Il progetto di laboratorio teatrale tenuto da Giovanna Manetto ha come scopo l’inserimento e l’integrazione di ragazzi diversamente abili. Il teatro inteso come “terapia”, come “formazione”, come “espressione del corpo e del linguaggio. Il laboratorio è svolto all’interno del Teatro Vittorio Emanuele da tre anni.
Un percorso che diviene, anche il luogo in cui vengono promosse abilità “differenti” ma non per questo inferiori, viste nella dimensione protetta e accogliente del Teatro stesso. Tutto ciò ha il fine di creare uno stimolo fondamentale all’espressione della creatività personale. Creatività pura e immediata. Creatività volta all’insegnamento non impositivo, che cerca di sgretolare pian piano i blocchi psicofisici che la società frequentemente frappone nel percorso di realizzazione delle peculiari personalità individuali.
Grazie anche a un vero e proprio processo di integrazione tra soggetti diversamente abili e soggetti normoabili, il concetto di distinzione e quello di limite (che in ambito teatrale non esistono) si annullano, perché ciò che nella realtà può sembrare “diverso” a teatro diventa “speciale”. Lo spettacolo finale, scritto dalla regista Giovanna Manetto e in programma alle ore 21 di sabato 11 giugno. quest’anno sarà ispirato, in accordo con la scrittrice messinese, al libro di Nadia Terranova “Omero è stato qui”. I giovani attori “speciali”, saranno i protagonisti di quelli che sono i miti e leggende della nostra città.