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Orlando: “Messina, potevo segnare di più ma c’era da sacrificarsi. A gennaio vicino al ritorno”

Una sola stagione in maglia giallorossa, culminata con una retrocessione amara, dopo un’annata caratterizzata da pochi gol ma da tanto sacrificio. E dire che quello tra Luca Orlando e il Messina sembrava amore a prima vista, anzi al primo tocco… di tacco, quello con cui ha griffato il suo esordio timbrando il blitz nel derby del “Granillo”.

Orlando
L’attaccante Luca Orlando

Una magia valsa la gioia di una notte, vanificata dall’esito di quella stagione nefasta, terminata con i playout che spalancarono le porte della Serie D proprio per mano degli amaranto. Il presente di Luca Orlando è tinto di rossoblù, con la Casertana che proprio contro il Messina vuole cancellare il brutto 3-0 subito a Reggio Calabria: “Non ci aspettavamo questa battuta d’arresto, venivamo da due risultati utili consecutivi e complessivamente stiamo bene. Siamo andati in un campo difficile contro una squadra assetata di punti, ma credo che la partita sia stata decisa più da alcuni nostri errori che non dai meriti della Reggina. Ora vogliamo ripartire già da domenica”.

Quell’unica stagione in maglia giallorossa, però, non è stata dimenticata dal pubblico calabrese, che lo ha preso sonoramente di mira: “Sinceramente credo che gli abbia dato più fastidio il cartellone con cui festeggiamo la vittoria per 4-1 in campionato nel derby di ritorno. Il gol di tacco resta nel campo, ma lo sfottò resta maggiormente impresso nella mente dei tifosi. Purtroppo quel gesto tecnico è valso a poco visto che siamo retrocessi alla fine di quei playout”.

L’attaccante Luca Orlando in azione

Sette i gol con il Messina nella stagione 2014/2015, per un Orlando che in quella stagione si è spesso sacrificato anche in fase di non possesso, compito non facile per un attaccante come lui: “Credo che in quella stagione tutta la squadra non si sia espressa al massimo delle proprie potenzialità. Ho fatto 7 gol ma potevo e dovevo farne di più. Ricordo che almeno una quindicina di partite le giocai da esterno nel 4-3-3 dove dovevo coprire e magari mi mancava la lucidità negli ultimi 16 metri. Mister Grassadonia adottò una politica societaria, poi dopo l’arrivo di Di Costanzo tornammo al 3-5-2 che era il modulo con cui il Messina aveva vinto il campionato di seconda Divisione. Ma io ero ben felice di sacrificarmi per il Messina e per il mister a cui devo tanto”.

Orlando non smentisce le voci che lo hanno voluto vicino ad un ritorno in giallorosso proprio a ridosso della chiusura dell’ultima finestra di mercato: “C’era stato un contatto tra le due società, l’affare si poteva anche fare, ma la Casertana avrebbe dovuto prendere un sostituto e così la trattativa non decollò anche perché eravamo proprio alla fine del mercato invernale. Sono felice, fino a gennaio ho giocato tanto, poi la società ha deciso di cedere qualche giocatore che aveva l’ingaggio un po’ più pesante come Carlini, Giannone, Matute, Potenza, e al loro posto sono arrivati giovani interessanti come Mannino e Cisotti“.  

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