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Orlandina, la ricetta del Ds Sindoni. “Alla ricerca della nostra identità”

Giuseppe Sindoni, Direttore Sportivo dell’Orlandina Basket, è intervenuto nel programma “Cestisticamente parlando”, il magazine di Radio PrimaRete Caserta, condotto in studio da Francesco Gazzillo, Rosario Pascarella, Sante Roperto e Eugenio Simioli . Tanti gli spunti d’interesse offerti dal giovane dirigente paladino alla vigilia dell’importantissima sfida di campionato tra Orlandina e Juve Caserta. Nel dettaglio l’intervista completa.
Che aria si respira a Capo D’Orlando?
“L’entusiasmo in città è tanto, perché dopo anni difficili siamo riusciti a regalare la Lega A al nostro pubblico. Tuttavia siamo ancora alla ricerca di una nostra identità“.
Quali sono i punti di forza del roster costruito in prima persona quest’estate?
“I nostri punti di forza dovevano essere il gioco in velocità e l’aggressività, ma purtroppo a causa degli infortuni ciò sta avvenendo a fasi alterne. Sicuramente abbiamo giocatori come Freeman, Hunt e Archie che si stanno dimostrando all’altezza della categoria, la massima serie. Soprattutto la conferma di Archie è stato un vero colpaccio per noi, dopo che lo abbiamo preso due anni fa dal campionato rumeno. Il nostro punto debole? L’esperienza… (ride N.D.R.), in tre anni solo 300 gare in Nazionale!”
Quanto è costata la costruzione del roster?
“Non sono i soldi la discriminante di questo sport, e proprio Caserta lo ha dimostrato negli ultimi anni e la stagione dello scudetto. Per ora non possiamo lamentarci dei risultati ottenuti, dato che, dopo Pesaro, abbiamo il budget più basso del campionato. In queste situazioni, per poter prendere giocatori di spessore e di grande valore, bisogna usare molta fantasia”.

Dominique Archie rappresenta una delle scommesse vinte dal giovane dirigente paladino
Dominique Archie rappresenta una delle scommesse vinte dal giovane dirigente paladino

Voi siete stati ripescati dalla A2 Gold. Che differenze hai riscontrato rispetto alla Lega A?
“Avendo lavorato a Brindisi, so benissimo che rispetto alla Gold, in Lega A c’è un livello di fisicità e di atletismo molto più elevato, dettato dalla presenza, forse eccessiva, degli stranieri sul parquet”.
R
accontaci la vicenda Freeman?
“Sinceramente faccio fatica a spiegarla. E’ stata una vicenda incomprensibile e inspiegabile, dai contorni e dagli scenari molto particolari. Eppure, anche senza di lui, stavamo per vincere la partita con Roma!”
Domenica c’è Caserta per una gara importante in chiave-salvezza?
“Sono meno pessimista sul team bianconero rispetto a quello che si dice in giro. Credo che Caserta non sarà tra le squadre che lotteranno per non retrocedere, alla lunga i valori del campionato verranno fuori. Secondo me la Pasta Reggia raggiungerà la post season. Magari potrebbe fare lo stesso percorso fatto da Capo D’Orlando in Legadue due anni fa, partendo da 0-6 e finendo poi nei playoff!”

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