Il primo successo esterno della stagione, il terzo complessivo, consente all’Acr Messina di agganciare il quinto posto e gli agognati playoff, sempre sfumati nel precedente triennio. Soltanto l’Acireale mantiene quattro punti di margine ma da un match chiave, su un campo nel quale negli altri anni aveva già perso punto, la formazione di Raffaele Novelli lancia un segnale confortante.
Il tecnico a fine gara evidenzia le insidie del match, vinto contro un avversario che è alla sesta sconfitta in sette gare: “Non abbiamo rischiato molto. La superficie di gioco non era ottimale e il pallone non viaggiava tenendolo a terra. Abbiamo avuto peraltro un tempo effettivo ridotto, per via dei tanti falli che hanno spezzettato il gioco. La squadra ha puntato molto sulle seconde palle, gli uno contro uno, variando qualcosa rispetto ad altre partite, proprio per fare risultato”.
L’allenatore salernitano ha operato soltanto due cambi nel recupero, inserendo Cretella e Boskovic: “Bisogna effettuare le sostituzioni quando c’è qualcosa che non va. Il centrocampo stava facendo bene e avevamo qualche giocatore come Lavrendi che aveva recuperato soltanto venerdì, dopo dieci giorni di stop. Peraltro ho bisogno di giocatori esperti soprattutto nei dieci minuti finali”.
In avanti sono state compensate le assenze di Foggia e Manfrellotti dalla buona prova del tridente: “Arcidiacono e Addessi hanno avuto più difficoltà a livello fisico ma hanno regalato accelerazioni importanti. Biccio ha conquistato punizioni, Bollino ha tenuto il possesso del pallone nella loro metà campo, cercando anche soluzioni già trovate contro la Gelbison”.
Il successo è stato legittimato ma il Roccella avrebbe anche potuto beffare il più quotato avversario con maggiore precisione. Ecco perché l’Acr è chiamato quindi a crescere ancora: “Dobbiamo lavorare tanto per migliorare principi e concetti di gioco. Il campo non permetteva di accelerare né linee di passaggio pulite. Il pallone rimbalzava, lo dovevi controllare e perdevi tempo utile. Volevamo evitare le palle lunghe, per non perdere distanze ed equilibri che prepariamo in settimana”.
Novelli avverte tutti su quanto è ostico il campionato di D: “La squadra si deve adattare per raggiungere lo scopo della vittoria. Partite semplici non ne conosco e le più belle peraltro sono quelle combattute. Pensiamo a gara dopo gara, alzeremo la testa per guardare la classifica soltanto all’ultimo giornata”.
Il tecnico ha voluto infine parlare con chiarezza a chi vorrebbe sovrastimare le qualità della squadra: “Non prendo in giro nessuno e quindi non illudo i tifosi dicendo che abbiamo una squadra che chiuderà con quindici punti di vantaggio sulla seconda in classifica. Ci sono tante realtà organizzate, che hanno qualità in organico e con queste bisogna confrontarsi”.