Il direttore sportivo Antonio Obbedio è soddisfatto per la svolta che l’Acr Messina è riuscito a imprimere alla sua stagione dopo un avvio deludente: “Il pareggio con il Marsala non attenua l’entusiasmo. Sono arrivati dieci punti in tre settimane, tra campionato e Giudice Sportivo. Dobbiamo mantenere questo passo, anche perché non abbiamo assolutamente l’intenzione di mollare nulla, nonostante il passo tenuto dal Palermo”.
La sfortunata parentesi Cazzarò è ormai archiviata e la priorità adesso è la brillantezza nell’arco dei novanta minuti: “Inutile ripetere cosa non ha funzionato prima. L’obiettivo principale era recuperare tutti e ci siamo riusciti. Sta migliorando anche la condizione fisica di tutta la squadra. È fisiologico che presto saremo al top. A cinquanta giorni dall’inizio della preparazione si arriva all’80%. Poi la forma è individuale e ognuno ci arriva nei suoi tempi”.
Il dirigente pugliese è soddisfatto dalla reazione mostrata dal gruppo: “Ci sono tanti aspetti positivi. Ho rivisto la voglia di vincere le partite e di non prendere gol, come è accaduto a Ragusa con il Marina e a Marsala. Ungaro sta guidando d’altronde la crescita di tutto il reparto difensivo. Sono abbastanza contento dei giovani, che ci stanno trainando. Servivano anima e cuore, non soltanto il corpo”.
L’ex centrocampista ritiene che il ritornello sulla rosa troppo ampia sia un luogo comune un po’ fuorviante: “Noi siamo 28 perché abbiamo aggregato alla prima squadra Alleruzzo, Bonasera, Capilli e Cafarella, mentre Lembo, Lo Presti e Romeo già da un po’ si allenano soltanto con la Juniores. Giovani a parte, rispettiamo lo standard del campionato, che prevede una dozzina di over e altrettanti under. Il problema vero è che in C in lista ci vanno in 23, undici in campo e dodici in panchina. In D invece ti puoi portare nove persone a bordo campo e quindi ci sono tre o quattro elementi di prima squadra costretti ad accomodarsi in tribuna”.
Obbedio è consapevole che si dovrà comunque intervenire, ad esempio per assicurarsi un centrocampista o un esterno offensivo, mentre in altri ruoli c’è maggiore abbondanza: “Ovviamente ci sarà un riequilibro della rosa. I ruoli? Inutile indicare delle priorità: ci sono otto partite prima del 2 dicembre e sarebbe prematura ogni valutazione. In base alle prestazioni e alla classifica decideremo come rinforzarci e per che tipo di campionato”.
Non sono mancate comunque le avances a svincolati illustri: “In queste settimane ho trattato sette o otto elementi ma hanno declinato le offerte non per questioni economiche ma per la categoria. E non a caso hanno trovato tutti squadra in C”.
Dopo sette match ufficiali è possibile comunque stilare un primo bilancio del mercato estivo e il ds giallorosso è molto onesto: “È un esercizio vano, ma se potessi cambierei due o tre valutazioni. Ho peccato di presunzione in alcune situazioni perché pensavo di potere risolvere tutto con le mie conoscenze. Devo anche dire che il mio modo di lavorare mi ha portato tanti frutti negli ultimi tre anni. Con la Lucchese, e scusate se lo ribadisco, abbiamo cancellato sul campo pesanti penalizzazioni ma soprattutto abbiamo vinto dal punto di vista economico. Lanciando i nostri giovani nell’orbita della Juve e del Milan abbiamo superato i 450mila euro di plusvalenze”.
E la proprietà, che nel biennio precedente era apparsa poco paziente? “Con la famiglia Sciotto ci confrontiamo tutti i lunedì, dopo le partite. Hanno tenuto conto dei contrattempi con equilibrio. Parlare di amarezza dopo sei giornate sarebbe prematuro. Fra otto partite, lo ripeto, tireremo una riga”.
In classifica Obbedio individua due outsider: “L’Acireale non mi sorprende e due mesi fa dissi che era candidato a un campionato di vertice con Savoia, Giugliano e le due messinesi. A parte l’Fc, che è in ritardo al di là degli alibi di infortuni e squalifiche, ritengo che le sorprese siano il Biancavilla e il Troina. Le campane proseguiranno la risalita”.
Gli stop di Esposito e Cristiani hanno condizionato fin qui l’Acr: “Le prime cinque della classifica non hanno avuto problemi muscolari o squalifiche. Sono le circostanze spesso a dettare i destini di un campionato. Il cammino comunque è ancora lungo. Siamo carichi in vista di domenica”.
Il calendario prevede la visita alla Cittanovese dell’ex Crucitti: “Cercheremo la vittoria contro la squadra che insieme al Troina cambia maggiormente volto in casa. L’ho vista in Coppa a Messina e nei video: in trasferta fanno fatica, mentre di fronte al loro pubblico hanno battuto in rimonta il Savoia. Sono aggressivi, concreti e propongono un buon calcio”.