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Nucifora si commuove: “Le accuse un’onta infamante. Messina me la sogno la notte”

Non c’è solo l’ACR Messina, al processo sul calcioscommesse come parte interessata, ma anche un messinese che spera di uscirne a testa alta dopo una lunghissima carriera intaccata proprio sul finire dalle accuse della magistratura calabrese. Si tratta di Enzo Nucifora, ex dg della Torres, per il quale per la verità Palazzi non sembra avere alcuna clemenza. Eloquente la richiesta del Procuratore Federale: quattro anni e sei mesi di inibizione e 70.000 € di ammenda, sulla quale dovrà pronunciarsi il Tribunale Federale Nazionale.

Il messinese Enzo Nucifora, uno dei dirigenti deferiti dalla Procura Federale
Il messinese Enzo Nucifora, uno dei dirigenti deferiti dalla Procura Federale

“Per me è una gravissima onta dopo 42 anni di attività, spesi sia da avvocato che da dirigente sportivo. Sono stato gettato nel mucchio con accuse infamanti. Sono incensurato sia sotto il profilo giudiziario che in ambito sportivo e posso vantarmi di essere stato alle dipendenze di grandi presidenti e miti del calcio italiano, quali Salvatore ed Angelo Massimino, Antonio Sibilia, Franco Di Cosola, Angelo Barberini e Franco Proto, ed ancora allenatori come Scoglio, Zeman, Materazzi, Orrico e Marchioro. Grandi personaggi con i quali si collabora soltanto se si è rigorosi e corretti. Ho vinto dieci campionati e sono stato premiato con il “Guerin d’Oro” ed è mortificante essere incolpato così dalla Procura di Catanzaro“. 

La requisitoria di Stefano Palazzi
La requisitoria di Stefano Palazzi è stata un duro colpo per Nucifora: nessuna clemenza da parte della Procura Federale

Neppure uno stravolgimento delle accuse della Procura della Figc restituirà però la piena serenità a Nucifora, che non si nasconde: “Spero di essere assolto, ma l’assoluzione mi potrà dare solo un po’ di sollievo e dignità, perché l’onta resterà comunque. A livello professionale e morale mi hanno ucciso, casa mia è stata invasa dalla polizia. Un duro colpo anche per mia moglie, direttrice di banca in pensione, che è stata operata da poco di tumore, e mio figlio, che è un architetto. Questo rimarrà come un marchio a vita. Ora devo trovare la forza di andare avanti e cercare di ottenere qualche soddisfazione dalle indagini. Devo fare affidamento sul processo sportivo, per il quale conosceremo le sentenze tra il 17 ed il 19 agosto, perché difficilmente, date le mie patologie, vedrò la conclusione di quello giudiziario che durerà dieci anni”. 

Messa alle spalle questa parentesi così dolorosa a livello personale, Nucifora tiene a rivolgere un ideale abbraccio alla sua gente: “Colgo l’occasione per salutare la mia città e gli sportivi messinesi. Me la sogno la notte Messina, sono troppo legato alla mia terra”. E diventa impossibile trattenere la commozione, in un momento in cui l’ex dg della Torres appare peraltro particolarmente provato…

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