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Il Rometta va subito in confusione, il Siracusa ne approfitta e cala il poker

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Vittoria netta ed inequivocabile per il rinnovato Siracusa di Pippo Strano che liquida prepotentemente un frastornato Rometta. Contro una squadra determinata a centrare dopo due mesi il successo casalingo, il team di mister De Maria subisce oltremisura l’avvio shock del match. Sono proprio i nuovi innesti della formazione siracusana a fare la differenza, Visone (ex Palazzolo) e l’ex acese Carbonaro si riveleranno innesti azzeccatissimi per gli aretusei.

La punizione di Buda finisce di poco a lato
La punizione di Buda finisce di poco a lato

Il match inizia con i padroni di casa che si rendono subito pericolosissimi, sono passati appena tre minuti e direttamente dalla bandierina, la battuta insidiosa di Visone viene smanacciata da un sontuoso Billè proprio sulla linea di porta, con gli azzurri che gridano al gol. Al 6′ l’episodio che indirizza il match a favore dei siracusani: intervento falloso in area di Abass su Palmiteri, per il direttore di gara ci sono gli estremi del calcio di rigore che Carbonaro trasforma in maniera impeccabile. Al 13′ i locali raddoppiano, protagonista ancora Carbonaro che si libera bene sulla sinistra e supera Billè con una parabola diabolica su palo opposto. Un minuto dopo il portiere rossoblù devia in corner una conclusione di Lentini, sulla battuta di Visone, ancora Billè salva sulla linea. Al 18′ arriva il tris di Palmiteri che finalizza uno scambio con Carbonaro. Al 24′ si vede finalmente il Rometta, la conclusione pericolosa di Mantarro sfiora la traversa. Al 29′ punizione dal limite di Peppe Buda (ultima partita per lui con la maglia rossoblu), ma la sfera finisce a lato della porta difesa da Russo. Al 34′ ci prova Giovanni Celona, la cui conclusione si perde di poco a lato. Al 41′ Scarano vince un rimpallo e solo davanti alla porta conclude, Billè salva in angolo. Nel recupero della prima frazione arriva la tripletta per Carbonaro che di testa supera Billè su imbeccata di Visone.

Siracusa e Rometta a centrocampo prima dell'inizio del match
Siracusa e Rometta a centrocampo prima dell’inizio del match

Sul punteggio di 4-0 si conclude il primo tempo. Nella ripresa il Siracusa, forte del vantaggio, amministra l’incontro, attuando un buon possesso palla. Il Rometta si fa vedere al 57′, protagonista Buda che prova a sorprendere con un fendente Russo, ma il portiere siracusano si accartoccia e blocca la sfera. Un minuto dopo insidioso Palmiteri che non inquadra dal limite. 67′ Servizio di Arena per Buda, il tiro dell’attaccante messinese viene respinto da Russo. Nel finale il Siracusa spinge ancora e Billè dice di no a Lentini quando mancano cinque minuti al termine. La gara si conclude con il Siracusa che brinda alla vittoria, per il Rometta un match da dimenticare al più presto e concentrarsi sulla gara casalinga di domenica prossima col Misterbianco.

Guido De Maria
Guido De Maria

A fine gara il tecnico messinese Guido De Maria non accampa scuse ma è particolarmente critico su quanto sta avvenendo nel campionato di Eccellenza: “Avevamo di fronte un avversario tosto dal grande blasone, siamo scesi al De Simone in formazione rimaneggiata e siamo andati in confusione nei primi venti minuti dopo aver subìto il calcio di rigore, e concesso due contropiedi, tutto questo ci ha tagliato le gambe, abbiamo cercato di attaccare e di tenere palla, abbiamo avuto qualche occasione per segnare, comunque una sconfitta che ci può stare, ma il punteggio finale a mio avviso ci punisce oltre i nostri demeriti, non era certo questo il campo dove fare punti, adesso ci aspettano due partite casalinghe che dobbiamo cercare di sfruttare al meglio. Comunque al di là di tutto deve affermare che questo non è un campionato regolare, si rischia di falsarlo, se si pensa che il Modica si presenta con la juniores, il Vittoria non disputata la propria gara, possibilmente qualche altra compagine da qui’ in avanti mollerà pure, quindi tutto questo non è calcio, noi cercheremo di fare la nostra strada è chiaro che ci saranno delle difficoltà, dovremmo essere bravi prontamente a superarle e a riscattarci, io ho un gruppo al di là di chi ci lascerà (Giacomo Alibrandi e Peppe Buda ndr) che mi lascia tranquillo nel raggiungimento del nostro obiettivo”.

Tabellino:

Siracusa – Rometta 4-0

Marcatori: 6′, 13′ e 45′ Carbonaro su rig. 18′ Palmiteri

Siracusa: Russo, Lombardo (37′ Brancato), Pirrotta, Matinella, Chiariello (68′ Diop), Visone, Scarano, Figura (53′ Calabrese), Palmiteri, Carbonaro, Lentini. All: Pippo Strano

Rometta: Billè, Scipilliti (46′ Rotella), Di Bella, Abass, Ousmane, Manmana, Celona ( 62′ Riga ), Arena, Assan ( 46′ Ricciardo ), Mantarro, Buda. All: Guido De Maria

Arbitro: Figuccia di Marsala – Assistenti: Grasso e Messina di Acireale

Note: Recupero 2′ e 3′ – Ammoniti: Carbonaro (S), Celona (R) e Buda (R)

Seconda Divisione – Cadono Cosenza e Teramo, brindano Foggia e Lamezia. Messina a tre punti dal settimo posto

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La tifoseria dell'Aprilia ha potuto celebrare il successo colto contro la capolista Cosenza
La tifoseria dell’Aprilia ha potuto celebrare il successo colto contro la capolista Cosenza

Giornata caratterizzata dalle sorprese. Il Cosenza capolista cade sul campo dell’Aprilia, mentre il Teramo, precedentemente imbattuto, rimedia il secondo ko consecutivo, subendo ben quattro reti per mano del sorprendente Castel Rigone, tra le rivelazioni di stagione. Adesso doppia trasferta in cinque giorni per gli abruzzesi, che mercoledì recupereranno la gara di Lamezia e domenica prossima saranno di scena al San Filippo di Messina. Prosegue un entusiasmante risalita il Foggia, che condanna un’Arzanese sempre più lontana dalla permanenza nonostante gli sforzi del tecnico Sasà Marra. Risale al quarto posto, a -4 dalla vetta, la Vigor Lamezia, che ha superato il Poggibonsi. Successo che pesa anche per la Casertana, adesso quinta, nel derby con un’Aversa Normanna troppo discontinua. Il Melfi si impone in rimonta ad Ischia e compie un importante passo in avanti.

Il Foggia ha superato l'Arzanese fanalino di coda e ha potuto celebrare così il 12esimo risultato utile consecutivo.
Il Foggia ha superato l’Arzanese fanalino di coda e ha potuto celebrare così il 12esimo risultato utile consecutivo.

Ben cinque formazioni sono appaiate al settimo posto, dal quale dimezza le distanze il Messina grazie al 2-1 di Sorrento. Per i campani un record negativo che non ha eguali tra i professionisti: ben sei le sconfitte casalinghe in otto gare disputate. In ottica promozione spicca il blitz del Chieti a Martina, sul campo di una formazione non riesce ad invertire la rotta. Torna a credere nel miracolo invece il Gavorrano, che ha superato in rimonta un Tuttocuoio in crisi da qualche settimana a questa parte. I peloritani vedono adesso distante la settima piazza appena tre punti, mentre i play-off sono ad appena una lunghezza, dopo che l’Aprilia ha agganciato il Poggibonsi. Il grande equilibrio e le annunciate penalizzazioni (Ischia a rischio dopo il deferimento dei giorni scorsi) consentono alla truppa di Lo Monaco di sognare qualsiasi traguardo nonostante una partenza ad handicap che ha originato l’avvicendamento in panchina. Mercoledì si recupera anche la sfida tra Melfi e Casertana.

La Vigor Lamezia ha dato seguito al successo conquistato a Messina e ha portato a cinque le lunghezze di margine sul non posto
La Vigor Lamezia ha dato seguito al successo conquistato a Messina e ha portato a cinque le lunghezze di margine sul non posto

– I Risultati della 15esima giornata del Girone B di Seconda Divisione:

Aprilia-Cosenza 1-0
Casertana-Aversa Normanna 1-0
Foggia-Arzanese 2-0
Gavorrano-Tuttocuoio 3-2
Ischia-Melfi 1-2
Martina Franca-Chieti 0-1
Sorrento-Messina 1-3
Teramo-Castel Rigone 3-4
Vigor Lamezia-Poggibonsi 2-1

– La nuova Classifica a due giornate dal termine del girone di ritorno:

Cosenza 29 punti; Foggia 27; Teramo * 26; Vigor Lamezia * 25; Casertana * 23; Melfi * 22; Castel Rigone, Chieti, Tuttocuoio, Aversa Normanna e Ischia 20; Aprilia e Poggibonsi 18; Messina 17; Sorrento e Martina Franca 15; Gavorrano 12; Arzanese 8.

Penalizzazioni: Chieti -1.

Ha agganciato il quinto posto la Casertana, che sta risalendo la graduatoria dopo l'infelice gestione Capuano e le contestazioni successive all'1-1 casalingo con il Messina
Ha agganciato il quinto posto la Casertana, che sta risalendo la graduatoria dopo l’infelice gestione Capuano e le contestazioni successive all’1-1 casalingo con il Messina

– Il programma dei Recuperi (mercoledì 11 dicembre)

Vigor Lamezia-Teramo
Melfi-Casertana

– Il programma del Prossimo Turno (domenica 15 dicembre):

Arzanese-Ischia
Aversa Normanna-Foggia
Castel Rigone-Vigor Lamezia
Chieti-Casertana
Cosenza-Martina Franca
Melfi-Sorrento
Messina-Teramo
Poggibonsi-Gavorrano
Tuttocuoio-Aprilia

Il Savio sa anche soffrire: battuta la Juvenilia Catania

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Miranda Pilar
Miranda Pilar in azione

Il Savio coglie tra le mura amiche del PalaJuvara la quarta vittoria in campionato, aggiungendo alla classifica tre punti importanti per il proseguo della stagione. In un campionato che si sta confermando livellato, dove non esistono partite dall’esito scontato in partenza, le ragazze del tecnico Giovanni Russo battono la Juvenilia per 3 a 1.

Non è stata tuttavia una vittoria facile da ottenere per la compagine messinese che si è trovata di fronte un avversario altrettanto motivato, in possesso di una buona organizzazione e un servizio veramente non facile da ricevere. Ed è stato proprio ben sfruttando il fondamentale della battuta che la squadra etnea ha creato i maggiori grattacapi all’avversario, vincendo il primo set e mantenendosi nel vivo del gioco per metà del secondo. Nel momento di maggiore difficoltà, le atlete di mister Russo non si sono disunite e con pazienza, sfruttando anche la spinta positiva generata da un paio di cambi operati dal tecnico, incominciavano a macinare il loro gioco. Nel terzo e quarto parziale il Savio ha ben gestito l’inerzia del match sin dalle prime fasi, mantenendo alto il livello di concentrazione.

L'ingresso in campo
L’ingresso in campo delle ragazze del Savio

Lo schieramento di partenza di mister Russo vede Anastasi in regia con Ferraro opposto, Pilar Miranda e Chiofalo attaccanti di banda con la coppia Bitto-Vasi al centro e Nadia Bonfiglio nel ruolo di libero. Nel corso del match sono stati operati diversi cambi, con il tecnico di S. Agata di Militello che ha sfruttato l’incontro per provare sul campo le condizioni di tutti gli elementi della rosa, ricevendo le risposte positive che si aspettava. Il primo set ha visto il Savio portarsi avanti di qualche punto, nonostante la tenace opposizione della Juvenilia. Le atlete in maglia gialloblu vanno allargando la forbice fino al + 5 del 20 a 15. Il set sembra ormai segnato ma sul più bello un indovinato turno al servizio delle ospiti da il via a un break consistente che di fatto sposta gli equilibri. La Juvenilia prende fiducia, annulla il gap e si aggiudica il set con il punteggio di 23-25. Il secondo sembra nella fase d’avvio ricalcare la parte conclusiva del precedente, con Sardo e compagne che fanno danni al servizio involandosi subito sull’8 a 1. Mister Russo corre ai ripari e con gli innesti di Centorrino al posto di Chiofalo e di Leandri in regia cambia l’assetto di gioco della squadra. Il Savio trova più sicurezza in campo, incomincia a sviluppare la sua pallavolo rosicchiando gradualmente lo svantaggio fino al raggiungere la parità a 13. Nella seconda parte del set esce fuori il tasso qualitativo superiore della squadra di casa che allunga il passo e con il punteggio di 25 a 19 riporta in perfetto equilibrio l’incontro. Il terzo e quarto parziale vedono capitan Centorrino e compagne ben controllare le varie situazioni di gioco, scavando subito il break che poi gestivano con una certa padronanza fino al termine. Nel corso del quarto set il tecnico operava gli innesti al centro di Scimone e Sicari. Quest’ultima metteva la sua firma sul punto conclusivo del match.

“Sapevamo – è la disamina dell’allenatore Giovanni Russo – che la Pgs Juvenilia ha il suo punto di forza nel servizio che sa ben sfruttare. Purtroppo soprattutto nei primi due set si è sofferto nel trovare le misure in ricezione alla loro battuta. Nel momento più difficile però le ragazze non si sono disunite e hanno saputo rimettere in piedi un incontro che poteva prendere una piega sfavorevole. In una situazione delicata che ti vede perdere un primo set che stavi conducendo con un buon margine e in apertura del successivo subisci un break di 8 a 1, non so quante squadre avrebbero saputo reagire come invece ha fatto la nostra. Le ragazze hanno iniziato a difendere a giocare come sono in grado di fare tanto che il terzo e il quarto ci hanno visto ben gestire l’inerzia del match dall’inizio alla fine”. Importanti per il tecnico sono anche le risposte arrivate dalla panchina. “Ho fatto giocare tutti gli elementi della rosa anche se non come avrei voluto fare alla vigilia. Mi consola che le ragazze, anche se con minutaggi diversi, hanno risposte in maniera positiva a conferma di quanto siano compatto oltre che completo questo gruppo”.

SAVIO MESSINA – PGS JUVENILIA CT 3-1 (Set: 23-25; 25-19; 25-14; 25-18)

SAVIO MESSINA: Anastasi, Scimone, Vasi, Ferraro, Sicari, Bitto, Miranda, Chiofalo, Centorrino (cap), Bonfiglio (L), Leandri, De Francesco. All. Giovanni Russo

JUVENILIA CT: Chiarenza, Restivo, Sardo (cap), Coco (L1), Nicolosi (L2), Morfino, Giordano, Zappalà, Di Benedetto, Anastasi, Tracina, Seminara (L), Di Pietro. All. Vitello

Arbitri: Antonella Castiglia e Giovanni Perdichizzi

Straordinaria vittoria del Futsal Peloro Messina contro la capolista

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Gioia Carbone dopo terzo golStrepitosa prova del Futsal Peloro Messina nella quattordicesima giornata del campionato di serie C1 di calcio a 5. Nonostante le tante assenze, la squadra del nuovo allenatore Stefano Bosco è riuscita, infatti, mettendo in campo cuore, tecnica e massima concentrazione, a superare, sul parquet del “PalaRescifina”, la capolista Harbur Sporting Club (4-2). La partita è stata bellissima, intensa, palpitante fino al triplice fischio ed ha avuto come grande protagonista il talentuoso Giuseppe Carbone, rientrato a giocare una gara ufficiale dopo diversi mesi e subito a segno con un poker di gol di pregevole fattura. Mirabilia ed emozioni che solo lo sport riesce a regalare.

Avvio favorevole ai giallorossi, che si rendono subito pericolosi con un diagonale di Gaetano Smedile ed un tiro di Carbone. Gli augustani ribattono, però, colpo su colpo e prima Salvatore Battiato è bravo sulle insidiose conclusioni di Netti e Pagliaro, poi Massimo Di Dio è provvidenziale evitando la capitolazione con un intervento in scivolata nei pressi della linea. Nel finale di tempo, Carbone sblocca il risultato saltando in dribbling difensore e portiere per insaccare di piatto. In avvio di ripresa, il pivot peloritano concede il bis finalizzando una veloce ripartenza con una staffilata sotto l’incrocio. Il confronto potrebbe chiudersi, pochi istanti dopo, su un pallonetto di Ettore Giliberti che Totaro intercetta con la mano fuori area, ma la macroscopica svista arbitrale evita agli ospiti ogni provvedimento. Fase di gioco

Sventato il pericolo, l’Harbur Sporting si scuote e, dopo aver colpito una traversa, riesce a pareggiare, in soli tre minuti, grazie alle reti di Marchese e Bonventre. L’orgoglio del Futsal Peloro è, però, immenso ed è premiato dal nuovo vantaggio di Carbone, su perfetto assist di Di Dio, e dalla spettacolare “quaterna” dello stesso Carbone. Negli ultimi minuti, la compagine del presidente Paolo Santoro potrebbe ulteriormente impinguare il bottino, ma Di Dio fallisce un “libero” e Valerio Bucca e Smedile, con gli avversari protesi in avanti, sfiorano il palo con delle soluzioni dalla distanza. Niente da fare, invece, per l’Under 21, sconfitta al “PalaMili” dal Futsal Melito (3-6) nel decimo turno del campionato nazionale di categoria (girone Z).

RISULTATI 14^ GIORNATA SERIE C1: Futsal Catania-Regalbuto 1-3; Juventus Club Scirea-Mascalucia C5 5-7; Città di Leonforte-Azzurri Futsal Palermo 5-2; Ennese-Nissa Futsal 3-3; Futsal Peloro Messina-Harbur Sporting Club 4-2; M&M Futsal-Arcobaleno Ispica 4-5; Pro Gela-Mabbonath 2-0; Real Calcio-Virtus Termini 2-2.

CLASSIFICA: Harbur Sporting Club 30; Nissa Futsal e Arcobaleno Ispica 29; M&M Futsal 28; Pro Gela e Città di Leonforte 24; Regalbuto e Juventus Club Scirea 23; Mascalucia C5 22; Futsal Peloro Messina 20; Ennese 19; Mabbonath 11; Real Calcio 5; Futsal Catania e Virtus Termini 3.

RISULTATI 10^ GIORNATA UNDER 21: Catanzaro C5-Sant’Isidoro 3-4; Augusta-Kroton C5 9-6; Fata Morgana-Cataforio 6-3; Catania C5-Acireale 2-4; Futsal Peloro Messina-Futsal Melito 3-6.

CLASSIFICA: Acireale 24; Sant’Isidoro 21; Augusta 18, Futsal Melito e Catania C5 16; Fata Morgana 12; Città di Villafranca e Cataforio 9; Catanzaro e Kroton C5 6; Futsal Peloro Messina 3.

Giocatori Futsal Peloro MessinaTAB. FUTSAL PELORO MESSINA-HARBUR SPORTING CLUB 4-2 (1-0)

FUTSAL PELORO MESSINA: Battiato, Bucca, La Valle, Di Nuzzo, Giliberti, Di Dio (k), Carbone, Smedile, Squillaci, D’Angelo, Ghazi, Fiumara. All.: Stefano Bosco.

HARBUR SPORTING CLUB: Totaro, Catalano, Bonventre, Ragusa, Ricciardi, Infantino, Marchese (k), Pagliaro, Netti, Gianino. All.: Sebastiano Ranno.

ARBITRI: Chisari e Pandolfo di Catania.

RETI: 31’, 3’ st, 18’ st, 22’ st Carbone; 8’ st Marchese; 11’ st Bonventre.

 

Pascolo allo scadere gela il PalAlberti. La capolista Trento si conferma bestia nera della Sigma (VIDEO)

Il canestro ad un secondo dalla fine di Pascolo (Trento) che ha regalato la vittoria alla capolista
Il canestro ad un secondo dalla fine di Pascolo (Trento) che ha regalato la vittoria alla capolista

Il PalAlberti si veste a festa per ricevere la visita della prima della classe, l’Aquila Trento, squadra che lo scorso maggio ha estromesso il sodalizio del presidente Immacolato Bonina dalla corsa playoff. A distanza di sette mesi la musica non è cambiata, le due squadre sono le grandi protagoniste del campionato di Lega Adecco Gold forti rispettivamante del primo e del secondo posto in graduatoria. Si affrontano la squadra di casa, miglior attacco del torneo con oltre 84 punti per partita, e gli ospiti, migliore difesa con 68 punti di media subiti. In casa Barcellona nel giorno del compleanno del presidente l’obiettivo è riscattare la sconfitta maturata nel finale di gara a Trieste e riprendere la corsa verso il primo posto, ma nel pre partita si registra la tegola rappresentata dal forfait dell’ala Natali, bloccata da un risentimento fisico. Nei dieci trova spazio l’under siciliano Dispinzeri. Organico al gran completo per Trento che è reduce da quattro vittorie consecutive.
La cronaca: coach Perdichizzi manda in campo il consueto quintetto composto da Collins, non nelle migliori condizioni fisiche, Maresca, Filloy, Young e Toppo, Trento risponde con l’ex Messina Forray, l’NCAA di Siracuse Triche, Elder, il miglior rimbalzista del campionato Pascolo e il lungo di scuola senese Lechtaler. In avvio Barcellona dimostra la voglia di tornare al successo con la prima tripla di capitan Maresca, dopo due buone difese della squadra di casa è però l’ottimo Pascolo a trovare il primo canestro per i trentini. L’usa Triche dopo oltre due minuti di gioco regala il primo vantaggio a Trento con un canestro dai quattro metri (3-4); l’Aquila in questo avvio dimostra di possedere un’ottima propensione a rimbalzo difensivo cancellando due errori da sotto dell’ex Pistoia Toppo, preferito inizialmente a Fantoni. La tensione per l’importanza della posta in palio blocca i due attacchi, Trento si sveglia con l’affondata ad una mano di Lechtaler che segna col fallo di Toppo. L’Aquila prova la prima fuga con la tripla di Elder che al PalAlberti ha sempre dimostrato di saper segnare in tanti modi. Per la Sigma risponde in penetrazione Young, poi arriva la risposta di Pascolo prima di scrivere a referto cinque punti consecutivi, tripla e palla rubata,  di capitan Mersca (già a quota 7) che riportano a stretto contatto i giallorossi (10-11). La gara sale di tono, prima è Triche che non ci sta e conferma di essere un grande tiratore, poi con la stessa moneta, il tiro da fuori, è Young a ridare il meno uno alla sua squadra. Le due difese si studiano ed adottano la mossa speculare di difendere a zona, è Elder col suo proverbiale jumper a stracciare la retina avversaria. Barcellona però non molla di un centimetro e nell’azione seguente trova due punti sull’asse Filloy-Toppo abile a segnare in reverse (16-16). Trento dimostra le proprie qualità, Pascolo sfida la difesa avversaria, si butta dentro e trova il sesto punto della sua serata che ridà il vantaggio ospite. Dalla linea della carità Young trova il 2/2 poi una buona difesa costringe all’errore la squadra di Buscaglia. Nel finale di primo quarto è Collins a trovare un canestro dei suoi pur commettendo fallo in attacco ed il punteggio si chiude sul 20-18 con Barcellona brava a spegnere sul nascere la prima fuga degli ospiti, che avevano toccato il più sei, e mettere la testa avanti. L’equilibrio in campo è massimo, Trento deve sopperire ad una situazione falli che vede la coppia lunghi formata da Pascolo e Lechtaler gravata di due falli.
Nel secondo quarto fanno il loro esordio in maglia giallorossa il pivot Fantoni e il play Pinton, Young continua ad essere la prima opzione in attacco per la Sigma che tocca il più quattro (22-18). Per l’Aquila risponde presente con un canestro pesante il lungo Baldi Rossi che dà fiato ai lunghi titolari ma in questo momento è l’ex Reggio Emilia Filloy ad ergersi protagonista con quattro punti consecutivi per il 26-21 della squadra di casa. In difesa Young commette fallo su tiro da tre di Fiorito che però ne mette a referto solo uno, poi lo stesso giocatore di Trento perde banalmente palla sulla pressione di Young che corre in campo aperto e serve l’assist per Filloy (7 punti) che deposita nel cesto il 28-22 per la Sigma. Buscaglia è costretto a chiamare time out, il parziale in questo avvio di secondo quarto è di 8-4 per il team del Longano che stanno ritrovando la loro migliore difesa costringendo ripetutamente Trento ad incorrere in errore. Sempre in difesa è da applausi la stoppata del sempre positivo Filloy su Lechtaler, bravo però in un secondo momento a conquistare il rimbalzo e segnare col fallo aggiuntivo. L’uomo del quarto è senza dubbio Filloy che subisce fallo e realizza un libero prendendo i meritati applausi al momento dell’uscita dal campo. I ritmi crescono a dismisura, prima è Collins ad aprire un nuovo parziale per la Sigma con la tripla, poi Young ed infine Toppo che porta sul più sette (36-29) i suoi. Trento è in difficoltà, Collins è un fulmine a rubare palla a Spanghero, poi copre il campo in pochi secondi e serve l’assist a capitan Maresca che fa esplodere tutto il pubblico del PalAlberti per il massimo vantaggio della serata della squadra di coach Perdichizzi (38-29). La lotta a rimbalzo sale di tono, Fantoni commette in pochi secondi due falli consecutivi, prima strattonando Pascolo, poi opponendosi all’irruenza fisica di Lechtaler. Lo stesso prodotto ex Siena ripaga la fiducia del suo allenatore che gli concede un largo minutaggio realizzando due liberi, sull’azione seguente arriva la tripla del più 10 di un positivissimo Maresca (41-31) mentre poi il PalAlberti si può godere la giocata più bella del primo tempo, la stoppata di Young sul possente Lechtaler.

Azione di gioco
Azione di gioco

Chiude un quarto perfetto per Barcellona il canestro all’ultimo secondo di Toppo che infiamma il pubblico in vista dei secondi dieci minuti. 43-31 è il finale del primo tempo, la Sigma chiude i secondi dieci minuti con un parziale di 23-13 che incanala sui giusti binari la sfida contro l’attuale capolista del torneo. Migliori marcatori dell’incontro al momento sono Maresca (13) e Young (11) con Filloy subito a ruota (8), Trento invece non ha nessun giocatore in doppia cifra, ma un fatturato molto ben distribuito tra i propri giocatori. Col trascorrere dei minuti bisognerà capire se Barcellona pagherà a livello di energie l’assenza per infortunio di Natali che priva di un’importante rotazione il roster giallorosso costruito questa estate dal Gm Riva.
Prima che inizi il terzo quarto c’è il tempo per assistere alla premiazione di Andre Collins come miglior giocatore del mese di novembre, riconoscimento conferito dalla Lega e consegnato direttamente dal presidente Bonina.
Barcellona apre il terzo quarto con lo stesso quintetto d’inizio gara, ritorna Toppo ad occupare il post di cinque, Trento conferma la fiducia sotto canestro a Pascolo e Baldi Rossi. E’ proprio Pascolo a segnare col fallo il primo canestro della ripresa, seguito a ruota da Triche che colpisce col suo dinamismo la difesa avversaria. Lo stesso ex Siracusa chiude il parziale di 0-7 con la tripla, la seconda della sua serata e costringendo coach Perdichizzi a parlarci su spendendo il time out. Dal minuto di sospensione gli uomini di Buscaglia escono alla grande coi canestri spalle a canestro di Baldi Rossi e Triche che riportano a meno uno Trento (43-42). L’Aquila non è sazia e mette persino la testa avanti con due personali di Baldi Rossi mentre Barcellona perde il filo dell’equilibrio in attacco. E’ Collins a suonare la sveglia in casa Sigma tramortita da un avvio di quarto inatteso. Pascolo tramuta due liberi, così sull’azione seguente è Filloy a prendersi la responsabilità di segnare col fallo realizzando il gioco da tre punti e ridando la nuova parità a quota 48. Il primo uomo a salire in doppia cifra per Trento è Pascolo (12) che segna da sotto, la sfida a distanza con Filloy si rinnova col canestro dell’ex Reggio che perfeziona un errore di Toppo. Gli uomini di Buscaglia sono carichi per la grande rimonta compiuta in pochi minuti e con un eccellente circolazione di palla trovano la tripla del lungo atipico Baldi Rossi, sull’altro fronte è il capitano Maresca a realizzare dalla distanza la nuova parità sul punteggio di 53-53. Il più ispirato in casa Sigma è però Filloy (8 punti in questo quarto, 16 totali) che trova la sua prima tripla della serata subito annullata da quella del trentino Elder. Il tempo finisce col doppio viaggio in lunetta di Lechtaler che permette all’Aquila di chiudere in vantaggio sul 56-58 la penultima frazione per merito di un parziale di 27-13 che ha riaperto completamente la sfida.

2L’ultimo quarto si apre come si era chiuso l’ultimo, con un affondata poderosa di Lechtaler; la Sigma non vuole far scappare Trento e trova due punti rapidi con Collins (58-60). L’Aquila ha molta pazienza, gioca al limitare dei 24 secondi e segna una nuova tripla con Forray, primi punti per l’argentino, Barcellona però reagisce con la stessa moneta, la tripla di Pinton abile a prendersi le sue responsabilità in questo finale di gara. Young lanciato in transizione trova l’intromissione fallosa di Lechtaler, l’ex Upea è freddo e perfeziona i due liberi che valgono l’ennesima parità a quota 63. In casa  trova difficoltà a segnare il nuovo vantaggio per la capolista. Elder con un 1/2 a cronometro fermo lima il vantaggio ospite (63-66), mentre Barcellona fa fatica a sbloccarsi. Nei momenti di difficoltà però è sempre Collins a prendersi per mano la squadra realizzando la tripla del nuovo pareggio che fa esplodere il palasport di via Napoli. In questo finale cominciano a pesare i falli. Young, Maresca e Fantoni salgono a quota 3 per Trento c’è Lechtaler con 4.

Demian Filloy, miglior marcatore di Barcellona con 20 punti
Demian Filloy, miglior marcatore di Barcellona con 20 punti

Triche si conferma americano affidabile nonostante la sua prima esperienza in Europa siglando il 66-68, poi è Young direttamente dalla rimessa a segnare la nuova tripla che fa sobbalzare il pubblico di casa. Maresca viene sanzionato per la quarta volta, così BJ Elder può realizzare ai liberi. Lo stesso Maresca però continua a giocare nonostante i falli sul groppone e dalla linea della carità regala ai suoi il 71-70. Tanti viaggi in lunetta contraddistinguono il finale equilibrato di una sfida avvincente tra due squadre dal grande potenziale per la seconda serie nazionale. Molto contestato è un fallo rilevato sotto canestro a Fantoni che permette a Trento di ritornare in attacco sotto di uno, l’Aquila trova dalla spazzatura un canestro con Baldi Rossi (71-72) a due minuti dalla fine. La Sigma Barcellona con due viaggi consecutivi in lunetta di Filloy (2/3) rimette la testa avanti in una continua altalena nel punteggio (74-72). Forray però non trema confermandosi lucido in regia per l’Aquila. In attacco Barcellona segna un libero con Fantoni, poi è Filloy a fiondarsi su un rimbalzo vagante e subire il fallo. L’ala conferma il suo 50% a cronometro fermo e Barcellona può così difendere un attivo di due punti (76-74). Trento attacca bene trovando in Elder un ottimo terminale e l’ennesima parità di un match affascinante. Con soli cinque secondi sul cronometro dei ventiquattro Young è costretto ad affrettare il tiro che esce, Trento può attaccare per la vittoria, l’azione è convulsa e la prima della classe trova ad un secondo dal termine il tap in vincente con Pascolo (mvp del match con 14 punti, 13 rimbalzi e 28 di valutazione) che festeggia con i propri compagni un canestro dal peso specifico rilevante. Sul fronte opposto l’ultima preghiera di Filloy non trova il ferro. Trento così per la quarta volta in campionato, contando i precedenti dello scorso anno, viola il PalAlberti confermandosi prima della classe. Meriti comunque ad una Sigma che senza l’ala Natali ha provato fino all’ultimo ad ottenere il successo. La squadra di Perdichizzi proverà a rialzarsi prontamente nella difficile trasferta di Verona, team in forte ascesa come dimostrano i tre successi consecutivi, per riprendere il discorso con la vittoria, smarrita nelle ultime due giornate.
In sala stampa il tecnico peloritano ha analizzato la sconfitta: “Abbiamo affrontato una settimana difficile caratterizzata da tanti guai fisici. La squadra ha messo cuore e anima nei primi due quarti, praticamente tutto ciò che aveva. Siamo arrivati a fine partita senza la possibilità di fare cambi per i falli e col fiato tirato. Determinante è stata anche l’assenza di Natali, un giocatore che in campo ricopre due ruoli e riesce a non far cambiare l’assetto”.

La delusione di Giovanni Perdichizzi (Sigma Barcellona)
La delusione a fine gara di Giovanni Perdichizzi (Sigma Barcellona)

Sigma Barcellona-Aquila Trento 76-78
Parziali: 20-18; 43-31; 56-58; 76-78
Sigma Barcellona: Young 16, Toppo 6, Maresca (k) 18, Dispinzeri ne, Collins 12, De Leo ne, Filloy 20, Iurato ne, Pinton 3, Fantoni 1. All: Perdichizzi
Trento: Triche 14, Bailoni ne, Pascolo 14, Baldi Rossi 14, Forray 5, Fiorito 1, Molinaro ne, Elder 15, Lechtaler 12, Spanghero 3. All: Buscaglia
Arbitri: Perreti, Riosa e Pierantozzi.

Questo il video con il finale di gara della sfida tra Sigma Barcellona e Aquila Trento:

Adecco Gold – Trieste ferma l’ascesa dell’Upea Orlandina (2 VIDEO)

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Si ferma la rincorsa dell’Upea ai piani alti dell’alta classifica, dopo sette vittorie consecutive è Trieste ad infliggere (80-83) ai paladini la quarta sconfitta stagionale, la seconda al “PalaFantozzi”.

Una sfida caratterizzata da un finale palpitante in cui i paladini sfiorano l’impresa di un recupero quasi insperato a pochi minuti dalla sirena. Meriti alla formazione giuliana di coach Dalmasson che ruota sul parquet tutti i suoi effettivi, con tanta corsa ed energia profusa ed in cui brilla il valore dei suoi giovani formati nel sempre florido vivaio della città della bora.

Delusione a fine gara per giocatori e staff dell'Upea
Delusione a fine gara per giocatori e staff dell’Upea

Dopo una partenza equilibrata, sono gli atleti di casa a trovare un piccolo break, appena smorzato dalla tenacia degli ospiti, con il primo periodo che si chiude sul 21-18 con l’ex Hoover presto costretto a tornare in panca con tre falli, situazione consimile anche per Sandro Nicevic.

Il successivo è un continuo botta e risposta fatto di fasi alterne che porta le squadre all’intervallo a distanze immutate (43-40). Trieste mette grande corsa e pressione agonistica, favorita anche dallo spesso ambiguo metro arbitrale che risulta troppo permissivo nei contatti specie sulle marcature sul perimetro.

L’orgoglio triestino è caratterizzato dall’impiego simultaneo di un quintetto di giovanissimi atleti che al cospetto di miti dell’infanzia come Pozzecco, Basile, Soragna, si esaltano in continui raddoppi e con grande caparbietà tenendo il campo senza particolari complessi: merito alla “linea verde” sposata dal club con elementi di prospettiva come Ruzzier, Mastrangelo, Tonut, Candussi, Fossati ed Urbani.

Serata nerissima dall’arco per i paladini che chiudono con un misero 17% (4 le realizzazioni alla fine su 23 tentativi) e qualche libero di troppo fallito. Trieste è molto più efficace e sin dal ritorno in campo dopo l’intervallo ha una marcia in più, e nei momenti clou con Carra e Hoover piazza le sue triple (50%, 8 su 16) arrivando a toccare un massimo vantaggio di dieci lunghezze (63-73) in apertura dell’ultimo periodo.

I time out del Poz e l’instancabile spinta del pubblico consentono ai paladini di rientrare in corsa, una scossa che si percepisce quando Basile (tripla) e Soragna dimezzano lo svantaggio. Sul cronometro restano poco più di tre minuti, e il miracolo sembra alla portata.

La pressione dell’Orlandina è contenuta con i falli sistematici degli ospiti, e dalla lunetta Mays, Archie e Nicevic mantengono la giusta freddezza per il -2. Mastrangelo riporta a quattro i punti, Soragna reclama per un tiro dall’angolo su cui probabilmente c’era un fallo non sanzionato dalla terna.

Pozzecco
Pozzecco “consola” Archie

Gli ultimi secondi della sfida sembrano interminabili: falli sistematici, liberi e time out si susseguono. Soragna è perfetto dalla lunetta, Harris ne mette solo uno, Mays entrambi per l’80-81. Ancora 10″, Archie spende un nuovo fallo su Candussi che esegue in modo perfetto i suoi tiri, si riparte per l’ultimo assalto il cui onere tocca a Soragna con la conclusione per il supplementare che s’infrange sul ferro, tra la gioia dei giocatori ospiti che dopo Torino e Barcellona, conquistano un’altro scalpo di prestigio.

Innanzitutto dobbiamo fare i complimenti – dichiara Gianmarco Pozzecco nel dopo gara – a coach Dalmasson e ai suoi ragazzi.  Stanno ottenendo dei risultati importanti, nelle ultime tre gare hanno fatto cose straordinarie, i ragazzi che giocano per Dalmasson, essendo anche triestini, ci mettono sempre molta passione. Hanno fatto una grande partita: non hanno mai mollato, sono riusciti a metterla sul piano fisico e sull’energia, ci hanno messo le mani addosso e ci siamo lasciati innervosire. Noi, invece, non abbiamo avuto le gambe e l’energia per contrastarli. La fotografia della gara è stata la tripla da metà campo e il rimbalzo ad 1’ dalla fine di Mastrangelo. Lo sapevo che questa era la peggiore partita, dopo Veroli, che poteva capitarci, quindi merito a Trieste, noi abbiamo sperato di riuscire a rubarla, non abbiamo reagito come avremmo dovuto quando l’inerzia della sfida è cambiata a cavallo di seconda e terza frazione, dobbiamo tornare ad essere consapevoli che ogni gara di questo torneo, come le sconfitte odierne in casa di Brescia e Barcellona dimostrano, non ci sono gare facili“.

Siamo una squadra che dopo alcune settimane ha trovato i suoi equilibri – commenta in sala stampa coach Eugenio Dalmasson, per il secondo anno consecutivo abile ad espugnare il PalaFantozzi – con l’obiettivo di giocarcela con tutti e far migliorare in campo i nostri giovani, e vincere con i liberi decisivi del ragazzo più giovane lo testimonia, ed ancora a 20″ dalla fine Fossati mi diceva dell’emozione di giocare contro Basile che aveva visto solo in Eurolega. Ci godiamo il momento“.

Nel prossimo turno la “banda Pozzecco” andrà a caccia di riscatto sul parquet della capolista Trento.

Tabellino:

Upea Capo d’Orlando-Pallacanestro Trieste 80-83

Parziali: 21-18; 22-22; 16-22; 21-21;

Upea Capo d’Orlando: Soragna 12, Nicevic 8, Portannese 4, Mays 15, Archie 23, Basile 7, Laquintana 2, Benevelli 7, Ciribeni ne, Cefarelli 2. All.: Gianmarco Pozzecco.

Pallacanestro Trieste 2004: Hoover 8, Harris 14, Diliegro 5, Candussi 6, Carra 13, Fossati 2, Tonut 11, Mastrangelo 15, Ruzzier 9, Urbani. All.: Eugenio Dalmasson.

Arbitri: Eduardo Ciano, Davide Scudiero e Giampaolo Marota.

Questo il video con le migliori azioni della sfida fra Upea Orlandina e Pallacanestro Trieste:

Questo il video con la conferenza stampa del tecnico dell’Upea Orlandina Gianmarco Pozzecco e dell’allenatore di Trieste Eugenio Dalmasson:

Serie D – Tutto facile per l’Orlandina contro un baby Ragusa

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Secondo successo consecutivo per l’Orlandina che dopo aver piegato la Vibonese al “Micale” sette giorni addietro, si ripete anche al “Campo” con un poker di reti su un Ragusa con pochi senior e tanti ragazzini che erano scesi in campo per l’onore della maglia e poco altro.

Gli iblei dopo aver disertato il precedente impegno ed aver visto gran parte dei suoi atleti lasciare il club che da mesi vive un momento di costante incertezze tra promesse, disimpegni, fughe e mille difficoltà quotidiane.

Esultanza di Angelo D'Angelo
Esultanza di Angelo D’Angelo

Per l’Orlandina tre punti e nuova iniezione di fiducia per il gruppo anche alla luce degli esordi di tre nuovi acquisti che “bagnano” al meglio anche il debutto ufficiale del neo direttore generale Luigi Agnolin.

Tuttavia senza nulla togliere ai meriti dei paladini di mister Beppe Raffaele, l’undici presentato dal Ragusa e guidato in panchina da mister Utro era come prevedibile uno “sparring partner” destinato a soccombere dopo qualche timida resistenza e l’incitamento della tifoseria.

Un undici dell'Orlandina Calcio
Un undici dell’Orlandina Calcio

Non bisogna attendere molto per comprendere che il copione della gara sia a senso unico, e l’appuntamento con la rete dei nebroidei sia ineludibile tra un susseguirsi di occasioni tra interventi provvidenziali di Ferla ed errori di misura.

A sbloccare la sfida è al 27′  il debuttante difensore Angelo D’Angelo che svetta incontrastato in area su un corner calciato da Privitera. Dieci minuti dopo arriva il “bis” con Crinò che imbecca il gemello Frisenda per la deviazione vincente. Gara già pronta per gli archivi, e prima di rientrare negli spogliatoi “tris” con Marasco che restituisce a Crinò il favore. L’ex Igea Virtus nella ripresa, a venti minuti dal triplice fischio, sigla il poker e la sua personale doppietta.

L’Orlandina sala a quota 22 punti, per il Ragusa già esser stato in campo è stato un successo che alimenta le speranze di un futuro da ricostruire con dignità e speranze con otto juniores e tanto encomiabile attaccamento alla maglia.

Serie D – Il Torrecuso si conferma “bestia nera” del Due Torri

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Il Torrecuso si conferma autentica “bestia nera” del Due Torri, espugnando il “Vasi” al termine di una sfida rocambolesca con il punteggio di 2-3 nella quindicesima giornata del Girone I della Serie D.

L’incrocio precedente tra i due undici risale allo scorso giugno: ovvero la doppia sfida che valeva l’accesso alla quinta serie calcistica nazionale, in cui prevalsero i sanniti, mentre per i nebroidei il salto di categoria arrivò a distanza di qualche mese per ripescaggio.

Il rigore del provvisorio vantaggio di Venuti
Il rigore del provvisorio vantaggio di Venuti

Mister Antonio Alacqua ripropone il suo consueto 4-3-3 lanciando nella mischia gli ultimi arrivati dal Mazara: il rumeno Bica Badan quale laterale destro e Lo Nigro in mediana. Dietro Zappalà è preferito a Tricamo, mentre in avanti Gaglio e Venuti supportano Alizzi.

Risponde con un modulo speculare il tecnico umbro Silvano Fiorucci: in porta l’under Minichello, esterni difensivi Matteo Zerillo e Improta, in avanti tridente di spessore con Senè, LaCava e Diego Zerillo.

Prime fasi di gioco interlocutorie con le squadre che sembrano studiarsi, al 16′ la prima emozione con un apertura di Lo Nigro verso il fronte sinistro con Venuti che con eleganza salta un avversario prima di entrare in contatto con un secondo.

Non ha esitazioni il direttore di gara, Citarella di Matera, che indica il dischetto dove si presenta lo stesso fantasioso atleta ex Milazzo che realizza in modo impeccabile spiazzando l’estremo ospite.

Sulle ali dell’entusiasmo del vantaggio acquisito il Due Torri prova a piazzare il raddoppio: Venuti è abile a conquistare una punizione insidiosa dal fondo campo con il primo sventolio di cartellino all’indirizzo di un avversario, e poco dopo mischia in area campana con Librizzi e compagni che non riescono a capitalizzare.

Momento propizio all’undici biancorosso (anche oggi in maglia azzurra) con cross da sinistra di Scolaro per Gaglio che al volo da centro area calcia abbondantemente sopra la traversa. Dopo un simile forcing è il Torrecuso ad approfittare del primo calo dei locali per portare al tiro sottomisura di LoPretone che esalta i riflessi di Di Dio.

Al 35′ Diego Zerillo da destra pennella in area dove LaCava con una rovesciata rimette verso il primo palo, sorprendendo la difesa, e su cui irrompe lo stesso numero sette campano che nel mentre si era accentrato e con un preciso diagonale rimette in equilibrio il punteggio.

L'undici del Due Torri
L’undici del Due Torri

Palla al centro, e il Due Torri ritrova il vantaggio: Lo Nigro verticalizza per Alizzi che smista per l’accorrente Gaglio che di prima intenzione calcia al volo dal limite una conclusione di esterno sinistro che s’insacca all’angolino basso alla destra di Minichiello.

Gli ultimi scampoli del primo tempo registrano due conclusioni da fuori area degli ospiti, con LaCava prima e Carrato poi, e sull’altro fronte con due colpi di testa Alizzi prima in torsione fuorimisura su cross da destra, e poi debolmente e centrale su cross da sinistra.

Al rientro in campo, Diego Zerillo riportato a sinistra del fronte offensivo in percussione attacca l’area, ingenua appare la trattenuta di Bica Badan con l’esterno che probabilmente accentua la caduta e convincendo  il direttore di gara a decretare un nuovo penalty che è freddamente trasformato da Senè.

L’attaccante di origini africane tuttavia si nota anche per un crescente nervosismo che contagia avversari e compagni in una fase in cui il gioco diviene sempre più frammentato dai fischi arbitrali e da troppa approssimazione.

Alacqua prova a scuotere i suoi richiamando Bica Badan e inserendo Ancione, con Gaglio arretrato a terzino destro. Una mossa che si rivela errata, con Improta che affonda sulla sinistra pescando la testa di Zerillo, campanello dall’allarme perché appena un minuto dopo azione da destra con palla verso il centro area dove LaCava, spalle alla porta la difende magistralmente costringendo un difensore ad un tocco corto per l’accorrente Aracri che con un piatto preciso dall’altezza del dischetto mette il pallone sotto l’incrocio alla sinistra di Di Dio.

Nel mentre Alacqua perde anche Alizzi per infortunio e lancia nella mischia l’under Traviglia, e poi prova a rinvigorire la mediana con Pallone per un’esausto Scolaro. Il Due Torri prova a riequilibrare il risultato e la migliore occasione giunge su un piazzato di Gaglio con tiro di Treppiedi, e poi con un tentativo offensivo di Librizzi su cui chiude la difesa degli ospiti che potrebbero anche trovare la quarta marcatura quando Senè da destra trova la testa di La Cava con un colpo di testa di poco alto.

Si esaurisce dopo sette gare consecutive la striscia utile della compagine pirainese che esce sconfitta, ma a testa alta dopo aver probabilmente pagato dazio al grande profuso sul piano atletico nel primo tempo ed accusando il contraccolpo nella ripresa. Nel prossimo turno trasferta sulla carta proibitiva sul campo della capolista Savoia, ma come la precedente sfida con l’Akragas insegna, mai sottovalutare questa formazione.

Sono tre punti pesanti – analizza nel dopogara il tecnico Silvano Fiorucciperché conquistati contro una buona squadra che fino all’ultimo le ha provate tutte. I play-off? Ancora presto per parlarne, dobbiamo crescere parecchio, lavorare per migliorarci. Dalle mie parti si dice che dove non ci sia arriva bisogna buttare il cappello, ovvero il cuore contro l’ostacolo e le difficoltà per puntare in alto anche se ci attende una sfida durissima con l’Akragas“.

Tabellino:
Due Torri-Torrecuso 2-3

Marcatori: Venuti (DT) rigore 17′, D. Zerillo (T) 35′, Gaglio (DT) 36′, Senè (T) rigore 48′, Aracri (T) 65′:

Due Torri (4-3-3): Di Dio – Bica Badan (Ancione dal 64′), Zappalà, Librizzi, Fantino [95] – Treppiedi, Lo Nigro, Scolaro [94] (Pallone [94] dal 82′) – Gaglio [94], Alizzi (Traviglia [94] dal 74′), Venuti; A disp.: D’Agati [94], Tricamo [93], Calafiore [95], Duro [96], Scaffidi [96], Guido; Allenatore: Antonio Alacqua.

Torrecuso (4-3-3): Minichiello [95] 7 – M. Zerillo [95], Pascuccio, Conti, Improta [94] – LoPretone, Carrato, Aracri [94] (Barone [95] dal 80′) – Senè, LaCava. D. Zerillo (Gaveglia dal 89′); A disp. picuzza, Cavezza [95], Colarusso [93], Inglese [95], Basile [95], Di Benedetto, Errico [95], Fusco [93]; Allenatore: Silvano Fiorucci.

Arbitro: Gabriele Citarella di Matera; Assistenti: Dario Cucumo di Cosenza e Maurizio Sifonetti di Rossano; Ammoniti: Carrato, Senè, Pascuccio, Improta (R), Scolaro, Traviglia (DT); Corner: 3-1; Recupero: 2′ e 4′; Spettatori: 600 circa.

Di Maria (VIDEO): “Nulla da rimproverare alla squadra”. Cappello (VIDEO): “Ingiusto il rosso a Parachì”

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Il tecnico Gaetano Di Maria ai nostri microfoni
Il tecnico Gaetano Di Maria ai nostri microfoni

La battuta d’arresto casalinga con il Pomigliano complica ulteriormente i piani di risalita del Città di Messina. Per il tecnico Gaetano Di Maria un’altra sconfitta che ha il sapore della beffa: “Per ora va tutto storto, il gol realizzato dal Pomigliano è l’emblema del nostro momento. I campani hanno segnato alla prima opportunità, mentre noi abbiamo creato diverse occasioni da gol, non riuscendo a pareggiare i conti. Non ho nulla da rimproverare ai ragazzi, stanno facendo il massimo, sono io evidentemente a dover dare qualcosa in più”.

Sull’arbitraggio e i tanti episodi contestati il commento di Di Maria è laconico: “Inutile parlare di certe decisioni che stanno diventando una costante. Parachì non ha detto nulla di particolare ed è stato espulso. In quel frangente ero vicino all’azione ed ho sentito perfettamente. Il gol annullato a Manfrè ? Mi sembrava regolare e se fosse stato convalidato parleremmo di un’altra partita”.

“E’ un momento difficile – prosegue Di Maria nella sua analisi – ma dobbiamo pensare soltanto a lavorare, perchè il campionato è ancora lungo. La squadra non molla, siamo però consapevoli di dover migliorare sotto molti aspetti. La classifica rimane preoccupante, chi sta sopra di noi ha fatto punti. Il mercato ? Ne abbiamo già parlato con la società”.

Sulla stessa lunghezza d’onda il difensore Alberto Cappello: “Ancora una volta gli episodi ci hanno condannato. Il Pomigliano ha segnato su una palla innocua. Ce l’abbiamo messa tutta e non abbiamo nulla da rimproverarci. Abbiamo disputato una buona gara anche in dieci uomini, non riuscendo però a trovare il gol. L’arbitraggio ? Non capisco perchè al “Celeste” non possiamo rivolgerci neanche in maniera educata ai direttori di gara, in quanto veniamo subito sanzionati con dei cartellini. Parachì non ha detto nulla di offensivo, si è lamentato per dei falli non fischiati, è stato un rosso ingiusto. Inoltre, la mia impressione è che il gol di Manfrè fosse regolare, ma l’assistente ha deciso in un altro modo”.

Sul proseguo di torneo Cappello aggiunge: “C’è tanto rammarico, ma dobbiamo continuare a lavorare. Ora cercheremo di conquistare un successo a Rende, sperando che la fortuna ci assista. Il mercato ? Ho piena fiducia in questa squadra, ma se dovesse arrivare qualcuno per darci una mano sarà di certo il benvenuto”.

L’intervista video con l’allenatore Gaetano Di Maria:

L’intervista video con il difensore Alberto Cappello:

Serie D – Città di Messina ko anche con il Pomigliano. Non si interrompe la serie nera

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Bruno non è riuscito a trovare la via della rete nonostante una prova generosa (foto Giovanni Isolino)
Bruno non è riuscito a trovare la via della rete nonostante una prova generosa (foto Giovanni Isolino)

I peloritani incassano contro i campani un’altra sconfitta casalinga e vedono allungarsi la propria serie negativa: adesso sono otto le gare consecutive senza successi. Il gol che decide l’incontro arriva al 17′ del primo tempo e porta la firma dell’attaccante Romano. La squadra di Di Maria reagisce già nella prima frazione, crea alcune buone occasioni, si vede annullare anche un gol ma non trova la via della rete. Nella ripresa ancora protagonisti il direttore di gara e i suoi assistenti: l’arbitro Meraviglia espelle prima Parachì per proteste e poi il difensore ospite Schioppa per fallo da ultimo uomo e, su segnalazione del suo collaboratore, annulla a Manfrè un gol apparso regolare. Nel finale una traversa per parte: prima Romano va vicino alla doppietta, poco dopo Camarda su punizione sfiora il pari. 0-1 il punteggio finale. Adesso due trasferte consecutive nel giro di quattro giorni: mercoledì si va a Rende, domenica prossima a Cava de’ Tirreni.

Camarda in azione (foto Omar Menolascina)
Camarda in azione (foto Omar Menolascina)

Il Città di Messina non riesce a risalire la china e viene battuto al “Celeste” anche dal Pomigliano. Nonostante una prestazione generosa, i ragazzi di Di Maria non riescono a conquistare un risultato positivo e vengono piegati dal gol realizzato da Romano nel primo quarto di gara. L’imprecisione sotto porta, l’ennesima giornata poco fortunata e tutta una serie di discutibili decisioni arbitrali determinano un risultato negativo per i padroni di casa, a secco di vittorie ormai da otto giornate e da oltre due mesi. Nel primo tempo, dopo il vantaggio ospite, il Città di Messina prova in tutti i modi a riequilibrare il punteggio ma il portiere Caliendo nega il gol prima a Bruno e poi a Bonamonte, e la terna arbitrale sorvola su un intervento in area su Nastasi e poi annulla una rete di Cammaroto. Al 18′ della ripresa “rosso” per proteste, probabilmente fin troppo severo, per Parachì e pochi minuti più tardi gol annullato anche a Manfrè. Al 26′ resta in dieci anche il Pomigliano: espulso Schioppa per fallo da ultimo uomo. Nel finale padroni di casa riversati in avanti ma ancora poco lucidi in zona-gol. Gli ospiti provano a colpire in contropiede ma il pallonetto di Romano al 41′ centra la traversa. Stessa sorte, al 44′, per la punizione dal limite di Camarda: a portiere battuto, è la traversa a negare la rete del possibile 1-1. Il Pomigliano porta così a casa i tre punti. Il  Città di Messina si rammarica per l’ennesima volta ma non c’è tempo per leccarsi le ferite: mercoledì si torna in campo per far visita al Rende nel recupero della gara non disputata lo scorso 1 dicembre; domenica prossima altra trasferta sul campo della Cavese.

L'undici del Città di Messina (foto Omar Menolascina)
L’undici titolare del Città di Messina (foto Omar Menolascina)

LA CRONACA – Di Maria può disporre dell’organico al completo e vara il 4-2-3-1: in porta confermato Fazzino; difesa a quattro con Munafò, Cammaroto, Nastasi e Cappello; Cucè e Seck in mezzo al campo, Camarda qualche metro più avanti, Portovenero e il debuttante Parachì sulle corsie esterne, Bruno unica punta.

In avvio di gara più intraprendente il Pomigliano, che impegna Fazzino per due volte al 7′: il portiere di casa prima respinge in corner il tiro da buona posizione di Suriano e, subito dopo, blocca senza problemi sul colpo di testa di Schioppa. Il Città di Messina replica con due buone incursioni in area avversaria tra il 9′ e il 10′ ma sia Bruno che Portovenero vengono chiusi dai difensori avversari al momento del tiro. Al 17′ si sblocca il punteggio: cross da destra di Suriano, il palo respinge il colpo di testa di Romano, che sulla ribattuta è il più lesto di tutti ed insacca a porta sguarnita. Il Città di Messina reagisce subito e già al 18′ invoca il rigore per un intervento sospetto in area su Nastasi. Al 24′ Camarda su punizione spedisce il pallone in area campana, Cammaroto prova la deviazione, il pallone arriva poi a Seck ma il suo tiro, sporcato da un avversario, è facile preda del portiere Caliendo. Ben più impegnativo, invece, l’intervento che il numero 1 ospite compie al 25′ quando dice di no al sinistro ravvicinato di Bruno, innescato nell’occasione da Cappello. Al 26′ Di Maria opera il primo cambio sostituendo l’infortunato Portovenero con Bonamonte. Al 31′ Camarda calcia con violenza una punizione da posizione laterale, il pallone viene deviato da un difensore ospite e termina di poco oltre la traversa. Sul corner che segue, lo stesso Camarda cerca direttamente la porta ma Caliendo è attento e si rifugia ancora in angolo. Nuova calcio da fermo battuto ancora da Camarda, sponda di Nastasi e deviazione ravvicinata di Cammaroto, che mette in rete ma vede annullare il gol per fuorigioco. Al 37′ il portiere ospite è ancora determinante: Bruno lancia Bonamonte, tiro potente e bella risposta dell’ottimo Caliendo. Al 39′ padroni di casa nuovamente vicinissimi al pari: stavolta è Bonamonte a servire Bruno, che si invola verso l’area avversaria, dribbla il portiere ma si defila e calcia debolmente favorendo il salvataggio della difesa del Pomigliano. E’ l’ultima occasione importante di un primo tempo che si chiude con gli ospiti in vantaggio.

Seck in azione (foto Omar Menolascina)
Seck in azione (foto Omar Menolascina)

Nell’intervallo Di Maria effettua la sua seconda sostituzione inserendo Manfrè per Cucè. Proprio il nuovo entrato all’8′ si presenta a tu per tu con Caliendo ma viene fermato da una segnalazione di fuorigioco. All’11′, su corner di Camarda, è ancora Manfrè ad avere una buona chance ma la sua deviazione sotto porta non è precisa e il pallone termina oltre la traversa. Con il Città di Messina riversato in avanti, il Pomigliano agisce di rimessa e al 17′ Romano si invola verso Fazzino ma opta per un pallonetto che non inquadra la porta per pochi centimetri. Al 18′ i padroni di casa restano in dieci: l’arbitro estrae un “rosso” probabilmente fin troppo severo ed espelle Parachì per proteste. Al 22′ ennesimo episodio contestato dal Città di Messina: Cappello serve in profondità Manfrè, che mette in rete ma vede ancora alzarsi la bandierina dell’assistente. Direttore di gara protagonista anche al 26′, quando espelle il difensore Suriano per fallo da ultimo uomo su Manfrè ristabilendo così la parità numerica. Il Città di Messina ci prova anche nella parte finale dell’incontro e al 28′ la punizione di Camarda, deviata dalla barriera, termina di poco alta. Alla mezzora dentro anche Vella per Nastasi e squadra ancor più sbilanciata in avanti a caccia del pari. Proprio Vella al 34′ si incunea bene a sinistra, supera un paio di avversari, entra in area ma il suo tocco per Bruno è corto e la difesa campana si salva. Anche il nuovo entrato reclama invano il rigore quando al 37′ va giù in area dopo un contatto con un avversario. Al 38′ a lato di poco la gran botta da fuori di Bonamonte. Al 41′ Romano va via ancora un volta in contropiede, prova di nuovo il pallonetto ma la traversa salva Fazzino e tiene ancora aperta la gara. Al 44′, sul fronte opposto, è Camarda a sfiorare il gol: il capitano calcia con violenza una punizione dal limite ma colpisce in pieno la traversa. L’ultimo tentativo è di Bonamonte: il giovane centrocampista ci prova al 48′ dai 35 metri ma riesce soltanto a sfiorare il palo alla destra di Caliendo. Dopo 4 minuti di recupero, arriva il triplice fischio: Città di Messina – Pomigliano 0-1. La formazione di Di Maria, sempre quintultima con 13 punti, è attesa ora da due gare esterne consecutive: mercoledì match-salvezza sul campo del Rende, domenica impegno in trasferta contro la Cavese.

Scambio Manfrè-Bruno al limite (foto Omar Menolascina)
Scambio Manfrè-Bruno al limite (foto Omar Menolascina)

Il tabellino
Città di Messina – Pomigliano 0-1
Marcatori: 17′ pt Romano.
Città di Messina: Fazzino, Munafò, Cappello, Cucè (1′ st Manfrè), Cammaroto, Nastasi (30′ st Vella), Portovenero (26′ pt Bonamonte), Seck, Bruno, Camarda, Parachì. In panchina: Mannino, Brancato, Trovato, Costa, Buscema, Pino. Allenatore: Gaetano Di Maria.
Pomigliano: Caliendo, Candrina, Di Finizio (21′ st Festa), Oretti, Schioppa, Varriale, Caiazzo, De Rosa, Romano, Suriano (27′ st Rea), Manfrellotti (25′ st G. Esposito). In panchina: Di Costanzo, F. Esposito, Pesce, Cantone, Eliani, Formisano. Allenatore: Biagio Seno.
Arbitro: Francesco Meraviglia della sezione di Pistoia.
Assistenti: Giuseppe Catalano e Luca D’Amico della sezione di Rossano.
Ammoniti: 6′ pt Di Finizio (P), 23′ pt Schioppa (P), 33′ pt Cammaroto (CdM), 43′ pt Varriale (P), 1′ st Bruno (CdM), 6′ st Munafò (CdM), 14′ st Nastasi (CdM), 23′ st Festa (P).
Espulsi: 18′ st Parachì (CdM), 26′ st Schioppa (P).
Recupero: 2′ pt, 4′ st.