dall’altro lato il fatturato offensivo di Trapani è ben distribuito come dimostrano gli otto uomini a referto.
Alla ripresa del gioco Perdichizzi ridà fiducia a Toppo, limitato dai falli nel primo tempo, con Young subito decisivo sui due lati del campo (canestro in attacco e stoppata in difesa). Capitan Maresca e Filloy (13 punti) con due iniziative personali allungano il divario (48-37) e Lardo vuole parlarci su interrompendo l’inerzia tutta a favore della Sigma. L’ex Reggio Emilia commette il suo terzo fallo ma rimane in campo e serve l’assist per Young che materializza il massimo vantaggio (+ 13). Trapani non sembra ancora essere uscita dallo spogliatoio e serve un fallo tecnico per svegliare la squadra di Lardo che si rimette a segnare con quattro canestri in serie del possente Renzi (sale in doppia cifra a quota 13). Barcellona realizza in post basso con Natali e Toppo ma vede il suo vantaggio diminuire in singola cifra di vantaggio (55-46 al 26’) e Perdichizzi spende un altro time out per parlarci su. I supporter di Trapani capiscono l’importanza del particolare momento del match e sospingono i propri beniamini che ripondono col canestro dal campo di Lowery (9). Maresca è il terzo uomo per Barcellona a salire in doppia cifra (11) colpendo con puntualità la difesa a zona granata, Rizzitiello ridà ossigeno agli ospiti prima della seconda affondata della serata di Fantoni che infiamma nuovamente il pubblico del PalAlberti (59-50). Ferrero con un gioco da tre punti riduce a sei le lughezze tra le due compagini ma è Maresca che si conferma l’uomo in più in questo frangente per la  Sigma che con un’accelerazione delle sue riporta a debita distanza i giallorossi. Il quarto si chiude con i liberi di Rizzitiello che fissa sul 61-55 il punteggio lasciando aperto ogni discorso in vista degli ultimi dieci minuti.
Nell’ultimo quarto Perdichizzi concede minuti di riposo a Collins e schiera in regia l’ex Sassari Pinton. Fantoni (27 di valutazione) sporca le sue ottime cifre con uno 0/2 ai liberi ma la Sigma non si rammarica perché difende bene e recupera per due volte il pallone. L’ex pivot della Nazionale è preciso subito dopo riportando ad 8 le cifre di vantaggio della squadra del presidente Bonina. Lo stesso giocatore dovrà però uscire per problemi di falli (4) con Toppo che ne prende il posto. Trapani fatica a segnare (nessun punto in tre minuti) e solo dopo essere ripiombata a dieci punti di svantaggio (65-55) a seguito del canestro di Natali, reagisce prontamente col primo canestro dal campo del play Parker ed un recupero di Lowery che ridanno morale ai granata. Il PalAlberti comincia a scaldarsi in vista di un finale emozionante, Parker è glaciale dalla lunetta ma viene beffato al tiro dalla distanza con la palla che fa dentro-fuori e Trapani prosegue la sua rimonta (65-61 a 4’ dalla fine). Lo stesso Parker dopo un primo tempo di sofferenza mostra tutte le sue qualità al tiro colpendo dalla distanza, ci pensa prima Young a smuovere il tabellino dei padroni di casa con una poderosa schiacciata che manda in visibilio l’intero palasport e poi Filloy, abile a smarcarsi con un movimento back door sulla linea di fondo (69-64). La Sigma stringe le maglie difensive, in attacco è Collins (8 punti) con la sua energia e il suo ball handling a far impazzire la retroguardia di Lardo per due punti di grande peso specifico nell’economia dell’incontro. Lowery non ci sta e realizza due liberi (71-66) ma ancora Maresca (15)  spegna sul nascere le speranze di rimonta di Trapani che risprofonda a meno 8 dopo un 1/2 a cronometro fermo di Toppo. Tocca ancora all’ex Caserta chiudere definitivamente i conti con i suoi primi punti dalla carità imitato da Collins. Il trapanese Parker segna l’ultimo canestro della serata, il finale è 77-70. Il derby è della Sigma Barcellona che vince la sua seconda partita interna della stagione, la terza su quattro incontri, che la conferma tra le squadre più in forma del torneo. Ci sarà però poco tempo per godere del successo su Trapani, considerato che fra quattro giorni si tornerà nuovamente in campo nel turno infrasettimanale e per la Sigma non sarà una partita qualsiasi. Il PalAlberti infatti riceverà la visita dell’Orlandina per un altro derby da non perdere, quello più atteso dai suoi tifosi.

Tommaso Fantoni
Tommaso Fantoni

Sigma Barcellona-Lighthouse Trapani 77-70
Parziali: 21-19; 42-35; 61-55
Barcellona: Young 10, Dispinzeri, Toppo 3, Maresca 17, Natali 6, Collins 9, Filloy 15, Iurato, Pinton, Fantoni 17. All. Perdichizzi
Trapani: Renzi 15, Bartoli, Lowery 13, Baldassarre 6, Bossi 2, Rizzitiello 8, Ianes 4, Tabbi, Parker 10, Ferrero 12. All. Lardo

Perdichizzi: ’’Con Trapani vinta una grande battaglia. Ora l’Orlandina, dovremo essere più forti del calendario’’ (3 VIDEO)

Lino Lardo (TrapanI)
Lino Lardo (Trapani)

In sala stampa il primo ad analizzare il match del PalAlberti è il tecnico della Lighthouse Trapani Lino Lardo, che esordisce dicendo: “Per prima cosa, voglio ringraziare il gran numero di tifosi che ci hanno seguito a Barcellona. E’ stato uno spettacolo vedere i colori granata dei nostri sostenitori a Barcellona ed essere incitati da loro fino alla fine. Per questo, mi sento di dire che, insieme a tutti i ragazzi, sono grato per come ci sono stati vicini. Per vincere su un campo come quello della Sigma e contro una squadra così forte, ci voleva la partita perfetta. Abbiamo, invece, disputato una buona gara ma non un’ottima gara. Ecco in sintesi il perché di una sconfitta che fa male come tutte le sconfitte ma dalla quale traiamo diverse indicazioni positive. In primis, dal fatto che la squadra non si è mai arresa, neanche quando nel terzo periodo siamo andati sotto di quattordici lunghezze (51-37 il punteggio, ndc). Lì, invece di crollare , abbiamo dato un bel segnale di reazione. Rimane il rammarico di alcune scelte affrettate quando abbiamo rimesso in piedi la gara e l’inerzia era dal lato nostro. Nel complesso, è stata una nostra buona prova ma dobbiamo ancora migliorare molto. Tenere a 77 punti, in casa sua, una formazione come Barcellona, che è una squadra offensiva, dimostra come in difesa abbiamo svolto un lavoro apprezzabile. In attacco, invece, la nostra gara è stata imperfetta. Nulla da dire sul piano del’impegno e della costanza:  i ragazzi hanno dato tutto quello che avevano dentro. Di certo cresceremo col passare delle settimane, il nostro progetto è finalizzato a consolidarci come realtà in questo campionato, ma tutto passa dal lavoro quotidiano in palestra”.

1383586_523457981078856_1746160790_nSul fronte opposto Giovanni Perdichizzi è raggiante per la vittoria appena conseguita: “Abbiamo disputato quaranta minuti di alto livello, una battaglia come ogni derby che si rispetti. Grande aggressività su due lati del campo, c’era grande voglia di correre. E’ stata la migliore reazione possibile al ko di Brescia, ma ne ero certo conoscendo le qualità dei miei giocatori. Ottima la difesa nel secondo tempo che ha concesso a Trapani solo 35 punti. Unica nota stonata della serata è stato il metro arbitrale, è da inizio anno che ci succede, in trasferta come ad esempio a Brescia ci capita di essere sfavoriti, quando siamo in casa non chiediamo di essere tutelati ma almeno alla pari degli avversari ed invece così non è come dimostra il dato di questa sera (23-17 i falli a sfavore della Sigma, ndc). Abbiamo chiuso con Fantoni fuori per raggiunto limite di falli, Maresca a quattro e Toppo subito gravato di due nel primo tempo, non era semplice venire a capo di questa situazione. Forse è il calore del PalAlberti che porta gli arbitri a prendere queste decisioni, comunque anche loro devono crescere”.

Giovanni Perdichizzi (Sigma Barcellona)
Giovanni Perdichizzi (Sigma Barcellona)

Sulle valutazioni dei singoli Perdichizzi non si sottrae ad elogiare Maresca, decisivo contro Trapani: “E’ un giocatore vero, segna sempre quando conta, ama prendersi le sue responsabilità. Ci sarà un motivo se negli ultimi dieci anni ha sempre giocato in A1 escluso un anno con me a Brindisi in Legadue, ha grandi valori”.
Il discorso si sposta su Alex Young, francobollato dalla difesa ospite e discontinuo al tiro (4/14 dal campo, ndc): ‘’Ha giocato a sprazzi, deve prendere consapevolezza che se esce dal campo Collins, lui diventa la nostra prima opzione offensiva. Nel nostro sistema lui ha il compito di attaccare il canestro avversario, lo ha fatto nel finale schiacciando in modo vigoroso un canestro molto importnatne nell’economia della gara. Ricordiamoci che ha pur sempre 24 anni e tanto talento, appena maturerà verso febbraio-marzo e quando la stagione conta ci ritroveremo un giocatore di grande spessore”.
Infine Perdichizzi non nasconde la propria amarezza per un calendario che riserva a Barcellona due derby nel breve volgere di quattro giorni: “Ci godiamo questa vittoria, ma due derby da giocare in appena quattro giorni non mi trovano d’accordo, rappresentano una chicca da parte della Federazione. Probabilmente anche da queste cose paghiamo il fatto di essere passati dal professionismo al dilettantismo. E’ uno strano sorteggio, sarebbe bastato porre il veto a disputare due partite consecutive tra squadre della stessa regione, ma guardiamo avanti. Di Capo d’Orlando ho solo piacevoli ricordi, un ottimo rapporto con la famiglia Sindoni, non penso ai cori offensivi dei tifosi dello scorso anno. Certo ora penso esclusivamente a Barcellona, da domani ci ritroveremo con la squadra già in palestra per preparare questa nuova partita. L’unico piccolo vantaggio rispetto a loro è che noi siamo già in clima derby avendone appena disputato uno. Di stasera ricorderò piacevolmente le coreografie dei tifosi, dobbiamo conservare per tutta la stagione  questo entusiasmo, per poi coronare il nostro grande traguardo”. Il tecnico giallorosso non dice espressamente cosa, ma tutti in sala stampa capiscono qual è l’obiettivo finale.

Claudio Coldebella, Direttore Generale della LNP
Claudio Coldebella, Direttore Generale della LNP

Infine gradito ospite dei giornalisti del PalAlberti arriva Claudio Coldebella, neo direttore generale della nuova Lega Nazionale Pallacanestro, che si complimenta con le due società per la bella atmosfera creata sul parquet e per la correttezza sugli spalti: ‘’Grandi meriti vanno ai due coach, oggi si sono viste due squadre ben allenate che si sono date battaglia fino all’ultimo, questa è la cosa più bella per una partita di pallacanestro. Anch’io avrei preferito che i due derby (Trapani e Orlandina, ndc) fossero dilazionati nell’arco della stagione ma così non è stato. Come Lega chiediamo ai nostri interlocutori di avere pazienza, cresceremo col tempo”. 

Questa l’intervista video realizzata con Giovanni Perdichizzi, coach della Sigma Barcellona:

Questa l’intervista video realizzata con Lino Lardo, coach della Pall. Trapani:

Questa l’intervista video realizzata con Claudio Coldebella, direttore generale della LNP:

La Torre e Briguglio su Peugeot si aggiudicano la nona edizione della Ronde dei Peloritani

L’equipaggio del Team Phoenix sulla 207 S 2000 ha vinto la gara messinese prova del Challenge Italia Ronde Asfalto con validità per il Campionato Siciliano. Sul podio Arena – Caputo su Citroen Saxo e Nucita – Salvo su Abarth 500.

La Torre -  Briguglio
La Torre – Briguglio

Messina 27 ottobre 2013. Giuseppe La Torre e Bruno Briguglio su Peugeot 207 Super 2000 hanno vinto la 9^ Ronde dei Peloritani, la dodicesima prova del Challenge Italia Ronde Asfalto 2013, valida per il Campionato Siciliano Rally, promossa dalla Scuderia Messina Racing Team ed organizzata tecnicamente dalla Eagles Racing.

Un folto pubblico ha accompagnato la competizione messinese che ha riportato le auto da rally a Messina, sin dal via, alla Cerimonia di partenza che si è tenuta nella serata di sabato 26 ottobre nel centro di Spadafora, il comune che è stato cuore della gara ed ha ospitato anche il traguardo finale.

I vincitori, portacolori del Team Phoenix, hanno ottenuto un doppio scratch negli ultimi due passaggi sui 10 Km della prova denominata “Ronde dei Pleroitani” ed hanno agguantato così il successo finale. Le prime due prove sono state vinte dall’equipaggio formato dal giovane catanese Andrea Currenti e dall’esperto navigatore messinese Franco Chambeyront sulla Peugeot 207 Super 2000. Poco prima del secondo riordino della giornata purtroppo l’equipaggio al comando è stato costretto allo stop per un malore che ha colpito il copilota. Lo stesso navigatore è stato prontamente soccorso e trasportato in Ospedale dal personale medico e paramedico presente al parco assistenza. La classifica ha così subito un cambiamento inaspettato. Anche l’equipaggio formato da Salvatore Claudia Armaleo su Renault Clio S1600 ha abbandonato la gara, mentre occupava la seconda piazza assoluta.

Arena  - Caputo
Arena – Caputo

“Abbiamo voluto provare l’esperienza di correre insieme anche se siamo due piloti – ha dichiarato La Torre – ringrazio Bruno perché ha accettato di sedersi acanto a me, ma l’esperienza ci ha regalato una grane e soddisfazione. Il nostro pensiero è rivolto all’amico Franco Chambeyront, che possa avere una pronta guarigione”. “Giuseppe è stato un ottimo pilota – ha detto Briguglio – non è stato facile per me calarmi nel ruolo di navigatore, ma alla fine è andata bene”-.

Podio tutto a favore di equipaggi del Team Phoenix, con seconda posizione per l’equipaggio di casa formato dal giovane Giuseppe Arena e Gaetano Caputo sulla perfetta Citroen Saxo VTS 1.6 di gruppo A che lo stesso pilota ha sviluppato. Arena ha agguanatato il secondo posto sulla quarta prova, quando una foratura ha rallentato la Renault New Clio di Attilio Villari e Giovanni Lo Verme, ottimi protagonisti della corsa e secondi in quel momento, quando hanno perso ben due posizione pur mantenendo il comando in classe R3C, concludendo al quinto posto finale. – “E’ la prima volta che salgo sul podio – ha commentato Arena – la vettura ha girato sempre al meglio e mi ha permesso di attaccare nella seconda parte di gara ed essere pronto a conquistare la posizione. Ottima l’intesa con il copilota”-. Terza piazza per i vincitori delle edizioni 2011 e 2012 Giuseppe Nucita e Nico Salvo, poi squalificati dalla giuria, per cui al terzo posto si è classificato l’equipaggio formato da Angelo Bruno e Massimo Giacobbe su Peugeot 206 RC, sulla quale nelle prime battute è stata necessaria una modifica di set up e dopo la terza prova si è rotto un particolare del cambio, immediatamente riparato, con cui hanno anche vinto il gruppo N.

Arena - Caputo
Nucita – Salvo

Sesta posizione e successo tra le vetture di gruppo F, ovvero le protagoniste del recente passato, per Angelo Onofrio Sturiale e Samuel La Torre sulla Renault Clio Williams, seguiti dai vincitori di classe FA6 portacolori della Scuderia promotrice, Antonino Sofia e Denise Gambadoro con la Peugeot 106, con cui si sono messi bene in evidenza in dal crono d’apertura. Ottavi e primi di classe A7 Letterio Mondello e Marco Inferrera su Peugeot 206 RC, seguiti dai secondi di gruppo N portacolori Messina Racing Team, Massimiliano Spanu e Antonio Carmelo Serra, che con la loro Renault Clio RS hanno centrato l’obiettivo della vigilia di entrare nella top ten. Decimo posto per i messinesi Nicola Sottile e Fabio Costa alla fine di una buona prova con la Peugeot 106.

Info e news su www.scuderiamessinaracingteam.it

Classifica dei primi 10: 1. La Torre – Briguglio (Peugeot 207 S2000) in 29’37”4; 2. Arena – Caputo (Citroen Saxo VTS) a 17”0; 3. Bruno – Giacobbe (Peugeot 206 RC) a 29”4; 4. Villari – Lo Verme (Renault New Clio) a 41”7; 5. Sturiale – La Torre (Renault Clio Wlliams) a 44”9; 6. Sofia – Gambadoro (Peugeot 106) a 52”5; 7. Mondello – Inferrera (Peugeot 206 RC) a 1’00”3; 8. Spanu – Serra (Renault Clio RS) a 1’02”1; 9. Sottile – Costa (Peugeot 106) a 1’19”6; 10. Di Dio – Vinci (Mitsubishi EVO X) a 1’20”1.

Classifica dei primi 10: 1. La Torre – Briguglio (Peugeot 207 S2000) in 29’37”4; 2. Arena – Caputo (Citroen Saxo VTS) a 17”0; 3. Nucita – Salvo (Abarth 500) a 27”4; 4.. Bruno – Giacobbe (Peugeot 206 RC) a 29”4; 5. Villari – Lo Verme (Renault New Clio) a 41”7; 6. Sturiale – La Torre (Renault Clio Wlliams) a 44”9; 7. Sofia – Gambadoro (Peugeot 106) a 52”5; 8. Mondello – Inferrera (Peugeot 206 RC) a 1’00”3; 9. Spanu – Serra (Renault Clio RS) a 1’02”1; 10. Sottile – Costa (Peugeot 106) a 1’19”6. l’Amatori per 76-77.