Dalla nostra inviata – Nino Molino, coach messinese della Passalacqua Spedizioni Ragusa, è stato insignito a Milo (Ct) di uno dei “Premi dell’anno” attribuiti dall’Ussi (Unione stampa sportiva italiana) ai personaggi siciliani più rappresentativi in ambito sportivo. Umberto Teghini, giornalista e conduttore della serata, ha introdotto Molino evidenziando il “il miracolo” fatto dal coach peloritano nella serie finale di playoff scudetto giocato quest’anno contro il Famila Schio, atto finale della stagione in cui le campionesse d’Italia sono state costretta a gara 5 per forza di una formazione matricola in A1.
Coach, da due stagioni non mancano i riconoscimenti
“E’ chiaro che devo condividere questo premio con tutti coloro che hanno lavorato con la Passalacqua Ragusa, con la mia squadra che mi ha dato la possibilità di ottenere grandi risultati, con chi in questi due anni ha portato il club dalla promozione a questa stagione in A1. Una stagione che resta da incorniciare e rimane nel ricordo di tutti quanti, non solo ragusani, ma in tutta Italia perché sarà difficile che qualcuno riesca a ripetere o migliorare quel che ha fatto la Passalacqua”.
Ragusa e la nazionale, pensando agli Europei U20
“E’ giusto che la nazionale maggiore abbia deciso di giocare a Ragusa perché l’entusiasmo che ha saputo trasmettere il pubblico di Ragusa, sia in Coppa Italia che nella stagione regolare, ma soprattutto nei playoff, ha entusiasmato il movimento femminile e i vertici della federazione. Al tempo stesso credo che Ragusa si sia meritata questo non solo per i risultati conseguiti, ma per la capacità di organizzare gli eventi, come successo con la Final Four di Coppa Italia.
Con l’U20 l’anno scorso abbiamo fatto un risultato straordinario. Quest’anno abbiamo un gruppo diverso, ma giochiamo in casa e vogliamo fare bella figura e ottenere il miglior risultato possibile per onorare e disputare al meglio anche questo europeo. Abbiamo perso alcuni giocatrici importanti ma sono certo che la voglia e l’entusiasmo delle nostre giovani potrà fare la differenza”
Gorin, Nadalin, Cinili sono tre punti esclamativi. A Ragusa si accosta anche un buon talento europeo come Erin Eldebrink, ma cosa sta dietro la scelta di “smobilitare” un gruppo che lo scorso anno ha fatto un ottimo campionato?
“Non abbiamo smobilitato il gruppo dell’anno scorso. Ci sono alcune giocatrici che hanno ricevuto altre offerte dopo una stagione straordinaria a Ragusa, di conseguenza se alcune di loro ricevono proposte al doppio di quello che offriamo noi come budget, è evidente che facciano una scelta rispettabilissima da un punto di vista professionale. Noi perderemo e abbiamo perso già qualche giocatrice, che ha fatto una scelta diversa, poi è ovvio che in funzione delle giocatrici che andranno via e per la volontà di cercare di costruire una squadra nel tentativo di migliorare i problemi avuti l’anno scorso, si possono fare delle scelte diverse. Questo però non toglie che, sicuramente, una parte del gruppo dell’anno scorso rimarrà; qualcuna nuova è arrivata, rimangono rispettabilissime le scelte di chi è andata: se si preferisce andare a giocare l’Eurolega che rimanere a Ragusa, ci sta chiaramente che lo si faccia, e non per sminuire il valore della Passalacqua, ma perché è una possibilità diversa da un punto di vista professionale ed economico”.
Obiettivo per la prossima stagione: ripetersi o migliorarsi?
“Obiettivo è sempre migliorarsi, però migliorarsi non significa arrivare davanti a Schio, perché significherebbe vincere lo scudetto. Sarà difficile ripetere quanto fatto l’anno scorso, li dicono anche numeri, sono serviti 80 anni per fare un risultato come quello che abbiamo fatto noi, sarà difficile ripetere con facilità quel che è stato fatto. Noi vogliamo rimanere al vertice, quello è importante”.