Non potrà sedere in panchina nella gara che l’Acr Messina giocherà mercoledì contro il Dattilo dopo l’espulsione rimediata a Castrovillari che gli è costata un turno di squalifica. Raffaele Novelli non ci sta e spiega a Radio Night quanto accaduto: “Ho ricevuto la prima ammonizione uscendo dall’area tecnica e penso che siccome era la prima volta si poteva anche richiamare il tecnico. Bisogna capire le cose anche a livello umano, penso ci voglia un po’ di buon senso, non sono mai stato una persona che inizia a contestare l’assistente e l’arbitro. In merito alla seconda ammonizione stavo facendo il cambio di un terzino e avevo visto che Lavrendi aveva preso una botta e si toccava la gamba, dunque stavo temporeggiando un attimo per vedere chi sostituire. L’arbitro è venuto verso di me e mi ha dato la seconda ammonizione. Non stavo di certo perdendo tempo, non fa parte del mio modo di essere”.
“Anche gli arbitri possono commettere degli errori, come avviene per i giocatori e gli allenatori la crescita può esserci per tutti – aggiunge Novelli -. Si tratta della mia seconda espulsione, ma sono i ragazzi gli interpreti della partita. Il segreto di una squadra è di giocare in un certo modo senza aver bisogno di nessuno che li guidi. Quando si arriva a quello è un grande senso di maturità e responsabilità, i ragazzi hanno l’intelligenza di capire alcuni aspetti. Contro il Dattilo servirà continuità e dovremo essere razionali. Queste partite infrasettimanali vanno affrontate come quelle in passato. Dobbiamo capire che il dispendio di energie c’è per tutti e chi ha più riserve mentali e più cuore fa la differenza”.
Il serio infortunio di Addessi ha tolto un po’ il sorriso nonostante il primato in classifica: “Quando avvengono alcune situazioni, come quella di Addessi in riscaldamento, la squadra si demoralizza e può accusare il colpo, ma poi ha reagito attraverso una grande prestazione e raggiungendo la vittoria, come a voler dire a un compagno che non ci puoi essere fisicamente con noi ma è come se lo fossi. Si tratta di un ragazzo sensibile, molto educato e intanto avvertiamo la mancanza dell’uomo. Sono aspetti fondamentali perché siamo un gruppo e poi calciatori e allenatori. Simone merita tantissimo, gli stiamo vicino. Non mi riferisco al suo periodo di forma, ma perché ha avuto tanti infortuni e ha trovato sempre la forza di rialzarsi. Ora avrà accanto la società, lo staff tecnico e medico e i compagni. Ha le qualità per superare questo momento e noi dobbiamo mantenerlo sempre vivo”.
Già a Castrovillari le dediche di Bollino e del neo arrivato Cunzi nei confronti di Addessi sono state emblematiche dell’unione del gruppo: “I rapporti più belli sono quelli umani, indipendentemente se si gioca assieme o da avversari. Il rispetto continua a durare, anche fuori dal campo. Il gesto è stato bello, sia di Cunzi che da parte di tutta la squadra che non ha avuto grande entusiasmo nel gioire per la vittoria perché aveva un senso di tristezza per Addessi. Il suo infortunio è stato abbastanza grave, ne abbiamo avuto tanti da inizio stagione, questa è la situazione e gli interpreti che scenderanno in campo lo faranno anche per il compagno”.