Marco Sodini, un test importante contro Agrigento nel Memorial De Lise. Come giudichi la prestazione dei tuoi?
«La partita con Agrigento è certamente un passo avanti dal punto di vista della strutturazione, di quella che deve essere la pallacanestro che vorrei. È chiaro che la fisicità cresce quando giochi contro squadre della tua stessa categoria. É anche vero che Agrigento aveva delle assenze importanti, ma ieri sono arrivati segnali positivi da parte di tutta la squadra. Mi è piaciuto in particolare l’atteggiamento iniziale e l’intensità difensiva del primo tempo. I carichi di lavoro si fanno ancora sentire ma ho visto decisi passi avanti da parte di tutti. Complessivamente è stato un buon test, il risultato non deve essere fuorviante ma ovviamente è sempre meglio vincere che perdere, anche nelle amichevoli. La strada intrapresa è una strada lunga ed intrigante, vediamo dove ci porterà.»
Come giudichi la gara di Brandon Triche, ieri nominato MVP dell’incontro?
«Brandon si sta inserendo sempre di più nei meccanismi del gruppo, è arrivato qui soltanto una settimana fa ma ha già dimostrato una disponibilità totale non solo con i compagni, ma anche con tutto lo staff. Ieri ha giocato un’ottima gara e sono felice del suo apporto, così come quello di Davide Bruttini. Il capitano ieri ha giocato una partita di sostanza, oltretutto gli ho chiesto di avere maggiori responsabilità sotto il punto di vista numerico e lui ha risposto prontamente con 18 punti segnati».
«Sono molto contento. Di carattere sono positivo ed ottimista, ma francamente quello che ho trovato qui va oltre le mie aspettative. Del resto, certe cose un conto è ascoltarle e un conto è viverle…»
Chiarisca di cosa parla.
«Sono convinto che la crescita di una squadra sul medio lungo periodo passi per un lavoro di staff di alto livello, di programmazione e di dure sedute di allenamento pensate non con la sola priorità del risultato di campo, ma anche sullo sviluppo dei giocatori, a maggior ragione data la giovane età della nostra formazione di quest’anno. Per questo deve esserci una struttura di supporto di alta qualità e individualità di livello in tutti i ruoli e da questo punto di vista la famiglia Sindoni ha prodotto uno sforzo notevole per accontentarmi.
Lo staff Tecnico mi da tutte le garanzie di cui abbiamo bisogno, David Sussi, che è il più esperto è un eccellente allenatore di campo, ha grandi capacità relazionali ed è capace di aggiungere quel pelo di “Orlandinità” in più (ndr ride) che non guasta mai. È uno di quelli allenatori che risolve i problemi prima che si presentino, la sua presenza mi permette di delegare parti di allenamento in modo che la mia voce non diventi troppo avvertita dai giocatori.
Il preparatore atletico, Professor Tommaso Rizzacasa, è un rookie per questo livello, ma lo considero già una scommessa vinta in partenza. Un professionista preparato e capace, fin da subito, di costruire un rapporto di fiducia basato sulla competenza e sulla credibilità delle proposte. Abbiamo deciso di affiancargli il professor Antonio Fazio, che si occuperà anche del settore giovanile. Antonio è competente e disponibile e credo, nonostante io me lo ricordi come un buonissimo giocatore, che da preparatore possa diventare anche meglio. Loro lavorano a stretto contatto con lo staff medico e qui, posso serenamente dormire sonni tranquilli con il nostro bravissimo fisioterapista Biagio di Giorgio, il dott. Petralito e gli altri collaboratori sono certezze consolidate nel tempo. Siamo stati anche fortunatissimi ad aver scoperto Mirko Gugliotta, il nostro nuovo Team Manager, molto più pronto di quanto non pensassimo, coi suoi 19 anni».
Praticamente un’armata, quasi un gruppo da Eurolega.
«Che non finisce qui, perché esistono anche altri rami come quello del marketing, del commerciale, della comunicazione… Siamo molti, ma la mia idea è ambiziosa.»
Che idea?
«Chiedere a tutti noi di cercare quella che Ettore Messina chiama “Auto-esigenza”, ovvero metterci una pressione positiva per essere migliori di noi stessi giorno dopo giorno e poi, magari…»
Magari cosa?
«Parafrasando Giorgio Gaber: “L’Eurolega, oggi, no, domani forse, ma dopo domani, beh… dopo domani, sicuramente!!!»