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Messina

Ottima performance dell’Orchestra di fiati “Afflatus” al PalAntonello

Lo scorso 13 dicembre al PalAntonello si sono esibiti con successo i componenti dell’Orchestra di fiati “Afflatus”. L’evento è stato organizzato dall’Accademia Filarmonica di Messina e dall’Associazione “V.Bellini” che sono già pronte con il prossimo appuntamento del 21 dicembre sempre all’insegna dei giovani talenti con gli “Acappella Swingers”. L’Orchestra Afflatus è composto da 16 musicisti ed è diretta dal Maestro e fondatore Francesco Bruno. Gli artisti del gruppo spaziano fra 16 e i 33 ed annoverano fra le loro fila goà 5 docenti del settore. Lo stesso direttore circa il gruppo ha sottolineato: “Tutti i membri dell’Orchestra sono ragazzi molto capaci (dal più piccolo al più grande) e sensibili al repertorio classico ed appartenente alla musica leggera, come le colonne sonore cinematografiche. Straordinari anche nella riproduzione della Cavalleria rusticana”.  Nel dettaglio l’Orchestra è composta da: Tania Gullì (piccolo e I flauto), Angelita Curasi, Debora Palmeri, Eliana Russo, Francesco Bombaci, Claudio Garofalo, Alberto Romano, Pio Saglimbeni, Angelica Scolaro (flauti in do), Alberto Vocaturo (flauto in sol), Claudio Faranda (flauto basso), Barbara Visalli (cello), Sabrina e Simona Palazzolo (arpe), Mario La Spada, Marco Garofalo (percussioni). L’ideatore di “Afflatus” è quindi si definisce innanzitutto un musicista, rivestendo già i panni di primo flauto solista della Sinopoli Chamber Orchestra e suonando in tante combinazioni: duo, trio, quartetto, quintetto; una su tutte, quella più testata con il pianista Antonino Averna. Entrando in merito allo spettacolo del 13 dicembre, gli artisti si sono cimentati prima con la “Danza Ungherese n. 5” di Brahms che emana, nella versione orchestrale. L’Afflatus sceglie la n. 5 che si rifà al “Ricordo di Barfai” di Kéler Béla ed esegue bene la partitura con scambi difficili tra i vari elementi. Successivamente si mettono in luce con la divertente performance del “Valzer dei Fiori” di Ciajkovskij (dal balletto “Lo Schiaccianoci”), interpretazione che circola anche sulla rete web. Ancora, il cavallo di battaglia dell’Orchestra che si identifica con l’Intermezzo di “Cavalleria Rusticana” di Mascagni e viene riproposto come bis di successo nel finale, dopo altri 2 brani acclamatissimi. A chiudere la prima parte, “Rondeau” del flautista Nicola Gullì, padre del primo flauto Tania e dedicato all’Orchestra “Afflatus”. I musicisti rientrano in scena con un altro brano contemporaneo, il “Capriccio” (per 9 flauti) di Veit e poi alternano famose soundtrack di film al “Preludio”, tratto dalla “Traviata” di Verdi con estrema duttilità. Spetta all’opera lirica congiungere “The Entertainer” di Scott Joplin, meglio conosciuta come colonna sonora (adattata da Marvin Hamlisch) de “La stangata”, pellicola anni Settanta pluripremiata con 7 Oscar, in cui si annoverano Paul Newman e Robert Redford. L’Orchestra passa dall’utilizzo del ragtime, che contraddistingue la paradossale atmosfera giocosa del malaffare nella finzione, alla struggente soundtrack de “La vita è bella” (altro film vincitore di 3 Oscar) di Nicola Piovani, introdotta brevemente dal flauto in sol Vocaturo. I brani scelti terminano con “Tico tico” di Z. d. Abreu ma il pubblico vuole il fuori programma. Così, il Maestro si unisce all’Orchestra come flauto solista per un “medley da film” di Henry Mancini (autore per esempio di “Moon River”). Successivamente il direttore riprende la sua postazione con “Il Volo del Calabrone” di Rimskij-Korsakov, che corrisponde all’interludio dell’opera “La favola dello zar Saltan” dove il protagonista si trasforma in insetto. Intanto il prossimo 18 dicembre riprende l’appuntamento con “Giovedì musicale” che vedrà, preso la Sala Sinopoli del V. Emanuele, l’esibizione del Coro di Voci biancge e giovanili “Note colorate” diretto da Giovanni Mundo e con Piero Blanca al pianoforte.

 

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