Dall’assist su calcio piazzato per Tavares, che ha fruttato un punto in extremis all’esordio a Monopoli, al cross al bacio per Cocuzza, valso il gol della sicurezza contro il Cosenza. Fabio Padulano si è presentato così ai tifosi del Messina ed è destinato a ricoprire un ruolo di primo piano nella squadra di Di Napoli. “Sono stati due assist importanti che ci hanno consentito di conquistare un pareggio in trasferta ed una vittoria in casa. Sono contento – ha raccontato nella sua prima conferenza stampa da giallorosso – lo spirito di squadra è molto importante e tra le nostre caratteristiche ci sono senza dubbio la voglia e la cattiveria. Il gruppo si è creato in appena un mese ed era fondamentale essere subito concentrati. Ora dobbiamo continuare su questa strada per toglierci altre soddisfazioni”.
Dopo le esperienze, tra C e D, con le maglie di Juve Stabia, Ischia, Savoia, Vigor Lamezia e Arezzo (agli ordini del vulcanico Eziolino Capuano) per Padulano in riva allo Stretto può arrivare la definitiva consacrazione: “E’ un anno importante, nel quale spero di dare una svolta alla mia carriera, essendo ancora giovane. Sono un ’94, ma fino ai primi giorni di settembre ero rimasto senza squadra. Il mio ruolo? Ho fatto il trequartista, ma mi piace anche giocare da esterno, sia nel 4-3-3 che nel 4-2-3-1. Segnare è importante, ma vanno bene anche gli assist per i compagni”.
Il talentuoso giocatore di Torre Annunziata è cresciuto nel settore giovanile della Juventus, trovandosi alle dipendenze di un ex attaccante del Messina. “Quello bianconero è un settore giovanile assai importante. Lì c’è tanta professionalità e ho avuto la possibilità di imparare molto per quanto concerne l’aspetto tecnico. Giovanni Rossi (alla Juventus responsabile e direttore sportivo delle squadre giovanili, ndr)? L’ho avuto per un anno a Torino, ci ha insegnato tanto anche sotto il profilo umano”.
Nessun modello di riferimento, però, di casa Juventus. Le preferenze, da buon campano, sono chiare: “Mi ispiro a Insigne e Mertens del Napoli, anche perché la Juventus non ha giocatori di quel tipo. Messi e Di Natale, poi, sono dei fenomeni. Durante la settimana visiono più video possibili per cercare di capire come si muovono in campo. Oltre all’allenamento a mio avviso bisogna curare anche l’aspetto mentale, osservando giocatori già affermati”.
Sabato, proprio in Campania, il Messina sarà di scena per affrontare la Paganese di Grassadonia. Una sfida d’alta quota: imprevedibile alla vigilia del torneo. “Della Paganese non so molto, ma ha due elementi che conosco come Cunzi e Carcione. Con Carcione ho giocato l’anno scorso ad Arezzo, mentre con Cunzi siamo stati insieme ad Ischia. Inoltre c’è un giocatore del calibro di Caccavallo. Praticano un bel calcio, è una squadra difficile da battere, ma con questo spirito possiamo toglierci belle soddisfazioni. Dovremo essere determinati per cercare di vincere, poi se saranno più forti faremo loro un applauso”.