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Nuovo Dpcm: la D prosegue, ma a porte chiuse. Stop dall’Eccellenza in giù

Nella notte il presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha firmato il nuovo Dpcm che contiene misure più restrittive per il contenimento del Coronavirus, che avanza in modo inesorabile in tutto il paese, e sarà in vigore dal 26 ottobre al 24 novembre. Saranno sospese le attività di palestre e piscine, centri natatori e centri benessere. Mentre resteranno aperti i centri e i circoli sportivi pubblici e privati nel rispetto delle norme del distanziamento sociale e senza assembramenti. In pratica, per fare un esempio, i campi da tennis.

Sant'Agata
Chiudono di nuovo le palestre con le misure più stringenti

Continuano ad essere permesse le attività sportive o motorie nei parchi con la distanza di sicurezza di due metri per le sportive e un metro per le altre. Per quanto riguarda l’attività di tutti gli atleti di vertice, resta consentita a porte chiuse. Negli sport di contatto però i divieti si allargano: viene confermato quello per ogni attività, anche allenamenti, di carattere “ludico amatoriale”, ma vengono fermate – anche per gli allenamenti (si deve ancora capire se possono capire in forma individuale e nel rispetto del distanziamento) – tutte le attività dei livelli provinciale (come già nel precedente Dpcm) e soprattutto regionale.

Proviamo dunque a riepilogare il quadro disciplina per disciplina: nel calcio giocano Serie A, B, C e D, ma si ferma tutta l’attività dall’Eccellenza in giù, nel femminile sì a Serie A e B; nel calcio a 5 avanti Serie A, A2 e B maschile e A e A2 femminile; nel basket ok ai campionati nazionali di A, A2, B nel maschile (ma questi ultimi due avevano già fatto slittare il via al 22 novembre) e A1 e A2 femminile; nella pallamano ammesse A1 e A2 maschile e femminile (le donne dovevano ancora iniziare); per la pallavolo restano in piedi i campionati di Serie A e di Serie B maschili e femminili e una parte dei tornei giovanili.

Il pubblico che al “D’Alcontres” aveva seguito Igea-Enna (foto Ciccio Saya)

Il precedente Dpcm aveva lasciato una soglia relativa alla presenza massima del pubblico di mille spettatori all’aperto e di 200 al chiuso, dando comunque la possibilità alle Regioni, prevedendo una percentuale del 15% di presenze rispetto alla capienza dell’impianto, di proporre al Ministero della Salute delle deroghe. Questo argomento scompare totalmente in questo Dpcm in cui viene citata solo l’espressione “sono consentite a porte chiuse”. Questo sostanzialmente produce la cancellazione della norma sui mille spettatori in Serie A e in generale di tutte le presenze, anche le più ridotte, negli impianti sportivi.

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