I colpi di tacco hanno fatto la storia del calcio. Quel gesto, spalle alla porta, è da sempre una delle essenze di questo sport. Opportunismo e classe allo stato puro, abbinate ad imprevedibilità e, soprattutto, ad un pizzico di follia. Il colpo di Luca Orlando, che ha deciso il derby dello Stretto tra Reggina e Messina, nell’era di youtube e dei social network è destinato a fare il giro del mondo. L’ex Aversa Normanna ha atteso il pallone, lavorato sulla sinistra da Donnarumma, eluso la marcatura dell’avversario diretto e sorpreso letteralmente Kovacsik spedendo la sfera sul palo opposto. Da non crederci. “Granillo” ammutolito e via alla festa. “In fondo sognare non costa nulla e se lo facciamo tanto vale farlo in grande” ha scritto Orlando sul suo profilo facebook, commentando il gol partita a spese degli amaranto.
Decidere un derby, nella maniera più spettacolare possibile, è accaduto nel dicembre 2013 all’interista Rodrigo Palacio, match-winner nei minuti finali contro il Milan. In una sfida con la Lazio del 2003 era stato invece il romanista Amantino Mancini a sbloccare la partita con un tacco volante. L’altro Mancini, il Roberto che trascinò Sampdoria e Lazio a due scudetti, ne inventò uno nel ’99, ai danni del Parma, con la solita classe sopraffina. Nello stesso anno il gialloblù Hernan Crespo, un habitué del gesto, contribuì al licenziamento di Marcello Lippi dalla Juventus. I bianconeri, grazie a Roberto Bettega, avevano invece gioito nel 1971, in una gara contro il Milan. Da “Magic Box” Gianfranco Zola, a bersaglio in Chelsea-Norwich del 2002, a Cristiano Ronaldo, in copertina dieci anni dopo in un Rayo Vallecano-Real Madrid. La carriera dell’algerino Rabat Madjer verte proprio attorno ad un colpo di tacco: nel 1987 diede il la alla conquista della Coppa dei Campioni del Porto, in finale contro il Bayern. Passò alla storia come il tacco di Allah. Ci sono poi i colpi di tacco indigesti. Su tutti quello di Alex Del Piero che, nella finale di Champions del 1997, non bastò a frenare il Borussia Dortmund.
La prodezza di Orlando ricorda però i colpi di Zlatan Ibrahimovic. Lo svedese, che da giovane ha praticato il taekwondo, ha castigato l’Italia ad Euro 2004, consacrandosi a grandi livelli. Tra le file dell’Inter ha poi regalato analoghe magìe nel nostro campionato: basti pensare al match tra i nerazzurri ed il Bologna del 2008. Oppure il magistrale gesto di Graziano Pellè che nell’Eredivisie ha deliziato la platea in un Utrecht-Feyenoord del gennaio scorso. Segnare all’esordio con il Messina, proprio nella gara più sentita, rende però ancor più speciale il gesto di Luca Orlando. Lega Pro ? No, roba da grandi.
Alcuni dei colpi di tacco passati alla storia:
http://www.youtube.com/watch?v=28-4JGJOXwo