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Le pagelle di Messina-Foggia

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Peppe Quintoni
Peppe Quintoni

Iuliano 6 All’esordio in campionato dal 1’, dopo la presenza da titolare all’Arechi, il sostituto di Lagomarsini non ha colpe specifiche sui tre gol del Foggia, anzi si oppone a Cavallaro, al tiro dalla distanza, tenendo in vita il Messina quando il risultato era ancora in bilico.

Silvestri 5 Dirottato nuovamente nel settore destro l’ex Salernitana non da il contributo sperato. Qualche sbavatura di troppo in difesa e pochi affondi sulla corsia di competenza (dal 12’ st Buongiorno 5,5 La carta della disperazione di Catalano. Non basta però la sua fisicità negli assalti finali).

Quintoni 6 Vicino alla rete su punizione, per la migliore palla gol di un abulico Messina nel primo tempo. Prova a spingere sulla fascia, ma non viene adeguatamente chiamato in causa nella costruzione della manovra. (dal 27’ st Bolzan 6 Seconda partita consecutiva in cui comincia dalla panchina. Impiegato a risultato già compromesso prova a sfornare cross utili nella fase di massimo sforzo).

Bucolo 5,5 Piovi è partner inedito in mezzo al campo per il motorino del centrocampo giallorosso il cui rendimento cala con il passare dei minuti. Travolto anche lui da un Foggia che va a velocità doppia.

L'argentino Piovi
L’argentino Piovi

Ignoffo 5,5 Affonda anche il Ministro della difesa nel naufragio generale. Si fa bruciare da Giglio in occasione del corner che frutta al Foggia il meritato vantaggio. Mezzo punto in più per la consueta signorilità mostrata nel post-partita quando è stato l’unico giocatore a metterci la faccia in una domenica nella quale avrebbe dovuto parlare chi questa squadra l’ha costruita.

Cucinotta 5 Gara da brividi, la coppia Cavallaro-Giglio è la più in forma del campionato e la difesa del Messina barcolla terribilmente per vie centrali. Da una sensazione di palese insicurezza e commette la clamorosa l’ingenuità sul gol dello 0-2, quando si fa beffare da Licata che infligge al Messina il colpo del ko.

Parachì 5 Giostra nel terzetto alle spalle di Corona senza grossi sussulti. Potrebbe riaprire il match, quando sullo 0-2 si vede respingere da Narciso un diagonale praticamente a botta sicura. Una delle poche fiammate della sua partita, condita da un’ammonizione rimediata per eccessive proteste.

Piovi 5,5 L’argentino, appena tesserato dal Messina al pari di Scoponi, subito gettato nella mischia. Evidenzia discrete doti nel palleggio, ma è in evidente ritardo di condizione. Catalano aveva spiegato nella conferenza stampa della vigilia di non ritenerlo ancora pronto per impiegarlo dal 1’. Perché titolare quindi ? (dal 5’ st Guadalupi 6 Torna pur a mezzo servizio, dopo essere rimasto a lungo fuori per infortunio, riuscendo ad accendere un filo di luce in una squadra spenta. Ci prova da fuori, impegnando severamente Narciso che devia in angolo).

Corona in area avversaria
Corona in area avversaria

Corona 5 Nemmeno Re Giorgio riesce a scardinare la difesa rossonera con i suoi colpi. Soffre la stretta marcatura, ha pochissimi palloni giocabili e deve arretrare molto per cercare di procurarseli. L’immagine simbolo della sua partita è il giallo rimediato per un fallo di frustrazione.

Lasagna 5 In campo al fianco di Corona per la perdurante assenza di Chiaria. Dopo i segnali di crescita evidenziati nelle ultime partite compie un notevole passo indietro. Mai pericoloso in zona offensiva e sempre più lontano dal giocatore ammirato ai tempi del Milazzo.

Guerriera 5 I continui cambi di ruolo non lo aiutano, ma getta alle ortiche la clamorosa palla gol dell’1-1, calciando la sfera altissima a tu per tu con Narciso. Errore imperdonabile che incide sul morale di una squadra già messa alle corde dal Foggia.

 

Padalino: “Partita sempre sotto controllo, complimenti a tutti”

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Pasquale Padalino, allenatore del Foggia
Pasquale Padalino, allenatore del Foggia

Un successo sul velluto, impossibile da pronosticare in questi termini alla vigilia. Il tecnico del Foggia, Pasquale Padalino, si gode la seconda vittoria consecutiva della sua squadra. Dopo il 3-0 casalingo con il Martina lo 0-3 del “San Filippo”. “Il Messina sta sicuramente attraversando un periodo negativo come è accaduto in precedenza a noi, ma sono certo che si riprenderà con il passare delle giornate. Comunque sono problematiche che non mi competono, alle quali è giusto pensi Catalano, anche perché non voglio sminuire quanto fatto dalla mia squadra”.

Cavallaro non ha scritto il proprio nome sul tabellino dei marcatori ma è a ragion veduta da considerare il migliore in campo. “Sappiamo quello che può fare Cavallaro, ma va elogiata la squadra nel suo complesso, perché occorre dar merito anche a chi viene solitamente pubblicizzato meno. Normale che sull’1-0 e sul 2-0 ci fosse una reazione da parte del Messina, ma abbiamo tenuto sempre sotto controllo il risultato”.

Il portiere Narciso in uscita
Il portiere Narciso in uscita

Un Foggia apparso in gran spolvero dopo un avvio stentato di campionato. I pugliesi hanno letteralmente cambiato marcia nelle ultime settimane e Padalino spiega: “In estate non sapevamo se dovessimo partecipare alla Lega Pro o alla Serie D, per questo c’è stato un periodo di assestamento, con una preparazione ripresa praticamente da zero dopo la notizia del ripescaggio ed alcuni infortuni cui abbiamo dovuto far fronte. Insomma tanti inconvenienti. La società ha investito dei soldi per ottenere il salto di categoria a scapito di qualche innesto. Abbiamo costruito la rosa in base alle nostre esigenze, così come il Messina che non guarda  all’età media. L’importante è che ci siano i presupposti per conservare la categoria, vogliamo giocare l’anno prossimo nella Lega Pro unica, un obiettivo comune, però, a tutte le altre contendenti”.

 

Ignoffo: “Chiediamo scusa ai tifosi, impossibile fare di peggio”

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La curva sud
La curva sud

Dopo il terribile 0-3 con il Foggia l’unico calciatore del Messina a metterci la faccia è stato Giovanni Ignoffo. Come sempre lucido nella sua analisi il difensore è partito da un concetto ben preciso: “Mi scuso con i nostri tifosi per la brutta prestazione e mi auguro che ci diano fiducia anche per il proseguo del campionato come hanno fatto finora. Sono convinto che presto ci rimetteremo sulla strada giusta e ci toglieremo delle soddisfazioni. Avevamo parlato in settimana dell’importanza di questa partita e avevamo cercato di prepararla al meglio, ma l’aspetto nervoso ci ha giocato un brutto scherzo, il peso delle responsabilità si è evidentemente fatto sentire”.

Soltanto dopo aver incassato il raddoppio il Messina ha provato a reagire. Inspiegabile. “Ci siamo svegliati tardivamente – ha ammesso Ignoffo – purtroppo abbiamo prodotto troppo poco e ce ne rendiamo conto. Dobbiamo dare i giusti meriti agli avversari, ma sono stati comunque agevolati dai nostri errori”.

Giovanni Ignoffo
Giovanni Ignoffo

Infine la domanda più ricorrente. Come si viene fuori da una situazione del genere, imprevista ad inizio stagione ? “Oggi non siamo stati squadra, ma dobbiamo stare sereni, nonostante non sia facile. Ci sono parecchi giovani in squadra che possono pagare dazio specie mentalmente in simili occasioni. I più esperti, come me e Corona, devono metterci la faccia in questi momenti. Personalmente sono stato sempre abituato a pensare positivo e inoltre sono consapevole che peggio non si possa davvero fare. Attraverso il lavoro i risultati arriveranno, il nostro è uno spogliatoio composto da grandi uomini, compresi il mister ed il direttore sportivo”.

Catalano: “La peggiore prestazione della mia gestione. I fischi sono meritati”

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Il tecnico del Messina Gaetano Catalano (foto Luca Maricchiolo)
Il tecnico del Messina Gaetano Catalano (foto Luca Maricchiolo)

Gaetano Catalano non cerca alibi dopo il netto ko maturato contro il Foggia: “Non mi aspettavo una simile prestazione. Non avevamo mai disputato una gara del genere nel corso della mia permanenza a Messina. Tengo a metterci la faccia e mi assumo tutta la responsabilità della sconfitta e del nostro momento. Abbiamo giocato male e non è riuscito nulla di quello che avevamo preparato. Non siamo riusciti a mettere in campo la determinazione e l’intensità che abbiamo durante gli allenamenti”.

La squadra è apparsa ancora una volta bloccata e non è riuscita a rispettare le grandi aspettative della tifoseria: “I calciatori sentono la pressione rappresentata da una piazza importante, dove devi fare risultato e non puoi certo accontentarti dell’ottavo posto ma occupare posizioni consone alle tradizioni calcistiche della città. Vorrebbero uscire da un momento negativo ma ci siamo trovati di fronte un ottimo Foggia, che ci ha messo in difficoltà e non siamo riusciti ad esprimerci come volevamo. Ad ogni modo dopo che si tocca il fondo si può soltanto risalire”.

Il tecnico giallorosso è consapevole che la proprietà a questo punto potrebbe anche valutare provvedimenti drastici: “È normale che io mi senta in discussione. In questo lavoro un allenatore è sempre in bilico, figurarsi dopo una partenza così negativa. Non ho comunque ancora sentito il patron Pietro Lo Monaco, ci siamo parlati soltanto prima del fischio d’inizio, come d’altronde succede sempre in occasione delle nostre gare casalinghe”.

La punizione di Quintoni che si è spenta di un soffio a lato (foto Luca Maricchiolo)
La punizione di Quintoni che si è spenta di un soffio a lato (foto Luca Maricchiolo)

L’ex allenatore del Milazzo condivide il disappunto dei club organizzati, manifestato nell’intervallo ed a fine gara: “È giusto che i tifosi ci fischino, era accaduto anche l’anno scorso dopo alcune prestazioni non molto positive. Quando facciamo bene ci prendiamo gli applausi, adesso ci prendiamo i fischi giustamente. Non mi piace cercare alibi, anche se stanno pesando le assenze dei vari Maiorano, Costa Ferreira e Chiaria. Ad ogni modo non è un problema di singoli o di tattica ma di testa. Dobbiamo sbloccarci mentalmente e mettere in campo qualcosa in più perchè la serie D era una cosa, la Lega Pro è tutt’altro. Occorrono maggiore abnegazione ed impegno da parte di tutti”.

L’incubo prosegue: il Foggia si impone 3-0, il Messina cade al San Filippo dopo due anni

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Giglio porta in vantaggio il Foggia (foto Luca Maricchiolo)
Giglio porta in vantaggio il Foggia (foto Luca Maricchiolo)

Netta e meritata l’affermazione dei pugliesi: peloritani mai davvero in partita nonostante una discreta reazione dopo l’iniziale svantaggio. Le reti di Giglio, Licata e Zizzari aggravano la crisi di risultati dei peloritani, che restano terzultimi e vedono sfumare la lunga imbattibilità casalinga che resisteva dal lontano novembre 2011, quando ad imporsi in riva allo Stretto fu il Marsala.

Il pre-partita. È un Messina decisamente rinnovato quello che sfida il Foggia al San Filippo. Con Lagomarsini out per squalifica ed i vari Maiorano, Chiaria e Costa Ferreira indisponibili per infortunio, Catalano lancia tra i titolari il secondo portiere Iuliano e l’argentino Piovi, tesserato in settimana al pari del connazionale Scoponi, che però si accomoda in tribuna al pari di Caldore, GuilanaSiciliano e Di Stefano. Nell’undici di partenza anche Guerriera. A comporre la retroguardia Silvestri e Quintoni sulle fasce, Cucinotta e Ignoffo al centro. Di fronte alla difesa agiranno Bucolo e Piovi, sulle cui qualità lo staff tecnico peloritano scommette ad occhi chiusi. Parachì, Guerriera e Lasagna agiranno a supporto dell’unica punta Corona. Il rientrante Guadalupi si accomoda in panchina. Nel Foggia gradi di vice-capitano per l’ex Quinto. Ancora assente Filosa, a lungo corteggiato in estate dal Messina. Consueta divisa biancoscudata per i peloritani, che indossano calzoncini e calzettoni neri. Di conseguenza opta per il bianco il Foggia, che indossa la tradizionale maglia a righe verticali rosse e nere.

La stretta di mano tra i capitani e Corona (foto Luca Maricchiolo)
La stretta di mano tra i capitani Agnelli e Corona (foto Luca Maricchiolo)

La cronaca. Dopo novanta secondi il Messina chiede invano una punizione dal limite per il presunto atterramento di Lasagna; sul fronte opposto sibila ad un soffio dal palo la conclusione rasoterra da fuori area di Venitucci. Finisce subito sul taccuino dei cattivi Guerriera: sarà il primo di una lunga lista (ben otto gli ammoniti nonostante una partita non particolarmente maschia). L’esterno si fa perdonare al 6’, quando serve bene in profondità Lasagna, la cui botta è smorzata da un difensore e bloccata agevolmente dal portiere. Peloritani volenterosi senza però trovare sbocchi. Al 17’ viene deviato in corner un altro tiro dalla distanza di Venitucci. Battuta dalla bandierina affidata all’ispirato Cavallaro: determinante il tap-in sotto misura di Giglio, che porta in vantaggio gli ospiti. Colpevole nell’occasione la disattenzione della retroguardia messinese. Come già accaduto contro l’Aprilia, prosegue comunque incessante il sostegno della Curva Sud. Al 20’ ci prova anche Cavallaro, ma la mira non è delle migliori. Confermata l’ottima vena in stagione delle due punte rossonere: Cavallaro è già a quota quattro marcature personali, mentre Giglio sale a tre dopo il gol al San Filippo. Al 26’ Iuliano controlla agevolmente la punizione di capitan Agnelli, conquistata da Grea: nell’occasione cartellino giallo anche per Ignoffo. Un minuto dopo ampiamente alto sulla traversa il tiro del solito Venitucci. La manovra dei locali non decolla e Bucolo si lamenta con ampi gesti all’indirizzo dei compagni per l’insufficiente movimento nella metà campo opposta. Al 35’ ci prova Agostinone: pallone a lato. Due minuti dopo Narciso blocca in uscita un insidioso traversone di Corona. Al 38’ Iuliano in tuffo si rifugia in angolo sulla botta dai venti metri di Cavallaro. Al 41’ Messina ad un soffio dal pareggio: la splendida conclusione a giro di Quintoni su calcio piazzato dà l’illusione del gol ma si spegne sull’esterno della rete. Poi viene ammonito Parachì per le reiterate proteste dopo un presunto mani nell’area del Foggia. Al 43’ viene ribattuto un tiro a botta sicura di Corona: improvvisa fiammata dei padroni di casa, che nel finale di tempo riescono finalmente a scuotersi dopo una mezzora delicata. Squadre al riposo sullo 0-1: al rientro negli spogliatoi dalla Curva arriva l’invito eloquente ad un maggiore impegno.

Nonostante la giornata negativa la Curva Sud non ha fatto mancare il suo supporto. Nei due finali di tempo sono arrivate però anche bordate di fischi, coperte solo in parte dai cori (foto Luca Maricchiolo)
Nonostante la giornata negativa la Curva Sud non ha fatto mancare il suo supporto. Nei due finali di tempo sono arrivate però anche bordate di fischi, coperte solo in parte dai cori (foto Luca Maricchiolo)

In avvio di ripresa subito un cambio per parte: Licata rileva Grea mentre Catalano si affida alla verve di Guadalupi, che rimpiazza Piovi e pone fine ad una lunga assenza per infortunio. Al 10’ è ampiamente fuori misura la conclusione da fuori area di Agnelli. Un minuto dopo ghiottissima chance per il Messina: Guerriera, servito al meglio in profondità da Ignoffo, a tu per tu con Narciso, conclude di un soffio sulla traversa. Catalano tenta il tutto per tutto e lancia un altro attaccante, Buongiorno, al posto di esterno difensivo, Silvestri. Modulo davvero spregiudicato: i padroni di casa di fatto passano al 4-2-4. Al quarto d’ora splendido il tentativo da fermo di Agostinone: il suo tiro a giro dal limite dell’area, da applausi, sfiora l’incrocio dei pali. Al 22’ buono spunto di Cavallaro, la cui botta però si ferma sull’esterno della rete. Al 24’ provvidenziale salvataggio di Quintoni, che si rifugia in angolo sulla conclusione a botta sicura del neo-entrato D’Allocco. Foggia ad un passo dal possibile 0-2. Il raddoppio arriva sugli sviluppi del successivo corner, il quinto per gli ospiti, che sfruttano un’altra dormita della retroguardia peloritana: in questo caso il tap-in vincente è del neo-entrato Licata. Subito dopo Bolzan rimpiazza l’infortunato Quintoni. Al 29’ padroni di casa ad un soffio dalla rete della bandiera: superlativa la risposta di Narciso sulla spettacolare girata di Parachì. Sull’azione seguente termina invece a lato il colpo di testa di Buongiorno. Sul fronte opposto Iuliano in uscita vanifica un buono spunto di Cavallaro. Lo scatenato numero dieci ospite (con ogni probabilità il migliore in campo) ci riprova al 30’, quando viene fermato in extremis da Ignoffo. Al 32’ ancora un intervento provvidenziale di Narciso, che respinge in angolo la botta violentissima di Guadalupi. Il Messina conquista quattro corner in rapida successione e si morde le mani per un altro sfortunato episodio in area: estremo difensore foggiano ancora decisivo sulle deviazioni ravvicinate di Cucinotta ed Ignoffo. Al 38’ ritenta dalla distanza D’Allocco ma la mira non è delle migliori. Sul fronte opposto sfortunato tentativo al volo di Parachì. Al 45’ Iuliano è costretto a deviare sopra la traversa il tiro di D’Allocco. Un minuto dopo termina a lato la conclusione di Agnelli: Foggia sul pezzo fino al termine e vicino al gol anche con la girata di Zizzari, che confeziona il 3-0 conclusivo al 49’. Ad un Messina discontinuo e non certo fortunato non sono bastate un paio di fiammate; il Foggia si impone nettamente al San Filippo ponendo fine alla lunga imbattibilità che durava addirittura da quasi due anni e precisamente dal 6 novembre 2011, quando ad imporsi per 3-1 fu il Marsala. Classifica sempre meno esaltante: l’ottavo posto è distante adesso quattro lunghezze, urge un momento di riflessione per i peloritani. Ovvi anche i malumori della tifoseria dopo il fischio finale.

L'esterno Quintoni prova a sfondare sulla corsia esterna (foto Luca Maricchiolo)
L’esterno Quintoni prova a sfondare sulla corsia esterna (foto Luca Maricchiolo)

Messina – Foggia 0-3
Marcatori: al 18′ pt Giglio, al 26′ st Licata, al 49′ st Zizzari.

Messina (4-2-3-1): Iuliano, Silvestri (dal 12′ st Buongiorno), Quintoni (dal 27′ st Bolzan), Bucolo, Cucinotta, Ignoffo (VK), Parachì, Piovi (dal 5′ st Guadalupi), Corona (K), Lasagna, Guerriera. In panchina: Mangini, Simonetti, Gherardi, De Bode. Allenatore: Gaetano Catalano.
Foggia (3-4-3): Narciso, Grea (dal 4′ st Licata), Pambianchi, Agnelli (K), Loiacono, D’Angelo, Venitucci (dal 16′ st D’Allocco), Quinto (VK), Giglio, Cavallaro (dal 31′ st Zizzari), Agostinone. In panchina: Monaco, Savarise, Sciannamè, Leonetti.
Arbitro: Gianluca Ceccarelli di Rimini.
Assistenti: Alessandro Agostini di Frosinone e Veronica Vettorel di Latina.
Note – Ammoniti: al 3′ pt Guerriera (M), al 24′ pt Ignoffo (M), al 29′ pt Narciso (F), al 32′ pt Corona (M), al 42′ pt Parachì (M), al 5′ st Giglio (F), all’8′ st Silvestri (M), al 20′ st Cucinotta (M). Corner: 5-6. Recupero: 1′ pt e 5′ st. Spettatori; 2.000 circa (paganti, incasso e quota abbonati non comunicati dalla società).

In ossequio ai regolamenti imposti quest’anno dalla Lega Pro, che inibisce la possibilità di realizzare una cronaca testuale in diretta, e che la nostra testata ha deciso di rispettare integralmente, abbiamo pubblicato un ampio resoconto della sfida soltanto dopo il fischio finale.

Seconda Divisione – Il Cosenza si isola in vetta, poker del Teramo secondo. Messina a -4 dall’ottavo posto

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L'esultanza dei calciatori del Cosenza, che ha ottenuto la vetta con un gol al 90'
L’esultanza dei calciatori del Cosenza, che ha ottenuto la vetta con un gol al 90′

Con una marcatura in extremis di Alessandro i silani riconquistano il primo posto in solitaria, confermandosi da matricola (dopo il ripescaggio estivo) tra le rivelazioni di questo inizio stagione. Sconfitto il Melfi, che scivola a -4 dalla vetta. Poker di reti per il Teramo, che passa nettamente a Martina e conquista la piazza d’onore, mostrandosi in gran salute. Buon pareggio esterno a Gavorrano per la Vigor Lamezia, che conserva l’ultimo gradino del podio. Il Poggibonsi (di scena domenica prossima al San Filippo) ha superato con un doppio penalty l’Aprilia, agganciato in quinta posizione. I successi casalinghi con Castel Rigone ed Arzanese (uniche due formazioni alle spalle del Messina) consentono a Casertana e Tuttocuoio di issarsi tra le prime otto, in piena zona “promozione”. Il Chieti supera l’Aversa Normanna e cancella sul campo l’amarezza per il punto di penalizzazione inflitto nei giorni scorsi dalla Giustizia Sportiva. Ancora un pareggio per l’Ischia contro il Sorrento. Il Messina scivola a -4 dall’ottavo posto, anche se nessun obiettivo è precluso ad un club che non è ancora riuscito a dimostrare sul rettangolo di gioco l’innegabile valore della sua rosa. Domenica prossima un menu che si annuncia invitante, con almeno quattro incroci di assoluto interesse: Aprilia-Melfi, Aversa Normanna-Cosenza, Teramo-Chieti e Vigor Lamezia-Casertana. Un’ottima notizia anche per il Messina, costretto ad indossare le vesti di inseguitrice.

La formazione del Teramo vice-capolista
La formazione del Teramo vice-capolista

I Risultati della 7^ giornata del Girone B di Seconda Divisione: 
Casertana-Castel Rigone 1-0
48′ Caturano
Chieti-Aversa Normanna 1-0

52′ Cinque
Cosenza-Melfi 1-0

90′ Alessandro
Gavorrano-Vigor Lamezia 1-1
17′ Bianchi (G), 65′ D’Amico (VL)
Ischia-Sorrento 0-0

Martina Franca-Teramo 1-4
23′ e 95′ Bernardo (T), 61′ Petrella (T), 83′ Rocchi (MF), 92′ Casolla (T)
Messina-Foggia 0-3

18′ Giglio, 71′ Licata, 95′ Zizzari
Poggibonsi-Aprilia 2-1

20′ e 66′ Pera (P, entrambe su rigore), 35′ Montella (A)
Tuttocuoio-Arzanese 2-0
60′ Ferretti, 70′ Salzano

Tra le protagoniste di giornata il Poggibonsi, che si conferma nei quartieri alti della graduatoria
Tra le protagoniste di giornata il Poggibonsi, che si conferma nei quartieri alti della graduatoria

La nuova Classifica: Cosenza 16 punti; Teramo 15; Vigor Lamezia 14; Melfi 12; Poggibonsi e Aprilia 11; Casertana, Tuttocuoio ed Aversa Normanna 10; Foggia e Chieti* 9; Sorrento 8; Ischia e Gavorrano 7; Messina e Martina Franca 6; Castel Rigone 4; Arzanese 2.
* 1 punto di penalizzazione.

Il programma del Prossimo Turno (domenica 20 ottobre): 
Aprilia-Melfi
Aversa Normanna-Cosenza
Castel Rigone-Tuttocuoio (sabato 19/10 ore 15)
Foggia-Ischia
Martina Franca-Gavorrano
Messina-Poggibonsi
Sorrento-Arzanese
Teramo-Chieti
Vigor Lamezia-Casertana

La classifica Marcatori: Dimas (Teramo) 5 reti; Cavallaro (Foggia), Maiorino (Sorrento), Zampaglione (Vigor Lamezia), De Angelis (Cosenza), Orlando (Aversa Normanna) e Tranchitella (Castel Rigone) 4; Salzano (Tuttocuoio), Mancino (Casertana), Montella (Aprilia), Pera (Poggibonsi), Giglio (Foggia), Guidone (Chieti) e Bernardo (Teramo) 3.

Serie D – La Battipagliese infligge una dura lezione al Due Torri

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Giornata nera, anzi nerissima per il Due Torri. L’undici pirainese vede interrompersi la striscia di tre risultati utili consecutivi – due vittorie interne intervallate da un pari esterno – ed esce sconfitto pesantemente per 4-1 sul campo della Battipagliese.

Una fase di una seduta di allenamento del Due Torri
Una fase di una seduta di allenamento del Due Torri

Un pessimo primo tempo al “Luigi Pastena” compromette la gara del settimo turno del Girone I della Serie D per i nebroidei di mister Antonio Alacqua che vanno negli spogliatoi per l’interrvallo sotto di tre reti. All’11’ sblocca il risultato Alleruzzo, il raddoppio porta la firma di Olcese che giunge al 31′.

Ad ispirare le marcature ed a costituire un’autentica spina nel fianco è Manzo che al 38′ mette a segno anche la terza rete che nei fatti chiude anzitempo la sfida. Mister Antonio Alacqua interviene spazientito per scuotere i suoi adottando due cambi già prima del riposo con gli innesti di Ancione e Gaglio rivoluzionando l’assetto della squadra.

L'esultanza per il gol-partita di Butera
Ancora a segno il giovane  Butera

Nel corso della ripresa si gioca al piccolo trotto con la Battipagliese che controlla la modesta reazione del Due Torri che accorcia le distanze nel finale con Butera, al secondo centro personale consecutivo, ma poi incassa la rete del poker campano a firma di D’Avanzo. L’ultima nota stonata di giornata per il club nebroideo arriva nel recupero con l’evitabile espulsione di Gaglio per doppia ammonizione.

Sconfitta con una diretta rivale nella lotta per la salvezza con i campani che ora sopravanzano in classifica i biancorossi pirainesi che nel prossimo turno torneranno all’Enzo Vasi per il derby con il Ragusa, sconfitto in casa dal Rende (0-1) ed attanagliato da problematiche societarie come il Licata che non si è presentato a Gioia Tauro.

Tabellino:

BATTIPAGLIESE-DUE TORRI 4-1

Marcatori: Alleruzzo 11′, Olcese 31′, Manzo 38′, Butera (DT) 82′, D’Avanzo 92′;

Battipagliese: Bianco, Pastore, Barbato, Sodano, Anzalone; Alleruzzo, Platone, Cammarota; Donisa (Teti 33’st), Olcese (Boldrini 42’st), Manzo (D’Avanzo 16’st). A disposizione: Napolitano, Fiorillo, Bravoco, Pivetta, Garofalo, Volpe. Allenatore: Squillante

Due Torri: Di Dio, Tchetchoua, Zappalà, Tricamo (Ancione 40’pt), Saggio (Gaglio 40’pt ); Calafiore, Librizzi, Carrello; Butera, Alizzi, Venuti (Cariolo 23’st). A disposizione: Spanò, Guido, Grippi, Fantino, Salmeri, Scolaro. Allenatore: Alacqua

Arbitro: Francesco Meraviglia di Pistoia; Assistenti: Maurizio Sifonetti di Rossano e Dario Cocumo di Cosenza. Note: Spettatori: 1000 circa. Espulso: Gaglio al 46’st per doppia ammonizione. Ammoniti: Tricamo, Alleruzzo, Platone. Recupero: 1’pt; 3’st

Serie D – L’Orlandina si sente derubata, il Savoia esulta ma frena sui facili entusiasmi

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Dopo il triplice fischio che ha sancito il successo del Savoia in casa dell’Orlandina al termine di una sfida caratterizzata dagli episodi, su tutti il rigore del sorpasso per l’1-2 finale a dir poco “generosamente” elargito dal direttore di gara alla capolista, abbiamo raccolto le impressioni e gli stati d’animo dei rappresentanti dei due club.

Tifoseria Orlandina
Tifoseria Orlandina

Volti scuri per la sconfitta in dirigenti, tecnici ed atleti della compagine paladina che con dignità e sportività accettano il risultato del campo, ma non nascondono la rabbia per il metro arbitrale e le scelte operate dal sig. Sprezzola di Mestre.

Siamo stati puniti dagli episodi: il fallo da rigore non c’era ed è stato vergognoso. Ripartiamo dalla sconfitta – sbotta per primo il d.s. orlandino Marco Cirillo, tra l’altro originario di Torre Annunziata – sapendo che abbiamo un gruppo forte e che darà soddisfazioni. Sul campo, anche contro la capolista, abbiamo dimostrato tutto il nostro valore”.

Il presidente paladino Massimo Romagnoli
Il presidente paladino Massimo Romagnoli

Abbiamo subito una rapina a mano armata! Non è possibile che un arbitro decida l’esito di una partita – accusa il presidente Massimo Romagnoli che non ha digerito la condotta arbitrale –  falsando il suo andamento con decisioni a senso unico. Debbo, comunque, ringraziare i ragazzi per la maiuscola prestazione fornita, tenendo testa a quella che fino ad oggi si era dimostrata la squadra ammazza campionato. Anzi, debbo rettificare, per oltre un tempo abbiamo tenuto in scacco il Savoia non facendolo ragionare, e rendendoci pericolosi sui capovolgimenti”.

La squadra ha fatto bene – analizza mister Beppe Raffaelesi espressa al 100% del suo potenziale. Siamo riusciti a controllare la gara concedendo pochissimo agli avversari fino a quando non ci hanno raggiunto al 12’ della ripresa. E avremmo potuto chiudere la partita sulle due conclusioni di testa di Frisenda e sul palo di Mincica. Nel finale ho tentato il tutto per tutto, mettendo davanti Cocimano e Frisenda ai lati di Orioles: si sono create situazioni interessanti, ma il pareggio non è arrivato. Speriamo di rifarci domenica a Pomigliano, ma sarà una partita difficile“.

Vincenzo Feola, allenatore del Savoia
Vincenzo Feola, allenatore del Savoia

Abbiamo avuto grandi difficoltà – commenta mister Vincenzo Feola, ieri sostituito in panchina dal vice Pasquale Suppa a causa della squalifica di tre giornata inflittagli dopo la gara con la Cavese –nel primo tempo, devo fare i complimenti all’Orlandina un’ottima squadra, organizzata e ben messa in campo, ha messo grande corsa raddoppiando e senza dare punti di riferimento. Sapevamo che avremmo incontrato un avversario che avrebbe venduto cara la pelle giocando contro il Savoia, meritavano qualcosa in più, ma poi lo spessore e la caratura abbia determinato la vittoria“.

Siamo una squadra che veniva da sei vittorie consecutive, da tutti riconosciuta quale favorita, anche se dico – prosegue Feola – che sarà una lotta a tre o a quattro, e tutti contro di noi hanno grandi stimoli. Iniziano a studiarci, bloccarci sugli esterni, se noi poi manchiamo di umiltà e giusta cattiveria come nel primo tempo. Quando, però, facciamo il vero Savoia emerge la differenza. Il cambio degli esterni nella ripresa, l’ingresso di Del Sorbo in avanti ci hanno dato maggior peso e sono stati decisivi nell’imprimere una svolta alla gara. Dobbiamo ancora pensare nell’ottica di una gara alla volta, ora ci concentreremo sulla Coppa e poi sull’Hinterreggio“.

Pozzecco: “Non ci abbiamo messo la stessa aggressività di Brescia”

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Una sconfitta che brucia quella patita dall’Upea Orlandina Basket all’esordio interno al PalaFantozzi contro l‘Angelico Biella che traspare dalle parole dei protagonisti nel dopo gara in sala stampa.

«Sono dispiaciuto perché abbiamo commesso qualche errore di troppo, quelli che – ammette capitan Matteo Soragna, tra l’altro ex Biella – poi non ti concedono di vincere la partita. Dobbiamo imparare che tutti questi piccoli errori ti costano la partita. Dovevamo fare un paio di cose che ci aveva detto Gianmarco e non l’abbiamo fatte. Mi fa rabbia perché abbiamo perso in casa davanti al nostro pubblico. Mancano due giocatori, è normale che la rotazione ora è corta. Dobbiamo, comunque, essere lucidi nelle fasi chiave del match».

Coach Pozzecco con Teo Soragna alla vigilia
Coach Pozzecco con Teo Soragna alla vigilia

«Una partita strana – prosegue Soragna – giocata in condizioni difficili. Si scivolava tanto e comunque questa potrebbe essere una chiave di lettura.Mi fa rabbia ma solo perché abbiamo perso in casa davanti ai nostri tifosi. Ci mancano due giocatori e le rotazioni sono queste adesso. Dobbiamo essere più lucidi. Anche gli ultimi due possessi a Laquintana ci stanno perché aveva fatto bene sino a quel momento. Purtroppo quando le partite corrono così c’è poco da fare».

«Ero convinto che la gara fosse cambiata sul +1 per noi – dichiara coach Gianmarco Pozzeccoessere in vantaggio in quel momento doveva essere un fattore determinante per noi. Non ci abbiamo messo la stessa aggressività che abbiamo messo a Brescia. Sapevo che sarebbe stata una partita difficile. Speravo che dopo l’intervallo le cose potessero cambiare ma dopo aver capito che si scivolava siamo entrati nel pallone».

«Giochiamo ancora a tratti, perché fondamentalmente ci mancano due giocatori: uno è l’americano e l’altro è Basile. Capite – sottolinea il Poz – che non è poco, Sta facendo di tutto per rientrare ma sinceramente sono il primo io a rallentare il suo rientro. Non sono sicuro che giocherà domenica prossima ma soltanto quando sarà al 100% allora lo rimetterò in campo. Baso può darci una mano in difesa, oggi non sono contento di come abbiamo difeso».

«Credo che nei prossimi giorni – precisa il tecnico paladino – avremo il play americano. Sono dispiaciuto perché non abbiamo avuto la possibilità di giocare con il cuore sempre a causa delle rotazioni limitate.Quando sei sotto nel punteggio puoi incartarti anche mentalmente. La parte più difficile nel basket non è dire ciò che bisogna fare, ma fare quello che viene detto».

Un momento della presentazione di Corbani all'Angelico
Un momento della presentazione di Corbani all’Angelico

Stato d’animo opposto per il gruppo biellese che si gode l’ebbrezza della prima vittoria che traspare dalle parole di coach Fabio Corbani: «Questo gruppo mi rende felice. Si sono meritati questo successo. Un gruppo che lavora con grande determinazione e soprattutto fatica tanto. Si aiutano sempre e questa vittoria è il giusto merito per quello che fanno. Abbiamo provato ad attaccare i punti deboli di una Capo d’Orlando incompleta».

«Abbiamo cercato di correre anche quando non era necessario. Le loro rotazioni – prosegue il tecnico dei piemontesi – erano ridotte e quindi abbiamo approfittato di questo. Felice per Raspino che dopo Veroli si è riscattato, per lui grande emozioni contro Soragna. Abbiamo solo dei premi dichiarati se raggiungiamo i play-off e questo vi fa capire dove vogliamo arrivare. L’unico obiettivo è mantenere la passione in città e 1400 abbonati e i giovani nazionali ne sono una bella dimostrazione».

Biella rovina la “prima” interna dell’Orlandina Basket

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Debutto interno amaro per l’Upea Orlandina che davanti ad una bella cornice di pubblico presente sugli spalti del PalaFantozzi cede per 66-74 all’Angelico Biella nel secondo turno della LNP Adecco Gold.

I paladini di coach Gianmarco Pozzecco non ripetono per intensità e cuore la bella prova di sette giorni addietro a Brescia. Una sfida su cui inevitabilmente pesano le rotazioni ridotte in casa nebroidea che non presentano Basile e Pellegrino, ed attendono forse già a principio della prossima settimana un nuovo americano cui affidare la regia del gioco dopo il “taglio” di Wright.

Gioca, nonostante il naso rotto, il giovanissimo play Tommaso Laquintana che si conferma tra i migliori in maglia biancoazzurra per applicazione e sacrificio. Maggiori difficoltà le incontrano i lunghi, con una difesa che solo a fasi alterne riesce a prendere misure efficaci nel contenimento degli avversari di coach Fabio Corbani a tratti devastanti dall’arco.

Il match si apre con un tentativo dalla distanza di Archie che subisce fallo e dalla lunetta realizza due dei tre liberi concessi. Poi Biella prende il sopravvento trascinata da Raspino, Hollis ed Infante.

I paladini sono costretti a spendere il primo time out per riordinare le idee e dare il via ad un lungo inseguimento che vede un primo riaggancio sul 16-16 a firma dell’ex Matteo Soragna, poi Berti e Ciribeni firmano gli ultimi punti della frazione. La giovane guardia spara sul ferro anche il tiro del sorpasso sul suono della prima sirena.

L’avvio del secondo quarto è da incubo: sterilità offensiva dei padroni di casa, e quattro triple consecutive dei piemontesi che volano sul +12 (18-30). Suonano la carica Archie e Portannese, risponde ancora Raspino con una “bomba”. Nicevic rimedia due falli consecutivi che obbligano al cambio.

Dagli spalti si alza il grido dei tifosi che pretendono di avere dei “leoni“, una strigliata utile per invertire il trend, ma il gap da colmare all’intervallo è di cinque punti (30-35).

Al rientro dagli spogliatoi, Pozzecco ripropone lo starting five, Corbani mischia le carte parte con il doppio play Laganà-Berti, e ruota con grande intelligenza i suoi atleti concedendo minuti a tutti e trovando punti preziosi da  Chillo e da De Vico. L’Orlandina soffre oltre il dovuto ed alla fine del periodo si chiude sul 45-52.

Il cuore del gruppo del Poz porta i paladini rimettere in equilibrio la sfida nella prima metà della frazione. Benevelli rimette in scia i suoi, Portannese fallisce un clamoroso contropiede, Laquintana dai liberi firma l’illusorio “sorpasso” del 57-56.

La delusione degli atleti paladini
La delusione degli atleti paladini

La replica è una tripla di Laganà – figlio di un ex atleta orlandino – che è un colpo durissimo alle speranze  del quintetto di casa che è punito da Infante che sbaglia anche il libero aggiuntivo e poi da Voskuil.

Nicevic prova a rialzare i suoi ad una nuova rimonta che si arresta al 65-68 con due liberi (su tre) di Laquintana e una tripla di Archie. Sul cronometro restano cinquanta secondi, Biella è più lucida e porta a casa il successo, legittimato anche nel punteggio con i liberi di Berti e la tripla di Voskuil sulla sirena.