In un comunicato la Questura ricostruisce i fatti del derby tra Messina e Reggina, giocatosi sabato al “San Filippo”. “Sono nove le persone arrestate dagli agenti della Digos e della Squadra Mobile di Messina in quanto ritenuti fra i responsabili dei violenti disordini scaturiti alla fine dell’incontro di calcio fra il Messina e la Reggina. Luci accese per tutta la notte dunque negli uffici della Questura, dove senza sosta gli investigatori ed i tecnici della Polizia Scientifica hanno visionato e rivisto decine di volte il “film” della partita per identificare e poi acciuffare alcuni degli autori degli scontri con le Forze dell’Ordine.
In occasione dell’incontro di calcio era stato predisposto un consistente dispositivo per lo svolgimento del servizio di ordine pubblico, con l’impiego di circa 200 uomini delle Forze dell’Ordine, con reparti inquadrati, unità cinofili, specialisti della polizia scientifica ed un elicottero, per il sorvolo aereo delle fasi di arrivo e partenza dei tifosi ospiti. Obiettivo principale era quello di evitare il contatto fra le opposte tifoserie e questo è stato raggiunto senza ombra di dubbio e con soddisfazione. Infatti sia l’arrivo allo stadio che il deflusso degli ospiti è avvenuto senza incidenti. Così come nessun problema di ordine pubblico si è registrato durante lo svolgimento della partita. E’ stato invece il risultato sfavorevole alla compagine messinese a scatenare dopo la conclusione dell’incontro la barbarie di alcuni dei sostenitori (che è impossibile chiamare tifosi) della squadra di casa. Questi i fatti:
quasi al termine dell’incontro di calcio, un gruppo di tifosi del Messina, presenti all’interno della curva sud, cercava di introdursi all’interno del rettangolo di gioco con l’intento di creare turbative all’ordine pubblico tentando di porre in essere aggressioni ai calciatori delle squadre in campo ed agli addetti ai lavori.
Per tale motivo, venivano schierati alcuni contingenti di rinforzoal fine di contenere i numerosi tifosi che si assiepavano ai bordi delle barriere di recinzione. Poco prima, molti soggetti della tifoseria messinese che occupava la curva sud dello stadio, si erano resi responsabili del lancio di numerosi oggetti nel rettangolo di gioco (fumogeni, bottiglie di acqua, etc). Nonostante il dispiegamento delle Forze di Polizia, qualche tifoso, faceva ingresso nel rettangolo di gioco al termine della partita. In particolare, uno di questi entrava nel rettangolo di gioco, scavalcando e, tenendo in mano una cintura con fibbia, colpiva ripetutamente uno steward addetto ai servizi di vigilanza che stramazzava al suolo. Dopo tale tentativo di invasione, riuscito solamente a pochi, un gruppo consistente di tifosi abbandonava gli spalti e si dirigeva lungo la strada arginale che costeggia l’impianto sportivo con l’intenzione di entrare nell’area della tribuna centrale con lo scopo evidente di aggredire qualche tifoso della Reggina ivi presente. All’interno del predetto gruppo vi erano numerosi soggetti che brandivano ed utilizzavano strumenti ed oggetti atti ad offendere (bastoni, cinghie con fibbie di metallo, fumogeni). Poco dopo, infatti, gli stessi irrompevano nell’area interna che conduce alla tribuna centrale ma venivano fermati da personale delle Forze di Polizia che riusciva a chiudere il cancello di ingresso. Dopo essere stati respinti dalle Forze di Polizia, i predetti tifosi si riversavano lungo la tangenziale che conduceva al settore ospiti per cercare di aggredire i circa 700 tifosi della Reggina Calcio in attesa di esser scortati presso il porto di Tremestieri da dove, a bordo di navi, avrebbero raggiunto Reggio Calabria. Pertanto, veniva effettuato un cordone di poliziotti al fine di evitare che il predetto gruppo di tifosi potesse raggiungere il settore dei tifosi reggini. Poco dopo, non essendo riusciti nell’intento di raggiungere l’opposta tifoseria si dirigevano verso l’area esterna della curva sud con l’intenzione di entrare nell’area tecnica dell’impianto sportivo riservata agli addetti ai lavori ove erano presenti anche le due squadre di calcio con la rispettiva dirigenza (uffici, spogliatoi dei calciatori, ecc.).
Tali tifosi, di cui alcuni travisati, cercavano di irrompere all’interno dell’area esterna della curva sud ma venivano fronteggiati da una squadra di agenti di polizia del Reparto Mobile che impediva l’accesso al predetto settore. I tifosi, pertanto, cominciavano ad effettuare un fitto lancio di oggetti (pietre, fumogeni e petardi) all’indirizzo delle Forze dell’Ordine che li fronteggiavano. Nella circostanza, i predetti, venivano a contatto con i poliziotti colpendoli con strumenti atti ad offendere e vari oggetti (catene, cinture con fibbie etc.) Nel contatto un agente di polizia del Reparto Mobile di Palermo veniva colpito al volto riportando ferite giudicate guaribili in gg. otto per ferite al labbro inferiore. Altri due agenti di polizia riportavano lievi ferite a causa dell’esplosione di bombe carta senza, allo stato, ricorrere a cure mediche presso i locali nosocomi.
Il tentativo di sfondare il cancello di ingresso all’area esterna della curva sud veniva, pertanto, bloccato grazie all’intervento dei predetti operatori di polizia. Al termine, resisi conto dell’impossibilità di entrare illecitamente nel predetto settore, i tifosi si riunivano pianificando azioni ostili nei confronti della tifoseria reggina che nel frattempo veniva trasferita, mediante l’effettuazione di due viaggi a bordo di pullman posti a disposizione dall’Azienda Trasporti Municipalizzata di Messina. Poco dopo, infatti, un gruppo composto da circa 40 tifosi, la maggior parte dei quali si era resa protagonista delle aggressione alle forze di polizia già descritte, si radunava lungo la statale 114 presso l’imbocco del serpentone che conduce al porto di Tremestieri. Pertanto, si rendeva necessario effettuare un ulteriore cordone di sicurezza da parte delle Forze di Polizia per respingere i predetti che poco dopo si allontanavano definitivamente da quel sito. Tuttavia, un ulteriore gruppo di tifosi messinesi, nascosti nel parcheggio dell’area di servizio di Tremestieri, lanciavano alcuni oggetti all’indirizzo dei pullman ove erano presenti i tifosi della Reggina. Il lancio di tali oggetti procurava dei danneggiamenti ai predetti mezzi di trasporto”.