Riportiamo integralmente la nota diffusa da OraMessina: “Questo non è certamente il momento della polemica politica. Inutile sottolineare l’importanza dell’unità in un frangente tanto delicato. Chiaramente nessuno poteva essere preparato e pronto per una pandemia, sicuramente chi ha ruoli di comando vive la difficoltà di decisioni delicate.
Questo è il momento del ragionare insieme e per il bene di tutti. Per questo motivo trovo del tutto fuori luogo quanto sta accadendo a Messina, ormai, da qualche giorno. A cosa servono infinite ore in diretta Facebook – con non poche inesattezze – contro il Governo? Il decreto firmato dal Presidente del Consiglio può contenere delle incongruenze, questo non giustifica le sceneggiate del nostro sindaco. Compito di De Luca, infatti, è quello di far rispettare quanto contenuto nel decreto. A poco serve, quindi, andare allo scontro con Prefetto e Ministero degli Interni.
Non è il momento delle urla, utili solo ad aumentare il livello di panico e instillare sfiducia verso il Governo. Se il sindaco De Luca crede davvero che il decreto governativo vada inasprito – cosa che può anche essere condivisa da tanti –, allora faccia quello che la legge gli consente. Il suo esempio deve essere quello che tanti sindaci e presidenti di regione stanno facendo: chieda al governo, non litighi. Come cittadini gli chiediamo, invece, maggiori controlli sul territorio; in più – come fatto in altre realtà del territorio siciliano – si pensi e organizzi una sanificazione delle strade.
In questo momento la gente cerca sicurezza e tranquillità, non polemica. Chieda, si confronti, proponga, ma non urli in diretta Facebook. Abbiamo bisogno di una guida lucida e in totale sintonia e collegamento col governo. Non è una questione di singola città, ma un problema globale che ha bisogno di regole uniche e condivise. Nessuno mette in dubbio che il decreto possa essere migliorato, ma occorrono passaggi istituzionali seri e decisi, e non ordinanze che vengono stracciate nel giro di poche ore.
Si pensi a far rispettare le leggi, si pensi a sanificare e fornire gli strumenti utili a chi deve proseguire nel proprio lavoro. Si pensi alle persone che giornalmente devono recarsi sul posto di lavoro, si donino le mascherine, si pensi a chi una casa dove restare in isolamento non la possiede. Non si blocchino i servizi sociali, è il tempo di pensare ai più deboli e in difficoltà”.