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Bucolo: “Vittoria dedicata a Franco. Ci lega una grande amicizia”

L’intervista video con il centrocampista Rosario Bucolo:

L'ingresso in campo di Messina e Casertana
L’ingresso in campo di Messina e Casertana

Gigantesco in mezzo al campo, Rosario Bucolo è stato quanto mai esplosivo anche nel post-partita. Il centrocampista giallorosso, tra i leader del gruppo, ha sottolineato l’importanza del successo colto contro la Casertana e offerto vari spunti di riflessione.  “Oggi era fondamentale vincere. Abbiamo fatto una grande partita contro una squadra che ha disputato un campionato di spessore. Sono felice per il successo, in passato abbiamo attraversato troppi periodi brutti, prima di compiere questa cavalcata. Io ho visto sia il Messina che prendeva schiaffi che quello che ha dato spettacolo ovunque. Oggi siamo quinti, questo è il risultato. Abbiamo giocato con la testa, con le gambe ed il cuore. Il ruolino di migliore squadra del girone di ritorno ? Lascio agli altri giudicare. Siamo in una grande piazza e stiamo onorando fino in fondo la maglia”.

Non può mancare la chiosa sulla splendida cornice di pubblico: “Avevamo visto un simile spettacolo l’anno scorso. Sono felice che la gente si sta riavvicinando, anche grazie ai risultati. Ora andiamo avanti per la nostra strada e speriamo che la promozione possa arrivare prima possibile”.

Sul gol di Ferreira la dedica di tutta la squadra allo sfortunato Franco è stato il momento più toccante di giornata. “E’ stata una grande azione, riuscita alla perfezione. Con Franco ci siamo sempre giocati il posto lealmente ed è esistito il massimo rispetto, oltre all’amicizia. E’ una bravissima persona, oltre ad essere un bravissimo giocatore”.

Ugolotti: “Regalato il primo tempo al Messina. Un atteggiamento assurdo”

Ferreira ostacolato da un avversario (foto Luca Maricchiolo)
Ferreira ostacolato da un avversario (foto Luca Maricchiolo)

Sesta gara senza vincere. La Casertana scivola al terzo posto, ma attende soltanto il conforto della matematica (+11 sulla nona) per festeggiare la Lega Pro unica. Il tecnico Guido Ugolotti ha comunque espresso il suo disappunto per la sconfitta maturata al “San Filippo” ed il negativo rendimento degli ultimi turni. “Non possiamo permetterci di regalare un tempo agli avversari. All’inizio non c’eravamo proprio in campo. Un atteggiamento davvero assurdo. Sapevamo di incontrare un Messina che voleva vincere a tutti i costi e non esiste subìre gol dopo 15 secondi. Abbiamo fatto confusione e mi assumo le responsabilità per delle scelte sbagliate. In settimana si vedono determinate cose, ma qualche giocatore era molto stanco. Con i due cambi in avvio di ripresa siamo tornati al nostro sistema di gioco naturale”.

L’allenatore rossoblù si è soffermato, quindi, sulla scarsa prolificità del reparto offensivo. “E’ stata ancora una volta evidenziata la nostra principale lacuna di quest’anno: facciamo fatica a segnare. Nelle ripresa abbiamo creato tanto, concedendo delle ripartenze com’è normale che fosse. Il Messina ha chi concretizza, noi no. L’ingenuità di Agodirin nell’espulsione è stata inoltre clamorosa. Avevamo riaperto la partita, eravamo in superiorità numerica, avevamo rischiato di pareggiare e non si possono commettere certi errori”.

Sul Messina, infine, Ugolotti spiega: “Rispetto all’andata ho visto una squadra completamente diversa nello spirito e negli uomini. D’altra parte ha ingaggiato nove elementi nel mercato invernale. Ha un buon allenatore ed ha intrapreso un percorso giusto. Noi abbiamo dimostrato che se avessimo avuto qualche punto in meno il risultato sarebbe stato diverso”.

Il Cosenza festeggia la Lega Pro unica. Teramo ad un punto dal traguardo

Il pubblico del San Vito
Il pubblico del San Vito

E’ il Cosenza la prima squadra del girone B di Seconda Divisione ad essere matematicamente in Lega Pro unica. I silani hanno battuto per 1-0 il Gavorrano al San Vito, raggiungendo quota 54 in classifica (+15 sulla nona). Per la capolista obiettivo centrato a quattro turni dalla conclusione. Decisivo Mosciaro, a segno al 21’ della ripresa su azione di rimessa avviata da Calderini. Basterà invece un solo punto al Teramo per festeggiare. Gli abruzzesi, che non vincevano dal 23 febbraio (giorno del 2-1 esterno sul Chieti), hanno liquidato 3-0 la pratica Vigor Lamezia con le reti al 43′ pt di Casolla, al 45′ pt di Masullo e al 35′ st di Dimas. La squadra di Vivarini è balzata anche al secondo posto, scavalcando la Casertana.

Quarto il Foggia, reduce dal successo con punteggio tennistico (1-6) nell’anticipo a spese di un Castel Rigone sempre più allo sbando. Melfi e Ischia vengono invece sopravanzate dal Messina, adesso quinto. I lucani hanno pareggiato 1-1 contro l’Arzanese: al 18’ del primo tempo Ripa su rigore illude i campani, Tortori al 23’ della ripresa riequilibra le sorti del match. Per i gialloblù, invece, sconfitta di misura (1-0) sul campo del Tuttocuoio, trascinato da Colombo e ora ad una lunghezza dall’ottavo posto, occupato dalla Vigor Lamezia. Frena ancora il Chieti che non va oltre lo 0-0 casalingo con il Poggibonsi e prolunga il suo digiuno di vittorie. Il colpo di giornata lo fa il Martina che batte 3-1 il Sorrento e agguanta il decimo posto, tornando a sperare anche nell’accesso diretto alla Lega Pro unica. Al 24’ Ilari apre le marcature, al 58’ Maiorino su rigore sigla il momentaneo pari. Al 67’ Arcidiacono e all’88’ Masini regalano poi tre punti fondamentali ai pugliesi. Pari a reti bianche tra Aversa e Aprilia che serve davvero a poco ad entrambe.

Risultati 30. giornata Seconda Divisione, girone B: Arzanese-Melfi 1-1, Aversa Normanna-Aprilia 0-0, Castel Rigone-Foggia 1-6, Chieti-Poggibonsi 0-0, Cosenza-Gavorrano 1-0, Martina-Sorrento 3-1, Messina-Casertana 2-1, Teramo-Vigor Lamezia 3-0, Tuttocuoio-Ischia 1-0.

La corsa verso la Lega Pro unica (si giocherà il 6, 13 e 27 aprile ed il 4 maggio):

Cosenza 54* già promosso 

Teramo 51 Arzanese, CASTEL RIGONE, Messina, COSENZA

Casertana 50 Melfi, AVERSA, Chieti, TUTTOCUOIO

Foggia 47 Poggibonsi, ARZANESE, Aversa, CHIETI

Messina 45 VIGOR LAMEZIA, Sorrento, TERAMO, Martina

Ischia 44 Cosenza, MELFI, Arzanese, POGGIBONSI

Melfi 44 CASERTANA, Ischia, SORRENTO, Vigor Lamezia

Vigor Lamezia 40 Messina, POGGIBONSI, Castel Rigone, MELFI

Tuttocuoio 39 SORRENTO, Gavorrano, APRILIA, Casertana

Martina 37 Aversa, CHIETI, Cosenza, MESSINA

Chieti 37 GAVORRANO, Martina, CASERTANA, Foggia

Aversa Normanna 36 MARTINA, Casertana, FOGGIA, Gavorrano

Sorrento 36 Tuttocuoio, MESSINA, Melfi, CASTEL RIGONE

N.B. in minuscolo le gare in casa, in MAIUSCOLO quelle in trasferta

Corona: “La capriola? C’era una scommessa con Bernardo”

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La “linguaccia” celebrativa di Corona (foto Luca Maricchiolo)

Ha festeggiato il 2-0 con una capriola, come mai era accaduto prima in carriera. Giorgio Corona, sempre decisivo, chiarisce il motivo della curiosa esultanza sfoggiata nella gara con la Casertana: “Esisteva una scommessa fatta con Bernardo. Non è facile compiere una capriola a 40 anni, ma avevo dato la mia parola. Abbiamo vinto una partita difficile contro una formazione di valore e ben organizzata. E’ stato normale soffrire un pò, ma si sono visti il cuore e la forza della squadra che dedica il successo a Franco”.

Nell’azione del gol il bomber di Cinisi è stato lucido nell’inquadrare subito la porta dalla distanza dopo l’erroraccio di Fumagalli. “Re Giorgio” spiega: “Forse tentare il pallonetto sarebbe stato più semplice, ma ho provato ad effettuare quel tiro ed è andata bene”.

Sulla situazione di classifica e su un traguardo che sembra ad un passo, però, non si sbilancia: “Non so quanti punti manchino, non guardo la classifica. Viviamo alla giornata e pensiamo alla Vigor Lamezia. Nessuno ci regalerà nulla. Durante una stagione capita di soffrire ed esultare, questo campionato è stato così. A Lamezia ci deve essere anche voglia di riscatto per la sconfitta dell’andata”.

Chiusura sui tifosi (“Bello vedere vincere Messina, al di là della squadra. E’ stato un pubblico meraviglioso che può fare ancora di più”) e Ferreira (11 gol in campionato Corona, 10 il portoghese, ndr): “Non c’è nessun testa a testa con Pedro per il numero di gol. Contano i punti, non mi interessa affatto il titolo di capocannoniere. L’attaccante vive per segnare, ma giocando di squadra la rete alla fine arriva sempre”.

Un buon Città di Messina battuto di misura dall’Akragas: decide Astarita

Ennesima domenica all’insegna del rammarico per il Città di Messina, sconfitto di misura dall’Akragas secondo della classe al “Grotta Polifemo” di Milazzo. La squadra di Gianfranco Laganà dà vita ad una gara accorta e gagliarda, con poche sbavature, e non consente ai più quotati avversari di creare seri pericoli dalle parti di Mannino. In chiusura di primo tempo, è invece protagonista il portiere Valenti, che si oppone con bravura al sinistro su punizione di Trovato. Copione simile per lunghi tratti della ripresa: l’Akragas esercita una prevedibile supremazia territoriale ma sembra faticare negli ultimi metri. Determinante risulta però il tocco sotto porta del difensore Astarita a poco più di un quarto d’ora dal termine. Il Città di Messina reagisce e ci prova in più circostanze senza però riuscire a riequilibrare l’incontro. Nel prossimo turno trasferta campana contro il Torrecuso.

La Cronaca – Il Città di Messina ospita l’Akragas al “Grotta Polifemo”, campo neutro designato dopo la squalifica per un turno del “Celeste”. Il tecnico Laganà, che deve rinunciare agli squalificati Santamaria, Camarda e Manfrè, vara il 4-3-3: in porta Mannino, in difesa Cappello, Cammaroto, Frassica e Brancato, in mezzo al campo Seck, Munafò e Trovato, in avanti Vella riferimento centrale con Parachì e Portovenero sulle corsie esterne. Nell’Akragas di Rigoli, che propone la difesa a tre, ci sono anche gli ex Assenzio e Saraniti.

Cammaroto e Brancato (foto Carmelo Lenzo)
Cammaroto e Brancato (foto Carmelo Lenzo)

Gli ospiti partono forte e dopo meno di un minuto vanno già al tiro con Savanarola, il cui destro da posizione defilata termina a lato. Il Città di Messina riesce però ben presto a prendere le misure agli avversari ed a tenerli lontani dalla porta di Mannino affidandosi alla rapidità dei suoi attaccanti per ripartire. La squadra di Laganà riesce a rendersi pericolosa al 17′: Vella, su punizione dal limite, calcia di sinistro e sfiora l’incrocio dei pali. Al 25′ ancora una buona chance per il Città di Messina: corner di Trovato, colpo di testa di Seck e palla fuori di poco. L’Akragas esercita una netta supremazia territoriale ma fatica a costruire occasioni da gol: al 32′ ci prova Assenzio ma, su angolo di Arena, la sua deviazione sotto porta non è precisa. Al 35′ tentativo da fuori di Vella: sinistro potente non di molto a lato. Al 38′ un’azione manovrata degli ospiti porta al tiro Saraniti, ma l’attaccante colpisce male ed il suo tiro termina lontano dalla porta. Al 42′ ammonito Munafò: il centrocampista era diffidato, per lui scatterà un turno di squalifica. Nell’ultimo dei 4′ di recupero della prima frazione arriva il primo tiro dell’incontro: lo effettua Trovato, che su punizione disegna col mancino una bella parabola a giro ma trova l’ottimo intervento del portiere Valenti, bravo a distendersi sulla propria sinistra e a deviare in tuffo. I primi 45 minuti terminano dunque a reti inviolate.

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Cappello in azione sulla fascia destra (foto Carmelo Lenzo)

La ripresa si apre con l’Akragas in avanti: al 3′ non va a buon fine il tentativo ravvicinato di Arena, poi Frassica in anticipo provvidenzialmente Saraniti sotto porta. Al 7′ giallo “pesante” anche per Seck: anche lui sconterà un turno di squalifica domenica prossima. Al 10′ Laganà effettua il suo primo cambio inserendo Dombrovoschi, al debutto stagionale, al posto di Parachì. Gli ospiti continuano a spingere ed al 18′ il tiro da distanza favorevole di Arena viene deviato da Frassica e termina di poco oltre la traversa. Al 26′ entra in campo Cucè al posto di Trovato. Poco dopo, al 27′, l’episodio che decide l’incontro: sul corner di Nicola Arena, il pallone attraversa l’area senza che nessuno del Città di Messina riesca ad intervenire, tocca Astarita che spedisce alle spalle di Mannino e porta in vantaggio i suoi. I ragazzi di Laganà non si abbattono e ci provano già al 29′: punizione da sinistra di Vella, sul secondo palo si inserisce bene Cammaroto che in spaccata manda il pallone sull’esterno della rete. Al 31′ nuova occasione per Assenzio: sul cross da destra di De Rossi, l’ex capitano del Città di Messina si inserisce bene ma calcia alto a pochi passi da Mannino. Al 32′ dentro anche Bonamonte, che rimpiazza Munafò. Al 42′ durissimo intervento a centrocampo di Aprile su Cappello e rosso diretto per il centrocampista dell’Akragas. Nel finale il Città di Messina cerca con grande generosità il gol del pari e va al tiro al 45′ con Portovenero ma il destro da fuori del giovane fantasista messinese, servito da Vella, è fuori misura. Al 49′ ammonito anche Cucè, terzo calciatore che salterà per squalifica il prossimo match. Al 49′ l’ultimo sussulto: Cappello serve Vella, sinistro dal limite e palla di poco a lato.

(foto Carmelo Lenzo)
Manfrè era uno dei tre indisponibili per squalifica. All’orizzonte altri tre provvedimenti disciplinari (foto Carmelo Lenzo)

Al Città di Messina non bastano dunque un grande cuore e una prestazione di spessore per evitare la sconfitta contro la vice-capolista. In zona play-out messinesi scavalcati dal Rende ed agganciati dalla Vibonese. Domenica prossima gara esterna sul campo del Torrecuso.

Città di Messina – Akragas 0-1
Marcatore: 27′ st Astarita.
Città di Messina: Mannino, Cappello, Brancato, Munafò (32′ st Bonamonte), Cammaroto, Frassica, Parachì (10′ st Dombrovoschi), Seck, Portovenero, Trovato (26′ st Cucè), Vella. In panchina: Fazzino, Fragapane, Puzone, Costa, Calogero, Pino. Allenatore: Gianfranco Laganà.
Akragas: Valenti, De Rossi, Astarita, Aprile, Vindigni, Chiavaro (16′ st D. Arena), Savanarola, Assenzio, Saraniti, N. Arena (45′ st Giuffrida), Parisi. In panchina: Zelletta, Paladino, Fontana, Addamo, Pellegrino, Nassi, Vitale. Allenatore: Giuseppe Rigoli.
Arbitro: Francesco Di Stefano della sezione di Brindisi.
Assistenti: Maurizio Cartaino della sezione di Pavia e Luca Sarsano della sezione di Milano.
Note – Ammoniti: 7′ pt Aprile (A), 42′ pt Munafò (CdM), 7′ st Seck (CdM), 21′ st Parisi (A), 32′ st D. Arena (A), 47′ st Cucè (CdM). Espulso: 42′ st Aprile (A). Recupero: 4′ pt, 5′ st.

Il Messina stende la Casertana e vede la C unica

Undicesima rete in stagione per l'ex Ancona
Undicesima rete in stagione per l’ex Ancona (foto Gabriele Maricchiolo)

Il pre-partita. Grassadonia propone l’undici annunciato alla vigilia, con Silvestri che prende il posto di Ignoffo. Rispettato così il parametro legato all’età media (che non deve essere superiore ai 24 anni, pena la rinuncia ai contributi economici garantiti dalla Lega Pro), nonostante la promozione di capitan Corona: Caturano parte quindi dalla panchina. Si accomodano invece in tribuna i vari De Bode, Quintoni e Buongiorno. Indisponibili gli infortunati Zaine, costretto ancora una volta a posticipare l’esordio in giallorosso, e Franco, per il quale la stagione si è già conclusa con largo anticipo. Grandissima cornice di pubblico, dopo i confortanti dati relativi alla prevendita, anche in virtù della “Giornata Giallorossa” indetta dalla società: 5.000 gli spettatori presenti, nuovo record stagionale, in linea con i match della promozione dalla D alla Lega Pro con Cosenza e Nissa. Un ospite d’eccezione in Tribuna: l’ex tecnico di Latina e Nocerina Gaetano Auteri. Prima del calcio d’inizio sul terreno di gioco trovano spazio anche due automobili della QMotors, main sponsor del club. Messina in maglia bianca, con calzoncini e calzettoni rossi, tradizionale divisa a righe verticali rosse e blu per la Casertana, che indossa pantaloncini e calzettoni bianchi. Via posticipato di qualche minuto, per un buco nella rete difesa da Fumagalli, ex senza presenze in riva allo Stretto. Tra i campani c’è soprattutto D’Alterio, a Messina sia nelle gestioni Aliotta e Franza che in quella più recente di Manfredi.

Un primo piano di Lagomarsini
Un primo piano di Lagomarsini

La Cronaca. Pronti-via ed il Messina è in vantaggio dopo appena 12″. Peloritani in rete con il solito Costa Ferreira, che firma l’undicesima marcatura stagionale tra Coppa e campionato con la complicità di una deviazione. Grande esultanza per il portoghese, che riceve dalla panchina e mostra al pubblico una maglietta celebrativa dedicata proprio a Franco, lo sfortunato compagno vittima di un grave infortunio nell’ultima uscita casalinga. Match subito in discesa per i padroni di casa, che con un successo ipotecherebbero di fatto l’agognato approdo in C unica, conquistata grazie ad un girone di ritorno da record. Dopo avere inanellato ben 19 risultati utili consecutivi, la Casertana ha conquistato appena tre punti nelle ultime cinque uscite. Al 5′ Lagomarsini blocca senza patemi la punizione da fuori area di Cruciani. All’8′ Bernardo sfiora perfino il bis; determinante l’uscita al limite dell’area di Fumagalli, che gli chiude lo specchio. Al 13′ strappa qualche sorriso Grassadonia, che a bordo campo attende l’uscita lenta di un pallone calciato fuori con fair play da Mancino, perchè nel frattempo Corona è rimasto a terra infortunato dopo un contrasto. Al 20′ Ferreira non inquadra lo specchio sul pregevole assist di Bernardo. Il portoghese ci riprova subito, dopo avere rubato palla ad Idda. Nell’occasione ignorato Corona, che sfiora la marcatura personale 30″ dopo, al culmine di una pregevole azione personale: palla che fa la barba al secondo palo. Ritmi non certo elevati, anche perchè se le inseguitrici non dovessero vincere la Casertana sarebbe matematicamente promossa anche con la sconfitta. Al 33′ la Casertana invoca la concessione di un penalty per un presunto tocco di mano in area, ma ottiene soltanto un corner: sugli sviluppi della battuta murato Cruciani. Al 41′ provvidenziale intervento di Lagomarsini in uscita sulla sortita in area di Mancino; sugli sviluppi dell’azione arriva il giallo per il diffidato Squillace, che salterà quindi la prossima trasferta di Lamezia. La conseguente punizione dal limite di Correa viene deviata in corner dallo stesso Lagomarsini.

Rete dedicata allo sfortunato Franco
Rete dedicata allo sfortunato Franco (foto Gabriele Maricchiolo)

Doppio cambio nel corso dell’intervallo tra gli ospiti, che schierano Bacio Terracino ed Agodirin al posto di Varriale e Cruciani. Ma all’8′ è Corona a chiudere i conti con una precisa parabola dai trenta metri: nell’occasione grave indecisione della retroguardia campana, con Fumagalli che svirgola il pallone fuori area, agevolando “Re Giorgio”. Grande esultanza per l’attaccante palermitano, che si conferma capocannoniere di squadra con 11 reti in campionato, nonostante il minutaggio ridotto soprattutto nel corso del girone di andata. Tra il 9′ ed il 10′ il Messina sfiora perfino il tris con la conclusione ravvicinata di Maiorano, deviata in corner da Fumagalli, e la girata di Silvestri: peloritani adesso arrembanti sulle ali dell’entusiasmo per il doppio vantaggio. Al 15′ viene allontanato per proteste Grassadonia, alla quarta espulsione in sei giornate (!). Al 17′ rosso diretto per Maiorano, reo di avere colpito con la mano il pallone a pochi centimetri dalla linea di porta dopo una precedente respinta di Lagomarsini: viene concesso un calcio di rigore agli ospiti, che lo trasformano con Mancino, riaprendo incredibilmente il match. Criscuolo corre ai ripari inserendo Simonetti per Corona. Tra il 20′ ed il 21′ doppia chance per i locali, con Fumagalli che si salva in uscita su Squillace e poi sul controllo difettoso di Bernardo, servito a centro area da Silvestri. Poco dopo l’ex attaccante del Teramo viene rimpiazzato da De Vena. Gli ospiti non inquadrano lo specchio da fuori area con De Marco (poi rimpiazzato da Chiavazzo) e poi con Agodirin sotto misura al 25′. Al 30′ clamoroso incrocio dei pali centrato da Mancino, che in precedenza si era visto respingere un pallonetto da Lagomarsini. Dopo un primo tempo al piccolo trotto la terza della classe sta onorando in pieno l’impegno in riva allo Stretto. Al 36′ esauriti i cambi a disposizione delle due squadre, con Cucinotta che rileva uno stanco Guerriera. Tre minuti dopo si ristabilisce la parità per il secondo giallo rimediato dall’ingenuo Agodirin, che pur ammonito commette un fallo inutile in attacco: gesto di stizza per lo sconsolato Ugolotti. Messina costretto comunque ad arretrare il baricentro. Al 48′ debole il colpo di testa di Idda. Finisce così: il Messina stende un’altra delle big del torneo e vede la C unica davvero ad un passo; sei i punti di vantaggio sulla nona da gestire a quattro giornata dal termine.

Subito grande festa per i peloritani
Subito grande festa per i peloritani (foto Gabriele Maricchiolo)

Il Tabellino.
ACR Messina – Casertana FC 2-1
Marcatore – al 1′ pt Costa Ferreira (M), all’8′ st Corona (M), al 17′ st Mancino (C).

ACR Messina – Lagomarsini, Guerriera (36′ st Cucinotta), Silvestri, Bucolo, D’Aiello, Pepe, Bernardo (24′ st De Vena), Maiorano, Corona (19′ st Simonetti), Costa Ferreira, Squillace. A disposizione: Iuliano, Ignoffo, Pagliaroli, Caturano. Allenatore: Gianluca Grassadonia.
Casertana FC – Fumagalli, D’Alterio, Bruno, Marano, Idda, Conti, De Marco (28′ st Chiavazzo), Correa, Varriale (1′ st Agodirin), Mancino, Cruciani (1′ st Bacio Terracino). A disposizione: Vigliotti, Antonazzo, Pezzella, Cuccimiello. Allenatore: Sig. Guido Ugolotti.
Arbitro: Antonio Giua di Pisa.

Assistenti: Dario Benedettini di Pistoia e Tommaso Diomaiuta di Albano Laziale.
Note – Espulsi al 17′ st Maiorano (M) ed al 39′ st Agodirin (C) per doppia ammonizione. Allontanato dalla panchina al 15′ st il tecnico del Messina Grassadonia. Ammoniti: al 22′ pt Bruno (C), al 41’pt Squillace (M), al 42′ pt Cruciani (C) e Corona (M), al 9′ st Agodirin (C), al 14′ st D’Aiello (M). Corner: 7-3. Recupero: 1′ pt. Spettatori: circa 5.000 (3.296 paganti, incasso non comunicato).

Casertana, Fumagalli: “Non è possibile incassare gol dopo una decina di secondi”

Sfortunato protagonista del match tra Messina e Casertana è stato il portiere rossoblù Ermanno Fumagalli che ha analizzato a SportCasertano la prestazione dei camapani al San Filippo e spiegato l’errore commesso sul secondo gol dei padroni di casa. “Siamo andati sotto dopo una decina di secondi e non era facile riprendersi. C’è rammarico, avevamo provato determinate in cose in settimane e un gol subìto così a freddo provoca soltanto nervosismo. Evidentemente il Messina, a differenza nostra, è entrato in campo con la testa giusta. Sul secondo gol sono uscito di punta per fermare l’attaccante, ma Corona ha recuperato la sfera e l’ha messa proprio all’angolino. Poi abbiamo reagito e trovato il 2-1, con il Messina in 10, abbiamo avuto diverse occasioni. L’espulsione di Agodirin la ritengo ingiusta, non voleva far male. Adesso, però, domenica bisogna vincere a tutti i costi”.

Il Pistunina blinda il quinto posto: al “Garden Sport” 4 a 2 sulla Ciappazzi

Pasquale Minissale del Pistunina (scatto di R.S.)
Pasquale Minissale del Pistunina (scatto di R.S.)

Il Pistunina si congeda dal proprio pubblico, e dal campionato di Promozione edizione 2013/14, con un successo per 4 a 2 sulla Ciappazzi. Tre punti grazie a cui De Maria e compagni blindano matematicamente il quinto posto, obiettivo stagionale di consolazione dopo il mancato accesso ai play-off. Avvio di gara dominato dagli uomini di Miano che al 24′ vanno in vantaggio con Ciccio Ingemi dopo un assolo di Minissale che salta anche il portiere ospite Scolaro. In avvio di ripresa pareggio degli ospiti al 52′ con Liuzzo. Ma a distanza di 8 minuti i “leoni” tornano in vantaggio con Minissale sugli sviluppi di un pregevole assolo di Campo. Al 66′ tris del Pistunina con Mario Foresta ottimamente servito da Mirko Angerame. Al 79′ Liuzzo accorcia le distanze (per lui doppietta) ma al 93′ ancora il tandem Campo-Minissale fissa definitivamente il poker rossonero e la seconda marcatura personale del fantasista classe ’83.

PISTUNINA-CIAPPAZZI 4-2

PISTUNINA: Di Pietro P., Espinosa, Campo, Durante, De Grazia (60’ Ghartey), De Maria, Foresta, D’Angelo (58’ Angerame), Minissale, Ingemi (66’ Munafò D.), Munafò S.. All.: Miano

CIAPPAZZI: Scolaro, Milone M., Coppolino (74’ Maimone), Giambò G., Giambò L., Shpelzza, Crisafulli, Cagigi (64’ Cappadonna), Liuzzo, Leone, Siracusa (88’ Milone C.). All.: Italiano.

ARBITRO: Battiato di Acireale (Assistenti Spadaro e Naccari di Messina).

RETI: 24’ Ingemi, 52’ e 79’ Liuzzo, 60’ e 93’ Minissale, 66’ Foresta

Il consigliere Sergi a Messina per incontrare società e tesserati FIP

Martedì 1 aprile alle ore 19.30, presso la sede dell’Assostampa di Piazza Antonello, il consigliere regionale FIP Giuseppe Sergi incontrerà società e tesserati messinesi per esporre e dibattere le sue proposte in vista del prossimo consiglio regionale.

Un gagliardo Riviera fa soffrire la Castelbuonese ma retrocede matematicamente

Il provvisorio pareggio del Riviera su rigore siglato da Lo Surdo (scatto di R.S.)
Il provvisorio pareggio del Riviera su rigore siglato da Lo Surdo (scatto di R.S.)

Al “Nicola Bonanno” la Castelbuonese soffre non poco per superare un indomito Riviera che, pur gettando il cuore oltre l’ostacolo, è costretto ad arrendersi di misura (1-2). Una sconfitta che certifica la retrocessione matematica della squadra messinese che, con un turno di anticipo, lascia il torneo di Promozione, dopo una doppia stagione di permanenza, tornando così in Prima Categoria. Con questi tre punti, invece, la squadra madonita rimane seconda in classifica continuando a tallonare la capolista Sporting Taormina, in vantaggio di due lunghezze: tutto si deciderà negli ultimi 90′ di “regular season” allorquando la Castelbuonese ospiterà il Pistunina mentre i taorminesi si recheranno a S.Angelo di Brolo.
La cronaca: dopo 1′ e 45 secondi, il capitano ospite Francesco Arena trova un corridoio sulla destra ma Francesco Sanfilippo è reattivo nell’uscire fuori dalla propria area per ribattere di piede. Castelbuonese che però in avvio appare abbastanza contratta e timorosa, subendo soprattutto gli inserimenti sulla destra del rapido Claudio Panetta dai cui piedi partono almeno 2-3 traversoni non sfruttati a dovere dai compagni. In più i madoniti soffrono la pressione degli avanti locali, pasticciando almeno due volte nelle retrovie come al 15′, quando Megna si fa rubare palla da Matteo Zanghì, forse il migliore dei suoi, provvidenzialmente anticipato dal portiere Romano. Sul capovolgimento di fronte il georgiano Ata calcia alle stelle da eccellente posizione.
Al 20′ madoniti in vantaggio: il capitano Arena, spostatosi sul fronte sinistro, vince un rimpallo mettendo al centro un perfetto assist per Lipari che sottomisura scarica di potenza in fondo alla rete messinese (0-1).

L'allenatore del Riviera Sandro De Domenico, squalificato, segue il match dagli spalti (scatto di R.S.)
L’allenatore del Riviera Sandro De Domenico, squalificato, segue il match dagli spalti (scatto di R.S.)

I rivieraschi non si disuniscono e al 30′, sulla trequarti, Mirko Alessi in elevazione “spizza” la sfera per Filippo Mangraviti il quale sul filo del fuorigioco s’inserisce in area da destra ma, anziché battere subito a rete, preferisce un dribbling a rientrare facendosi provvidenzialmente anticipare da Megna che così può rifugiarsi in corner.
Al 33′ si accendono per la prima volta gli animi quando l’esterno di casa Zanghì finisce a terra a centrocampo, forse per una gomitata. Tuttavia né arbitro né assistenti si accorgono di nulla, facendo riprendere il gioco qualche minuto più avanti con una semplice “palla a due”.
Passano tre minuti e arriva la seconda “occasionissima” per la squadra di casa: prima è Megna a ribattere sulla linea di porta, a portiere battuto, una conclusione di Mangraviti mentre, sul proseguimento di azione,  Alessi va a colpire una clamorosa traversa.
Il pareggio rivierasco appare però nell’aria e al 38′, su assist di Alessi, Zanghì s’infila in area da destra e viene atterrato da Sorrentino con un intervento a gamba tesa: l’arbitro Iapichino non ha esitazioni nel concedere il calcio di rigore, ma senza estrarre alcun cartellino, neppure il giallo,  nei riguardi dell’autore del fallo: dal dischetto Antony Lo Surdo spiazza Romano rimettendo il match in parità (1-1).

La traversa centrata da Lo Surdo su punizione (scatto di R.S.)
La traversa centrata da Lo Surdo su punizione (scatto di R.S.)

Il provvisorio pareggio dura però soltanto quattro minuti: al 42′ un preciso sinistro su punizione di Marguglio scavalca la barriera e viene deviato sul palo dal portiere Sanfilippo, ma davanti a lui Lipari è in agguato e non perdona (1-2) siglando la doppietta personale. La prima frazione di gioco si conclude con 1′ e 10 secondi di recupero.
Nell’intervallo il trainer ospite lascia negli spogliatoi Giglio e Ata, avvicendandoli con Longo e l’ivoriano Sansan Hien, il quale nel girone d’andata aveva già giocato su questo campo da avversario, ma nelle file del Città di Milazzo, rifilando una doppietta al Riviera. E, dopo una verticalizzazione di Zanghì non sfruttata da Mangraviti (2′), al 4′ è proprio il “coloured” a farsi minaccioso con un perfido tiro-cross da sinistra smanacciato dal pronto Sanfilippo. Due minuti dopo, sugli sviluppi di un’azione viziata da un netto fuorigioco non ravvisato dal primo assistente Polimeni, si rifà vivo Hien che scarta il portiere locale ma si allarga troppo a sinistra calciando nettamente a lato.
Il Riviera non ci sta ad arrendersi: al 9′ Alessi si libera bene al limite ma alza troppo il tiro, mentre all’11’ Lo Surdo da sinistra imbecca Zanghì che però pasticcia a pochi metri dalla porta madonita. La gara è ricca di capovolgimenti di fronte e al 13′ un rasoterra di Francesco Arena attraversa tutto lo specchio della porta di casa. Ma la più ghiotta opportunità di rete la creano i ragazzi del presidente Massimo De Domenico al 15′, quando Lo Surdo su punizione colpisce la seconda traversa della giornata. Ciò a conferma che in questa stagione negativa, costellata da diversi errori, neppure un briciolo di fortuna ha assistito il Riviera.
A questo punto il duo tecnico di casa Sandro De Domenico-Salpietro tenta il tutto per tutto: dentro al 22′ l’attaccante romeno Vlad, al posto del regista Alessio, e squadra rivoltata come un calzino. Si passa dall’iniziale modulo 4-4-2 al 3-4-3, con arretramento in difesa del giovane Alessi, sino ad allora attaccante, e avanzamento di Paolo Molonìa nel ruolo naturale di centrocampista.

L'ivoriano della Castelbuonese Sansan Hien (scatto di R.S.)
L’ivoriano della Castelbuonese Sansan Hien (scatto di R.S.)

Tuttavia la rimanente frazione di partita risulterà spezzettata da diverse interruzioni, con varie ammonizioni distribuite su ambo i fronti. Al 42′ la Castelbuonese in contropiede va vicina al tris con il solito Megna che da sinistra, sull’uscita di Sanfilippo, conclude di pochissimo a lato. Al 49′, invece, nel quarto dei 6 minuti di recupero finali, su segnalazione del secondo assistente Tomarchio, il signor Iapichino manda anzitempo negli spogliatoi Sorrentino e Mangraviti. Dopo il triplice fischio di chiusura i giocatori della Castelbuonese vanno a salutare i propri tifosi, accorsi in numero molto meno numeroso del solito per via della non omologazione degli spalti del “Nicola Bonanno”.
Grande prestazione dei ragazzi che hanno lottato dal 1° al 90° minuto – ha dichiarato in serata, sul gruppo facebook del Riviera Sandro De Domenico, responsabile tecnico assieme a Giacomo Salpietro -. Peccato che in tutto il campionato non si sia sempre giocato con questo impegno e con questa determinazione dimostrata nelle ultime 5 gare. La retrocessione ci sta per come ci siamo espressi durante l’anno calcistico, ma qualcosa di buono si è visto e sono orgoglioso di avere allenato questo gruppo”