Un viaggio tra realtà e finzione lungo il dramma della Seconda Guerra Mondiale della quale vengono messi in luce errori e orrori quali paradigmi per analizzare le guerre che tutti i giorni, ancora, generano tragedie. Lo spettacolo è tratto dal romanzo “Omorfaskimi” di Nikos Kactitsis che narra, in forma epistolare, la vita di Gertrude Stern, un’ebrea-austriaca.
In un pomeriggio, alcuni anni fa, forse pochi, ma forse anche di più, dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale, in un caffè di una città dell’Europa centrale, ma potrebbe anche essere una città del Canada, l’ebrea austriaca Gertrude Stern racconta ad un perfetto sconosciuto la storia della sua vita. Donna di bellezza indefinibile, Greta, come preferisce essere chiamata, si svelerà attraverso una strana confessione in cui è difficile capire dove finisce la realtà e inizia la finzione. Il suo ambiguo racconto rivela le dolorose vicissitudini della sua vita ma anche le ragioni che l’hanno mantenuta in vita… fino a quando con un disarmante sorriso invita lo sconosciuto nella propria stanza, per quella notte che potrebbe essere una delle sue ultime notti.
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