L’eliminazione dalla Coppa Italia non ha scalfito le certezze del Milazzo, pronto a rifarsi al “Marco Salmeri” contro il Real Siracusa Belvedere. La formazione aretusea sembra avere superato le difficoltà delle prime giornate, ma dall’altra parte ci saranno i ragazzi di mister Bognanni, che vogliono continuare la propria marcia in vetta alla classifica, dopo le cinque vittorie arrivate in altrettante gare di campionato. Siamo ancora a ottobre e parlare di esami di maturità appare quantomai prematuro, ma la sfida di domenica può rappresentare il primo importante snodo della stagione e dare un segnale alle più dirette concorrenti.
Emanuele Ozawje torna sulla sfida con la Nebros, mostrando tutta la propria delusione per l’esito del doppio confronto contro la squadra di Palmeri: “La Coppa Italia per noi rappresentava un obiettivo, abbiamo cercato fino all’ultimo istante di rimediare alla sconfitta subita all’andata. Nel finale abbiamo anche colpito una traversa con Dama, purtroppo la fortuna non è stata dalla nostra parte. Ci tenevamo ad arrivare fino in fondo per il mister: lui lo scorso anno ha perso la finale e quest’anno voleva riprovarci. È stata una doppia sfida in cui abbiamo raccolto meno di quanto meritassimo”.
Il difensore, che agisce sul centrosinistra della retroguardia, è già concentrato sulla sfida di campionato contro il Real Siracusa Belvedere: “Il mister ci ha già avvertito. È una squadra che gode di ottima salute, sa giocare a calcio, la classica formazione di categoria, tosta e ben messa in campo. Dovremo mettere in campo tutte le nostre migliori qualità per ottenere i tre punti. All’inizio loro hanno avuto qualche difficoltà ma l’hanno superata, sono molto temibili. Giocheremo in casa, potremo contare sull’apporto del nostro pubblico: abbiamo dei tifosi fantastici che ci hanno seguito in trasferta anche a Gliaca di Piraino, per noi sono un valore aggiunto”.
Per Ozawje la pressione che ricade sulla squadra non sarà un fattore negativo: “Siamo un gruppo sereno, coeso e felice di allenarsi insieme, si è creata una vera e propria famiglia. Credo di parlare a nome di tutti quando dico che al momento non c’è alcuna pressione o se c’è non la sentiamo perché non è un fattore negativo. Chi gioca a calcio non può avere paura delle pressioni, anzi si vive per quelle, ti danno uno stimolo maggiore. Questa è una piazza che ti dà tanto in termini di entusiasmo, è meraviglioso giocare e far gioire i propri tifosi, noi ci alleniamo duramente proprio per vivere queste sensazioni e questi momenti”.