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Orlandina, Sussi: “Grande amarezza, non abbiamo invertito il trend negativo”

Con un filo di voce David Sussi si è presentato in conferenza stampa al termine della gara che ha sancito la retrocessione in serie B della Infodrive Capo d’Orlando. La squadra paladina non è riuscita a rinviare ogni discorso alla bella playout e davanti ad un pubblico amico tornato caloroso deve ammainare bandiera bianca nonostante una prestazione in cui ha dato tutto operando una poderosa rimonta finale: “Da un punto di vista tecnico abbiamo perso gara quattro nel secondo quarto più che nella ripresa. A differenza di come avevamo giocato sino a quel momento abbiamo avuto un’involuzione di gioco offensiva e difensiva, abbiamo smesso di aggredire sempre gli avversari con energia ma li abbiamo aspettati. Non abbiamo rispettato le logiche semplici della pallacanestro che invece richiede di passare bene la palla e trovare l’uomo libero. Abbiamo sbagliato mentalità poi ci siamo ritrovati sotto anche di venti punti, abbiamo reagito e siamo tornati a mordere in difesa, aggredire e giocare di squadra oltre ad esprime ottime qualità individuali che sono venute fuori così come quelle di Nardò“. 

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Nick King celebrato dal pubblico del PalaFantozzi (foto Carmen Spina)

Nell’ennesima gara da dentro o fuori l’avversario ha tirato con percentuali elevatissime (58% da due e 41% da tre) costruendosi un margine di vantaggio poi rivelatosi determinante e il coach triestino è profondamente rammaricato: “Hanno giocato oltre le righe perché la partita contava molto. Adesso non sto qui a parlare di tecnica, mi scuso con Capo d’Orlando perché questo è il mio club da dieci anni. Quando il primo anno firmai venti giorni dopo fummo ripescati in serie A2. Questa retrocessione mi fa sentire una colpa grande addosso, non sono riuscito a cambiare il trend negativo che si era sviluppato durante l’anno”.

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L’Orlandina celebra l illusorio successo in gara-3 (foto Carmen Spina)

Profondo scoramento traspare dalle parole dell’allenatore che rende merito agli avversari ma ringrazia il management del club: “Devo ringraziare Enzo e la famiglia Sindoni per tutto quello che ci hanno dato durante l’anno non facendoci mai mancare energia, forza e risorse finalizzate a preservare la categoria. Ho visto una colonna del sodalizio come Ciccio Venza in lacrime e questa scena per me è stata una coltellata paragonabile solo alle lacrime di Federica Sindoni dopo la gara di Cremona che sancì la retrocessione dalla massima serie nel 2018. Questo fa capire perché amiamo il nostro club. Il pubblico ci ha seguito e incitato ma non è stato abbastanza quello che abbiamo fatto sia come staff tecnico che in campo. I giocatori hanno dato tutto, Nardò ha fatto meglio e il campo, giudice sovrano, ha detto che non siamo stati sufficienti in questa serie playout. L’amarezza è molto grande”.

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