Luca Orlando si è finalmente sbloccato contro la Sancataldese, firmando una splendida rete: “I gol in rovesciata o mezza rovesciata sono già sette o otto in carriera. È un fondamentale che alleno e fa parte del mio bagaglio. Ma al di là della rete di pregevole fattura, l’importante era vincere. Stiamo cercando di tirarci fuori da una delicata situazione di classifica, che va migliorata”.
Il gruppo è giovanissimo e domenica scorsa il Fc Messina è sceso in campo con sette under, tre in più di quanto impongono i regolamenti: “Sappiamo che in rosa ci sono tanti giovani e gli over sono arrivati in ritardo. Giuffrida si è appena aggregato. Stiamo cercando di aiutarli, mettendo la nostra esperienza a disposizione per ottenere risultati positivi”.
I peloritani sono attesi da una trasferta durissima in Campania, sul campo di una squadra con la quale Orlando firmò 12 reti in Seconda Divisione nel 2013/14: “Aversa è la piazza che mi permise di approdare poi a Messina nell’Acr di Lo Monaco, con cui firmai l’anno dopo. Sono sempre stato accolto bene quando sono tornato. È una gara particolare per me, ma le emozioni dopo il fischio d’inizio vanno via. Ci proveremo, vorremmo ambire ad un campionato diverso”.
Sono stati inseriti tra i convocati Giuffrida, Massa, Samb, Selmi e Fioravanti, ma la lista degli indisponibili è molto ampia e comprende Sow, Siaj, Aliaga, Mbengue, Landi, Piccione, Santapaola e Godano. “Dovremo fare la conta per i 2003, che sono obbligatori. Ma c’è varietà di scelte. Sarà complicato contro una squadra che corre, sta facendo bene, è in salute ed è partita alla grande. Sono la vera sorpresa del campionato, anche se mi aspettavo che stazionassero a ridosso dei playoff. Il Portici pure è partito bene ma ora è un po’ calato”.
L’anno in giallorosso fu ovviamente macchiato dall’epilogo, con i famosi derby del maggio 2015: “A Messina fu un anno a due facce. Con sette gol fui il secondo miglior marcatore di squadra dopo Giorgio Corona, con tante partite giocate da esterno nel girone di ritorno. Un’annata discreta dal punto di vista realizzativo, con i due gol nelle gare con la Reggina. Ma la delusione della retrocessione ha lasciato l’amaro in bocca e cancellato forse anche il resto”.
In carriera le 26 reti nel vivaio della Salernitana, le 18 marcature con la Paganese e le più recenti avventure con Casertana e Siena: “Salerno è la mia città e mi ha regalato l’esordio in B. Pagani è stato l’apice dal punto di vista realizzativo, ma ricordo con piacere anche Siena per i sei mesi in una piazza importante e la Casertana, anche se ora è tornata in D. Ho 31 anni, spero di avere altre importanti occasioni”.
In riva allo Stretto ha ritrovato tanti volti nuovi: “Con Giuffrida ci siamo incrociati tantissime volte, anche nella semifinale playoff tra Lamezia e Paganese. Gabionetta è rimasto un idolo della tifoseria a Salerno, dove Castiglia fu suo compagno di squadra. Bramati l’ho affrontato tante volte. L’esperienza insomma non manca”.