Dopo quattordici vittorie casalinghe consecutive si ferma sul più bello la corsa dell’Upea Orlandina che registra lo stop al PalaFantozzi ad opera di una straripante Aquila Trento che vola in serie A e festeggia coi propri sostenitori, che non l’hanno lasciata sola nemmeno in una delle trasferte più lunghe dell’anno. Per i paladini del presidente Enzo Sindoni si chiude una stagione memorabile, cominciata con grandi speranze ma senza l’assillo della vittoria a tutti i costi e terminata ad un passo dall’Olimpo del basket. Dieci leoni i ragazzi biancoazzurri che hanno allietato i cuori dei propri sostenitori che anche oggi, record di presenze con 3700 spettatori nella struttura di Piazza Bontempo, speravano nel successo che riaprisse la serie di finale. Così non è stato, meriti ad un’Aquila straordinaria per livello di basket espresso.
Alla fine della gara passerella finale per tutti i giocatori che hanno ricevuto la meritata ovazione del proprio pubblico insieme al proprio tecnico Gianmarco Pozzecco che adesso scioglierà le riserve sul suo futuro (è dato ad un passo dalla panchina di Varese, ndc). Ogni singolo giocatore e l’intero staff tecnico sono stati richiamati al centro del parquet per venire omaggiati dall’incitamento dei propri sostenitori. Il futuro si pianificherà con la dovuta calma a partire dai prossimi giorni ma la sensazione è che la strada intrapresa sia quella giusta per una società che continua a bruciare le tappe, sognando di ritornare nel massimo campionato dopo le stagioni esaltanti vissute a metà degli anni duemila.
In sala stampa Gianmarco Pozzecco rivive il film dell’intera stagione, la seconda per lui sulla panchina orlandina: “E’ giusto che i vincitori abbiano il meritato palcoscenico. Trento h giocato una partita ed una serie clamorosa, sono contento per loro e dispiaciuto per noi, è giusto ribadirlo. Spesso lo ripetevo che in Italia per far capire che si capisce si parla male e tutti avevano dubbi su Trento, ha meritato il primo posto e la promozione. Sono nel mondo dello sport da quando ho quattro anni, ho vissuto egoisticamente tutto quello che mi capitasse, ho pensato che tutto orbitasse intorno a me pensando che nessuno fosse paragonabile a me. Poi ho smesso di giocare e sono venuto a Capo d’Orlando tornando a vivere il basket con passione, goliardia e voglia di mettermi in gioco. Ho vissuto per anni in un limbo cercando me stesso, poi un anno e mezzo fa mi ha chiamato Sindoni, una grande opportunità. Sono arrivato tra lo scetticismo generale perché la squadra arrancava, ho preso in mano un team con 6 sconfitte di fila, spinto dall’entusiasmo del presidente per tornare in questa città a vivere, non ho esitato. Poi c’è stato un cambiamento, ho costruito la squadra insieme alla proprietà e dopo un anno posso dire che io ho vissuto una lezione importante per la mia crescita umana”.
Il tecnico triestino ha parole d’elogio per tutto il gruppo avuto alle dipendenze durante la stagione: “Dieci persone straordinarie (li nomina uno ad uno, ndc) e tutti i collaboratori, ho ricevuto tantissimo, mi resterà dentro per sempre perché ho visto dieci paladini dare quello che io non sono riuscito mai a dare in campo, né per il mio allenatore, né alla gente o ai compagni di squadra. Sono persone incredibili, se avessi avuto il 10% del loro spirito di sacrificio io sarei stato un giocatore completamente diverso. Soragna, Basile e Nicevic sono tre campioni, Archie arriverà a giocare in Nba, Mays può affermarsi ad ogni livello, Ciribeni lo vorrebbero tutti, Benevelli sono sincero, non lo volevo ed è stato straordinario, a Portannese voglio troppo bene, Valenti è un uomo di un altro periodo storico. Quest’anno non è frutto di quello che sono ma perché i miei ragazzi sono stupendi. Di quello che farò domattina non m’interessa, non è il momento. L’affetto della gente è per me di valore inestimabile ed io qualsiasi scelta farò sono sicuro che il fatto di essere orlandino non sarà mai messo in discussione da nessuno”.
Questo il video con la conferenza stampa post partita dell’allenatore dell’Upea Orlandina Gianmarco Pozzecco: