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Il nuovo Messina parla anche argentino con l’ingaggio di Facundo Ott Vale, ex di Troina e Siracusa. “Meglio parlare italiano, anche se ormai sono un po’ siciliano…”, ammette sorridendo il 26enne centrocampista, uno degli over più attesi.
Originario proprio della capitale, Buenos Aires, i primi passi li ha mossi in un grande vivaio, in una piazza tra le più calde, non soltanto del suo paese: “Sono cresciuto nel settore giovanile del Boca Juniors e sono tornato in Italia quando avevo 15 anni. Tanti amici hanno giocato qui con me. Provenendo da uno dei migliori settori giovanili in Argentina, sono cresciuto bene lì, con il calore della tifoseria”.
In provincia di Enna una promozione e un salto di categoria ulteriore sfumato soltanto nello spareggio con la Vibonese, caratterizzato peraltro da una rete apparsa regolare e annullata sul finire dei tempi supplementari: “Sono arrivato a Troina tre anni fa in Eccellenza, poi l’anno in serie D è stato bellissimo. Purtroppo per alcuni episodi non siamo riusciti ad ottenere la promozione in C. Lo avremmo meritato sul campo, ma ci sono stati fattori esterni che hanno condizionato tutto”.
L’anno scorso ventidue presenze e due reti a Siracusa, tra i professionisti: “Noi abbiamo fatto il nostro sul campo, dopo i problemi societari non hanno consentito di salvare la categoria e neppure l’iscrizione in D. Ma oggi difendo i colori del Messina e sono felice”.
Sia a Troina che a Siracusa due lunghe squalifiche, una comminata proprio in seguito a una sfida con l’Acr al “Franco Scoglio”. L’argentino vuole ora lasciarsi alle spalle anche i problemi caratteriali: “Sono uno di temperamento e certe volte questo è un aspetto positivo, mentre in altri casi l’ho pagato. Devo controllarmi un po’ di più e proverò a migliorare sotto tutti gli aspetti”.
Sugli obiettivi stagionali invece Ott Vale non ha dubbi, dal momento che vuole riconquistare subito la C appena perduta: “Voglio vincere il campionato. Sono venuto qui a Messina con l’obiettivo di vincere tutte le partite”.
Nel nostro paese c’era già stato nel 2010, quando per sei mesi è stato aggregato alla formazione “Primavera” del Genoa, prima di partire in ritiro con il Pescara nella stagione 2011/2012. A seguire un lungo periodo di inattività: “Avevo lasciato il calcio per quattro anni, per via di alcuni episodi che mi erano accaduti in Italia. È stata dura, ma rimettersi in gioco è stato bello e importante per la mia vita e la mia carriera”.