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Messina

Nuovo incontro tra Basile e Mannino. Si è parlato di investimenti più che di calcio

Nonostante le smentite che avevano caratterizzato la mattinata, l’investitore palermitano Fabrizio Mannino ha fatto di nuovo visita al Comune al sindaco Federico Basile. Già in giornata, o a meno di cambi di programma in extremis al massimo mercoledì, è previsto anche un nuovo faccia a faccia con il presidente del Messina Pietro Sciotto.

Basile e Sciotto
Il sindaco Federico Basile e il presidente Pietro Sciotto (foto Paolo Furrer)

Nonostante la cautela filtrata dall’entourage di Mannino nella serata di lunedì, proseguono quindi le trattative finalizzate al cambio di proprietà del club. Va limata la distanza residua tra domanda e offerta, originata dalla differente visione sull’entità del passivo che la società avrebbe accumulato nell’ultima stagione.

L’Amministrazione intanto ha chiarito che il Comune sta facendo la sua parte, avendo avviato gli adempimenti finalizzati alla disponibilità del campo da gioco per il prossimo campionato. Un atto propedeutico all’iscrizione in Lega Pro, a cui il Messina è pronto a partecipare per il terzo anno di fila, dopo settimane tribolate, una costante delle estati peloritane.

Curva Sud
Il Comune concederà al Messina la disponibilità dello stadio (foto Paolo Furrer)

Da Palazzo Zanca è emerso che la nuova missione di Mannino non era legata al calcio ma alle attività imprenditoriali che vorrebbe avviare in città e nella regione, preferendo comunque la città dello Stretto a Palermo e Catania come proprio quartier generale. L’investitore interessato all’Acr Messina si è intrattenuto al Comune per una decina di minuti, rendendo partecipe il primo cittadino di avere reperito in città una nuova sede logistica.

Nel corso dell’incontro il primo cittadino ha ribadito che un Ente come il Comune non potrà comunque garantire alcun affidamento diretto. Un po’ come nel caso degli stadi, per la cui concessione pluriennale – strategica per investire nel calcio – si dovrà passare da un bando pubblico. Da Palazzo Zanca comunque non filtra alcun dettaglio sulle aziende high-tech che fanno parte del fondo attivo nel ramo tecnologico, di cui Mannino è promotore.

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