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Messina

Novelli: “Ora diamo continuità. Sottovalutare il Licata sarebbe da immaturi”

Dopo il 6-0 contro il Troina, frutto di sei marcatori diversi, per la capolista Acr Messina c’è subito un nuovo appuntamento casalingo. Al “Franco Scoglio” arriva mercoledì il Licata e il tecnico Raffaele Novelli, dai microfoni di Radio Night al termine della rifinitura, invita i suoi a non abbassare la guardia contro un avversario reduce dalla sconfitta interna contro il Rende e senza vittorie dal 20 dicembre, con appena tre punti raccolti nelle ultime cinque uscite. 

Alessio Cristiani
Alessio Cristiani in azione a Ragusa

“Sottovalutare il Licata sarebbe il più grande segnale di immaturità che potremmo dare, a partire dal tecnico. Io parlo per un vissuto, ho i capelli bianchi e posso aver commesso degli errori, ma adesso ho quell’esperienza da trasmettere alla squadra. Tutte le squadre sono organizzate, hanno mentalità e dei buoni giocatori e vogliono batterci. Non si possono fare distinzioni tra chi si ha fronte, quando si creano i presupposti giusti bisogna dare continuità, dunque bisognerà avere equilibrio e convinzione. Non si può sbagliare, in tutte le partite ci sono grandi difficoltà che dovremo superare. Le chiacchiere non portano a niente e i curriculum appartengono al passato, è il presente che va difeso. Dobbiamo parlare pochissimo, guardando in casa nostra per crescere e migliorare, senza pensare agli altri”.

Boskovic e Foggia
Boskovic e Foggia celebrano una delle nove reti dell’attaccante (foto Paolo Furrer)

Rientrerà Cristiani, mentre Lomasto sconterà il secondo turno di squalifica e Lavrendi è ancora costretto ai box per infortunio. Nella gara di domenica scorsa sono però arrivate risposte adeguate dall’intera rosa, tra schemi riusciti alla perfezione e gol di pregevole fattura: “Da parte della squadra ho sempre avuto grande disponibilità sin dal primo momento. La partita è semplicemente un ripasso di quello che si fa durante la settimana, giorno per giorno. Certe giocate ci alleniamo a farle, se non vengono è perché mancano attenzione, le distanze e i tempi giusti, poi c’è da tenere conto anche del valore dell’avversario”.

“Ogni allenatore – sottolinea Novelli – ha un’idea di gioco che va rispettata ed un progetto tecnico. In estate si è cercato di trovare il vestito giusto, giocando con il 4-3-3 tramite gli interpreti a disposizione che potevano farlo. Meriti non ce ne sono, bisogna parlare piuttosto degli investimenti fatti dalla società che staff tecnico e giocatori devono finalizzare, lavorando e rimanendo sul pezzo. La sola strada percorribile è infatti quella del lavoro, l’unica che ti dà delle certezze”.

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