Dopo Ciciretti il Messina è pronto a definire la seconda operazione in entrata del calciomercato invernale. La conferma arriva direttamente dalla Sardegna, da un messinese d’origine, quell’Enzo Nucifora che vanta quasi 40 anni di militanza nel calcio e ha vissuto da protagonista il periodo d’oro del calcio giallorosso. L’esperto dirigente è direttore sportivo della Torres, che si assicurerà il centrocampista Vincenzo Pepe, poco incisivo in riva allo Stretto, girando in cambio ai siciliani l’attaccante Saveriano Infantino, 28enne con vasta esperienza tra i professionisti.
“La trattativa è in dirittura d’arrivo e vorremmo chiuderla già nelle prossime ore. Gireremo al Messina un buon giocatore in prestito fino a giugno, dal momento che ha un contratto pluriennale che la Torres confida di onorare nelle prossime stagioni. Con la stessa formula acquisiremo il contratto di Pepe, che invece è in scadenza a giugno. Si accaserà qui per sei mesi, nei quali potrà mettersi in mostra e meritarsi magari l’eventuale allungamento”.
I sardi devono rimpolpare una rosa condizionata da qualche infortunio di troppo. In estate lo stop di Bigazzi, reduce da un biennio in B a Livorno e da un’esperienza in Portogallo. Nelle ultime settimane si è fermato anche il promettente Rubino, un ‘95 sbocciato nel vivaio del Napoli, che è stato poi ingaggiato dalla Virtus Entella, che sui giovani punta particolarmente, come dimostra anche l’acquisto del portoghese Ferreira proprio dal Messina.
Da qui la necessità di un’alternativa a centrocampo, sulle corsie o a ridosso della punte. Ed ecco quindi il nome di Vincenzo Pepe. Nucifora spiega com’è nata l’operazione: “Infantino è un centravanti alla Vieri, di grande fisicità, forte di testa. Può fare spazio agli altri compagni di reparto. Ricalca in parte le caratteristiche di Corona ma ovviamente ha una condizione di spessore, tipica di un 28enne. Può peraltro giocare anche al fianco di “Re Giorgio”. Lascia la Sardegna perché abbiamo dei doppioni in quel ruolo mentre Pepe è un esterno che può fare bene, con un grande curriculum”. Infantino ha siglato 5 gol in 24 gare nell’ultimo anno solare trascorso nella Torres. Le sue migliori stagioni a Barletta (10 reti nel 2009/2010) ed a L’Aquila (altre 10 marcature nel 2012/2013).
Nucifora non ha dimenticato le sue origini ed è un autentico fiume in piena non appena gli si chiede di rievocare il suo passato in giallorosso: “Non darei mai un giocatore che non fosse all’altezza della situazione alla squadra di cui sono tifosissimo. Mi fa piacere anzi concludere un’operazione positiva per la squadra della mia città, nella quale torno a trovare i parenti. Ho giocato nelle giovanili del Messina negli anni ‘60, il mio sangue è giallorosso. Sono stato direttore negli anni belli, di Franco Scoglio, Schillaci, Zeman e Massimino, con cui poi mi trasferii a Catania insieme a Pieroni. Ancora oggi avverto un senso di appartenenza fortissimo e quello del Messina è sempre il primo risultato del quale mi informo. Anche se devo dire che resto legato alla tradizione, al biancoscudato, al “Celeste”, mentre non mi sono mai abituato al “San Filippo”. Vedo la squadra scendere in campo anche con colori differenti e questo mi dispiace”.
Il ds della Torres ricorda anche la più recente parentesi, decisamente avara di soddisfazioni: “Fui chiamato per qualche giorno in D dall’ex presidente Martorano. Capii subito che vi erano però poche prospettive e lasciai l’incarico dopo una settimana. Avevo comunque perfezionato un’operazione di spessore, con l’arrivo di Giuseppe Genchi, una punta che a Messina è stata valutata male (collezionò appena 2 presenze nel novembre 2010, ndc). Un goleador per quelle categorie, che oggi non a caso è capocannoniere a Taranto”. Chiusa la fugace esperienza messinese, Genchi ha siglato infatti 32 reti ad Ancona, 8 a Bisceglie, 5 a Termoli, 11 a Terracina e 12 a Taranto. L’auspicio è che anche Infantino possa esprimersi a questi livelli, trasformando ancora una volta Nucifora in un buon profeta. Per una volta in patria.