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Un ottimo Messina fa tremare il Cosenza: l’anticipo del San Vito finisce 0-0

I giallorossi in cerchio prima del via (foto Paolo Furrer)
I giallorossi in cerchio prima del via (foto Paolo Furrer)

Dopo quattro successi di fila il Messina gioca a Cosenza con il piglio da grande e torna a casa con un punto prezioso. Al San Vito i giallorossi creano le migliori occasioni del match, con Ferreira, De Vena e Silvestri. Silani più guardinghi e mai veramente pericolosi dalle parti di Lagomarsini. Alla fine lo 0-0 può andar bene ad entrambe.

La cronaca – I riflettori di Raisport si riaccendono sul Messina. Al San Vito, dove i giallorossi non vincono dal lontano 1976, mancano D’Aiello e Iuliano squalificati e Buongiorno infortunato. Con Ignoffo a rimpiazzare in difesa l’ex trapanese, la grande novità è l’inserimento dal 1’ di De Vena sul fronte offensivo accanto a Bernardo. Panchina, invece, per Corona. In casa rossoblu Cappellacci deve fare a meno di Calderini, vittima di una frattura all’orbita oculare. In panchina Mosciaro.

Il Messina parte subito forte e dopo appena venti secondi Ferreira lascia partire un cross dalla sinistra, con sfera bloccata da Frattali in uscita. Il portoghese si rende poi ancor più insidioso con una gran conclusione dai venti metri che obbliga l’estremo difensore silano al volo per deviare in angolo. Buona chance anche al 17’, quando De Vena si incunea dalla destra ma spreca con un tiro-cross. Sul capovolgimento di fronte i padroni di casa provano a farsi vedere dalle parti di Lagomarsini con De Angelis, il cui diagonale si spegne però sul fondo. I ritmi si abbassano lievemente, ma è sempre il Messina ad avere in mano il pallino del gioco. Al 29’ sul traversone dalla sinistra operato da Squillace è Bernardo a mettere a lato colpendo praticamente di nuca. Al 35’ ci prova De Vena dalla distanza, ma la sfera si perde abbondantemente alta. L’ultima occasione del primo tempo è creata dal Cosenza: sinistro al volo di Pepe, sugli sviluppi di un corner, che non crea grossi grattacapi a Lagomarsini. Si va al riposo sullo 0-0.

Silvestri in pressing (foto Paolo Furrer)
Silvestri in pressing (foto Paolo Furrer)

Asante per Criaco è la prima mossa di Cappellacci. Al 10’ Ferreira serve De Vena che si allunga il pallone e favorisce il recupero di Guidi. Sul corner di Squillace stop e tiro di Silvestri, para Frattali. Il Cosenza prova ad alzare il baricentro, ma non riesce a pungere. E’ invece al 18’ il Messina ad andare vicinissimo al vantaggio: Maiorano libera sul filo del fuorigioco De Vena che sciupa tutto calciando a lato. L’ex Viareggio viene poi rilevato da Caturano. Paura per Silvestri, colpito da De Angelis: l’ex della Salernitana batte anche la schiena cadendo male a terra, ma rientra in campo dopo le cure del caso. Al 33’ la scena si ripete, con De Angelis che rifila una gomitata al difensore. Niente provvedimento, però, nei confronti dell’attaccante dei calabresi. Al 38′ Messina di nuovo pericoloso, approfittando dell’uscita a vuoto di Frattali: Bernardo serve all’indietro Ferreira che non trova la porta, con Caturano in scivolata che successivamente manca la deviazione di un soffio. Al 45′ straordinario spunto di Silvestri che si inserisce in area, dopo aver saltato un paio di uomini e conclude verso la porta, salvano in corner i silani. Finisce 0-0 ed un autoritario Messina allunga la serie positiva. Agguantata l’Ischia a quota 39 per i giallorossi la strada verso la Lega Pro unica sembra ormai in discesa. Nel prossimo turno, al “San Filippo” contro il fanalino di coda Gavorrano (mancherà per squalifica Ferreira), la squadra di Grassadonia può compiere un altro passo.

L'ingresso in campo al San Vito (foto Paolo Furrer)
L’ingresso in campo al San Vito (foto Paolo Furrer)

Il tabellino. Cosenza-Messina 0-0

Cosenza: Frattali, Blondett, Mannini, Giordano, Pepe, Guidi, Criaco (1’ st Asante), Corsi, De Angelis, Partipilo (7’ st Mosciaro), Alessandro. A disposizione: Orlandi, Bigoni, Palazzi, Napolano, Chinellato. Allenatore: Cappellacci

Messina: Lagomarsini, Guerriera (47′ st Cucinotta), Silvestri, Bucolo, Pepe, Ignoffo, Bernardo, Maiorano, De Vena (22’ st Caturano), Ferreira, Squillace. A disposizione: Mangini, De Bode, Franco, Pagliaroli, Corona. Allenatore: Grassadonia (squalificato, in panchina Criscuolo).

Arbitro: Colarossi della sezione Roma 2 (assistenti Francesco Oliviero di Ercolano e Oreste Muto di Torre Annunziata)

Ammoniti: Blondett (C), Guerriera (M), Ferreira (M), Corsi (C), Squillace (M), Giordano (C)

Criscuolo: “Ci è mancato solo il colpo del ko. Contenti di aver prolungato la striscia”

Pepe in azione a Cosenza (foto Paolo Furrer)
Pepe in azione a Cosenza (foto Paolo Furrer)

Con Gianluca Grassadonia squalificato e quindi costretto a seguire la sfida dalla tribuna del “San Vito” vetrina meritata per il suo vice Vincenzo Criscuolo, intervistato a caldo a fine gara dall’inviato a bordo campo di Rai Sport: “Ringrazio prima di tutto gli addetti ai lavori per i complimenti che ci hanno tributato. Peccato perché ci è mancato soltanto il colpo del ko: i tifosi ci tenevano e ci abbiamo provato con insistenza. Si tratta comunque di un risultato fondamentale in ottica promozione, che ci consente peraltro di prolungare una lunga striscia positiva. Dobbiamo proseguire su questa falsa riga, mostrando sempre grande cattiveria. Cercavamo la continuità di prestazione, anche perché vorremo disputare un finale di campionato tranquillo”.

Rispetto ad un Cosenza poco incisivo e costretto costantemente a difendere di fronte al pressing costante degli avversari il Messina ha fallito a più riprese la rete del possibile successo, che sarebbero stato peraltro il quinto consecutivo. Il vice-allenatore peloritano non nasconde quindi un pizzico di rammarico: “Sono contento, anche se per come si era come messa la gara soprattutto nel primo tempo non sono soddisfatto totalmente. Volevamo giocarcela e siamo riusciti a farlo. Il pari è fondamentale anche per il morale. I ragazzi ce l’hanno messa tutta. Se il Cosenza non ha offerto una grande prestazione è anche per la nostra pressione nostra sui portatori di palla. Ci alleniamo con grandissima intensità, lavorando sia sulla fase di possesso che di non possesso e questo paga anche a livello fisico. Giocando in modo ordinato il passaggio dalla fase difensiva a quella offensiva è immediato. Il mister d’altronde ha chiesto la linea alta e questo aiuta tantissimo”. 

Criscuolo in panchina (foto Paolo Furrer)
Criscuolo in panchina (foto Paolo Furrer)

Criscuolo ha commentato anche la striscia di sette risultati utili positivi e soprattutto il girone di ritorno da assoluta protagonista, nel quale neppure la lanciatissima Casertana è riuscita a tenere il passo dei siciliani: “Siamo ovviamente entusiasti per la risalita in classifica (agganciato il Chieti al quinto posto, ndc) anche se ci manca ancora qualcosa per essere sicuri di un posto nella prossima C unica. Merito di un grande gruppo, nel quale considero tutti i ventidue calciatori in rosa dei potenziali titolari, per la voglia che mostrano anche quelli che si accomodano in panchina. Siamo contenti anche per i tifosi giunti qui e per il crescente entusiasmo. Non siamo ancora certi dell’approdo in C ma sicuramente più sereni. Stiamo lavorando su più sistemi di gioco, riprenderemo lunedì ad allenarci. Corona in panchina per scelta tecnica, che lui ha accettato tranquillamente: era soddisfatto per il risultato”.

Entusiasta anche il presidente Isidoro Torrisi, che non ha nascosto peraltro le ambizioni della società guidata dai Lo Monaco: “Credo che ai punti avremmo meritato il successo. Resta comunque l’entusiasmo ritrovato per la lunga serie positiva. L’Arrivo del nuovo mister e le operazioni condotte nel mercato di riparazione si stanno rivelando determinanti. Mi chiedete del futuro? Non vorrei dare già per acquisito l’approdo in terza serie, ma posso già assicurarvi che in estate ci siederemo attorno ad un tavolo e lavoreremo per rinforzare ulteriormente, magari per puntare subito alla serie B”.

Maiorano: “Prestazione che conforta”. Silvestri: “Voglia e fame superiori alla stanchezza”

La formazione del Messina (foto Paolo Furrer)
La formazione del Messina (foto Paolo Furrer)

Anche il “San Vito” ha certificato i progressi di un Messina che vede ormai dietro l’angolo l’approdo nella prossima serie C unica. Entusiasmo crescente anche nello spogliatoio, galvanizzato da due mesi caratterizzati da grandi ritmi e soprattutto da cinque successi e due pareggi nelle ultime sette uscite. Ai microfoni di Antenna dello Stretto è intervenuto il centrocampista Stefano Maiorano, tra i protagonisti assoluti della striscia che ha consentito ai peloritani di scalare la graduatoria: “Sto attraversando un buon periodo a livello personale, ma tutta la squadra sta facendo bene d’altronde. Siamo stati sfortunati nel non finalizzare. Contava comunque la prova sul campo ed è sicuramente un punto guadagnato. Penso che fino a quando offriremo queste prestazioni ci sarà davvero poco da preoccuparsi. Ci è mancato soltanto il gol per coronare una grande gara. Nel girone di andata è stato davvero brutto non potere dare una mano ai compagni che erano in difficoltà. Sono stato male fisicamente per il ginocchio ed anche dal punto di vista del morale”.

I tifosi giallorossi al seguito (foto Paolo Furrer)
I tifosi giallorossi al seguito (foto Paolo Furrer)

La palma del migliore in campo va al difensore Luigi Silvestri, peraltro sceso in campo anche con la maglia della Nazionale Under 20 appena 48 ore prima nel successo degli Azzurri contro l’Ucraina: “Insieme a Lagomarsini ero il più giovane in campo: a 21 anni è normale avere tanta energia e la voglia e la fame consentono di fronteggiare la stanchezza. Sull’ultima azione, quando sono partito alla scoperta di una nuova terra, avevo gli occhi appannati anche se poi ho pregustato il gol. In difesa De Angelis è stato un brutto cliente, ma un altro Silvestri sarebbe stato magari ammonito ed espulso. Sto crescendo anche da questo punto di vista”.

L’ex della Salernitana ha commentato anche la soddisfazione della maglia da titolare in Nazionale: “Credo di essermelo sudato e guadagnato. Il lavoro ha pagato e Grassadonia e Bertotto mi hanno premiato, notando evidentemente l’impegno. Dopo le fatiche in Rappresentanza sono contento perché personalmente non pensavo di esprimermi così. I complimenti vanno alla squadra, che da sette partite dimostra il suo vero livello: avevamo tante qualità nascoste che stanno finalmente emergendo”.

La Sicilia conclude al secondo posto il torneo di Castrovillari denominato “Natale sotto canestro…a Carnevale”

Il folto gruppo di partecipanti al torneo riservato ai classe '99
Il folto gruppo di partecipanti al torneo riservato ai classe ’99

Si conclude con un egregio secondo posto ottenuto dalla rappresentativa della Sicilia alla quinta edizione del torneo di basket giovanile “Natale sotto canestro…a Carnevale”, riservato alle rappresentative regionali classe 1999 ed organizzato dalla Federazione Italiana Pallacanestro – Comitato Regionale Calabria in collaborazione con la società ospitante Pollino Basket Castrovillari. Combattuta la sfida persa con la Campania, terminata col punteggio di 60–55 che ha decretato la vincitrice del torneo disputato nelle giornate del 3 e 4 marzo.
Terza piazza per la rappresentativa calabrese e quarto posto finale per la Basilicata. Il roster guidato da coach Federico Vallesi, che vedeva impiegati in pianta stabile i peloritani Angelo Salvatico (FP Sport), Marco Gambardella e Giorgio Galipò (Orlandina) ha vinto i primi due match, il primo contro la Basilicata con il risultato di 32–92 ed il secondo disputato con i pari età della Calabria per 86–41. La Sicilia ha giocato col piglio giusto, dimostrando le proprie qualità, per poi cedere nella contesa decisiva alla squadra campana. Al “PalaFilpo” si è assistito ad una due giorni di basket giovanile di ottimo livello che ha messo di fronte i migliori atleti classe ’99 del Meridione. Tra i premi individuali quale migliore giocatore del torneo è stato premiato Franco Gaetano della rappresentativa calabrese ed appartenente alla Virtus Lamezia. Riconoscimenti anche per i migliori giocatori per ogni rappresentativa, per la Sicilia il titolo è andata a Davide Drigo della Leonardo Da Vinci Palermo.

Il logo della manifestazione giovanile di Castrovillari
Il logo della manifestazione giovanile di Castrovillari

Il tabellino della finale:
Campania–Sicilia 60-55
Sicilia: Galipò Giorgio 8; Drigo Davide 14; Duscio Riccardo, Fiducia Alberto 2, Salvatico Angelo 3, Biondo Giorgio 14, Salina Alessandro, Panebianco Enrico, Vassallo Luca 2, Fontana Davide 5, Vultaggio Alessandro 1, Gambardella Marco 6. All: Vallesi

Basilicata-Sicilia 32–92
Parziali: 6 -33; 7-21; 11-21; 8-18
Sicilia: Galipò Giorgio 18; Drigo Davide 6; Duscio Riccardo 9, Fiducia Alberto 13, Salvatico Angelo 9, Biondo Giorgio 6, Salina Alessandro 2, Panebianco Enrico, Vassallo Luca 7, Fontana Davide, Vultaggio Alessandro, Gambardella Marco 11.
RTT: Gaetano Russo
All: Federico Vallesi; Ass All: Salvatore Marsala
Dir: Giuseppe Terrasi

Il Cocuzza prova ad insidiare il terzo posto di Ragusa nello scontro diretto

Il play Terrana (Cocuzza) in azione
Il play Terrana (Cocuzza) in azione

Delicata trasferta per la Nova Virtus Ragusa nel terzo turno della poule promozione. Dopo la netta vittoria interna del turno precedente contro l’Fp Sport Messina, infatti, i virtussini saranno di scena nell’anticipo di sabato a San Filippo del Mela (ore 18.30, arbitri Cinzia Savoca e Giuseppe Saeli di Bagheria), contro la locale formazione del Cocuzza, reduce dalla vittoria esterna ottenuta a spese del Cus Catania. Gli uomini di coach Romeo, dunque, dopo la durissima scoppola rimediata all’esordio sul proprio terreno ad opera della capolista Aretusa (dirompente anche contro Cefalù nell’ultimo turno), si sono prontamente riscattati, rilanciando le proprie quotazioni per puntare quantomeno al quarto posto e così raggiungere i play-off. Il Cocuzza, infatti, è quarto in classifica con 10 punti, insieme al Licata. La Nova Virtus, invece, grazie alla vittoria con Messina, è ascesa a quota 14, consolidando il terzo posto e riavvicinando la vice capolista Milazzo (16 punti), scivolata inopinatamente a Gravina, mentre il Licata, in ottima forma, è passato ad Aci Bonaccorsi. Poule-promozione, dunque, che sta riservando qualche inattesa sorpresa e con la griglia play off ancora tutta da definire.

La stella di Ragusa Andrea Sorrentino
La stella di Ragusa Andrea Sorrentino

Di sicuro ha valenza doppia per la Nova Virtus proprio il confronto di sabato a San Filippo del Mela, contro un roster dal rendimento assai altalenante, ma ricco di talento ed in piena bagarre play-off. Tra le file dei “filippesi”, peraltro, milita un indimenticato ex, quel Mattia Terrana che per tre anni ha giocato a Ragusa e che dopo lo stop sabbatico della passata stagione, è ripartito da San Filippo. Il play tutto genio e sregolatezza, capace di essere irrefrenabile se in serata di grazia, vuole certamente giocare al meglio contro i suoi ex compagni. Ma accanto all’eclettico regista nisseno ci sono anche il pericoloso totem Balev e soprattutto l’oriundo argentino Caula, ai box da qualche settimana per un malanno muscolare, ma che potrebbe rientrare contro la Nova Virtus. La Di Gregorio-band, comunque, sembra godere dei favori del pronostico, specie per la maggiore profondità del roster. Ci sarà, però, da lottare strenuamente in difesa, limitando le penetrazioni di Terrana ed i suoi giochi a due con Balev, ma ci sarà anche da attaccare con somma pazienza, senza eccedere nei personalismi. Contro l’Fp Sport la Nova Virtus, da questo punto di vista, è parsa in netta ripresa, con Alessandro Sorrentino impegnato in più ruoli, il fratello Andrea in grande spolvero, ma anche capace di mettersi al servizio del collettivo, ed il resto della compagnia, specie Davide Boiardi, in ottime condizioni di forma.

Eccellenza: La Tiger supera l’Igea Virtus con un secco 4-0

Derby di alta classifica al Comunale di Brolo, fra la capolista Tiger e l’Igea Virtus. Al big match mancano però i tifosi igeani ai quali è stata vietata la trasferta. Una festa a metà per il calcio dilettantistico della nostra provincia.

Tiger-Igea Virtus 4-0
Tiger-Igea Virtus 4-0

La Tiger si aggiudica la gara con un rotondo 4-0 che non ammette repliche da parte dei barcellonesi. La vittoria è andata meritatamente ai gialloneri di Bellinvia (sostituito in panchina da Gullà per squalifica) che adesso vedono ancor più da vicino il fatidico ed agognato traguardo. Una gara giocata in maniera impeccabile dai padroni di casa apparsi molto motivati e determinati nel raggiungere l’obiettivo. La squadra di Perdicucci non è mai stata in partita, andata sotto dopo dieci minuti ad opera dell’ivoriano Koaudio che di testa  ha messo alle spalle di Scibilia un cross di Zingales direttamente dalla bandierina. L’Igea ha subito il raddoppio cinque minuti più tardi con Biondo, imbeccato da Calabrese in versione assist-man. L’attaccante giallonero riceve al limite dell’area si gira immediatamente e con un tiro a filo d’erba mette sul palo più lontano dove Scibilia nulla può. L’uno-due ha in pratica stordito i giallorossi che non sono mai stati capaci di impensierire il giovane portiere locale D’Alessandro, il quale raramente è stato chiamato in causa.

Tiger - Igea Virtus, l'esultanza dopo il terzo gol dei gialloneri
Tiger – Igea Virtus, l’esultanza dopo il terzo gol dei gialloneri

Anche nella ripresa, quando ci si aspettava una reazione d’orgoglio dei giallorossi, sono stati i brolesi a gestire il match. Perdicucci ha cercato di ridisegnare l’assetto tattico della sua formazione, inserendo Genovese, un attaccante, per il difensore Quattrocchi, ma l’espulsione di Ravidà al 16′ ha in pratica complicato ulteriormente il quadro della situazione, costringendo il tecnico igeano a sconvolgere nuovamente la squadra con l’inserimento di Mondello per Crifò. Dopo l’espulsione, anche questa per somma di ammonizioni, comminata a Bella, sono arrivate le altre due reti che hanno fissato il risultato sul 4-0. Autori delle segnature ancora Biondo (per lui una doppietta) al 26’, che ben servito in profondità da Calabrese supera Scibilia e Messina al 40’, bravo a battere l’estremo difensore ospite con un tiro da fuori area. Un verdetto giusto per quello che si è visto in campo, la Tiger ormai è lanciata verso la promozione, l’Igea invece dovrà lottare per guadagnarsi un posto nella griglia dei play off.

Tiger-Igea Virtus 4-0. Il gol di Biondo
Tiger-Igea Virtus 4-0. Il primo gol di Biondo

Tabellino:

Tiger Brolo – Igea Virtus 4-0

Marcatori: 11’ Kouadio; 16’ Biondo; 61’ Biondo; 85’ Messina

Tiger Brolo: D’Alessandro, Perricone, Kouadio, Carrello, Pettinato, Calabrese, Lupo (28′ st Messina), Zingales, Messineo, D’Agosta (25′ st, Elamraoui) Biondo (37′ st Salerno). All. Gullà. A disp. Fagone, Di Napoli, Rametta e Grippi.

Igea Virtus: Scibilia, Pandolfo, Triolo, Mento, Ravidà, Quattrocchi (11’ st Genovese), Sgrò (33′ st Longo), D’Anna, Cannavò, Bella, Crifò (18′ st Mondello). All. Perdicucci. A disp.. Pontillo, Perdichizzi, Serraino.

Arbitro: Acanfora di Castellammare di Stabia.

Note: Espulsi per doppia ammonizione Ravidà e Bella.

Final Six Adecco: L’Upea supera la Moncada accedendo alla semifinale con Biella, infortunio ad Archie (VIDEO)

Il derby siciliano del “PalaFiera” di Rimini sorride all’Upea Capo d’Orlando che supera la Fortitudo Moncada Agrigento con il punteggio di 81-68 nel primo dei due play-in d’accesso alle semifinali della Final Six Adecco e dove domani sfiderà l’Angelico Biella. Nell’altra sfida odierna in campo Torino con Ferrara con ad attendere in semifinale Trento.

Il neoacquisto Rudy Valenti in azione contro Agrigento
Il neoacquisto Rudy Valenti in azione contro Agrigento

Si gioca su uno dei due parquet di gioco realizzati nella cittadella fieristica della cittadina romagnola, esattamente in quello ribattezzato “Parigi 1999” in omaggio all’oro conquistato dagli azzurri in quella edizione degli Europei. Match trasmesso in diretta regionale da Antenna del Mediterraneo che ne ha acquisito i diritti televisivi.

L’Upea non può contare sull’infortunato Andrea Benevelli, Soragna a corto di allenamenti in settimana parte dalla panchina insieme al neoacquisto Rudy Valenti. Dopo pochi minuti del primo quarto, coach Pozzecco perde l’americano Dominique Archie che accusa un problema alla caviglia e precauzionalmente, dovendosi giocare in tre giorni, non rientrerà nel proseguo.

La Moncada – capolista assoluta, con ben 8 punti di vantaggio sulla prima inseguitrice in “Silver” – risponde con il suo quintetto base in cui spicca l’americano Vaughn e gli ex barcellonesi Mocavero e Piazza. Tra le note di cronaca anche la sfida a distanza tra i due fratelli Portannese.

Sandro Nicevic
Sandro Nicevic

Un ottimo, per concretezza e controllo, Nicevic guida sotto i tabelloni i paladini che nei ritmi bassi del primo quarto trovano subito un break decisivo che, ribalta l’iniziale vantaggio della squadra di coach Franco Ciani, incanalando la sfida sui binari migliori con il primo periodo che si chiude sul 25-18.

La fisicità di Valenti, il dinamismo di Portannese, le magie di Mays, la freschezza di Laquintana risuonano la sinfonia in favore dei paladini che con una pallacanestro più intenso conduce in grande sicurezza all’intervallo sul punteggio di 44-26 in cui pesa la prova sottotono in casa Moncada di Vaughn, terzo miglior marcatore della lega “Silver“, per i primi due periodi.

Al rientro in campo, le due squadre interpretano la sfida in maniera diversa: Agrigento produce il massimo sforzo per rimettersi in corsa, mentre Capo d’Orlando prova a controllare ed al più si accontenta di limitare una rimonta che resta in doppia cifra alla fine del terzo periodo (58-48).

Marco Portannese in azione contro Ferentino
Marco Portannese in azione contro Ferentino

Il quintetto dei “piccoli” paladini, con Nicevic e Valenti ad alternarsi sotto il ferro ed a rotazione una guardia che si cimenta da “ala forte“. Due triple pesanti di capitan Matteo Soragna sono l’affermazione che l’Upea vuole la semifinale, e la ottiene con merito e domani con palla a due alle 17:00 incrocerà l’Angelico Biella.

Tabellino:

Upea Capo d’Orlando-Fortitudo Moncada Agrigento 81-68

Parziali: 25-18, 19-8, 14-22, 23-20;

Upea Capo d’Orlando: Busco 1, Basile 5 (0/2, 1/2), Soragna 6 (0/1, 2/4), Laquintana 13 (4/6, 0/1), Nicevic 15 (5/11, 0/2), Portannese 9 (0/4, 2/4), D’Wayne Mays 13 (4/9, 1/4), Archie 2 (1/2, 0/1), Ciribeni 2 (1/2), Valenti 15 (5/6); Allenatore: Gianmarco Pozzecco.

Fortitudo Moncada Agrigento: Vaughn 19 (6/15, 0/3), Anello 1 (0/2, 0/2), Mian 7 (2/4, 1/3), Di Viccaro 10 (2/3, 1/2), Portannese, Chiarastella 8 (3/6), De Laurentiis 7 (3/6), Giovanatto, Mocavero 9 (2/6, 1/3), Piazza 7 (1/3, 1/7); Allenatore: Franco Ciani

Arbitri: Borgo, Cafforio, Wasserman;

Statistiche: Tiri Liberi: 22/29 – Rimbalzi: 44 35+9 (Valenti 12) – Assist: 13 (D’Wayne Mays 5) – Cinque Falli: Laquintana; Tiri Liberi: 18/25 – Rimbalzi: 37 24+13 (De Laurentiis 14) – Assist: 9 (Piazza 5) – Cinque Falli: Mian, De Laurentiis.

Questo il video con le migliori azioni della sfida dei quarti di finale di Coppa Italia tra Upea Orlandina e Moncada Agrigento:

Il presidente Figc Morgana risponde a De Domenico: “Ammetto criticità con gli arbitri”

 

Il presidente regionale della Figc Sandro Morgana
Il presidente regionale della Figc Sandro Morgana

Non più tardi di lunedì scorso il presidente del Riviera Massimo De Domenico aveva scritto al presidente regionale Figc Sandro Morgana attaccando senza mezzi termini la classe arbitrale, e preannunciando la propria intenzione di passare la mano al termine della stagione. Oggi – 7 marzo 2014 –è pervenuta la replica del numero uno del calcio siciliano al massimo dirigente rivierasco, inoltrata agli organi d’informazione.

Dopo aver premesso di non poter esprimere alcuna opinione, alla luce della propria carica, Morgana dice che alle tre componenti cui aveva fatto riferimento De Domenico nella precedente missiva (le due squadre e la terna arbitrale, ndr), ne va aggiunta un’altra: la fortuna. “Potrebbe essere che il direttore di gara sia inciampato in una giornata sfortunata (il riferimento è forse a chi ha diretto il match perso dal Riviera in casa della Mamertina, ndr) o potrebbe essere ancora che la stagione sportiva non risulti particolarmente fortunata”.

Entrando specificamente nel discorso arbitrale, Morgana ammette come le terne arbitrali siano nell’occhio del ciclone e talvolta pecchino anche sul piano dei rapporti con le squadre : “Non nego che da più parti viene rappresentata una criticità nel rapporto con i direttori di gara. Senza entrare nel merito delle questioni squisitamente tecniche, rispetto alle quali a tutti viene sempre raccomandata la massima comprensione e collaborazione, dal momento “errare humanum est”, non si può non esprimere dissenso per quegli atteggiamenti che, sotto il profilo comportamentale, depongono negativamente per la nostra organizzazione. Rimane scontato – mette ancora in chiaro Morgana – che quanto sopra prescinde in ogni caso dagli episodi di violenza rispetto ai quali il Comitato e il sottoscritto manterranno alto il livello di attenzione ed ai violenti non verrà mai concesso quartiere”.

In conclusione il numero uno della Figc, evidenziando il proprio dispiacere per l’intenzione di De Domenico di passare la mano, auspica vivamente un ripensamento del presidente rivierasco “La direttrice di guida – si chiude così la missiva di Morgana – rimarrà quella della presenza nella nostra Organizzazione, condividendone i principi valoriali che stanno alla base”.

Il presidente del Riviera, Massimo De Domenico (scatto di R.S.)
Il presidente del Riviera, Massimo De Domenico (scatto di R.S.)

Il presidente del Riviera appare molto soddisfatto per la lettera di Morgana: “Condivido in pieno quanto il presidente ha dichiarato, a cominciare dall’appello alla non violenza affinché trionfino sempre i valori dello sport. Di fatto ha detto che non sono il solo a lamentarmi della classe arbitrale. Mi permetto, a tal proposito, di dargli un suggerimento: si faccia promotore di un incontro tra Lega,  Arbitri e Società per far capire bene quali sono i problemi”

Basterà l’apertura di Morgana a farla recedere dall’intenzione di passare la mano?

“Ancora é presto – taglia corto De Domenico – dalle parole bisogna passare ai fatti…..”.

 

La Miss Italia Giulia Arena festeggia l’8 marzo sfilando con le detenute di Rebibbia

Giulia Arena a Rebibbia (scatto di www.missitalia.it)
Giulia Arena a Rebibbia (scatto di www.missitalia.it)

Emozione, gioia, bellezza ed anche femminilità”: così è stata sintetizzata da una delle detenute nel carcere femminile romano di Rebibbia, Allegra, la mattinata del 6 marzo dedicata alla moda, un modo nuovo di celebrare l’imminente festa della donna di giorno 8. Cinque ‘stiliste’, sei ‘modelle’ hanno sfilato insieme a Miss Italia Giulia Arena su una pedana a fianco del Laboratorio Sartoria dove le stesse detenute hanno realizzato gli abiti. Un evento straordinario che ha lasciato molti con il fiato sospeso e che ha fatto scattare da parte del “pubblico”, che era formato dalle altre detenute, prima gli applausi, poi un tifo da stadio con il nome delle ragazze in passerella scandito in modo commovente. “Pensavo di trovare molta rassegnazione – ha detto Miss Italia – ho riscontrato invece una grande voglia di vivere”.

Erano presenti, con la direttrice del carcere Ida del Grosso e la patron Patrizia Mirigliani, la professoressa Maria Fedele Grasso, moglie del presidente del Senato, la senatrice Silvana Amati e i promotori dell’iniziativa, l’Associazione “Gruppo Idee” e la stilista Sabrina Minucci. Giulia Arena ha sfoggiato un vestito confezionato in tre giorni dalle ragazze nella Sartoria solo in base alle misure della Miss, che non avevano mai visto. E, secondo Elsa Martinelli, “la madre di tutte le modelle”, che era in prima fila, il lavoro è stato splendido. “Ho visto quattro sfilate di moda negli ultimi giorni e posso dire che il Laboratorio di Rebibbia Femminile può fare senz’altro concorrenza ad alcune Case di moda di grande nome”: questo il parere di Elsa, sommersa da applausi. Le detenute hanno poi donato a Giulia l’abito con il quale ha sfilato. Patrizia Mirigliani ha deciso di metterlo all’asta on-line e il ricavato premierà l’impegno e l’estro di chi l’ha confezionato. È un abito da sera, lungo, con uno strascico e qualche trasparenza nella parte anteriore, specie sulle spalle. I colori sono rosa, marrone e nero. Una delle sei modelle, Pamela, di Frosinone, ha colpito per l’eleganza e il portamento ed è stata eletta “Miss 8 marzo”. “Amo la moda – ha detto felice – ma non ho mai avuto occasione di fare questo lavoro. Oggi è tutto un sogno”. Ammirate, come Pamela, anche Daniela, Samanta e le altre. “Vorrei – ha detto Patrizia Mirigliani – che questo luogo non fosse un luogo di punizione ma di speranza. Una speranza certamente diversa da quelle delle ragazze di Miss Italia, ma tutto porta ad una trasformazione. Anch’io, con le mie ultime esperienze, ho subito un cambiamento interiore, ma non è detto che ciò che è doloroso apra aspetti solo negativi. Sono felice di vedere oggi, ancora una volta, il mondo di Miss Italia vicino a mondi di donne che sembrano diversi ma che sono fatti di forza e coraggio”. A tutte le donne di Rebibbia, i detenuti di Sulmona hanno inviato piccole borse prodotte nel carcere insieme ad una “poesia dedicata alle donne” (“un dono da parte nostra per aiutarci a pensare che le nubi siano già più in là”).

Nibali, prossimo impegno la Parigi Nizza

Antonio corre per una squadra Continental, il team Marchiol; a 22 anni è già un buon inizio. Il più piccolo dei fratelli Nibali avrà tempo per farsi le ossa e magari arrivare a conseguire risultati prestigiosi. Camaiore ha fornito a Vincenzo delle buone sensazioni. Il vincitore del Giro d’Italia 2013 ha tentato un azione sull’ultima scalata del Monte Pitoro. L’azione non è andata lontano, stoppata da corridori in questo momento con maggiore freschezza atletica. Il prossimo impegno di Vincenzo sarà la Parigi Nizza (9 – 16 marzo). La corsa a tappe francese sarà un test fondamentale per valutare e affinare la preparazione. La prima parte di stagione di Vincenzo sarà incentrata sulle classiche di un giorno, con preferenza per Milano Sanremo (23 marzo) e Liegi Bastogne Liegi (27 aprile).

Antonio e Vincenzo Nibali a Camaiore (foto P.Delmati)
Antonio e Vincenzo Nibali a Camaiore (foto P.Delmati)

Gli organizzatori della Sanremo hanno dovuto cambiare il percorso originario. La Pompeiana, salita inserita quest’anno, posta a 20 Km dal traguardo, risultava decisiva per selezionare la corsa e mettere fuori causa i velocisti. La Pompeiana è impraticabile (e con essa anche la salita della Manie) a causa di una frana. Nibali correrà la Sanremo, ma sarà una gara adatta a velocisti. Ci vorrà un colpo di mano per sovvertire i pronostici.

Vincenzo Nibali a Dubai
Vincenzo Nibali a Dubai

Discorso differente per la Liegi, gara da sempre adatta alle caratteristiche del 29enne messinese. Nibali nel 2012 colse un amaro secondo posto, dietro il russo kolobnev. Un azione spettacolare – iniziata a 50 Km dal traguardo – aveva portato Nibali solitario al comando. Il vantaggio sui diretti avversari continuava ad aumentare. La prima vittoria alla “Doyenne”, sembrava a portata di mano. Nibali negli ultimi chilometri di gara perse la brillantezza e Kolobnev riuscì a recuperare terreno, riprendendo e staccando il siciliano nell’utimo chilometro di corsa. Nibali non ha mai fatto mistero di voler vendicare quella sconfitta e anche quest’anno proverà a rifarsi.